Yakuza Kiwami 2 Recensione: dal lontano Giappone arriva il remake perfetto

A dodici anni di distanza dal lancio su PlayStation 2, Yakuza 2 torna sui nostri schermi con un remake curatissimo e ricco di nuovi contenuti.

Yakuza Kiwami 2
Recensione: PlayStation 4 Pro
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • PS4 Pro
  • Perché non abbiamo mai dato un tondo nove agli Yakuza? In più di un caso parte delle motivazioni è legata alla vecchiaia del comparto visivo: la versione in inglese di ogni capitolo ci mette talmente tanto ad arrivare nei negozi che nel frattempo il comparto audiovisivo non fa più scalpore. E del resto come potrebbe: per Yakuza 5 abbiamo dovuto attendere ben tre anni prima di vederlo in un idioma comprensibile, mentre il sesto e più recente capitolo ha ritardato "soltanto" un anno e mezzo.
    Quello che, secondo noi, è un altro buon motivo per non aver mai dato un voto così alto all'epopea criminale Sega, è un sistema di combattimento perfettamente a suo agio negli eventi speciali (come possono esserlo i cosiddetti "boss"), ma mai davvero equilibrato nelle situazioni ricorrenti come le battaglie quotidiane. Infine, fino ad ora Yakuza ha sempre guardato avanti per quel che riguarda i contenuti offerti, ma in fondo il suo spirito è rimasto impantanato alle origini: lo si nota in certe immancabili e vetuste logiche di gioco, trascinate dagli albori fino addirittura al più recente capitolo della saga.
    Infine, come è normale che sia, ogni Yakuza ha i suoi punti di forza ma anche le sue marcate debolezze, ed è opportuno farglielo pesare anche se in una certa accomodante misura. Naturalmente Yakuza resta materiale straordinario da ogni punto di vista, eppure gli è sempre mancato quell'abbrivio finale in grado di renderlo universalmente accettato, adatto alla maggioranza dei palati invece che una stretta minoranza di giocatori. Questo Kiwami 2 non riesce a capovolgere totalmente la situazione - per quello dovremo forse aspettare la ripartenza col nuovo protagonista - ma per la miseria ci va dannatamente vicino.

    Seppuku

    Non c'è niente di davvero nuovo in questo Kiwami 2 che possa dimostrare chiaramente e platealmente il suo essere migliore degli altri Yakuza, ciò nonostante l'ottima impressione iniziale non è stata soltanto una suggestione. Potremmo quasi arrivare a definirlo lo Yakuza perfetto (a meno che il vostro preferito non sia un altro capitolo e siate inamovibili nelle convinzioni), e siamo certi che il Ryo Ga Gotoku Team, con questo remake, abbia superato se stesso

    . Ci è riuscito grazie soprattutto a un ritmo di gioco che sfiora la perfezione, ed esalta in modo tutto nuovo quelli che sono i capisaldi della produzione fin dal principio. Un aiuto concreto a questo Kiwami lo dà certamente il materiale originale: c'è un motivo se chi conosce Yakuza fin dal principio ha immancabilmente un debole per il secondo episodio. La qualità indiscussa di Yakuza 2, quel feeling da gioco PS2 che fa luccicare tutto ad oltranza e che i titoli moderni non sembrano più disposti a elargire, si unisce qui alla modernità di un engine ancora nuovo ma comunque già rodato, oltre che a beneficiare di tante piccole grandi rivoluzioni di gameplay che modernizzano senza semplificare. Il risultato è una bomba ad orologeria: perfezione di tempi e intenti destinata per sua stessa natura a un finale esplosivo.
    Non sappiamo se Kiwami 2 sia il capitolo con più contenuti, non ci siamo messi a contarli e forse il quinto episodio potrebbe addirittura superarlo, ma è la sensazione a fare la differenza, e giocando a Kiwami 2 è quella di essere alle prese con un gioco che ha talmente tante sorprese da poterle spalmare lungo tutto il suo percorso, tenendo sempre altissima l'attenzione di chi ha il pad in mano. Con Kiwami 2 non sai mai cosa ti aspetta dietro l'angolo: un nuovo minigioco, un nuovo personaggio chiave, una sidequest segreta nascosta tra gli high-score di un coin-op, incontri che conducono a sorpresa a nuovi contenuti. Ci sono talmente tante facce e storie con cui scontrarsi che i due quartieri presenti, naturalmente prima Kamurocho e poi Sotenbori, danno davvero l'impressione di strattonarti, proprio come farebbero la loro controparti reali con un tipico sprovveduto turista, per attirare costantemente l'attenzione.

    Sashimi

    Yakuza Kiwami 2 è il tipico Yakuza: per chi non lo sapesse, si tratta di un gioco di combattimenti miscelato a un'avventura, e con alcuni elementi da gioco di ruolo. È un mix che prende vita dalle ceneri (decisamente fredde, come abbiamo recentemente visto attraverso le remastered) di Shenmue, ma che invece di ruotare attorno alla vendetta di un giovanissimo marzialista racconta storie di uomini, donne, vita e criminalità organizzata.

    Quella di Yakuza 2 è una trama che rappresenta anche una sorta di nuovo inizio dopo le vicende narrate nel primo gioco, ed è la prima scritta dal team di sviluppo, visto che la precedente era stata affidata a un autore di libri molto famoso in Giapponese. Con Yakuza 2 SEGA inizia a far crescere finalmente in proprio Kazuma Kiryu e il suo peculiare quanto pericoloso mondo, usando questo secondo capitolo per gettare le basi di quello che sarà il futuro di questo inimitabile protagonista e dei personaggi che lo circondano. Si tratta per questo di una storia molto meno ingarbugliata di quella degli altri capitoli, con un nemico per lo più chiaro e un finale che non punta ossessivamente il dito al successivo episodio, anche se basta a sé stesso. Rispetto agli altri Yakuza, dove di cose fuori dalla norma ne succedono comunque parecchie, è comunque quello più estremo, con sequenze, battaglie, e soprattutto un epilogo che - WFT! - lasciano a bocca spalancata. Il Kiwami rispetta pedissequamente i contenuti del gioco originale, con tre grandi differenze e alcune piccole sfumature di poco conto.

    L'unico cambiamento di cui si poteva fare a meno (ma che interesserà soltanto agli irriducibili fan dello Yakuza 2 del 2006) riguarda una piccolissima area di gioco utilizzata per far avanzare la trama a circa tre quarti dell'avventura, la cui eliminazione ha snellito positivamente gli eventi, in cambio però di una manciata di dettagli di trama in meno per il giocatore. In compenso è stato aggiunto un divertente segmento dedicato esclusivamente alla follia di Goro Majima, qui presente in grandissima quantità.
    Gli altri due cambiamenti riguardano i mini-giochi: di nuovi ce ne sono tantissimi, a partire da Virtua Fighter 2 e Virtual On - quest'ultimo non è facile da capire immediatamente, ma ne vale la pena - ma è l'inclusione della clan war vista nel sesto gioco e la sostituzione in toto del sistema di gestione dell'hostess bar a fare più scalpore. La clan war trasforma Kiwami 2 in una sorta di strategico in tempo reale, con tanto di visuale dall'alto, e naturalmente nasconde al suo interno nuove trame e sottotrame. Se pensate di aver ormai giocato la clan war allo sfinimento in Yakuza 6, attenzione: in questo capitolo è simile ma non uguale, e le motivazioni sono ben più forti di quanto non lo fossero l'ultima volta.

    La clan war è una novità per Yakuza 2, mentre per quel che riguarda la gestione dell'hostess bar si tratta più di una sostituzione. Nel titolo originale infatti il sistema era affidato a una sorta di lento minigioco manageriale che permetteva di modificare molti aspetti del locale per raggiungere il successo, tipo la fantasia della moquette e dei divanetti: era affascinante ma decisamente troppo, troppo macchinoso. In Kiwami 2 la stessa porzione gioco è stata aggiornata con il sistema di gestione già visto in Yakuza Zero, che non ti prende in giro con una falsa profondità e punta tutto tutto tutto sul divertimento. Come sempre, sia la clan war che l'hostess club sono contenuti totalmente opzionali, ma che presentano risvolti di trama e porzioni di gameplay che meritano comunque tutta l'attenzione possibile.

    Il menù è come sempre molto ricco quando si parla di minigiochi, o passatempi vari, ma tra i tanti non possiamo non citare il bellissimo golf, con il quale è possibile divertirsi in quel di Sotenbori: sembra uno dei minigame mangiacervello presenti in Virtua Tennis, di quelli che non ti mollano fino a quando non li hai portato a termine. Effettivamente, ora che ci pensiamo, è la stessa sensazione che danno tutti o quasi i passatempi presenti in Kiwami 2. Non che le side stories siano da meno, anzi: la maggior parte di quelle qui presenti sono anche tra le migliori di tutta la saga e, complice il ritorno dei dialoghi non doppiati che permettono una maggior quantità di testo e storie, a volte sorprendentemente arzigogolate.

    Harakiri

    Se il primo Kiwami era basato sul motore grafico di Yakuza Zero, questo secondo remake è stato costruito con il più moderno Dragon Engine utilizzato in Yakuza 6. Il risultato, al netto dei volti che per rispettare la fisionomia dei vecchi personaggi sono quasi tutti modellati a mano, è nientemeno che eccezionale, in molti aspetti di gran lunga superiore a quanto visto nel sesto capitolo della serie. Il dettaglio è chiaramente aumentato: i personaggi principali, rispetto al passato, utilizzano in modo consistente anche i loro occhi, muovendoli con più realismo, e tutti gli inceppi di frame rate sono finalmente un ricordo.

    Kiwami 2 è davvero un bel gioco da vedere, con effetti di luce che sfiorano il fotorealismo e animazioni sempre più precise; peccato che il sonoro sia meno interessante rispetto ai capitoli più recenti (sono state cambiati anche alcuni brani dallo Yakuza 2 originale, se può interessarvi). E ancora: ci sono molti più passanti che in precedenza, tutto cosi sembra più vivido e reale, e la loro reazione ad eventuali combattimenti è sempre più organica e credibile. Anche i nemici ora possono sorprenderti in luoghi un tempo sicuri, ad esempio all'interno dei negozi o all'uscita degli stessi.
    Come il motore grafico, il sistema di combattimento utilizzato è a tutti gli effetti un'evoluzione ulteriore di quello visto in Yakuza 6, ma con molte più mosse finali e una maggiore enfasi posta sull'uso delle armi, elemento in grado di cambiare drammaticamente il corso di un combattimento.

    Pur non presentando boss in grado di assorbire enormi quantità di colpi (pecca del primo Kiwami), questo remake propone un bilanciamento della difficoltà che garantisce scontri di alto livello anche quando si tratta di menare le mani con una gang di poco conto: i colpi di Kiryu fanno inizialmente molto meno male, come del resto le mosse speciali eseguibili quando la barra dell'immancabile heat mode sarà completa. In Kiwami 2 è comunque possibile rinunciare ad usare la barra heat - che si carica dando schiaffi senza riceverne - con i classici super colpi, per entrare invece in una nuova modalità di combattimento, molto simile alla "brutal stance" presente in Yakuza Zero, in grado di provocare serissimi danni agli avversari.

    Yakuza Kiwami 2 Yakuza Kiwami 2Versione Analizzata PlayStation 4Abbiamo un cast di personaggi stellare, la miglior grafica mai sfoggiata dalla serie, uno dei sistemi di combattimento più equilibrati, tra le migliori side-stories di sempre e tanti nuovi e vecchi minigiochi, a cui questa volta sarà difficilissimo dire di no. E poi la trama che procede come un treno ed esplode come un’atomica in pieno Kamurocho, come una sorta di big bang criminale che, al suo apice, dà vita a un intero universo di personaggi in grado di tenere la scena per venti lunghi ed indimenticabili anni. Yakuza 2 è un epicentro che dal passato ritorna per reclamare con strafottenza il suo nobile status, e noi non possiamo che inchinarci con rispetto.

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