Recensione Z.H.P. Unlosing Ranger vs Darkdeath Evilman

NIS ci insegna come diventare eroi. Recensito un altro eccellente prodotto della software house Nipponica

Recensione Z.H.P. Unlosing Ranger vs Darkdeath Evilman
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    E’ inutile negarlo: Nippon Ichi Software ci vizia. Per quanto si debba sottolineare una certa tendenza alla fossilizzazione, la software house giapponese non manca mai di allietare e ammaliare gli amanti di RPG e non solo. Proprio poche settimane fa, solo per fare un facile esempio, abbiamo recensito Prinny 2, platform tanto spietato, quanto capace di mandare in brodo di giuggiole tutti gli amanti dei giochi vecchio stile.
    Sempre su PSP, console che appare sempre più come la preferita del team di sviluppo, qualche tempo fa è stato pubblicato, solo via PSN, Z.H.P. Unlosing Ranger vs Darkdeath Evilman. Dietro a questo intricato e prolisso titolo si cela l’ennesima perla di NIS. Un titolo che non comparirà mai nella copertina di nessuna rivista, che non verrà mai annoverato tra le esclusive importanti della piccola console di Sony, ma capace di tiranneggiare la vita di un videogiocatore per molto, molto tempo.

    Eroe per caso

    Disgaea è sempre lì, sullo sfondo. Quasi volendo creare un universo immaginifico in continua espansione e perennemente coerente con sé stesso, neanche Z.H.P. Unlosing Ranger vs Darkdeath Evilman, così come lo spin-off dei Prinny, sfugge al contesto narrativo della saga principale. E’ un lontano eco, beninteso, che si concretizza nell’occasionale apparizione di qualche volto noto o nelle battute, quasi casuali e sfuggite involontariamente, dei personaggi. Tuttavia a livello narrativo, l’eredità maggiore di Disgaea si scova nel tono e nello stile che, come ormai da tradizione, è ironico e capace di strappare sempre grasse risate.
    Del resto le premesse bastano per lasciarvi giudicare in tutta tranquillità. Il mondo è minacciato dal perfido Darkdeath Evilman. Coerentemente al suo nome, esplicativo circa la sua condotta morale, l’energumeno metà tigre, metà macchina, ha rapito la Superbaby: una neonata dagli straordinari poteri, capace di risollevare le sorti di una Terra ormai in balia delle forze del Male. Che fare? Come evitare una fine ormai certa? Niente paura: l’Unlosing Ranger sta per intervenire. Forte della sua incapacità di perdere, salverà la Superbaby e eliminerà Darkdeath Evilman per sempre. E invece no. Se speravate di vestire i panni del sopracitato eroe, un eroe che in poche righe fa emergere tutto il suo carisma e la rettitudine morale, rimarrete immensamente delusi. Correndo a perdifiato per le strade della città, cercando di raggiungere quanto prima il luogo dello scontro finale, verrà investito da una macchina. Agonizzante avrà solo le forze per cedere i suoi abiti a un ragazzo che passava da lì per caso: sarà lui il nuovo Unlosing Ranger, colui che sconfiggerà il Male e salverà la Superbaby. Purtroppo però, non ci si inventa supereroi da un giorno all’altro, non si diventa imbattibili solo indossando un costume. E il nostro, sì perché vi ritroverete a impersonare i modesti panni del ragazzo qualunque, lo imparerà immediatamente: una mossa è più che sufficiente per spedirlo all’altro mondo. Altro-mondo che in questo caso non è il Netherworld di Disgaea, ma il lato oscuro della Luna che nasconde il Bizarro Earth, regno speculare del pianeta che abitiamo, vera e propria palestra per i supereroi di tutti i tempi. Allenati dalla estroversa e vivace Etranger e supportati dallo spirito dell’originale Unlosing Ranger, inizierete così ad affrontare una lunga serie di dungeon con l’obbiettivo di rendervi più integri moralmente e forti fisicamente. La via dell’eroe sarà lunga e piena di prove da superare.
    La trama è insomma assurda e piena di situazioni comiche come da tradizione NIS. Purtroppo (o per fortuna dipende dalle vostre abitudini) anche Z.H.P. Unlosing Ranger vs Darkdeath Evilman soffre lievemente della prolissità classica giapponese, con dialoghi che si protraggono ben oltre il necessario e con l’azione che verrà spesso interrotta da conversazioni tutt’altro che fondamentali. Questa caratteristica, che sicuramente si allontana dallo stile narrativo occidentale, potrà infastidire chi non è solito leggere lunghi testi in un videogioco, ma l’ironia e l’assurdità della trama aiuterà a sopportare anche le interruzioni più lunghe. Inoltre la trama, nel suo complesso, è geniale per certe trovate e offre personaggi simpatici e ben caratterizzati. Per quanto lungo il vostro addestramento, sarà sempre accompagnato da una risata.
    Tuttavia non ci sarà solo spazio per la comicità. Ogni livello infatti, introdurrà un diverso personaggio che a causa della sconfitta dell’ Unlosing Ranger ha perso qualcosa. Che si tratti di autostima o di un familiare, sarà vostro compito ovviare ai problemi di queste persone. Ciò è possibile grazie alla presenza sul Bizarro Earth di un corrispettivo personaggio che, se aiutato, cambierà il destino del proprio pari sulla Terra. In questo modo verranno introdotte anche tematiche più serie legate alla morte, a problemi personali e quant’altro.

    Allenati e muori

    Se la trama è assolutamente convincente, non è da meno il gameplay. Z.H.P. Unlosing Ranger vs Darkdeath Evilman, similmente al fratello maggiore Disgaea, si presenta come un RPG dungeon crawler a turni. Tuttavia, il ritmo di gioco è estremamente più veloce a vengono abbandonate le meccaniche legate al controllo di un piccolo esercito di creature.
    Il concetto di base è semplice: dovendo diventare imbattibili eroi, sarete invitati ad addentrarvi in una serie di dungeon dalla difficoltà crescente, al fine di scontarvi con il boss di fine livello.
    Entrati nel livello di turno, noterete che questo è interamente diviso in quadrati. Muovendovi di una casella, anche i nemici sulla mappa faranno altrettanto, così come effettuando un attacco darete modo all’avversario di rispondere prontamente. Sarete così costantemente costretti a agire e spostarvi tenendo conto dell’alternarsi dei turni, cercando di evitare di essere attaccati contemporaneamente da più nemici e, anzi, di coglierli alle spalle. Inoltre, a rappresentare un ulteriore difficoltà ed elemento strategico di cui tenere conto, sarete chiamati a tenere sempre sott’occhio la barra della resistenza. Ogni azione consumerà una porzione di questo indicatore che potrà essere rimpinzato solo mangiando il cibo comprato o trovato nei dungeon. Ogni movimento dovrà quindi essere attentamente ragionato pensando a quanta autonomia vi rimane, alla forza dei nemici e alla vostra.
    Proprio in merito alla potenza del vostro avatar, si inserisce un’altra interessantissima caratteristica di Z.H.P. Unlosing Ranger vs Darkdeath Evilman. Ogni volta che morirete o che completerete un livello infatti, il vostro livello di esperienza si azzererà. Ciò non significa però che ogni volta dovrete cominciare da capo quanto a statiche di attacco, difesa e così via. Ogni volta che perderete la vita in un dungeon perderete tutto l’equipaggiamento e le statistiche fino a lì accumulate, ma incrementerete quelle di base. In altri termini, pur ricominciando dal livello di esperienza più basso, sarete comunque più potenti di prima. Ciò avvia un processo semplice ma assuefacente: morire quasi volontariamente per rinascere più forti. La frustrazione di dover ricominciare tutto da capo viene eliminata in un lampo. Inoltre, venendo uccisi da un particolare mostro, si sviluppa una fobia verso le creature della stessa tipologia e, come nel mondo reale, vincendo le proprie paure, e quindi sconfiggendo il mostro di turno, si diventa ancora più forti.
    A queste meccaniche di base vanno poi aggiunte tante altre piccole e grandi feature che vanno a comporre un gameplay profondissimo ed estremamente valido se si è appassionati di RPG e statistiche da migliorare continuamente. Ad esempio potrete imparare nuove abilità modificando le varie parti del corpo del protagonista in una sorta di minigioco. Oppure avrete modo di modificare l’equipaggiamento presso il fabbro di fiducia per creare armi dagli effetti più disparati.
    Anche dal punto di vista grafico-sonoro Z.H.P. Unlosing Ranger vs Darkdeath Evilman soddisfa e ammalia. Lo stile grafico è pressoché immutato rispetto a Disgaea: ancora una volta 2D, ancora una volta artisticamente favoloso e tecnicamente ineccepibile. Il sonoro gode di meravigliose tracce musicali, adatte in ogni contesto a narrare l’avventura di un aspirante eroe, un buon doppiaggio, solo in inglese come il resto dei testi scritti, e di effetti sonori mai fastidiosi.
    Infine una piccola nota sulla longevità. Come da tradizione NIS, potenzialmente ne avrete per centinaia di ore, ma non ve la caverete con meno di una trentina di ore se volete sconfiggere il temibile Darkdeath Evilman.

    Z.H.P Z.H.PVersione Analizzata PSPZ.H.P. Unlosing Ranger vs Darkdeath Evilman è l’ennesima conferma del grandissimo talento di NIS. Pur attingendo a piene mani dall’esperienza maturata con Disgaea e pur riproponendo meccaniche simili, l’avventura dell’Unlosing Ranger è uno di quei titoli che nessun amante degli RPG strategici dovrebbe perdersi. Tutto, dalla trama, al gameplay, passando per il comparto grafico-sonoro, è ottimamente confezionato. Z.H.P. Unlosing Ranger vs Darkdeath Evilman è uno di quei titoli che strisciano nelle retrovie del mercato, ma è capace di rimanere nei cuori di moltissimi videogiocatori.

    9

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