Recensione WRC 3

La terza incarnazione del rallystico italiano si rivela vincente

Recensione WRC 3
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • PSVita
  • Pc
  • Correva l'anno 2000 e sulla mitica Playstation (la prima!) usciva uno degli ultimi baluardi della simulazione rallystica prima dell'epoca moderna. Con Colin McRae Rally 2 si chiudeva letteralmente un'epoca di successi e popolarità per uno sport sempre un po' di nicchia, in ambito automobilistico, come il Rally. Da quel momento in poi, per quanto la produzione non si sia certo fermata, è calata la notte sulle produzioni rallystiche di carattere simulativo. Almeno fino a qualche anno fa. Con l'acquisizione esclusiva della licenza WRC, infatti, l'italiana Milestone è stata capace di riportare in auge un genere da tanti anni sepolto sotto uno strato di mediocrità. Dopo un primo capitolo intraprendente ed interessante ed un secondo di transizione, siamo giunti ad Ottobre 2012, mese di rilascio per il nuovissimo WRC 3. Diverse novità ed un motore di guida completamente rivoluzionato ed incredibilmente coinvolgente rendono questo il miglior capitolo -ad oggi- della saga. Una produzione, non del tutto priva di lati oscuri s'intenda, che il 12 Ottobre tutti gli appassionati di guida non dovranno farsi scappare. Vediamo perché.

    Completo

    Per quel che riguarda l'offerta ludica di base WRC 3 non si discosta in maniera prepotente dai suoi predecessori, inserendo però qualche interessante aggiunta ed andando ad apportare modifiche piuttosto interessanti ad un'offerta tutto sommato completa. Dal menù principale sarà possibile scegliere se accedere alla Rally Experience, intraprendere una carriera in Road to Glory oppure scendere in pista contro i piloti virtuali sparsi in tutto il Mondo, tramite Xbox Live o PSN. Partendo dalla prima possibilità ci troviamo di fronte ad una struttura abbastanza familiare: qualche sottomenù ci presenterà la facoltà di disputare una Tappa Veloce, un Rally Completo oppure un Campionato intero. In ciascuna di queste varianti avremo immediatamente la facoltà di selezionare uno dei team ufficiali, testando a fondo ogni autovettura della categoria maggiore (la WRC) e nelle minori (Class 2 e 3), presenti in maniera completa in questa terza incarnazione del rallystico Milestone.

    "Il driving system convince pienamente, grazie anche all'ottima resa delle visuali interne, che limitano quasi totalmente (almeno utilizzando il gampad) un effetto perno ancora percettibile utilizzando quelle esterne"

    Dobbiamo a questo proposito spendere una sincera lode per la completezza mostrata nell'implementazione del parco macchine. Tra le vecchie glorie anni '70 e '80 e l'intera selezione di autovetture moderne l'appassionato non potrà che sciogliersi in brodo di giuggiole. Grazie a queste prime modalità, poi, potremo saggiare il terreno dei vari stage proposti - anche in questo caso tutti e tredici quelli ufficiali. A questo proposito, però, si storce un pò il naso nell'appurare che le tappe sono solamente ispirate al reale layout, dimostrando un design credibile ed interessante (dal punto di vista della guida) ma non riuscendo ad immergere al 100% il veterano. Si aggiunge una certa pigrizia dimostrata tappa dopo tappa intraprendendo i Rally completi: la tendenza è infatti quella di farci ripetere in maniera speculare (dall'arrivo alla partenza) percorsi in sostanza già sperimentati. Anche in questo caso niente di estremamente grave, semplicemente una piccola stortura che una produzione con le mire di WRC non dovrebbe concedersi. Ma, si sa, la mancanza di concorrenza fa anche di questi scherzi.
    Decisamente diversa Road to Glory, che riprende alcune delle caratteristiche già vist in MUD, pur non pigiando così prepotentemente sul pedale della spettacolarità. In primo luogo dovremo creare un'identità per pilota e copilota: non ci sarà tuttavia un vero e proprio editor per le caratteristiche fisiche o somatiche dei due, bensì ne potremo formare una sorta di carta d'identità con, in seconda istanza, la possibilità di selezionare due avatar da una lista predefinita. Si partirà poi dalla più bassa delle categorie, con tante speranze ed un parco macchine inizialmente limitato alle 2WD o poco più, quindi "scarso" nelle prestazioni. Gara dopo gara, in una serie di eventi che ci porterà in un viaggio attorno al Mondo, dovremo costruire la nostra reputazione, guadagnando punteggi in due speciali categorie. Si tratta dei Punti Abilità e Punti Prestazione, che convoglieranno a fine di ciascuna prova nella Fama, la misura reale della nostra gloria. Per guadagnare questi punti saranno necessarie un'ottima condotta di gara -i Punti Prestazione verranno accumulati solamente alla luce della posizione finale- e notevole destrezza nell'eseguire le manovre (derapate, salti..) che ci consentiranno di accumulare Punti Abilità fino a raggiungere la quota stabilita dall'obiettivo. La varietà di sfide da affrontare, naturalmente, non si esaurisce qui. Prendendo qualche spunto da Dirt e dallo stesso MUD, pur contestualizzando il tutto in ambito più realistico, WRC 3 mostra una serie piuttosto nutrita di gare. Andremo dalla tappa più classica alla sfida uno contro uno con i "boss", ovvero i piloti più quotati tra i giovani esordienti, da battere per avanzare nel corso della carriera. Oltre a queste ci saranno tanissime altre prove di carattere "collaterale" (al semplice rally): abbattere i bersagli finendo in tempo utile la tappa, passare attraverso una serie di checkpoint più velocemente rispetto agli avversari oppure affrontare veri e propri muri posti a livello dei checkpoint che solo all'ultimo istante mostreranno la parte composta da polistirolo e quella di cemento che danneggierà il veicolo. Un'operazione, questa, presentataci già a livello di press tour, mesi fa, come More Fun - la ricerca di una serie di interessanti variazioni che possano coinvolgere e divertire ogni giocatore, senza ghettizzare i più fanatici. Il sistema, grazie ad un'implementazione accurata ed intelligente delle suddette sfide, funziona piuttosto bene, offrendo giuste varianti a spezzare il ritmo tra una prova e l'altra e mantenere sempre fresca la carriera.

    Il circolo virtuoso di questa game mode chiude con la possibilità, accumulando Fama, di sbloccare nuovi veicoli, prove sempre più impegnative (progredendo anche in termini di categoria rallystica) e tantissimi upgrade tecnologici ed estetici per il proprio parco macchine. Pur non mostrando una profondità degna di Forza Motorsport questa sezione donerà all'offerta ancor più profondità, dando al videoplayer la facoltà di personalizzare la vettura dentro e fuori. Ora applicando potenziamenti (predefiniti) a motore, aerodinamica, sospensioni e pneumatici, ora decalcomanie raffiguranti ogni sponsor realmente esistente nonché virtuosi disegni per decorare a piacimento il mezzo. La completezza, insomma, non manca, e quest'anno nemmeno la solidità.
    Riguardo all'online segnaliamo la possibilità di organizzare gare personallizate o partecipare a sessioni veloci selezionando tutta una serie di filtri per decidere se unirsi ad una semplice tappa, ad un rally o addirittura ad un campionato completo. Interessante anche la possibilità di limitare l'affluenza alla stanza (che conterrà un massimo di sedici giocatori) e la classe veicolo. Peccato manchino filtri completi per gli aiuti alla guida e per la periferica utilizzata (pad o volante). Al multiplayer online si unisce infine l'apprezzato Hot Seat, che offre la facoltà di far partecipare a qualsiasi delle game modes offline fino a quattro giocatori, che si scambieranno pad o posto di fronte al volante al loro turno.

    Il piacere della guida di traverso

    Dal punto di vista del gameplay sin dai primi istanti ci si accorge delle differenze tangibili tra questo e l'episodio precedente, concentrate soprattutto nell'handling delle vetture. Le auto hanno da subito dimostrato le loro peculiarità, costringendo spesso ad adattare lo stile di gioco. Poggiare le mani sul volante di uno dei mostri iper-potenziati degli anni '80 apparirà immediatamente molto diverso dal controllare le odierne Renault, Ford o Peugeot che siano. E la differenza si sentirà ancor più iniziando ad imparare dalle piccole 2WD o Super2000, capaci di mettere immediatamente a proprio agio anche il giocatore meno esperto, mediando efficacemente tra pura potenza e controllo della stabilità. La curva d'apprendimento, sollecitata gradualmente in Road to Glory, si rivelerà così appagante e ben regolata, portandoci gradino dopo gradino a prender confidenza con l'ottimo modello di guida, sino a non temere più gli scalpitanti cavalli sotto i motori di una Lancia Stratos "qualsiasi".
    Particolarmente interessanti sono le novità riguardo alla fisica applicata al modello di guida - aspetto particolarmente curato in questa terza incarnazione del brand. Il trasferimento dei carichi restituisce sensazioni molto più convincenti rispetto alla precedente versione (trasversalmente come longitudinalmetne), ed il grip sulle varie tipologie di terreno (sterrato, asfalto, ghiaccio, terra...) garantisce continue e credibili variazioni, per uno spettro complessivamente completo. Le variabili, in questo senso, vanno ad intrecciarsi con quelle legate alla potenza e maneggievolezza della vettura, garantendo uno spettro ancor più ampio ed un divertimento (per chi ama la guida) costantemente rinnovato. Non manca, a dire il vero, qualche piccolo neo. Pad alla mano, ad esempio, il feedback del terreno non risulta incisivo quanto sperato e le opzioni non garantiscono sempre un precisissimo feeling ad aiuti completamente disattivati. Il dosaggio di freno e gas, la gestione del volante ed il force feedback stesso, tramite gamepad, non si adattano sempre in maniera adeguata al modello di guida, che da invece il meglio di se attraverso il volante (specialmente se di qualità buona/ottima). L'esperienza in questo caso, unita al feeling fluidissimo della visuale del cofano o dal terreno, cambia radicalmente. Le sensazioni garantite da un Fanatec o da un G25/27 sono tra le più convincenti in ambito videoludico - e sicuramente rallystico. Le asperità in questo caso si faranno sentire con molta più violenza ed ogni sussulto dalle sospensioni verrà amplificato. Ci troveremo a "moredere il terreno" in prima persona: un bel boost al realismo al quale corrisponderà però anche un leggero incremento di un effetto perno non ancora del tutto debellato. Piccolo neo che non corrompe comunque un sistema di guida di ottimo livello. E in un contesto del genere acquisisce importanza fondamentale il copilota, completamente rivisto in WRC 3 per risultare credibile e sempre preciso nelle segnalazioni. La produzione Milestone, da questo punto di vista, non lascia troppo spazio all'interpretazione della "corda". E' un rally e la fiducia verso il proprio navigatore (unita eventualmente al talento) è la base per il successo - un aspetto riprodotto in maniera quasi perfetta nella produzione italiana.

    Il driving system, insomma, convince pienamente, grazie anche all'ottima resa delle visuali interne, che limitano quasi totalmente (almeno utilizzando il gampad) un effetto perno ancora percettibile utilizzando quelle esterne. Per quanto gli aiuti alla guida diano una grossa mano al videolpayer meno esperto, la gran parte sarà certamente felice di sentire che WRC 3 è generalmente un titolo molto difficile da padroneggiare e per nulla permissivo. Proprio in merito di aiuti possiamo dire che la nuova incarnazione del rallystico Milestone si rivela estremamente modulabile. Accanto ai più comuni ABS e TCS troviamo la facoltà di "livellare" sia l'aggressività dei piloti comandati dalla CPU sia l'aiuto alla frenata. La nostra prova ha comunque mostrato in primis come la CPU si faccia valere anche a livello minimo, ed in secondo luogo come l'aiuto freno, odiatissimo dai puristi, permetta certamente di guidare in maniera "spensierata" ma difficilmente di primeggiare col sorriso sulle labbra. Con l'attivazione dello stesso, infatti, non potremo quasi mai essere aggressivi in entrata e in uscita da una variante, costretti dal sistema a rallentare quando e per quanto indicato. Un recupero dell'equilibrio globale che ci ha lasciati sinceramente soddisfatti.
    Nel complesso, anche grazie all'introduzione delle condizioni atmosferiche (non dinamiche), il gameplay sembra solido ed ancor più credibile rispetto alla precedente incarnazione. Un titolo da non perdere insomma, sia per gli appassionati che per coloro i quali non si fossero ancora avvicinati a quest'adrenalinica disciplina corsistica.

    Qualche imperfezione ma ci siamo quasi

    Dal punto di vista grafico l'ultima revisione dello Spike Engine non convince al 100%. I modelli delle autovetture, come al solito, si sono presentati a dir poco impeccabili ed anche le texture ad essi associate non offrono il fianco a critiche. Lo stesso tuttavia non si può dire del tanto agognato "contorno". Se il tracciato in se mostra caratteristiche piuttosto positive (ottima realizzazione delle superfici, particellari di qualità in quantità...), basta allontanare lo sguardo di qualche metro per vedere che, sostanzialmente, non molto è cambiato. Allontanarsi -anche di poco- dalla traiettoria mostrerà le solite texture in bassissima definizione ed una serie di particolari che, pur aumentando il loro numero, non si potranno fregiare della certosina realizzazione di quanto mostrato in primo piano. Un comparto visivo ancora segnato da difetti cronici (come il tearing), che dimostrano come Milestone non si sia spinta troppo oltre i suoi canonici limiti, forse per una mancanza di risorse a cui parrebbe impossibile far fronte. Il frame rate, in ogni caso, è costante e granitico ed a schermo, tra un tornante ed un dosso, una buona schiera dei diffetti descritti sparisce, lasciando spazio ad un buon colpo d'occhio, principalmente dovuto all'ottima caratterizzazione degli stage e ad una convincente sensazione di velocità, spesso mancata alle produzioni sui generis. Ottimo invece il modello fisico di gestione dei danni: le parti della carrozzeria si deformano e si staccano, mostrando a schermo il risultato efficace del decremento prestazionale meccanico.
    Siccome anche l'orecchio vuole la sua parte il dev team ha voluto lavorare parecchio anche in questo settore, andando in primis a registrare campionature motore per ogni vettura presente. I veicoli "suoneranno" dunque in maniera differente, immergendo il giocatore a trecentosessanta gradi nella gara. Per chiudere, come ciliegina sulla torta, troviamo una prefetta implementazioni dei copiloti, registrati sfruttando attori reali che ben hanno saputo imprimere un'impronta "realistica" al tutto.

    WRC 3 WRC 3Versione Analizzata Xbox 360Finalmente ci siamo. Ci sono voluti degli anni per arrivare a questo livello ma, finalmente, gli sforzi produttivi di Milestone si concretizzano in un gioco di grande valore. L’offerta ludica, completa, divertente ed interessante, va a corollare come ciliegina sulla torta un sistema di guida molto profondo e curato, che darà tuttavia il meglio di se solo volante alla mano. Sebbene resti qualche piccolo neo come un certo effetto pendolo o l’impossibilità di agire sulle impostazioni avanzate per il gamepad, il titolo saprà farsi apprezzare soprattuto per l’ottima gestione del grip e per la varietà garantita dall’handling differente per ciascuna vettura. Graficamente, per quanto i passi avanti non siano indifferenti, il margine di miglioramento è ancora tanto, soprattutto nella caratterizzazione di un contorno ancora colpevolmente trascurato. Ma qualche distrazione ed un minimo di pigrizia non scalfiscono comunque un’ottima esperienza rallystica. Non siamo certo ai livelli (frustranti, diciamocelo) di Richard Burns Pro Rally, ma “guidare” WRC 3 è un vero piacere!

    8

    Che voto dai a: WRC 3

    Media Voto Utenti
    Voti: 52
    7.7
    nd