Recensione Trivial Pursuit Live

Hasbro e Ubisoft stuzzicano i tuttologi dell'era digitale.

Recensione Trivial Pursuit Live
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • PS4
  • Xbox One
  • Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non ha posto fine ad un'amicizia dopo qualche accesa discussione generatasi a causa di un board game. Qualcuno ha parlato di Risiko e della sempre inespugnabile Kamchatka? Si scherza ovviamente, anche se la strana atmosfera che si crea grazie ai giochi da tavolo molto spesso porta anche il più mansueto tra noi a tirar fuori il proprio lato competitivo, per primeggiare sul gruppo di amici e familiari con cui ci stiamo confrontando. I meccanismi inconsci che scattano nell'individuo sono talmente particolari che ormai gli studi psico-sociologici più o meno seri in materia non si contano nemmeno più. A noi poco importa di queste chiacchiere accademiche; i giochi da tavolo hanno da sempre costituito una parte importante della nostra giovinezza e ancor oggi durante le festività, meglio se natalizie, continuano a minare amicizie e rapporti di parentela. Ubisoft sembra fermamente intenzionata a "digitalizzare" anche questa esperienza, grazie ad una partnership con l'indiscusso colosso dei giocattoli Hasbro che, come ben saprete, detiene molti dei marchi leggendari che chiunque avrà riposto su qualche scaffale di casa. Monopoly, Risiko! e Trivial Pursuit fanno parte del portafoglio dell'azienda americana e recentemente, con l'avvento del servizio digitale Hasbro Game Channel hanno, per così dire, fatto il salto di qualità approdando nei marketplace digitali dei maggiori competitor sul fronte home console: Microsoft e Sony. Sino a questo momento l'offerta europea era limitata al solo Monopoly mentre, da qualche giorno, possiamo finalmente dar sfoggio della nostra cultura e bullarci senza ritegno con amici e sconosciuti online grazie a Trivial Pursuit Live! e ai cunei colorati più famosi al mondo, per un'esperienza di gioco rinnovata, che si discosta sensibilmente da quanto abbiamo già potuto testare con le precedenti declinazioni digitali del prodotto.

    LE SO TUTTE!

    Una volta avviato Trivial Pursuit Live! ci rendiamo conto infatti che l'impostazione data da Ubisoft si discosta sensibilmente rispetto all'immaginario a cui siamo sempre stati abituati. Pur mantenendo intatta l'impalcatura fondamentale del classico gioco da tavolo, il team di sviluppo l'ha voluta alleggerire, velocizzandola ed ottimizzandola appositamente per il nuovo medium videoludico, donandole un taglio da quiz televisivo; abbastanza somigliante, se vogliamo, alle molteplici versioni del "vecchio" caro Buzz!. Al contrario di quest'ultimo, che si serviva di controller appositi, tutto quello di cui abbiamo bisogno in Trivial Pursuit Live! si sostanzia in uno (o più) controller e nella solita prontezza di spirito e reattività cerebrale.

    L'esperienza di gioco si sviluppa, fondamentalmente, su tre livelli distinti: singleplayer, in cui sfidiamo sino a tre BOT che ci daranno del filo da torcere a seconda del livello di difficoltà prescelto; multiplayer locale, contro amici o familiari, ed il multiplayer online classico, contro altri giocatori che popolano i server. Per ciò che attiene al comparto multigiocatore locale non è necessario possedere più controller, dato che il gioco prevede la possibilità di utilizzare il controller in modo "asincrono", passandoselo allo scadere del tempo. Se invece siete a corto di amici, oppure se quelli che avete non se la sentono di subire una cocente sconfitta per mano vostra, niente paura, perché i server online funzionano discretamente bene e, allo stato attuale, sembrano esser popolati di tuttologi - veri o molto più spesso "dopati" - pronti a raccogliere il guanto di sfida. Purtroppo però abbiamo dovuto rilevare che non è possibile accedere in gruppo ad una partita online, ad esempio per rendere le cose più interessanti invitando altre persone per riempire i posti rimasti vacanti. Questo non costituisce certo una limitazione nella complessiva esperienza di gioco; ciò nonostante avremmo preferito avere anche questa ulteriore opportunità, per partite ancora più coinvolgenti.

    SEI CATEGORIE, SEI CUNEI, UN SOLO VINCITORE

    Sotto la leggera scocca imbastita dagli sviluppatori, batte pur sempre il cuore del classico Trivial Pursuit, con le consuete sei categorie in cui viene suddiviso lo scibile umano (Hobby e Sport, Geografia, Storia, Natura e Scienza, Arte e Letteratura, Spettacolo) ed i sei cunei da conquistare per la vittoria finale. In questo caso però, diversamente dal board game, il colore dei cunei ha una funzione meramente accessoria ed estetica, in quanto al giocatore basta guadagnare sei "spicchi" - indipendentemente dal colore quindi - per far concludere la partita ed aggiudicarsi il match. Sempre al giocatore poi è demandata la scelta tra sfide brevi e quelle un po' più articolate, a seconda della quantità di tempo che si vuole dedicare al gioco. Esse possono durare per tre oppure per cinque turni ed ognuno di questi rappresenta una sfida che il sistema pesca casualmente tra le sei previste. Si va dal "Testa a Testa", in cui i giocatori devono scegliere la migliore risposta alla domanda data ed i punti vengono assegnati a scalare, alla sfida "Pesca a sorpresa", in cui si devono beccare le otto risposte corrette alla domanda data su un tabellone di sedici, e così via, sino al “Turno Finale”, vero ago della bilancia in cui al più bravo non vengono assegnati solo punti ma addirittura interi cunei. Va da sé che nel corso di questa sfida anche chi è in netto svantaggio può riabilitare - se è abile - la propria performace. Il turno di ogni giocatore poi viene scandito dal costante ticchettio del cronometro, ma non mancano alcune sfide "Blitz", ovvero semplici varianti di quelle a tempo, in cui tutti i giocatori agiscono all'unisono per accaparrarsi per primi la risposta corretta, o quella che più si avvicina in ordine di importanza.

    Lo scorrere del cronometro unitamente a queste "veloci" digressioni sul tema contribuiscono a rendere le partite varie e divertenti, mantenendo il giocatore concentrato ed attento. Non manchiamo però di fare un piccolo appunto, sul rispetto del fair play in alcune modalità. L'animo umano, si sa, è portato a fare qualunque cosa pur di conseguire anche un minimo beneficio, quindi non ci stupiamo più di tanto del fatto che i giocatori possano essere "aiutati" da qualche mezzuccio esterno sempre pronto. Da questo punto di vista, il problema che abbiamo visto sta semplicemente sulla generosa quantità di tempo messa a disposizione per scegliere la risposta, che consente più di qualche volta una velocissima sbirciata ai motori di ricerca. Detto questo, non possiamo che fare un plauso all'enorme quantità e varietà di domande presenti, alcune anche molto impegnative e corredate da interessanti curiosità che è sempre bello scoprire. Non si può sapere sempre tutto, no?

    Nuove Sfide

    Sotto il profilo tecnico-stilistico non c'è poi molto da segnalare. Il comparto grafico sostenuto dall’engine Unity non è certo (ed immaginiamo non voglia essere) il piatto forte dell'intera produzione, ma risulta comunque accessorio alla discreta presentazione generale. Il taglio da quiz televisivo viene rappresentato da un’arena gremita di pubblico che fa il tifo, dagli avatar nelle loro postazioni e da una regia che non manca di mandare aggiornamenti sulla classifica. Le inquadrature si soffermano sul personaggio di turno, oppure vanno in panoramica mostrando lo studio con la voce della presentatrice fuoricampo che si premura di spiegarci ogni volta le regole del gioco o disannunciare le categorie. La grafica coloratissima in cel shading stile cartoon è asservita al mantenimento di uno stile leggero e mai pretenzioso, anche se avremmo preferito un po' più di cura sotto questo aspetto. Come si dice, anche l'occhio vuole la sua parte.

    Le espressioni e i movimenti dei personaggi sono abbastanza essenziali e superficiali, così come gli annunci, i jingle e le inquadrature della "regia" che, a lungo andare, possono risultare un tantino ripetitive. A seconda dei traguardi raggiunti e delle sfide superate poi, Trivial Pursuit Live! permette anche di sbloccare nuovi colorati costumi o attestati delle sfide superate per personalizzare il nostro erudito alter ego digitale. Probabilmente questo non è altro che un pretesto per incentivarci a continuare a giocare; di sicuro non attecchirà su un pubblico più adulto, ma gli amanti di queste personalizzazioni di certo non mancano e potrebbero gradire questa piccola, vezzosa, aggiunta.

    Trivial Pursuit Live Trivial Pursuit LiveVersione Analizzata PlayStation 4Trivial Pursuit Live! è il secondo trademark Hasbro ad approdare negli store digitali di Microsoft e Sony grazie alla partnership tra il colosso americano ed Ubisoft e alla piattaforma Hasbro Game Channel. La nuova declinazione del celebre gioco da tavolo che testa il nostro grado di cultura generale si discosta in modo sensibile dalle sue precedenti apparizioni digitali free e non. La rivisitazione operata da Ubisoft mantiene inalterate le fondamenta, adattando la struttura sovrastante al medium videoludico grazie a regole più snelle e veloci che ben si adattano sia a sfide veloci che a quelle maggiormente articolate. L'impianto generale funziona e diverte, sia con la compagnia fisica, che con quella virtuale (anche se ogni tanto è lecito dubitare dell'onestà nella scelta delle risposte). La superficialità della presentazione grafica, pur non ambiziosa e in ogni caso accessoria, viene sopperita da una grande quantità e varietà di domande, suddivise nelle consuete sei categorie che tutti abbiamo imparato a conoscere. Le diverse modalità di gioco poi sono abbastanza varie e bilanciate da mantenere vivo e costante l'impegno del giocatore. Un party game per tutta la famiglia che, seppur non perfetto, può dirsi sostanzialmente riuscito, anche per il prezzo competitivo a cui viene proposto. Ora non ci resta che attendere al varco Risiko!, altro gioco da tavolo che potrebbe minare con una sola partita legami d'amicizia decennali.

    7

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