Yesterday Origins Recensione

Yesterday Origins, sequel di New York Crimes, è la nuova avventura grafica firmata da Pendulo Studios che approfondisce il passato di John Yesterday.

Yesterday Origins Recensione
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Le avventure grafiche hanno un posticino speciale nel cuore di ogni videogiocatore, anche se molte volte non si vuole ammetterlo. È ormai passato del tempo da quell'epoca d'oro in cui produzioni dalla grafica semplice ma estremamente accattivante, con fondali statici e carismatici personaggi dai pixel evidenti e dall'appeal ineguagliabile. Quando se ne parla, viene quasi scontato prendere come punto di riferimento quel mostro sacro che fu Monkey Island. L'opera della compianta Lucas Arts è un'avventura indimenticabile, senza tempo, una di quelle che quasi trent'anni fa ha cambiato per sempre il mondo videoludico. Il genere venne prontamente ribattezzato "punta & clicca", in ossequio alla particolare interfaccia e al semplice sistema di controllo che si serviva di una manciata di tasti. Bastava, insomma, il puntatore del mouse per compiere ogni azione. Le avventure grafiche, nel corso del tempo, sono state rimpiazzate con altre esperienze ludiche per venire incontro alle esigenze del mercato e all'evoluzione tecnologica. Fortunatamente, però, non sono mai scomparse del tutto regalandoci più di qualche perla in questi anni grazie all'avvento dei dispositivi "touch" e a studi di sviluppo come l'infaticabile Telltale Games, la mai doma Revolution Software e i ragazzi di Pendulo Studios. Quest'ultima è una software house spagnola di lungo corso che, in passato, si è fatta conoscere con Hollywood Monsters e la serie Runaway e che, ora, a qualche anno dal capitolo introduttivo di una nuova serie dedicata alle avventure del misterioso John Yesterday ritorna con un sequel godibile ma non privo di luci e ombre, proprio come il suo protagonista.

    Yesterday, all my troubles seemed too far away...

    Cerchiamo di fare un breve recap per coloro i quali non hanno mai sentito parlare di questa serie targata Pendulo. Nel 2012, dopo aver chiuso la trilogia di Runaway e aver pubblicato The Next BIG Thing, i ragazzi spagnoli si mettono al lavoro su una nuova IP: Yesterday, appunto.
    Anche questa, conosciuta da noi con il nome di New York Crimes, è avventura grafica esattamente come i precedenti lavori del team, ma si caratterizza per una scissione piuttosto netta rispetto al filone precedente. L'ambientazione tutta nuova, i personaggi inediti e un taglio decisamente maturo prendeva le distanze da quanto il team di sviluppo ci aveva proposto in passato. In un carosello altalenante di dialoghi forti, black humor e condito di orribili delitti, sette sataniche e riti occulti nelle viscere della New York sotterranea abbiamo fatto per la prima volta la nostra conoscenza con il tormentato John Yesterday, misterioso detective dell'occulto dal passato poco chiaro. Sono proprio le origini di John a rappresentare il cardine su cui ruota l'intero secondo capitolo. In Yesterday Origins, infatti, apprendiamo che il nostro giovane protagonista, in realtà, si porta sulle spalle ben cinquecento anni di vita.

    Ebbene sì, John è immortale, e lo apprendiamo attraverso una sequenza introduttiva che ci permette di familiarizzare con i comandi basilari del titolo. Qualcosa, però, deve esser andato storto nel processo di trasmutazione alchemica a cui è stato sottoposto e per questo, ogni volta che "muore", torna in vita privo di ricordi oppure con brandelli di ricordi risalenti a esperienze passate che lo tormentano nel sonno. Stanco della situazione, il "ragazzo" inizia a scavare nel proprio passato con l'aiuto della fidanzata Pauline, imbattendosi molto presto in fantasmi che credeva d'aver seminato tra le pieghe del tempo.
    Fedele alla tradizione del genere, l'avventura trasporta il giocatore attraverso diverse location sparse per il mondo, partendo da Parigi per tornare a New York, approfittando anche di svariati flashback ambientati i diverse epoche storiche per svelare l'intricato (ed estremamente intelligente) plot narrativo e comprendere i piani e le pulsioni che muovono ogni comprimario di questa storia. Essendo a tutti gli effetti un sequel, molto spesso i dialoghi, le situazioni, gli indizi e alcuni personaggi fanno riferimento a episodi avvenuti nel primo capitolo. In questo caso, pur trattandosi di un "fan service" che rende coerente il contesto, gli sviluppatori si sono dimostrati abili nell'evitare spoiler, limitandosi a citazioni e rimandi comprensibili a chi ha giocato al capitolo precedente su PC o iPad ma assolutamente non invalidanti ai fini dell'esperienza di gioco. Il titolo gode di un'ottima regia, arricchita da colpi di scena ben orchestrati e splendide scene d'intermezzo, in pieno stile fumettistico, che si occupano in maniera egregia di raccordare il racconto tratteggiando, al contempo, la personalità dei protagonisti. Proprio come il predecessore, però, Yesterday Origins soffre di alcuni salti logici all'interno del tessuto narrativo che, in determinati punti, "smagliano" la tramatura più del dovuto. La storia, comunque, regge molto bene scorrendo liscia, tra un rompicapo e l'altro, sino alle battute finali.

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    Le meccaniche di gioco poggiano, senza grandi innovazioni, sui pilastri del genere con diversi accorgimenti già visti nei precedenti lavori degli sviluppatori spagnoli. Sostanzialmente, si muove l'alter ego all'interno di ambienti prerenderizzati in due dimensioni interagendo con i personaggi presenti e con tutto ciò che ve lo permette. Inoltre, quando la risoluzione dei puzzle prevede la collaborazione tra due personaggi, è sempre possibile "switchare" velocemente da uno all'altro sfruttando le peculiarità (e gli oggetti) di ognuno. Nella versione console da noi testata la schermata pone immediatamente in rilievo, a seconda dei movimenti del personaggio, i punti interattivi con cui interagire.

    Il classico inventario, posto nella parte bassa dello schermo, si compone di due alloggiamenti ben distinti, richiamabili in ogni momento attraverso la pressione dei due grilletti dorsali. In questo modo è possibile avere accesso ai diversi oggetti e indizi raccolti, interagendo con loro e combinandoli, se (o meglio, quando) necessario. Risolvere gli enigmi, ovviamente, rappresenta l'attività principe di ogni avventura grafica che si rispetti e Yesterday Origins non fa eccezione, presentandoci alcuni trabocchetti ben studiati dal punto di vista logico e procedurale con un ottimo sistema di aiuto a schermo il quale, più che suggerire la soluzione, spinge il giocatore a ragionare. I puzzle, comunque, si sono dimostrati divertenti ma non sempre impegnativi come avremmo voluto e ciò ha portato a un'instabilità nel livello di sfida che avrebbe avuto decisamente bisogno di una messa a punto più efficace. Purtroppo, cogliendoci un po' di sorpresa, l'ottima prova di Yesterday Origins si incrina a causa di una longevità non esattamente eccelsa. I titoli di coda, infatti, arrivano prima di quanto ci saremmo aspettati (considerando anche il prezzo a cui il titolo viene commercializzato), lasciandoci ancora pieni di curiosità e domande.


    La morte può attendere

    Sotto il profilo prettamente grafico, ovvero un aspetto di particolare importanza per le avventure grafiche, i ragazzi di Pendulo Studios rimangono vicini ai canoni che loro stessi hanno codificato con la loro serie di maggior successo. Come abbiamo ricordato poco fa, il titolo si fregia di uno stile grafico in cel shading caratterizzato da splendidi fondali prerenderizzati in 2D e personaggi tridimensionali. Tutte le diverse dimensioni si fondono, però, in un tutt'uno decisamente riuscito, che si differenzia rispetto alle avventure precedenti del team iberico per un'unica caratteristica: le atmosfere dark. Queste ultime - se avete avuto modo di giocare a Runaway lo saprete - contrastano in modo spiccato con l'umore vivace e la palette cromatica ricca di colori della precedente serie firmata da Pendulo Studios. Tutti i personaggi, invece, mantengono lo stile che è diventato un segno distintivo dei lavori del team iberico: essi vengono caratterizzati con proporzioni anatomiche estremizzate, quasi caricaturali, ma estremamente "emotive" ed espressive. Il comparto audio, infine, è un'altra piccola perla in quanto, oltre a essere molto curato, svolge appieno il proprio dovere. La soundtrack varia in modo coerente a seconda del contesto ambientale e delle situazioni, senza mai prevaricare l'azione di gioco o i dialoghi che, per la cronaca, sono in lingua inglese mentre menu e sottotitoli sono interamente tradotti in italiano. Ci sentiamo comunque di muovere una critica al lavoro del team madrileno. In più di un'occasione, prima della patch correttiva, abbiamo dovuto fare i conti non solo con la scomparsa di elementi a schermo, come linee di dialogo e oggetti, ma ci siamo trovati a dover riavviare l'applicazione a causa di freeze improvvisi.

    Yesterday Origins Yesterday OriginsVersione Analizzata PlayStation 4Yesterday Origins riprende il filo narrativo iniziato quattro anni fa con Yesterday (in Italia conosciuto come New York Crimes) andando finalmente ad approfondire l'interessante passato del protagonista e costruendoci attorno una storia dai tratti dark appassionante e ben orchestrata ma, purtroppo, abbastanza breve per il prezzo a cui viene commercializzata. L'ultima fatica dei ragazzi spagnoli di Pendulo Studios, comunque, risulta essere un'avventura "punta & clicca" ricca di fascino e caratterizzata da enigmi ben studiati dal punto di vista logico e procedurale, con un ottimo sistema di "aiuto" il quale, più che suggerire la soluzione, spinge il giocatore a ragionare per trovare il bandolo della matassa. Qualche incertezza di troppo, purtroppo, va a minare le velleità di un titolo che avrebbe potuto puntare più in alto.

    8

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