Recensione Undead Knights

Per una volta gli zombie più sono, meglio è. Un action atipico per PSP

Recensione Undead Knights
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    La parola zombie, da sempre, si può tranquillamente tradurre con guai e morte certa. Non sono rare le volte in cui un essere umano con un senso civico sufficientemente sviluppato, si ritrovi a ripassare mentalmente ciò che dovrebbe fare nel caso di un’invasione di morti viventi. Proprio per venirci incontro a questa minacciosa piaga, artisti di vari settori ci vengono spesso incontro proponendoci ora un film, ora un videogioco sull’argomento. Negli anni abbiamo così imparato a temere centri commerciali e magioni disperse nei boschi, che dividersi è una pessima idea e, soprattutto, che prima o poi qualcuno del vostro gruppo di sopravvissuti darà di matto mettendo nei guai tutti quanti.
    Tecmo però con questo titolo ci pone di fronte a qualcosa di inusuale: e se fossimo noi a controllare le orde di zombie come un personale e decerebrato esercito? L’idea è sicuramente intrigante e funge da base per il gameplay di Undead Knights esclusiva per la piccola PSP.

    Quando vendicarsi da soli è impossibile

    La trama che fa da sfondo a questo action in terza persona, non brilla certo per inventiva. Ambientato in un regno medievaleggiante, la giovane e sexy regina del regno sfruttando le sue arti, e che arti, persuasive convincerà suo marito dell’esistenza di un complotto che si trama alle sue spalle. Identificata la casata Blood come matrice del tentato regicidio a pagare con la vita saranno il possente Romulus e i giovani sposini Remus e Sylvia. Scontato dire che in realtà i tre protagonisti della vicenda non hanno nessuna colpa e che, riportati in vita misteriosamente, cercheranno vendetta.
    Lo script è insomma dimenticabile e nemmeno i dialoghi brillano per carattere e pathos. La trama tuttavia fa il suo creando un debole di filo logico tra un livello e l’altro. Fortunatamente l’ottima realizzazione delle scene in CG distoglie un po’ l’attenzione dalla pochezza delle battute.
    Sorvolando insomma sul debole aspetto narrativo, giungiamo nel vivo della questione analizzando il gameplay. Sulla carta l’intento di Tecmo è più che interessante, visto che teoricamente avrete a che fare con un picchiaduro 3D con qualche debole influenza da RTS. Per intenderci è come avere a che fare con una sorta di Pikmin o di Overlod in cui il personaggio che controllate è in grado di difendersi e attaccare in prima persona.
    La descrizione si adatta perfettamente al titolo in questione e anche nella pratica le cose funzionano così. Prima di dare il via all’avventura dovrete decidere quale dei tre Blood impersonare. Sebbene Romulus sia indubbiamente il classico personaggio lento ma potente, le differenze tra l’uno e l’altro non sono poi così accentuate. Anche da questo punto di vista insomma, Undead Knights tradisce una certa fretta da parte degli sviluppatori, che non si sono preoccupati più di tanto di differenziare un personaggio dall’altro. L’unico motivo che potrebbe spingervi a rigiocare l’avventura in panni diversi consiste nella possibilità di scoprire parti della trama altrimenti celate.
    Scelto il vostro Blood preferito e entrati nel vivo dell’azione, dovrete affrontare un altissimo numero di nemici, costruzioni da distruggere e giganteschi boss di fine livello bramosi del vostro sangue. Come detto il vostro avatar può attaccare e difendersi. Le combo disponibili non sono molte e il combat system, così come l’I.A. dei nemici, è fin troppo poco profondo per accontentare chi è alla ricerca di un raffinato action che possa minimamente rivaleggiare con God of War: Chains of Olympus. Inoltre per quanto livello dopo livello sia possibile potenziare armi e difese del proprio personaggio non tarderete a rendervi conto che da soli è impossibile avere la meglio sull’esercito reale.
    Si insinua così il lontano eco di RTS che si respira giocando a Undead Knights. Già, perché ogni soldato nemico può essere da voi tramutato in un fedele zombie bramoso di cervella. Non vi basterà far altro che premere un pulsante per prendere il malcapitato di turno e aspettare che una barra si riempia del tutto per dare (non)vita al vostro non-morto. Naturalmente più potenti saranno i vostri avversari, più tempo necessiterà l’incantesimo e proprio per questo motivo spesso vi converrà indebolirli con qualche fendente. Così facendo non tarderete ad avere un piccolo manipolo di servi che vi aiuteranno ad uccidere i nemici, abbattere costruzioni nemiche e aiutarvi nel disfarvi dei boss di fine livello. Inoltre, tramite il dorsale destro, potrete indirizzare gli zombie in uno specifico punto, manovra che si renderà necessaria soprattutto quando dovrete sfruttarli per costruire ponti viventi o per abbattere muri altrimenti insuperabili.

    Essere cavalieri non morti ha i suoi svantaggi...

    Dal punto di vista teorico insomma Undead Knights sembra un gioco capace di divertire e appassionare non solo gli amanti degli zombie, ma chiunque sia alla ricerca di un action diverso dal solito. La realtà purtroppo è leggermente differente. Innanzi tutto come detto, il combat system è veramente povero. Per quanto progredendo nell’avventura imparerete nuove mosse, il campionario di attacchi non permette grandi strategie o manovre. Anche la componente RTS, per quanto già nelle premesse poco sviluppata, risulta fin troppo limitata. Spesso gli attacchi dei vostri zombie sono così casuali e disordinati che vi ritroverete a colpirli mentre state cercando di far fuori un vostro nemico.
    Non mancano poi altri difetti. Uno su tutti? Durante una mischia vi capiterà spesso di prendere uno dei vostri non-morti invece che il nemico che vorreste trasformare. Questa eventualità diventerà un vero incubo nei livelli più difficili quando perdere anche un solo secondo significherà essere a un passo dal game over. Ciò che è peggio, il design dei livelli non è molto ispirato, visto l’eterno susseguirsi di corridoi e ampie arene, e le situazioni di gioco non tarderanno a ripresentarsi identiche tra loro.
    Affianco all’avventura principale gli sviluppatori hanno ben pensato di creare una debole, ma comunque divertente, modalità per più giocatori. Fino a quattro utenti potranno sfidarsi l’uno contro l’altro in tre diversi tipi di scontro. Nel primo dovrete semplicemente avere la meglio sui vostri avversari, nel secondo vincerà chi abbatterà per primo uno specifico target e nell’ultimo invece dovrete sfruttare al meglio gli zombie a vostra disposizione per completare nel minor tempo possibile un percorso denso di insidie. PSP alla mano vi divertirete sicuramente, ma difficilmente organizzerete tornei su tornei, mentre è più probabile che il tutto nel giro di qualche giorno finirà con lo stancarvi.
    Dal punto di vista tecnologico Undead Knights si difende più che degnamente. Non lo fa tanto mostrando texture dettagliatissime o muovendo milioni di poligoni al secondo. Da questo punto di vista anzi, il prodotto Tecmo è nella media, con ambienti nemmeno troppo dettagliati e personaggi solo sufficientemente caratterizzati. Tuttavia guardando al frame rate c’è di che rimanere stupiti, visto che non ci sarà un attimo di incertezza nemmeno nelle fasi più concitate con oltre venti personaggi a muoversi contemporaneamente sullo schermo. Non sarà un mostro negli effetti speciali insomma, ma il prodotto Tecmo almeno tecnologicamente supera più che discretamente la sufficienza.
    Non lo fa invece il sonoro. Tra effetti di bassa qualità e musiche rockeggianti che finiranno presto per infastidirvi, si salva il solo doppiaggio in inglese capace di dare un minimo di tono ai deboli dialoghi.
    Ultimo appunto per la longevità. L’avventura si compone di venti livelli che potrete portare a termine nel giro di meno di dieci ore. Il multiplayer e la possibilità di rigiocarsi la storia nei panni di un altro Blood nella teoria possono aumentare le ore che passerete con Undead Knights, ma difficilmente avrete voglia di ricominciare tutto da capo.

    Undead Knights Undead KnightsVersione Analizzata PSPTecmo ha pubblicato su PSP un prodotto inusuale, unendo le meccaniche di God Of War a quelle di Overlord o Pikmin. Il risultato purtroppo è un gioco riuscito solo a metà. Il combat system è infatti fin troppo povero e il controllo che si ha sull’orda di zombie è fin troppo limitato. Inoltre la poca cura riservata alla trama ed al level design non aiuta di certo a migliorare la situazione. Tuttavia è difficile stroncare di netto Undead Knights. Vuoi per il fascino insito negli zombie, vuoi per il divertimento che si prova nel mandare al creatore decine e decine di indifesi soldati, vuoi per un comparto tencico comunque discreto. O persino per una modalità multiplayer che funziona per qualche pomeriggio. Insomma, difficilmente questo titolo non divertirà chi è alla ricerca di un sanguinolento passatempo senza troppe pretese. Tuttavia non aspettatevi che questo divertimento sia duraturo o che il prodotto rimanga impresso nella memorie: Undead Knights nasce e muore in poco più di una decina di ore. Il nostro consiglio, insomma, è quello di acquistarlo solo se il concept alla sua vi intriga e solo se riuscite a trovarlo a un prezzo conveniente.

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