Vanquish: Recensione della versione PC

Sette anni dopo il lancio su Xbox 360 e PlayStation 3, Vanquish di Platinum Games arriva finalmente su PC: lo abbiamo provato.

Vanquish PC
Recensione: PC
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • L'esagerazione di Vanquish non è un piacere alla portata di tutti. Lo sparatutto made in Platinum Games, uscito ormai sette anni fa, rappresenta forse uno dei picchi più alti di frenesia e tamarraggine mai toccati da un TPS, offrendo scontri al limite del delirio e una storyline che spesso finisce per essere la parodia di se stessa. Si tratta quindi di un prodotto riservato ai cultori di un genere sempre prolifico, ma che raramente è stato in grado di offrirci -come in questo caso- titoli capaci di rimanere negli annali videoludici per qualità produttiva e innovazione. Quest'edizione rimasterizzata per PC, abbinata alla buona riedizione di Bayonetta uscita un mese fa sempre su Steam, rappresenta l'occasione perfetta per tutti coloro che non hanno potuto (o voluto) godersi questa singolare esperienza su console all'epoca, approfittando di un comparto grafico parzialmente rinnovato.

    War has accelerated

    Il conflitto disperato tra Stati Uniti e Russia, in cerca di una via di fuga da una Terra sull'orlo della catastrofe globale, è solo un flebile sottofondo attorno cui prendono forma le vicende di Vanquish. Tutto diventa una semplice scusa per prendere le redini dell'armatura di Sam Gideon e catapultarci in un'avventura senza pause e senza limiti, in cui asfaltare qualsiasi avversario ci si pari davanti. Ovviamente nel modo più stiloso ed esagerato possibile.

    Il gameplay è incentrato sull'utilizzo intelligente della tecnologia a nostra disposizione, che consente al protagonista di sopravvivere in mezzo anche al peggiore degli inferni bellici sfruttando un reattore posto sulla sua schiena. Grazie ad esso si può viaggiare a velocità talmente elevate da dover generare attrito al suolo con braccia e gambe per rimanere stabili (un'azione diventata il simbolo della produzione), e rallentare il tempo per prendere meglio la mira e uscire indenni anche dalla più improbabile delle situazioni. La difficoltà risiede nel rischio di surriscaldamento di tale strumento, che, qualora dovesse compiere uno sforzo eccessivo, richiederà alcuni pericolosissimi secondi di raffreddamento, nei quali saremo più lenti e vulnerabili. Anche il BLADE, l'arma a nostra disposizione, è un piccolo gioiello della ingegneria futuristica, consistendo in un unico device capace di replicare qualsiasi strumento offensivo incontrato sul nostro cammino e rivelandosi -di fatto- una sorta di "transformer" portatile.

    11 dispositivi, più 2 granate, costituiscono l'arsenale su cui potremo fare affidamento nei 5 atti di cui si compone la campagna principale, partendo dai classici fucili d'assalto e a pompa, per poi terminare con armi al plasma o lame rotanti. Si tratta di una selezione che non brilla particolarmente per originalità, ma che collocata all'interno di un gameplay così frenetico riesce comunque a dare una discreta varietà e soddisfazione all'utente finale.
    La ricchezza di Vanquish risiede infatti nel carisma che il gioco riesce a trasmettere, nonostante una linearità e una tendenza a ripresentare situazioni solo parzialmente differenti nel corso delle 8 ore necessarie a portare a termine l'avventura. I livelli seguono una struttura che sfrutta solo in parte la verticalità, propendendo per spazi ampi e che diano libertà di manovra con la tuta a pieno regime; nonostante questo, l'avanzamento regala momenti davvero memorabili, come nella contorta sequenza dei treni nell'atto 2. Anche la gestione dei nemici più forti e corazzati costringe a un utilizzo dinamico dell'ambiente circostante, abbattendo un po' l'abitudine di accostarsi dietro un riparo sicuro e godendosi un po' di sana adrenalina. In questo risiede il più grande fattore di innovazione di Vanquish, nonché l'elemento che meglio di tutti è riuscito a sopravvivere a questi anni che ci separano dal lancio originale: il ritorno a una frenesia che non sia il mero frutto dell'impeto di giocatori audaci e folli, ma che diventi costitutiva e incoraggiata dall'esperienza di gioco stessa, con situazioni e scontri che spingano il giocatore ad andare oltre i propri limiti.Nel caso in cui non si riesca a lasciarsi trasportare da tale meccanica, Vanquish rischia (al contrario) di diventare una vera e propria tortura per il giocatore più metodico, che troverà nell'esigenza di doversi tuffare a testa bassa nel pericolo un semplice fastidio, piuttosto che un divertimento. È proprio questo il pregio e il difetto più grande del titolo: il non voler inseguire a tutti i costi un ampio bacino d'utenza, separando nettamente coloro che godranno appieno dell'esperienza da coloro che neanche vorranno avvicinarvisi. Un principio -questo- che vale ancor di più di fronte a un comparto tecnico sì ripulito, ma che non è sufficiente a giustificare un nuovo playthrough solo per godere delle rifiniture visive dell'avventura.

    Lascia stare le cromature, mi serve ora!

    L'aspetto più intrigante e rilevante di questa riedizione di Vanquish riguarda però il lifting che gli è stato riservato per presentarsi su PC. Siamo di fronte a interventi molto simili a quelli già riservati a Bayonetta, con risoluzione 4k e presenza di effetti aggiuntivi per combattere i segni del tempo e dare nuovo lustro a combattimenti, esplosioni e quant'altro.

    Lo sblocco della risoluzione consente a Vanquish di risplendere come non mai, rendendo vivi e nitidi i tratti dell'armatura e consentendo di godere, anche sulla lunga distanza, degli ampi scenari di cui saremo i protagonisti. Questa semplice aggiunta in realtà è da sola sufficiente a garantire un salto qualitativo enorme al titolo, che, sorprendentemente, presenta le stesse texture di 8 anni fa, pur apparendo molto più pulito e chiaro della sua controparte console, almeno nella maggior parte dei casi. Non sono state rare infatti le volte in cui, nascosti dietro a una copertura o intenti a raccogliere munizioni dopo un combattimento, ci siamo imbattuti in elementi davvero sfocati e in contrasto con il resto dell'opera. Una situazione simile si presenta per le ombre, che sono state migliorate rispetto alla versione console, ma che in alcuni frangenti perdono incredibilmente di qualità appena ci si allontana di qualche metro. Un problema che sembra diffuso anche al LoD generale, che, nonostante un miglioramento considerevole in forza del maggior quantitativo di memoria, spesso genera un fastidioso pop-in di elementi, anche in situazioni incomprensibili.

    Max Hardcore!!!

    Al momento della stesura di questa recensione, Vanquish soffre di un curioso problema legato allo sblocco del framerate, precedentemente bloccato a 30fps su console. Giocato a 60fps (o magari a cifre ancor più elevate) il titolo altera l'intera difficoltà, infliggendo spesso e quasi istantaneamente danni sufficienti a mandare in situazione critica il giocatore, incrementando vertiginosamente il livello di sfida globale del titolo. Anche a difficoltà normale sono stati molti i casi in cui abbiamo dovuto limare l'irruenza e adottare soluzioni più ragionate per ovviare a un problema che è comunque in via di risoluzione, ma che va tenuto in considerazione qualora decidiate di lanciarvi in Vanquish durante questi primi giorni di pubblicazione.

    A poco servono l'aggiunta dell'ambient occlusion o la maggiore pulizia del motion blur, in quanto si tratta di interventi che non pesano in una produzione incentrata sull'azione frenetica. Discreto anche l'antialiasing, che, pur non offrendo opzioni particolarmente interessanti, riesce a rifinire sufficientemente i bordi dell'immagine, fermo restando che l'aumento della risoluzione rimane il modo migliore per ovviare a tale problema.
    L'altro grande cavallo di battaglia è lo sblocco del framerate, che può raggiungere cifre elevatissime, donando un respiro completamente diverso agli scontri, che risultano ancor più frenetici e fluidi, nonché piacevoli da giocare (al netto di alcuni problemi per i quali rimandiamo al box). Tutto questo a fronte di una rara leggerezza dell'engine, che consente di ottenere risultati eccezionali anche su configurazioni piuttosto datate, vista anche l'origine old gen del titolo. Sul nostro sistema di prova (i7 3770k, GTX 1080 e 16GB di RAM) abbiamo raggiunto 150fps a 1080p e al massimo del dettaglio, praticamente certi della possibilità di stare sopra i 60 fps anche in 4K.

    Vanquish VanquishVersione Analizzata PCVanquish torna in forma tutto sommato smagliante per essere un titolo uscito da quasi una decade, ma la sensazione generale che si ha, fermandosi magari per un break tra uno scontro e l’altro, è di avere a che fare con un lavoro di restyling piuttosto frettoloso. Con le dovute accortezze, questa riedizione avrebbe potuto brillare di luce propria e senza sbavature, rendendosi fruibile da una più ampia fetta d’utenza, magari anche solo incuriosita dalla fama che circonda questa produzione Platinum Games. Invece Vanquish arriva su PC orientandosi ancora una volta agli amatori del genere (o ai nostalgici), che magari potranno sorvolare su qualche sbavatura a livello tecnico per concentrarsi su un gameplay tanto semplice quanto divertente, capace ancora oggi di dire la sua nel panorama TPS. Il prezzo ridotto può essere un buon incentivo anche per incoraggiare i più scettici ad avvicinarsi a un titolo fuori dagli schemi, approfittando semmai del bundle con Bayonetta. Di sicuro quel che ci auspichiamo da questo remastered è che rinnovi l’interesse per il genere, ma soprattutto per il titolo in questione, suggerendo a Platinum Games che, dopo 8 anni, sarebbe anche il caso di parlare di un certo Vanquish 2...

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