Recensione Trauma Center: Under the Knife

Atlus stupisce con il suo titolo che vi metterà nei panni di un chirurgo.

Recensione Trauma Center: Under the Knife
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  • DS
  • Simula tu che opero io....

    Nell’immenso bacino di giochi, giocattoli, suppellettili e accrocchi vari, ogni tanto qualcuno si sveglia con l’intento di simulare qualcosa di nuovo, o meglio, di non ancora simulato.
    Oggi come oggi il DS offre un’ottima piattaforma su cui gli sviluppatori possono sbizzarrire le proprie fantasie utilizzando sempre di più, e sempre meglio, il fantomatico pennino, e non a caso impazzano giochi di ruolo, puzzle games e avventure di tutti i tipi.
    In Trauma Center: Under the Knife vestirete i panni di un chirurgo alle prime armi.

    Dottore, in sala!!! Presto!

    - Dottore, è in arrivo un paziente ferito in seguito a un incidente in moto, ha colpito una vetrina e fortunatamente ha lesioni solo al braccio. Sta arrivando in ambulanza, dobbiamo preparare la sala, la volevo avvisare che dovremo essere veloci, c'è rischio di infezione! Il paramedico mi ha accennato a schegge sottocutanee che potrebbero lacerare tendini e vene.

    - Bene, prepariamoci, appena arriva sedatelo e fatemi avere la situazione completa, preparate la sala!


    Questo potrebbe essere uno scenario "tipo" di quello che vi aspetta, mettetevi seduti.
    Il gioco inizia un po' in sordina, il display superiore mostra un alternarsi rapido di figure mediche, dottori infermiere e quant'altro.... mentre quello sotto, un semplice menù "New Game, Load Game" e più avanti nel gioco la voce “Challenge”.
    Appena si inizia una nuova partita ci viene indicato il nostro posto di lavoro: l'Hope Hospital, ubicato in Angeles Bay.
    Il sistema ci mostra l'ingresso dell'ospedale e la sua posizione in una mappa che ha tutta l'aria di dover essere, in futuro, esplorata a fondo.
    Il gioco ci svela subito chi siamo e che ruolo svolgiamo: non crederete certo di essere dei primari? O dei luminari della chirurgia moderna, vero? Infatti non è così; inizialmente saremo considerati dei giovani medici apprendisti che necessitano di essere affiancati e guidati passo passo... Dopo tutto, per poter raggiungere l'apice bisognerà lavorare sodo.

    Healing Touch: mani precise, sangue freddo.... ma non solo

    Nemmeno il tempo di infilare il camice, che già un'infermiera ci avverte di un'urgenza, non esitando a scendere nei particolari per fornirci maggiori ragguagli sul da farsi di lì a breve: operare un ragazzo reduce da un incidente, con diversi corpi estranei conficcati nel braccio destro.
    Dopo qualche schermata di dialogo in "consultation room" e una rapida occhiata alle lastre per verificare lo stato del paziente, saremo catapultati in sala operatoria; l’infermiera, conscia di dover assistere un chirurgo poco esperto, ci seguirà passo passo durante tutto il corso dell’operazione.
    La nostra assistente ci indicherà di estrarre le schegge di vetro, ci spiegherà come farlo e quale strumento utilizzare. Dopo le schegge dovremo passare del liquido antibiotico per scongiurare eventuali infezioni per poi suturare le lesioni più gravi (dovrete muovere il pennino come se fosse l'ago e far passare il filo di sutura a zig zag nella maniera più lineare possibile).
    Fatto ciò potremo procedere con l’apertura del braccio per operare in zona sottocutanea, per togliere le schegge più profonde e ostiche, suturare tutto, disinfettare e applicare, infine, il bendaggio.
    L'infermiera ci guiderà verso il successo, dove, quasi a sorpresa, apparirà un calcolo di ranking e un punteggio finale.
    Per ogni cosa che farete, il sistema valuterà il modo in cui lo avrete fatto (precisione e tempismo), assegnando all'azione appena svolta un punteggio (che noi vedremo con bad, good, cool ecc.): alla fine dell'operazione tutte queste azioni, le condizioni finali del paziente, il tempo impiegato e la vita residua dello stesso, comporteranno un punteggio positivo o negativo (se fallirete l'operazione non ci saranno problemi, dato che l'operazione si potrà ripetere all’infinito senza alcun “malus”).
    In sala avrete tutti i ferri possibili, (non certo tutti quelli di una sala operatoria reale, ma quelli necessari per poter aver un buon ventaglio di possibilità): pian piano che si avanza gli aiuti verranno sempre meno, e ci si dovrà arrangiare con la propria esperienza, col proprio sangue freddo, e con un pizzico di perspicacia.

    Col proseguire del gioco il vostro alter ego scoprirà (o meglio, gli faranno notare) di avere delle doti naturali molto particolari, che solo pochi chirurghi al mondo possiedono: l’Healing Touch.
    Questa vostra caratteristica vi permetterà di poter operare nei casi più estremi, con pazienti ormai dati per deceduti (o quasi) con la più totale padronanza della situazione in un modo un pò strambo. Disegnando una stella, nel momento più opportuno, avrete modo di “rallentare il tempo” (o meglio di operare a una velocità sorprendente) potendo così riuscire a estrarre una scheggia da un cuore e suturarlo prima che si dissangui, oppure fermare un embolo prima che possa danneggiare il cervello del vostro assistito e via dicendo... Se vogliamo possiamo considerarlo una specie di “bullet time” del sempre verde Max Payne, qui implementato in maniera fantasiosa ed efficace.

    Una carriera ricca di soddisfazioni

    Il gioco è diviso in capitoli o storie, ciascuno dei quali tratta problemi differenti, le più disparate patologie, ma anche vita ospedaliera nel vero senso della parola.
    Durante il gioco non mancherà il tremolio alla mano, si farà sentire in maniera incessante l'ansia e la paura di perdere quel paziente virtuale vi assalirà iperterrita.
    La storia si sviluppa bene e necessita di essere letta tutta e compresa a fondo per potersi gustare il gioco come si deve, in pieno stile manga; infatti, sono riprodotti molto bene tutti i profili psicologici e i modi di fare o atteggiarsi dei vari personaggi che compongono il “cast” di Trauma Center.
    La carriera è piuttosto lunga. Ci vuole tempo e pazienza per portare a termine il gioco, ci sono operazioni complicate che richiedono l’uso della materia grigia e altre che sembrano impossibili solo perchè la prognosi non è stata trattata con razionalità e meticolosità.

    Tecnicismi di altri tempi

    Trauma Center si presenta in maniera, tutto sommato, semplice, senza fronzoli o forzature di sorta: la grafica è particolareggiata e piacevole, si alternano bene le parti disegnate della storia (stile manga) con quelle in 3D delle operazioni chirurgiche, non è troppo macabro (gli utenti più sensibili apprezzeranno) e tutto sommato riesce molto bene a riprodurre il corpo umano; le indicazioni date dallo staff di sala sono eccellenti, le tempistiche dei primi interventi sono perfette per poter aver il tempo di capire quello che si sta facendo.
    I disegni dei fondali sono davvero ben realizzati e si ha davvero l'impressione di aver a che fare con uno staff medico e di esserne parte noi stessi.. Ci si trova all'improvviso in una realtà ben delineata e riprodotta.
    Le musiche sono studiate molto bene, melodiche e simpatiche fuori dalla sala (a seconda della situazione), da alta tensione durante le operazioni, giusto per rincarare la dose di “ansia da chirurgo”.
    Non ci sono tempi di attesa, di caricamento, di salvataggio, tutto scorre bene. I dialoghi possono essere “saltati” premendo semplicemente il tasto “Select”, anche se vi suggeriamo di godervi il titolo nella sua completezza.

    Challenge : Ri-Giochiamo al dottore?

    Trauma Center non risulta ripetitivo o frustrante, in quanto le "missioni" sono variegate ed il sistema alla fine di ogni operazione permette di salvare lo stato di gioco.
    Ogni volta che completete un’operazione con successo, questa sarà sbloccata nella modalità Challenge, la quale vi metterà nelle condizioni di poterla ripetere nel caso in cui l'esito, nonostante positivo, non vi abbia entusiasmato (o se, semplicemente, volete far salire il punteggio assegnatovi).

    Do you speak English?

    La versione provata è quella USA: non ci sono brani parlati (tranne il “Doctor” dell’infermiera per attirare la vostra attenzione sulla frase chiave appena proferita), bensì testi scritti: tanti.
    L’inglese utilizzato è piuttosto semplice: anche coloro che non “masticano” molto bene la lingua anglosassone possono giocare e capire tutto piuttosto discretamente. I termini medici sono pochi e semplici, anche perchè il manuale corre ai ripari elencando tutte le parole di tipo settoriale utilizzate.

    Trauma Center: Under the Knife Trauma Center: Under the KnifeVersione Analizzata Nintendo DSQuesto gioco ha contribuito a spezzare un'altra lancia in favore della “Nintendo Difference”: il touch screen è stato implementato in maniera impeccabile (serve precisione e padronanza), la grafica è pulita, bella e d'atmosfera, ed il titolo risulta ben realizzato, non mostrando incertezze o rallentamenti. La curva di apprendimento è inizialmente ben distribuita e progressiva: le operazioni tuttavia si complicano in fretta, e sarete costretti a ripetere alcuni momenti di gioco più e più volte. Questo aspetto non costituisce un difetto sostanziale, infatti il gioco si lascia rigiocare piacevolmente e l’interesse a scoprire cosa accadrà in seguito è sufficientemente elevato.

    8

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