Recensione Under Defeat

Un ultimo lusso per il 128 bit marchiato Sega!

Recensione Under Defeat
Articolo a cura di
Disponibile per
  • DC
  • PS3
  • Il ritorno dello shoot'em up classico!

    Lo shoot'em up verticale, per una ridotta nicchia di gamers, non è una categoria di gioco da accomunare a tante altre, ma è rappresentazione palpitante e indiscussa del pensiero ludico di qualsiasi videogiocatore che fosse tale sul finire degli anni '80: iconografia di una distruzione ingiustificata ma altamente gratificante, del raggiungimento dello score supremo e della attenzione massima alla dinamica presente su schermo. Una filosofia, innanzitutto, ma una filosofia inesorabilmente perduta sul finire degli anni '90, quando meccaniche di gioco altamente innovatrici contaminano il genere, nel tentativo di contrappesare una marcata assenza di idee, giunta spontaneamente in un genere altamente abusato ma che, nonostante tutto, non stancava ancora gli arti dell'hardcore gamer di vecchia concezione, mai sazio di esplosioni apocalittiche e scenari post atomici. Under Defeat, in questo contesto, si innalza del tutto spontaneamente a portabandiera del classicismo videoludico distruggitore, scrollandosi di dosso qualsiasi incomprensibile meccanica di gioco o possibilità di approccio alternative. In Under Defeat si distrugge per il puro piacere di farlo e si ripete ad oltranza ogni singolo stage nella ferrea convinzione di poter ambire a punteggi sempre maggiori. Tutto fin troppo semplice, espresso in tali termini, ma in realtà Under Defeat è anche stile, eleganza ineffabile e voglia di stupire, grazie ad ambientazioni militarmente credibili e paesaggi che portano alla mente il Secondo Conflitto Mondiale in maniera tanto cruda quanto immancabilmente ragionevole. Cercheremo di esporre, in tal sede, gli aspetti che rendono unico un titolo sconosciuto ai più, ma che donerebbe dignità artistica a qualsiasi softeca e arricchirebbe il bagaglio culturale di qualunque videogamer.

    G.Rev si consacra definitivamente al blastaggio arbitrario e assoluto...

    G.Rev, piccola softco giapponese fondata pochi anni or sono, ci stupisce nuovamente, dopo l'incantevole Border Down, donandoci una perla di indescrivibile valore concettuale: Under Defeat è la tangibile apoteosi dello shoot'em up ragionato, presso il quale un approccio svogliato e disattento porrà dinnanzi al più duro dei game over, prima ancora che sia concluso il primo dei cinque stages presenti. Un titolo da assecondare e assimilare nel tempo senza remora alcuna, fino all'ottenimento di un epilogo degno di essere vissuto fino in fondo, possibilmente tramite l'ausilio di un solo credito. Ci preme evidenziare la presenza di una sola tipologia di fuoco assolutamente non upgradabile tramite bonus, ma che potrà accompagnarsi al più classico dei pod, attivabile tramite svariati secondi di inattività del fuoco principale e il caricamento di un contatore posto su schermo; l'unica aggiunta al nostro armamentario sarà la canonica smart bomb, fornita in un minuto stock da tre. Ciò detto, è da evidenziare una evidente incongruenza, rispetto lo shoot'em up convenzionale: il nostro elicottero avrà modo di virare di 45 gradi a destra e sinistra, indirizzando conseguentemente tutta la potenza di fuoco verso la prescelta direzione; un similare sistema di controllo è ravvisabile, seppur solo parzialmente, nel buon Zero Gunner 2 di Psikyo, anche il suddetto disponibile per Dreamcast. Come già premesso, altresì, il titolo esprime tutta la sua matrice hardcore in una difficoltà certamente livellata verso l'alto che, probabilmente, esalterà l'estimatore e allontanerà, al contempo, il gamer meno avvezzo al genere; detto questo, invero, è da sottolineare come il titolo sia ben lungi dal raggiungere i picchi di difficoltà maniacali e psicotici di Ikaruga (Treasure) o uno qualsiasi tra i titoli Cave, rendendosi approcciabile anche dal videogiocatore medio, purchè munito di volontà ed estrema tenacia. Evidenziamo, altresì, la presenza di un second loop sbloccabile a gioco finito, similare ma non del tutto congruente al primo, da un punto di vista squisitamente stilistico. Come da prassi.

    Dreamcast ai suoi massimi livelli...

    Ciò che indiscutibilmente impressiona, contrariamente, è il comparto grafico: siamo coscienti, a questo punto, dell'aver testato con mano il più possente porting da scheda arcade Naomi attualmente presente per Dreamcast. Il lavoro di trasposizione, in tal senso, ha portato alla nostra presenza un autentico arcade perfect, con tanto di opzione video "Tate", che ci consentirà di ribaltare lo schermo per godere appieno della sontuosa verticalità espressa in game. Doveroso, ancora, spendere un'ultima considerazione sull'impatto puramente tecnico: esplosioni, mezzi militari, ambienti, effetti atmosferici e quant'altro sono realizzati tramite perfetti modelli poligonali, dettagliati in maniera inverosimile grazie all'ausilio di textures di qualità indiscutibile, fin'anche se paragonate con quanto visto fino ad ora su X360 e le altre piattaforme intermedie, cronologicamente parlando.

    Ma non si vive di sola grafica...

    In ultima istanza, osserviamo come ogni traccia musicale sia perfettamente pertinente allo stage e alla circostanza, coadiuvata da un rock coerente alla scenografia bellica ma che lascia spazio, specie negli ultimi frangenti, ad un delicatissimo intermezzo di pianoforte, che cala lo sventurato giocatore nella cupezza dell'ultimo e definitivo stage di gioco. La relativa Soundtrack meriterebbe, anche solo per quest'ultima traccia, di essere acquistata in separata sede, questo sia chiaro.

    Capricci per collezionisti!

    Avendo snocciolato i molteplici pregi di Under Defeat, non ci resta che notificare la presenza di ben tre versioni del suddetto: Standard Edition (logicamente la versione più diffusa, reperibile senza fatica alcuna presso qualsiasi negozio asiatico o presso molteplici importatori nostrani), Limited Edition (munita di una differente cover e comprendente la splendida ost, che altrimenti sarebbe da acquistarsi separatamente) e D-Direct Edition (distribuita ai soli giocatori giapponesi tramite sito ufficiale Sega, composta dalla Limited Edition sopra menzionata, ma con l'aggiunta di un magnifico poster e di uno sticker, quest'ultimo raffigurante il logo del gioco); le prime due versioni sono, come già asserito, facilmente reperibili, mentre la D-Direct Edition è ormai di difficile accessibilità, salvo affidarsi a qualche rinomato store asiatico, che dovrebbe essere in grado di procurarne qualche esemplare in tempi più o meno brevi. Inutile ribadire che, qualunque versione decidiate di acquistare, non resterete delusi per quanto ottenuto.

    Under Defeat HD Under Defeat HDVersione Analizzata DreamcastUnder Defeat è un prodotto epocale e ineccepibile: munito di comparti video e sonoro di totale prestigio, caratterizzato da un gameplay assolutista e totalizzante, che saprà certamente regalare grandi soddisfazioni, nel lungo termine. Probabilmente rimarrà alla storia, di fianco a capolavori indiscussi quali Thunderforce 4, Radiant Silvergun, R-Type e Gradius ma, anche se così non dovesse essere, poco importa: rimane, probabilmente, il miglior shoot'em up che sia mai giunto su Dreamcast. Chiunque sia cresciuto con Space Invaders e tutta la sua naturale progenie, dovrà assolutamente possederne una copia, senza il minimo indugio.

    9.5

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