Recensione VVVVVV

Un platform al contrario

Recensione VVVVVV
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Disponibile per
  • 3DS
  • Pc
  • La storia di VVVVVV (leggasi "The Letter V Six Times" o "V's") è quella comune a molti indie game. L'idea di uno sviluppatore solitario, Terry Cavanagh, che prende forma piano piano e il cui stato di sviluppo viene aggiornato progressivamente sul blog del proprietario. Una pubblicità che attira al prodotto migliaia di potenziali acquirenti, i quali, una volta uscito il titolo da loro seguito con tanto amore, non possono fare a meno di sganciare la cifra richiesta (allora 15$, prezzo poi ridotto a un terzo per la versione PC). Potere delle nuove tecnologie, e del vecchio passaparola, ed ecco che un titolo senza pretese diventa uno dei casi indie dell'anno; 2010 per l'esattezza. Un anno dopo, la versione per Nintendo 3DS, scaricabile dall'eShop, viene resa disponibile per il mercato nordamericano, ad un prezzo di 8 dollari ma con alcuni contenuti in più, su tutti i livelli costruiti dai fan con l'apposito editor. Noi giocatori europei abbiamo dovuto aspettare il 2012, a causa delle incertezze nella pubblicazione da parte di Nicalis, per avere e giocare questo bizzarro titolo (al prezzo di 8€). Ecco cosa ne pensiamo.

    Sottosopra

    Capitan Viridian e ciurma sono nel bel mezzo di un'esplorazione spaziale quando la loro nave inizia ad essere sballottata da una strana forza; sono entrati all'interno di un vortice dimensionale, e provano a scapparne infilandosi in un teletrasporto. Uscito da esso però, il capitano si trova da solo, i membri del suo equipaggio dispersi chissà dove: starà a lui trovarli, intrappolato com'è in questa strana dimensione alternativa, e scoprire cos'ha causato il loro naufragio interstellare. Parte quindi alla ricerca all'interno di un'estesa mappa di gioco e con la sola facoltà di una sorta di salto, e così sarà per tutto il resto dell'avventura.

    "VVVVVV è, nel suo piccolo, uno stravolgimento delle regole del platform. Non si salta, si cambia prospettiva, finendo a testa in giù e poi nuovamente con i piedi per terra, e tanto basta a renderlo una delle produzioni più intriganti disponibili sull’eShop"

    VVVVVV è infatti un platform purissimo, nel quale ogni altra azione all'infuori del salto è proibita: tale purezza è solo sulla carta però, perché in realtà il salto suddetto è invece un cambio gravitazionale che fa spostare Viridian dal pavimento al soffitto, in maniera rapidissima. Gli effetti sul gameplay sono uguali, dato che per superare un ostacolo bisognerà premere l'apposito tasto e superarlo camminando sul soffitto piuttosto che in salto, ma cambia nettamente la prospettiva di gioco, nel momento in cui un level design appositamente studiato si piega totalmente a questo meccanismo. La progressione avviene all'interno di una mappa comprendente varie aree, affrontabili in ordine sparso: ogni singolo tassello di questo mosaico è un fulgido esempio di design, includendo ora un espediente, ora un altro, mutuato dalla tradizione del genere.
    Presenti all'appello quindi piattaforme semoventi ed altre a scomparsa (sulle quali non bisogna saltare ma atterrare, dopo aver invertito la gravità che ancora al suolo Viridian). Inizialmente il tutto è spaesante, poi ci si prende la mano, seppur rimanga la sensazione di giocare all'opposto rispetto a quanto ci si aspetterebbe. Si tratta di un grandissimo merito, poiché nonostante la sua concezione particolare VVVVVV avrebbe potuto scadere fin da subito nella ridondanza e nella banalità, dovuti alla riproposizione delle stesse dinamiche e degli stessi espedienti di gioco, avvicinandosi troppo ai canoni della piattaforma tradizionale. Invece l'enorme dose di difficoltà insita nei livelli costringe ad acrobatismi incredibili fin quando non li si porta a compimento. Quando si entra in una nuova schermata bisogna innanzitutto capire cosa fare, sfruttando quella nuova prospettiva nella quale il gioco spedisce il nostro cervello. Anche uno schema all'apparenza semplice può rivelarsi difficilissimo, perché dopo averlo guardato con gli occhi del giocatore avvezzo al salto bidimensionale, ci sbattiamo i denti come neofita di VVVVVV, in una crudele ma intrigante sensazione di assoggettamento che ci accompagnerà per tutta la durata dell'avventura, che ha le sue regole e fa di tutto per ricordarcelo.
    Il principale nemico in VVVVVV non è rappresentato da qualche strano essere introdotto tra le schermate di gioco, sebbene molti strani mostri siano presenti (rigorosamente da evitare), ma lo spuntone, killer istantaneo e qui sommo dispensatore di morte. Ci sono spuntoni ovunque, sopra, sotto, a destra e sinistra, intere stanze coperte da spuntoni. E spesso dovremmo evitarli in movimento, dopo aver spiccato un salto gravitazionale del quale non vediamo la piattaforma d'atterraggio. Di simili balzi della fede il titolo è pieno, situazioni da superare con il massimo della pazienza e con un'assimilazione del sistema di controllo che ha del meccanico.
    Viridian non si muove, schizza. Sia a terra, sia in aria, l'azzurro capitano reagisce in maniera fulminea ad ogni singola sollecitazione esercitata sul pad direzionale (non sfiorerete nemmeno il pad scorrevole dopo i primi secondi di gioco); delicatezza prima di tutto, somma coordinazione occhio dito, ma potrebbe non bastare a sollevarvi dall'inferno dei blasfemi. La difficoltà di VVVVVV è punitiva: rifarete singole schermate decine di volte. Eppure non riusciamo ad affibiare al titolo il bollino di "frustrante", di spedirlo nello stesso inferno che probabilmente ci siamo guadagnati a suon di imprecazioni. Questo perché il fattore difficoltà è inserito tanto bene nel contesto da risultarvi perfettamente connaturato: sbagliare e morire è il senso delle cose, pilastro della struttura di gioco nella stessa maniera del cambiamento gravitazionale. E tutto questo per un piccolo espediente, ovvero l'introduzione di checkpoint in ogni area, zone dalle quali verrete risparati fuori nemmeno un secondo dopo la morte. La risultante è un gameplay dalla velocità siderale, senza alcun tempo morto, schizofrenico come i movimenti del protagonista.

    Sotto la semplicità della struttura di gioco si nascondono poi alcuni fattori che rendono più profonda l'esperienza ludica. L'affidare la progressione ad una mappa unica impone spesso l'esplorazione dettagliata di ogni singola schermata, al fine di trovare l'accesso alla zona nella quale riteniamo si possa trovare il prossimo membro dell'equipaggio da salvare. La presenza di portali, che ci teletrasportano da un lato all'altro della mappa, rende più facile l'esplorazione, consentendoci magari di riattraversare una zona nella quale abbiamo mancato un anfratto. Alcune sequenze di gioco particolari poi, rappresentano delle buone variazioni sul tema. Per non parlare di tutti quegli espedienti che, a differenza di quelli classici, fanno affidamento totale sul cambio di gravità, come laser che cambiano automaticamente la direzione verticale di Viridian senza darci la possibilità di invertirla.
    VVVVVV funziona perché ognuno di questi singoli elementi è presente: levatene uno, ed il castello crollerà in maniera disastrosa. Levategli la sua difficoltà ed avrete un prodotto banale, levategli il sistema di checkpoint ed il vostro 3DS volerà fuori dalla finestra dopo pochissimo, levategli lo scambio di gravità ed avrete un platform fin troppo collaudato. Invece, ogni singolo ingrediente della pozione vi trasporterà, una volta bevuta, all'interno di un mondo di gioco assolutamente unico, piegato a regole tutte sue. Suo difetto principale è la durata dell'esperienza principale: completare del tutto il gioco porterà via all'incirca tre ore, ma la longevità di questa versione è migliorata dalla presenza dei livelli creati dai giocatori, spesso difficili oltremodo e mal bilanciati, ma comunque degni di attenzione.

    Acido ed elettronico

    Del tutto particolare, e non poteva essere altrimenti vista la natura del titolo, anche il comparto tecnico del titolo. In omaggio alla tradizione Commodore, la direzione artistica insiste su toni esageratamente accesi, su scelte cromatiche che spesso risultano un pugno in un occhio; l'ispirazione è evidente, e non ce la sentiamo di esprimere un giudizio tranciante, ma un maggiore dettaglio avrebbe giovato al suo aspetto complessivo, com'è evidente da alcune aree, invece gradevolissime, nelle quali maggior perizia è stata effettivamente usata. Nota di demerito per l'effetto 3D, che si nota appena e davvero nulla aggiunge rispetto alla versione PC (la quale, ricordiamo, costa meno).
    Prevedibilmente, la colonna sonora è di stampo chiptune, secondo il trend di queste produzioni retrò. La qualità c'è tutta, i brani sono vari ed intriganti, e ve ne sono un paio davvero clamorosi. Più che sull'aspetto quindi, è sulle sonorità elettroniche che VVVVVV spinge per catturare al meglio il giocatore nel suo bizzarro viaggio.

    VVVVVV VVVVVVVersione Analizzata Nintendo 3DSVVVVVV è, nel suo piccolo, uno stravolgimento delle regole del platform. Non si salta, si cambia prospettiva, finendo a testa in giù e poi nuovamente con i piedi per terra, e tanto basta a renderlo una delle produzioni più intriganti disponibili sull’eShop. Il suo ritmo frenetico poi, nel quale la morte s’inserisce frequentissimamente ma senza effetti realmente deleteri sul divertimento dato dell’esperienza di gioco, lo eleva a picchi di giocabilità elevatissimi. Nessun meccanismo è fuori tempo: tutti soggiacciono al funzionamento di un gameplay assolutamente da provare.

    8

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