Recensione Yo-Kai Watch

Yo-Kai Watch arriva finalmente nel nostro continente: gli spiritelli di Level-5 si apprestano ad infestare anche i 3DS europei e noi non potevamo certo lasciarci sfuggire l'occasione di collezionarli tutti...

Recensione Yo-Kai Watch
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  • 3DS
  • Quando si parla di Level-5, siamo portati ad associare il nome del team alla parola "qualità". Da tempo il prolifico developer nipponico ha saputo guadagnarsi il proprio posto al sole deliziandoci con esperienze ludiche delicate e spensierate. Talvolta magiche, come fu per Ni No Kuni, non rinnegando - nemmeno per un istante - lo sperimentalismo e la voglia di sognare che da sempre li ha contraddistinti. I ragazzi di Fukuoka, tanto per citare qualche esempio, sono riusciti a padroneggiare temi molto diversi fra loro, saltando senza apparenti difficoltà dal calcio ai mini-mecha, sino agli enigmi del sempreverde professor Layton. Tutte le loro opere, insomma, rappresentano dei piccoli mondi da vivere ed assaporare in ogni loro sfaccettatura. È indubbio, comunque, che il successo di ogni microcosmo creato dai ragazzi di Level-5 si leghi a doppio filo ai benefici derivanti dalla "cross-medialità". Operazioni commerciali lungimiranti che, attraverso manga, anime, giocattoli e merchandising di vario genere, hanno saputo conquistare fette di pubblico molto eterogenee tra loro. Yo-Kai Watch sembra essere una di queste "operazioni" in procinto di invadere l'Europa. La nuova proprietà intellettuale del developer nipponico giunge finalmente anche nei lidi nostrani forte dell'enorme successo riscosso in madrepatria e dell'apprezzamento ricevuto anche oltreoceano. Noi, qualche tempo fa, testammo proprio la versione nordamericana di Yo-Kai Watch trovandoci per le mani un titolo forse non perfetto ma, come al solito, estremamente curato in ogni suo dettaglio. Ora gli spiritelli di Level-5 si apprestano ad infestare anche i 3DS europei e noi non potevamo certo lasciarci sfuggire l'occasione di collezionarli tutti. L'espressione vi suona familiare?

    Gotta Catch'em all?

    Saranno i nostri costrutti mentali, sarà per il fatto che il brand Pokémon si è ormai volgarizzato entrando nell'uso comune, ma accostare gli Yo-Kai ai mostriciattoli tascabili della scuderia Game Freak viene quasi naturale. Il nuovo titolo di Level-5 ci mette a disposizione oltre duecento spiritelli ispirati al folklore nipponico, tutti da catturare per aiutare il nostro giovane alter ego digitale nell'impresa di svelare tutti i misteri di Valdoro. L'incipit, narrato come al solito tramite una sequenza animata, arriva al dunque senza grandi fronzoli e ci mostra il ritrovamento dell'orologio che dà il nome al titolo e giustifica l'impianto di tutta l'avventura. Nathan (ma possiamo scegliere di vestire i panni di Katie), grande appassionato di insetti, si aggira per una foresta con il suo retino alla ricerca di alcune prede rare con cui stupire i propri amici, quando improvvisamente si imbatte in una sorta di distributore automatico che sembra antichissimo, posto alla base di un grande albero. Ovviamente incuriosito, il ragazzo si avvicina e tira fuori dalla tasca una monetina, inserendola nel meccanismo ormai arrugginito. Appena riesce a girare la manopola scricchiolante dal pertugio salta fuori Whisper, ectoplasma logorroico ed entusiasta di esser stato liberato dopo oltre duecento anni di prigionia. Il giovane, lungi dal fuggire a gambe levate, accetta di buon grado questo nuovo amico che gli dona un orologio speciale in grado di vedere e catturare gli Yo-Kai, proponendosi al contempo come guida ed enciclopedia ambulante. Per Nate si apre un mondo tutto nuovo e improvvisamente gli eventi inspiegabili che accadono nella cittadina di Valdoro iniziano ad avere senso, assumendo contorni oscuri. Dietro a litigi, nervosismi, dimenticanze, incubi e altri comportamenti inusuali si cela sempre qualche Yo-Kai in vena di dispetti. Sta a noi scovarli, combatterli e magari farceli amici, così da ampliare sempre più il roster a nostra disposizione. L'edulcorata avventura, in pieno stile Level-5, gira attorno a questo unico cardine sviluppandosi linearmente attraverso un'enorme quantità di quest principali e secondarie. Paradossalmente, proprio questo rappresenta il maggior punto debole dell'intera produzione. Dopo un inizio incalzante e pieno di novità, il titolo si adagia su un ritmo blando, ripetitivo e privo di mordente. Intendiamoci, esplorare l'enorme mappa di Valdoro, perdersi a dar la caccia agli Yo-Kai nascosti tra le aiuole, sotto ai distributori automatici e in altri posti impensabili sparsi per la cittadina e conoscere il background di ogni creatura, ci ha dato davvero grande soddisfazione strappandoci più di una risata. La qualità generale, però, subisce una flessione nel momento in cui si affrontano in sequenza le missioni che costellano la mappa di gioco. Manca un certo grado di varietà che possa tenere alto l'interesse sul lungo periodo e gli incarichi, oltre a non esser ben spiegati, iniziano ben presto ad assomigliarsi troppo. La filosofia del "match three" si ripete senza soluzione di continuità, portandoci di volta in volta a sconfiggere tre diversi tipi di Yo-Kai, oppure a trovare tre oggetti sparsi per la città e cosi via. Il tanto agognato cambio di ritmo non arriva e un'eccessiva linearità prende velocemente il sopravvento. La quantità, insomma, ha soppiantato la qualità, nonostante la presenza di una certa attenzione per la progressione e la coerenza del mondo di gioco. Alcuni Yo-Kai, ad esempio, si manifesteranno solo di notte, mentre molte aree verranno sbloccate solo dopo il potenziamento del nostro fido orologio.

    Gira la ruota

    Come dicevamo, il mondo di gioco è popolato di creature sovrannaturali. È possibile trovarli praticamente ovunque: in cima ad un albero, sotto un'auto parcheggiata, nel bel mezzo di una aiuola o dietro un distributore automatico. Ecco quindi che l'esplorazione diventa una componente fondamentale per l'economia di gioco. Sfruttando il radar presente sull'orologio in nostro possesso, è possibile capire quanto ci si sta avvicinando agli Yo-Kai, in modo da dar loro la caccia con il pennino per renderli visibili e obbligarli a combattere.

    Alla fine dello scontro, questi potranno chiedere di unirsi al nostro gruppo. Potremmo anche conquistare la loro fiducia, offrendo loro cibo ed altri oggetti di cui vanno pazzi. Insomma, il nostro grimorio si amplia mano a mano che procederemo nell'avventura svelando, come spesso accade con i titoli firmati da Level-5, una struttura ruolistica profonda e di tutto rispetto. Ad esempio, apprendiamo dal nostro etereo compagno che nel mondo esistono ben otto tribù di Yo-Kai e, schierando sul campo di battaglia spiritelli della stessa tribù, potremo beneficiare di un bonus "unione", mentre ogni ectoplasma guadagnerà esperienza in modo indipendente salendo di livello, aumentando le proprie statistiche ed evolvendosi in forme via via più potenti. Tralasciando gli eventi legati alla trama, è proprio questo il cuore pulsante del titolo. Abbiamo passato ore a catturare gli spiritelli, allenarli e testare tutte le combinazioni possibili per il nostro party di sei elementi. Ogni volta tenendo bene a mente le tribù d'appartenenza, il carattere di ognuno (ad esempio se uno Yo-Kai è pigro potrà inaspettatamente bloccarsi nel bel mezzo dello scontro e decidere di schiacciare un pisolino) e, infine, le immancabili abilità speciali e i tratti elementali. Inoltre, è possibile equipaggiare i nostri spiritelli con oggetti particolari che ne aumentano le statistiche oppure ne modificano radicalmente la personalità. A far da contraltare all'ottimo comparto ruolistico ci pensa una farraginosa gestione della nostra collezione di Yo-Kai che ci costringe a raggiungere luoghi appositi in cui operare le modifiche del party e un combat system abbastanza passivo. Quest'ultimo getta tanta carne al fuoco ibridando elementi turn based e real time e relegando l'intervento del giocatore alla ripetizione di alcune azioni meccaniche che all'inizio possono spaesare. Il gruppo che scende in battaglia è sempre composto di sei elementi, ma possono combattere solo tre per volta. La disposizione può essere modificata in corsa durante lo scontro attraverso la rotazione della ghiera circolare presente nello schermo inferiore. Questa adattabilità consente di modificare la propria strategia sostituendo i combattenti caduti - o sotto l'effetto di un incanto - con forze fresche. La prima linea combatte automaticamente, mentre al giocatore viene richiesto solo di purificare gli Yo-Kai inabilitati e caricare le abilità speciali dei combattenti.

    Entrambe le attività avvengono tramite minigiochi molto semplici che prevedono gesture rapide come il "tap" veloce sullo schermo oppure il disegno di simboli stilizzati. Distogliere l'attenzione del giocatore da quanto avviene sullo schermo superiore crea però alcuni problemi durante gli scontri con i boss, ovvero le uniche vere sfide che il titolo ci metterà di fronte. Il livello di sfida generale, infatti, si mantiene piuttosto basso, mettendo in risalto la ripetitività di fondo che permea il combat system. Al contrario, proprio durante le boss battle il titolo dà il meglio di sé, esaltando la prontezza di riflessi e le strategie ben studiate costringendoci a mulinare il pennino a destra e a manca per amministrare il party.

    Quel giorno nella foresta...

    Sotto il profilo prettamente stilistico, non possiamo far altro che elogiare l'eccezionale lavoro svolto da Level-5. L'impegno e lo smisurato amore della software house per il proprio mestiere emerge con forza in ogni piccolo dettaglio del coloratissimo microcosmo tridimensionale in cui ci siamo trovati a gironzolare. Valdoro è una cittadina edulcorata, forse stereotipata, che ci appare comunque originale e vibrante, piena di vita, sorprese e luoghi da esplorare (ricordandosi sempre di rispettare il codice della strada, pena l'apparizione di un terrificante demone pronto ad insegnarvi le buone maniere). Dare la caccia agli spiritelli dispettosi si è rivelata un'attività davvero gratificante e capace di tenerci impegnati per molte ore. La progressione risulta inoltre esser ben studiata, visto che molte aree (segrete e non) potranno essere sbloccate solo quando avremo potenziato il nostro orologio speciale. La ridente cittadina racchiude una miriade di segreti, tradizioni e Yo-Kai rari da scovare attraverso l'interazione con personaggi ed ambienti molto diversi tra loro, ma tutti allo stesso modo ottimamente caratterizzati, i quali riescono a far breccia nella sensibilità del giocatore, imprimendosi senza difficoltà nei suoi ricordi.

    Possiamo dire lo stesso anche dei piccoli Yo-Kai che, per quanto dispettosi e combina guai, sono davvero deliziosi e caratterizzati sin nei minimi dettagli. Alcuni, come dicevamo, vengono mutuati dalla tradizione e dal ricco folklore nipponico, mentre molti altri sono semplicemente inventati e, nel loro splendido design, si nota lo zampino dei fantasiosi ragazzi di Level-5. Il doppiaggio in lingua italiana, infine, si attesta su buoni livelli e anche le allegre campionature sonore che accompagnano l'avventura di Nate, pur rimanendo sullo sfondo, si attestano su livelli qualitativi elevati. Insomma, il team di sviluppo nipponico ha saputo deliziarci ancora una volta con un'opera leggera ma, allo stesso tempo, magica.

    Yo-kai Watch Yo-kai WatchVersione Analizzata Nintendo 3DSLa nuova - si fa per dire - proprietà intellettuale di Level-5 a base di fantasmi dispettosi sta finalmente per sbarcare nei lidi nostrani, giungendo con il suo bel carico cross-mediale fatto di merchandising (si veda l’importante partnership siglata con Hasbro), anime e manga. In Giappone Yo-Kai Watch è un brand ormai affermato e di enorme successo, capace di battersela ad armi pari con i mostriciattoli tascabili di Game Freak. Noi, dal canto nostro, ci siamo trovati per le mani un titolo di indubbia qualità, ma lungi dall’esser perfetto. A fronte di un’atmosfera magica, tipica dei ragazzi di Fukuoka, e di un gameplay capace di donarci immense soddisfazioni grazie alla grande enfasi posta sull’esplorazione e sul collezionismo, abbiamo dovuto fare i conti con la flessione della qualità generale del titolo sulla lunga distanza. Quest’ultima dovuta principalmente ad una gestione davvero farraginosa della collezione di Yo-Kai a nostra disposizione, alla ripetitività dello schema narrativo e ad un combat system che, nonostante sia latore di alcune buone idee, relega spesso il giocatore ad un ruolo passivo. Ad ogni modo, accantonando per un momento le criticità appena accennate, gli spiritelli targati Level-5 hanno carattere e stile da vendere. Non ci resta che attendere e vedere se, come ci auguriamo, la loro invasione avrà successo anche in Europa.

    7.8

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