Yo-Kai Watch Blasters Recensione: si torna a caccia di Yo-Kai!

A distanza di tre anni dal lancio in Giappone, il peculiare spin off della serie targata Level-5 è pronto al debutto in Occidente.

Yo-Kai Watch Blasters Recensione: si torna a caccia di Yo-Kai!
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  • 3DS
  • La proprietà intellettuale "Yo-Kai Watch" non ha certo bisogno di presentazioni. L'IP appartenente a quegli eclettici geniacci di Level 5 è, oramai da un bel po di tempo, al centro di un'imponente manovra commerciale spalmata su più media: merchandise, anime, fumetti e, ovviamente, videogiochi. Soprattutto questi ultimi, in Giappone, macinano numeri davvero importanti, con centinaia di migliaia di copie vendute durante il famoso "day one".
    In terra nipponica Yo-Kai Watch si è trasformato ben presto in un vero e proprio fenomeno di culto che dura già da diversi anni ma che, da noi, è storia relativamente recente. Come spesso accade per ciò che proviene dall'Oriente, infatti, l'onda lunga del successo di un prodotto nel mercato del Sol Levante lo spinge verso altri lidi, con tutta la flemma del caso e con metodi di distribuzione non sempre ordinati. Il primo videogioco, Yo-Kai Watch, è datato 2013, stesso anno d'uscita di manga e anime. Da noi, invece, il tutto è giunto solamente tre anni dopo, nell'aprile del 2016, assieme al suo carico di fumetti, cartoni animati e giocattoli dedicati a questa rivisitazione degli spiriti del folklore nipponico.
    Da allora abbiamo imparato a conoscere Nathan, il ragazzino che possiede il potente Yo-Kai Watch, e l'allegra banda di spiritelli che lo accompagna nelle sue peripezie tra Valdoro e le amene campagne di Harrilandia. Questa volta, però, gli umani in carne e ossa non c'entrano nulla. Non sono nemmeno stati chiamati a ricoprire il ruolo di comparse. Protagonisti indiscussi di Blasters, infatti, sono solo gli Yo-Kai. E una proposta ludica che prende le distanze da quanto abbiamo visto negli episodi precedenti per proporre una formula ruolistica improntata maggiormente sull'azione.

    Sei disperato? Chiama gli AcchiappaYo-kai!

    Come dicevamo, Blasters non ha nulla a che vedere con i due (tre, anzi quasi quattro in Giappone) capitoli principali della serie. Non fraintendete: i simpatici spiritelli a piede libero ci sono proprio tutti, così come non manca nessuno dei boss incontrati nel corso delle nostre peregrinazioni in location ormai familiari, percorse migliaia di volte per completare la nostra immensa collezione di Yo-Kai. A mutare, in questo caso, è non solo "il punto di vista" ma anche l'intera struttura ludica proposta dal team di sviluppo.

    Per ciò che attiene al primo, ora, il pallido e impacciato Whisper e il pigro Jimbayan (o Komasan, a seconda della versione) assumono il ruolo di protagonisti, assieme agli altri oltre quattrocento Yo-Kai che troveremo lungo il cammino. In città si è palesata una nuova minaccia: un misterioso Terrore Onirico e strani avvenimenti stanno disturbando la spettrale quiete di Valdoro e dintorni. Gli Yo-Kai più grossi e potenti hanno iniziato a importunare quelli più piccoli e indifesi, seminando il caos e la paura tra la nutrita comunità di vivaci spiritelli. Per le strade, in difesa dei più deboli, si erge qualche paladino, coalizzatosi in squadre di pattuglia chiamate Blasters. Il riferimento ai Ghostbusters non è casuale e, soprattutto, non è certo l'unico di tutta la produzione targata Level-5.
    La squadra di Yo-Kai di cui assumiamo il controllo è, chiaramente, la più scapestrata della regione: gli spiritelli sono pigri, fanno di tutto per evitare qualsiasi fatica e, soprattutto, fuggono davanti al primo pericolo che incontrano. Nessuno desidera il loro aiuto, il telefono prende polvere e il lavoro langue. La loro base, edificio in pieno stile Acchiappafantasmi, sembra sul punto di crollare. Urge un intervento drastico e, inviato dai piani alti dell'associazione dei Blasters, arriva il Sergente Kuadro con il compito di risollevare le sorti di quella mal organizzata banda di guardiani dell'ordine e della giustizia. Inizia così, assumendo il controllo di questa improbabile squadra, il nostro nuovo viaggio nel meraviglioso mondo degli Yo-Kai.

    Per la giustizia!

    Come abbiamo detto in apertura, Yo-Kai Blasters prende le distanze dai capitoli principali della serie per proporre ai giocatori una formula ruolistica inedita. Al comando di una squadra di quattro Yo-Kai, il nostro compito è quello di pattugliare le strade della città per scongiurare le oscure minacce che vi si annidano. Smessi, dunque, i panni del buon Nathan e riposto in un cassetto il potente orologio Yo-Kai, ora abbiamo il controllo diretto degli spiritelli che, sotto la sapiente guida del Sergente di ferro, migliorerà a vista d'occhio e vedrà impennarsi in numero di richieste di intervento.

    Ed è proprio su queste che si innesta e ruota l'intera offerta ludica della produzione targata Level-5. Il canovaccio narrativo - comunque sempre leggero e gradevole - rimane sempre sullo sfondo, asservito prevalentemente alle esigenze di gameplay. La trama, infatti, non è altro che un semplice pretesto studiato appositamente per raccordare le decine di missioni che il giocatore si trova a dover affrontare. Queste, per intenderci (e per fare un paragone con un'altra ben nota serie a base di creature giganti), ricordano le spedizioni di Monster Hunter: si sceglie una missione in cui ci viene dato un obiettivo preciso, si parte a caccia per completarla entro un tempo limite. La natura estremamente permissiva dell'avventura, sotto questo profilo, non pone particolari ostacoli o difficoltà insormontabili.

    Le missioni, come al solito suddivise in principali e secondarie (oltre a un paio di varianti come Pattugliamento e Grande Mostro in cui, rispettivamente, si scorrazza liberamente per la città o si affronta un mega boss sconfitto in precedenza), si presentano con la medesima struttura di un qualsiasi action-RPG. Prima di andare in missione possiamo prepararci girando per i vari piani della base Blasters, i quali si diventeranno più affollati e saliranno di grado sbloccando nuovi bonus man mano che riacquisteremo popolarità in città. Nei vari piani possiamo cambiare la formazione (una funzione farraginosa e poco immediata), acquistare o forgiare equipaggiamento per i nostri spiritelli, allenarli per farli salire di livello (su questo, però, ci torneremo tra poco), evolverli o fonderli assieme e, infine, godere delle funzionalità multigiocatore che il titolo ci mette a disposizione. Nell'Arena del Viandante, infatti, si possono affrontare le squadre di altri giocatori incontrati tramite StreetPass. Questa, comunque, non è l'unica funzione online prevista dal team di sviluppo. Anche le missioni possono essere affrontate assieme ad altri amici vicini, in locale, oppure lontani attraverso il canonico matchmaking.

    Acciderbolina, che velocità!

    Una volta partiti per svolgere il nostro mestiere di Blasters, assumiamo il controllo di uno Yo-Kai della squadra, composta da quattro elementi. Possiamo switchare in ogni momento tra i vari componenti della formazione. Gli altri tre, gestiti dall' I.A. ci seguono da vicino occupandosi di mantenere il proprio ruolo. Esattamente come accade in ogni altro RPG che si rispetti, tutti gli Yo-Kai sono dotati di caratteristiche uniche, cosa che li raggruppa nei ruoli principali di Combattente, Guaritore, Ranger, Difensore. È dunque importante costruire il party attorno a questi tre ruoli, per godere di una formazione varia ed efficiente nel corso dei frequenti scontri che caratterizzano ogni missione. Questi avvengono in tempo reale sulla mappa isometrica. Dimenticatevi, dunque, del sistema turn based dei capitoli principali, in Blasters gli scontri sono rapidi, istantanei, frenetici...e confusionari.
    In effetti, nonostante il combat system sia finalmente caratterizzato da una maggiore (e gradita) dinamicità rispetto al passato, lo stesso purtroppo viene minato da piccole e grandi spigolature in grado di renderlo a tratti persino frustrante. I compagni guidati dall'I.A. falliscono quasi sempre sia l'attacco che il posizionamento: ognuno va per la propria strada e molto spesso ci prendono proprio gusto a infilarsi nel bel mezzo degli attacchi AoE dei nemici, prendendosi tutto il danno possibile e costringendoci a rianimarli. Attività non esattamente rapida e indolore, nel mezzo di una battaglia.
    Altro grande problema che affligge queste fasi riguarda la pessima gestione della visuale. La telecamera può essere ruotata solo di poco e nel caso di scontri sotto a ponti o dietro a edifici, questa si "impalla", non permettendoci di vedere l'azione. L'effetto trasparenza, purtroppo, non è stata nemmeno preso in considerazione dal team di sviluppo. L'unico momento in cui il sistema funziona è durante gli scontri con i boss, gli unici con un po' di strategia di fondo, in cui è possibile bloccare sull'avversario la visuale e seguirne i movimenti.

    Tutto, in Yo-Kai Watch Blasters, si basa sulle cosiddette Sfere Oni che possiamo raccogliere durante le missioni. Queste rappresentano non solo la moneta con cui si acquista ogni cosa all'interno della base, ma risultano anche necessarie per aumentare il livello degli Yo-Kai.

    Il sistema di progressione, dunque, non è automatico, anzi. Nonostante questo meccanismo permetta al giocatore di decidere quale componente della squadra far salire di livello, il tutto appare abbastanza purtroppo farraginoso e troppo profilato sul puro grinding. Attività ripetitiva che, a lungo andare e facendo sempre le stesse cose, porta alla noia. Ed è un vero peccato, perché il titolo ci propone una marea di contenuti, in grado di soddisfare tanto i veterani della serie quanto chi si avvicina per la prima volta agli spiritelli della scuderia Level-5. Come di consueto, dunque, non manca la classica componente legata al puro collezionismo e al concetto "catch 'em all", reso celebre da altri mostriciattoli, che terrà i giocatori più appassionati ben oltre il completamento della storia principale.

    Yokai Watch Blasters Yokai Watch BlastersVersione Analizzata Nintendo 3DSYo-Kai Watch Blasters è un buon diversivo rispetto all'esperienza ludica proposta dalla serie principale. Uscito ben tre anni fa in terra nipponica è finalmente pronto a debuttare anche in Occidente con le sue meccaniche di gioco peculiari. Smessi i panni di Nathan, ora i protagonisti indiscussi diventano gli Yo-Kai. La “nuova” declinazione del brand, come sempre firmato dai Level-5, propone meccaniche inedite che se da un lato riescono a portare una gradita ventata d'aria fresca al sistema di gioco, dall'altro pongono determinate problematiche che impediscono alla produzione raggiungere vette qualitative elevate. In particolare, la deriva action del combat system risulta un po' troppo confusionaria e inficiata da una I.A. dei compagni decisamente insoddisfacente. Inoltre, il sistema di progressione pende decisamente verso un grinding che, soprattutto nelle fasi avanzate, non aiuta il divertimento. Riguardo ai contenuti, invece, Yo-Kai Watch Blasters ha non solo tutto ciò che gli appassionati possono desiderare ma anche un comparto multiplayer (locale e online) che consente ai giocatori di divertirsi in compagnia.

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