Recensione Urban Freestyle Soccer

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Recensione Urban Freestyle Soccer
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Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • NGC
  • Pc
  • Menu Acclaim a base
    di...calcio


    Sapete qual è lo sport più popolare del mondo? E lo sport più praticato? Non
    c'è bisogno della zingara per rispondere, ovviamente. Chiunque, da piccolo, ha
    giocato almeno una volta con gli amici per strada o magari in campetti
    improvvisati, solo per il gusto di dare qualche calcio ad una sfera. Giocare a
    calcio è anche un momento di aggregazione, un modo per socializzare e, come
    detto, non sempre le partite più belle vengono giocate su dei campi da gioco
    degni di tale nome.
    Il piccolo Diego Maradona ha imparato a giocare nelle favelas con i fratelli
    maggiori, sviluppando uno dei talenti più puri del calcio professionistico.
    Chissà quanti, come lui, sono partiti dalla strada, ed è proprio lì che questo
    titolo della Acclaim ci fa tornare, facendo il verso allo Streetball più famoso,
    il basket dei sobborghi. Molte sono ormai le rappresentazioni di questo fenomeno
    americano, a partire dai film ("Chi non salta bianco è" o "Scoprendo Forrester",
    giusto per citarne alcuni) fino ad arrivare ai videogames. Uno dei più grandi
    best-seller della casa statunitense è l'arcinoto NBA Jam, avo ormai di un
    genere in continua evoluzione...libera.
    Partendo da NBA Jam, la Acclaim ha deciso di puntare allo sport del nuovo
    millennio negli States, quello che è diventato il più praticato tra i giovani.
    Che sia un segnale di un cambiamento nella cultura americana? Beh, non è questa
    la sede per discuterne, tuttavia certo è che il menu italiano a base di calcio è
    sbarcato oltre oceano, facendo diventare il pallone un compagno inseparabile per
    molti abitanti a stelle e strisce, un po' come capitava per Jamal, il
    protagonista del suddetto Scoprendo Forrester, e il suo pallone da basket.

    L’approccio

    Il gioco offre, in partenza, la possibilità di iniziare nella modalità Turf
    Wars, un vero e proprio risiko dei sobborghi, attraverso il quale dovrete
    conquistare i territori appartenenti alle altre squadre di calciatori
    metropolitani. Ovviamente per spodestare le squadre avversarie sarà necessario
    batterle sul campo, le chiacchiere non contano. Diciamo subito che la scelta
    iniziale di team da controllare è piuttosto scarsa; solo 43 squadre non è che
    siano poi un grandissimo stimolo, considerando poi che in totale avremo a
    disposizione solo 10 formazioni, tutte caratterizzate a seconda della località
    di origine. Si va infatti dai punk russi ai jamaicani reggae-style, passando per
    i tipici inglesi di periferia e i ragazzi hip-hop dei sobborghi di newyorkesi.
    Scelto il nostro team avremo la possibilità di svolgere un allenamento che ci
    farà da tutorial, tra l'altro accessibile anche da un'apposita voce del menu
    principale, grazie al quale riceveremo i primi punti abilità che serviranno a
    potenziare le caratteristiche della nostra squadra di semi-pro.
    I parametri di valutazione consistono di quattro voci: velocità, abilità,
    potenza e tiro. Progredendo nella nostra "Guerra dei campetti" riceveremo punti
    abilità da spendere per migliorare le varie caratteristiche e sbloccheremo le
    squadre inizialmente non selezionabili. In definitiva ci troveremo a
    fronteggiare squadre di tre categorie: semi-pro, pro e freestyler, il top del
    ranking suburbano.
    L'approccio con il gioco non è per niente ostico: imparare a padroneggiare i
    comandi è sicuramente non proibitivo, così come comprendere il concept è
    piuttosto banale. Unite Tony Hawk e Sega Soccer Slam e avrete una prima vaga
    idea. Le squadre, composte, da 4 giocatori, si affronteranno senza esclusioni di
    colpi, e le uniche armi vincenti saranno preziosismi tecnici e evoluzioni di
    ogni genere. Ogni team, infatti, riceverà dei punti in base ai gesti tecnici
    effettuati e alle combo realizzate che, oltre ad arricchire lo score complessivo
    (non il punteggio della partita, sia chiaro), servirà a far salire una barra
    energetica che, al culmine, darà la possibilità di eseguire un classico per dei
    giochi del genere: la "supermossa", qui chiamata "Netbuster". In totale ci sono
    4 Netbuster diverse, tutte eseguibili grazie alla combinazione di 3 tasti e
    entro 20 secondi dal lampeggiare della barra di potenziamento. Caratteristica
    soffiata dal sopraccitato gioco Sega, la supermossa in questione sarà una
    devastante combinazione di palleggi (eseguibile solo nel ring skill, un cerchio
    illuminato che comparirà in campo) culminante in un imprendibile tiro che il 90%
    delle volte si tramuterà in gol e che, ad ogni modo, stenderà tutti i restanti
    giocatori in campo, compresi i compagni di squadra.
    Ovviamente, per arrivare a questo traguardo importante, bisognerà imbastire
    trame di gioco spettacolari, impreziosite da evoluzioni e giochetti di ogni
    genere, quasi sempre eseguibili grazie alla combinazione del trigger sinistro
    con uno dei tasti del joypad. A seconda dei nostri traguardi in campo, inoltre,
    entreremo a far parte di una top 3 del campo da gioco, divisa in categorie, tra
    le quali citiamo il gol più veloce e la miglior combo.
    Un volta conquistato il mondo dei campetti, potremo sbloccare la modalità Home
    Turf, praticamente identica alla precedente, eccezion fatta per il modo in cui
    si riesce a portarla a termine e il campo sul quale giocheremo, che sarà sempre
    quello di casa. L'obiettivo in questa modalità è quello di sconfiggere tutte le
    squadre che ci sfideranno nel nostro territorio. Un po' ripetitivo, visto che
    dovremo di nuovo affrontare tutte le altre 9 formazioni, stavolta nemmeno con lo
    stimolo in più dettato dalla possibilità di sbloccarle una volta sconfitte.
    Infine, restano il Freestyler, la modalità amichevole, e lo Street Challenge,
    accessibile una volta completato l'Home Turf, qualora non vi sarete stancati
    prima.

    Il tocco di palla

    Non pensate di giocare a Winning Eleven, né a Fifa. Questo è un gioco arcade, e
    per questo sopra le righe. Poche delle azioni che si svolgeranno in campo
    possono essere immaginate semplicemente da una mente umana, figuriamoci darne
    una spiegazione fisica reale. Ricordate il paragone con Tony Hawk? Bene,
    sostituite lo skate con un pallone e inizierete a capire di cosa stiamo
    parlando.
    I gol sono spesso frutto di azioni confuse e casuali, nel quale si
    controlleranno spesso con difficoltà i propri giocatori, soprattutto senza
    palla. Conquistare il pallone, soprattutto in fase di gioco aereo è un'impresa
    ardua. Di contro, però segnare è quanto di più facile ci sia in un gioco di
    calcio. L'intelligenza artificiale è piuttosto mal calibrata, con differenza
    praticamente impercettibili tra i primi due livelli di difficoltà (in tutto ne
    sono tre). Giusto per citare un esempio, quando gli avversari avranno a
    disposizione 20 secondi per eseguire il Netbuster e avrete voi il possesso della
    sfera, vi basterà girovagare nella vostra metà campo in prossimità dell'area di
    rigore, senza che nessun avversario accenni un minimo di pressing, peraltro
    facilmente superabile, data la scarsa consistenza dell'aggressività della cpu
    in una situazione del genere. Inoltre, sul calcio d'inizio è piuttosto semplice
    organizzare una situazione da gol, facendo triangolare i 3 giocatori della
    propria squadra. Praticamente impossibile, invece, contrastare gli avversari nel
    gioco aereo, come accennavamo in precedenza. Incongruenze che ne minano la
    giocabilità e che rendono il gioco mal congeniato.

    Grafica urbana e voci da
    strada


    Il discorso sulla grafica si esaurisce quasi subito, non essendoci particolari
    spunti di riflessione. Xbox non è quasi per niente sfruttata e il livello
    complessivo è da multipiattaforma. I campi da gioco e le ambientazioni sono ben
    accurate, così come ben caratterizzati sono i team, tuttavia non abbiamo notato
    bump mapping o tecniche similari che hanno portato alla ribalta la console
    Microsoft e i suoi titoli di punta. Resta, tuttavia, una notevole fluidità di
    gioco, cosa essenziale per un titolo del genere, nel quale il motore grafico
    deve saper gestire anche situazioni di confusione in maniera scorrevole.
    Il sonoro è sicuramente adeguato e può vantare musiche che ben si sposano con le
    diverse ambientazioni, ad opera di artisti molto noti negli States come Saliva,
    Method Man e Kid Frost.
    A seconda del campo e del team ascolteremo diversi generi di colonne sonore,
    arricchite dalle voci dei giocatori, sicuramente ben caratterizzate, sebbene
    noiose. Niente commento, ovviamente, siamo per strada. Discorso a parte va fatto
    per gli effetti sonori, alquanto cacofonici e spesso fastidiosi, nonché
    ripetitivi, come nel caso del pubblico, che dovrebbe migliorare
    nell'incitamento...

    Ci divertiremo?

    Probabilmente non sarà emozionante, ma regala qualche ora di svago agli amanti
    del calcio o a coloro che hanno sempre sognato di primeggiare in questo gioco,
    sia virtualmente che nella realtà, ma che non sono mai stati tagliati per le
    simulazioni. Ci hanno provato in tanti a rendere diverso e appetibile questo
    sport ma, se si eccettua Sega Soccer Slam, piuttosto riuscito, e tecnicamente, e
    dal punto di vista del divertimento offerto, nessuno ha avuto successo
    nell'intento di proporre versioni arcade interessanti, almeno per le console
    dell'ultima generazione.
    I giocatori hanno tutti grosso modo le stesse abilità: non cambiano le netbuster
    da squadra a squadra, né le manovre spettacolari. Da questo punto di vista,
    infatti, i team si equivalgono; gli sviluppatori della Silicon Dreams hanno
    caratterizzato le squadre solo nell'abbigliamento e nel modo di parlare,
    piuttosto poco per suscitare un interesse duraturo nel titolo prodotto da
    Acclaim.
    Spesso, poi, oltre ai difetti già citati, si creano delle confusioni su schermo
    che non danno alcun filo logico alla trama di gioco: forse non siamo più
    preparati per certe cose nell'era dei sofisticatissimi stealth game. Il
    pubblico italiano, inoltre, avrà giocato sicuramente ad una delle simulazioni
    Konami (in arrivo anche su xbox) o EA, per cui prima di dedicarsi a Urban
    Freestyle Soccer ci penserà bene, a meno che non si decida di staccare per
    smanettare un po' old-style, magari con qualche amico da prendere in giro.

    Il commento

    Lo continuiamo a dire: ad Xbox serve un gioco di calcio vero. Gli arcade vanno
    bene se esulano un po' da quella che è la trama principale dello sport, magari
    proponendo il gioco in vesti bizzarre. UFS, invece, sembra un'operazione
    commerciale mal riuscita della Adidas che, fallito il tentativo con un gioco
    recante il proprio nome, ha pensato di sponsorizzarne uno che si ispirasse alle
    manifestazioni pubbliche che la casa d'abbigliamento organizza nelle metropoli.
    Forse per il basket, gioco di per sé più individualista del calcio e godibile
    anche in versioni ridotte, l'idea può essere vincente, ma per un gioco del
    genere ci voleva più coerenza e modalità di gioco più divertenti. Così com'è è
    scontato, ripetitivo e alla lunga stancante. Non è che la strada scelta sia
    sbagliata, il problema è che ci si è fermati troppo presto. Forse deve passare
    ancora un po' d'acqua sotto i ponti prima che le software house americane
    capiscano come si gioca "a pallone".
    Se volete provare qualcosa di diverso e amate il calcio alla follia, compratelo,
    ma sappiate che è come un film di Boldi e De Sica: bello per distrarsi e farsi
    qualche risata, ma di certo non da tenere nella propria collezione.

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