Tron Evolution si fa portatile: recensita la versione PSP

La rete si fa portatile: recensita la versione PSP di Tron

Tron Evolution si fa portatile: recensita la versione PSP
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  • DS
  • Xbox 360
  • PS3
  • iPhone
  • Pc
  • Psp
  • Ancora Tron

    Non è un mistero che a noi di Everyeye, Tron: Legacy sia piaciuto e non poco. Con l’avvicinarsi della release della pellicola nelle sale nostrane, vi abbiamo costantemente bombardato di aggiornamenti, interviste esclusive e molto, molto altro ancora. Naturalmente non potevamo esimerci dal seguire il brand anche in campo videoludico ed eccoci quindi nuovamente a parlare di Tron: Evolution. La versione rivolta alle console casalinghe ci aveva convinti, senza però entusiasmarci più di tanto, configurandosi come un discreto titolo action che aveva il pregio di riservare qualche succosa rivelazione a livello narrativo. Ora però, è il turno dell’iterazione pensata per il portatile Sony. Clou e virtuale compagnia bella sapranno fare di meglio su PSP? Al contrario, hanno saputo peggiorare quanto visto su 360 e PS3?

    Campione di prato fiorito o di solitario?

    La sorpresa iniziale è inevitabile: Tron: Evolution per PSP non è un porting della versione casalinga, ma un titolo completamente nuovo. Dimenticatevi dunque il plot e le ambientazioni che, eventualmente, avete già visitato con il pad tra le mani.
    Purtroppo la cosa non è, sin da subito, un bene. La trama, tanto per cominciare, è piuttosto deludente. Creato da Kevin Flynn in persona, il vostro avatar, dal nome e dalle fattezze scarsamente editabili tramite un rudimentalissimo editor, avrà un unico scopo. Niente salvataggi pirotecnici, né base dati da violare: il vostro compito sarà, semplicemente, quello di diventare il miglior programma giochi di tutta la rete. Per questo motivo, dopo un breve tutorial, sarete condotti al cuore pulsante del titolo.
    Questo si compone in una serie di prove da superare con il miglior piazzamento possibile al fine di conquistare punti e sbloccare così le missioni successive.
    Al di là di qualche sparuto dialogo, dunque, non dovete aspettarvi nulla dal plot di Tron: Evolution che rimarrà assolutamente oscurato dal lineare svolgimento delle varie prove. L’unica nota di colore in questo senso, è la possibilità di sfidare in alcune di esse Clu e Tron in persona. Anche in questo caso, tuttavia, non ci saranno dialoghi tra i personaggi, né succose rivelazioni di alcun tipo.

    Tante missioni, poca qualità

    Parlando di gameplay vero e proprio Tron: Evolution per PSP, fa male dirlo, ma anche qui si rivela una delusione. Un tabellone ricco di icone vi darà la possibilità di scegliere, di volta in volta, a quale prova dedicarvi. Queste si dividono in quattro grandi gruppi.
    Il primo vi permetterà di controllare direttamente il vostro avatar, in una serie di livelli che fanno riferimento al genere dei picchiaduro a scorrimento. Muovendovi per le varie ambientazioni non dovrete far altro che eliminare i vostri avversari. In alcuni casi avrete a che fare con veri e propri scenari, estremamente lineari, da attraversare per raggiungere una determinata destinazioni. In altri invece, vi ritroverete all’interno di arene chiuse in un vero e proprio deathmatch contro altri tre programmi come voi. Per vincere, in questo caso, dovrete semplicemente ottenere il punteggio più alto effettuando più uccisioni possibile entro un certo lasso di tempo. Al di là di un design dei livelli piuttosto dozzinale e alla presenza di nemici tutt’altro che diversificati tra loro, queste sessioni deludono per due motivi. Innanzi tutto non durando più di una manciata di minuti danno l’impressione di avere a che fare con brevi minigiochi, piuttosto che con livelli action. Inoltre il combat system non è solo limitato a due mosse più la parata, ma si rivela anche piuttosto caotico: difficilmente si capirà perché si viene colpiti e il tutto, il più delle volte, si tradurrà in uno sconclusionato, quanto poco raffinato, button mashing.
    Il secondo gruppo di prove vi vedrà invece a bordo di tank da battaglia. Qui dovrete vedervela in una lunga trafila di deathmatch contro altri tre avversari. Azionando croce direzionale e trigger avrete modo sia di spostare il mezzo, che di controllarne il cannone. Sparsi per le arene inoltre, ci saranno sempre degli utili e spesso vitali power-up: dall’invisibilità al rimpinzamento della barra vitale, sarà cosa saggia accaparrarsi il più in fretta possibile questi bonus. Purtroppo anche questo set di prove risultano mal realizzate. La colpa, in questo caso, non è tanto da imputarsi al gameplay in sé stesso, quanto all’eccessiva lentezza con cui si muovono i mezzi. Dopo un paio di partite, infatti, lo sbadiglio giunge con estrema puntualità e ogni gara con i tank si trasformerà in una maratona di pazienza, piuttosto che in un frenetico sparatutto tutti contro tutti.
    Il terzo gruppo tira invece in ballo gli intercettatori. A bordo di quelle che possono essere definite le navette aeree di Tron, vi verrà chiesto di controllare il mirino del veicolo al fine di abbattere i mezzi nemici che vi si pareranno di fronte. Come in uno shooter su binari, non potrete controllare il mezzo stesso che invece seguirà un percorso prefissato. Purtroppo anche qui faticherete a divertirvi. Ciò è dovuto tanto alla scarsa potenza di fuoco dell’intercettatore, capace di esplodere i colpi con una lentezza inaudita, quanto alla non rara apparizione di nemici fuori dallo schermo che spesso potranno trivellarvi di colpi indisturbati.
    Infine troverete le gare a bordo delle bellissime Light Cycle. A conti fatti questo è il gruppo di missioni più riuscito, ma anche in questo caso l’esperienza lascia abbastanza a desiderare. Le gare di velocità sono estremamente interessanti. Al di là della presenza di diversi oggetti da raccogliere e utilizzare per avvantaggiarsi, potrete saggiamente sfruttare la scia energetica che lasciano dietro di sé le moto. Non è difficile infatti, ipotizzarne l’utilizzo: tallonati da un avversario potrete creare davanti a lui un vero e proprio tunnel che, restringendosi sempre più, lo porterà a schiantarsi contro un bordo della pista. Tuttavia, con una rapida pressione di uno dei due trigger, con un po’ di tempismo potrete far saltare la moto, vanificando la mossa strategica avversaria.
    Le gare insomma sono piuttosto intriganti, ma anch’esse purtroppo imperfette. Il design delle piste tanto per cominciare, è assolutamente anonimo e manca totalmente il senso di velocità.
    Sempre a bordo delle Light Cycle, infine, prenderete parte a veri e propri deathmatch all’interno di arene chiuse. Similmente a quanto accade con i tank potrete raccogliere diversi oggetti di difesa e d’offesa, ma qui la tecnica migliore consisterà nel far fuori gli avversari utilizzando la propria scia energetica. Purtroppo vi basteranno pochi minuti per accorgervi che mieterete più vittime cominciando a tracciare delle traiettorie a caso e aspettando che qualche avversario collida casualmente contro il vostro muro d’energia. Deludente e assolutamente poco stimolante.
    Peccato dunque per un gameplay così dozzinale perché tecnicamente il prodotto si difende piuttosto bene. Nonostante una presenza quasi costante di tyring, i modelli poligonali di personaggi e mezzi sono sufficientemente dettagliati, mentre ogni ambiente rispetta l’immaginario della Rete vista al cinema. Al livello sonoro se gli effetti sono solo sufficienti, le musiche, pur non essendo paragonabili a quelle ideate dai Daft Punk, stupiscono in positivo. Elettroniche ed energetiche al punto giusto rappresentano senza alcun dubbio l’aspetto più riuscito della produzione.
    Buona anche longevità presa di per sé. Al di la del lungo elenco di missioni presenti nell’avventura principale, c’è una modalità multiplayer allargata a quattro utenti. Qui potrete naturalmente sfidarvi in uno qualsiasi dei deathmatch già discussi nel single player. Niente di metafisico, anche qui, ma si sa che la presenza di altri utenti umani rende le cose meno prevedibili e noiose.

    Tron: Evolution Tron: EvolutionVersione Analizzata PSPLa versione per PSP di Tron: Evolution, purtroppo, si rivela una delusione. Il titolo non è un disastro totale, ma consigliarne l’acquisto è quasi impossibile. Nonostante una certa varietà di fondo nelle missioni proposte, nessuna di queste si rivela esente da difetti. Noioso e poco stimolante, i fan di Tron farebbero meglio a optare per la versione casalinga del gioco.

    5

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