Recensione ZHEROS

Il team italiano Rimlight Studios porta su Xbox One un beat'em up classico nella concezione, confezionato però con uno stile moderno e ispirato. Impegnativo, divertente, e votato alla cooperativa locale.

ZHEROS
Recensione: Xbox One
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Disponibile per
  • Pc
  • Xbox One
  • Eravamo alla scorsa GDC di San Francisco quando, dopo un primo incoraggiante giro sul loro Zheros, abbiamo cominciato a tener d'occhio i ragazzi di Rimlight Studios: piccola software house dalle origini italiane, con sede in quel di Catania. Ed ecco che, proprio in questi giorni, dopo circa un anno e mezzo di lavoro, Il giovane team debutta finalmente sullo store di Xbox One, e lo fa in grande stile, garantendo al suo primogenito il prestigioso palco dei Games with Gold. Questa è sicuramente una buona notizia per l'intero panorama videoludico indipendente, che conferma innanzitutto il successo dei nuovi modelli di produzione, dei nuovi engine e dei programmi di supporto come ID@Xbox, ma è ancora più importante se contestualizzata con l'attuale scena dello sviluppo nostrana, che grazie a Rimlight guadagna nuovamente un po' di gradita pubblicità.
    Ma che cos'è esattamente Zheros? E quali sono i suoi punti di forza? Immaginatevi uno stile grafico molto simile a quello del film gli Incredibili della Pixar, aggiungeteci un'ambientazione sci-fi, un po' di comicità alla cartoon network e condite il tutto con il gameplay immortale della saga Golden Axe. Insomma, il concept è quello di un semplice beat'em up a scorrimento laterale, eppure, sotto la sua patina scanzonata si nasconde più di una piacevole sorpresa. Trattandosi di un titolo a basso budget, ad esempio, era facile aspettarsi una veste grafica non certo da urlo, e tuttavia, la prima cosa che stupisce di Zheros è proprio il colpo d'occhio generale, sempre curatissimo e altrettanto moderno, avvalorato ancor di più da un character design ben riuscito e accattivante. Non lasciatevi però ingannare dal look simpatico delle immagini: Zheros non è un titolo da prendere alla leggera e basta appena qualche ora per rendersene conto. Dopo i primi livelli infatti, la difficoltà si alza notevolmente, ed emerge un combat system articolato e profondo che, unito ad un ventaglio di situazioni sempre più impegnative, richiederà molto di più del semplice button mashing...

    Scuola di polizia interstellare

    Zheros è un titolo dichiaratamente ispirato dai vecchi picchiaduro a scorrimento laterale, e proprio come i suoi avi si basa su di una sola, inattaccabile regola: l'essenzialità. Non aspettatevi dunque una qualche forma di narrazione o dialogo, perché oltre alla breve introduzione (e all'ancor più rapido finale) le uniche cut-scene che vedrete serviranno esclusivamente a presentarvi qualche nuovo e terribile nemico. Del resto, in un titolo del genere non si sente neanche la mancanza di un plot più elaborato. Insomma, il gioco inizia e, in una manciata di fotogrammi, eccoci presentati alla perfezione i nostri protagonisti: c'è Mike, gigantesco e palestrato, ma decisamente poco acuto, e poi c'è la sua controparte femminile, il capitano Dorian, intelligente e agile come un gatto, ma irrimediabilmente imbronciata. Insieme, i nostri protagonisti formano la squadra degli Zheros, che altri non è se non una specie di polizia interstellare simile alle Lanterne Verdi made in DC Comics, istituita per mantenere la pace nella galassia a suon di laser e schiaffoni. Dalla parte dei cattivi troviamo nientepopodimeno che il Dr. Vendetta, una specie di scienziato pazzo con tanto di vestito gessato e cilindro che, tanto per ammazzare il tempo, decide di conquistare qualche pianeta qua e là. Il nostro scopo è ovviamente quello di fermare l'ardito piano del villain, ma fra lui e noi si frappone -ovviamente- un esercito interminabile di nemici.
    La campagna, giocabile sia in singolo che in co-op esclusivamente locale, ci porterà attraverso due mondi dal setting grafico completamente diverso, organizzati a loro volta in diciotto livelli, dalla durata via via sempre più consistente e arricchiti da tre bossfight.

    Sulla struttura degli stage non c'è molto da dire, poiché la progressione è estremamente lineare, nel senso che ci si muove principalmente su passerelle o piattaforme più o meno strette, inframezzate da qualche spazio aperto, ma caratterizzate da pochissime biforcazioni o sezioni facoltative. Come vuole la tradizione, sono presenti anche delle vere e proprie barriere (talvolta piuttosto fastidiose) che delimitano la zona del combattimento, esattamente come se fossimo in un ring. In alcuni casi sono presenti anche delle sezioni platform e addirittura un livello a tempo, ma a parte qualche rara eccezione si potrebbe definire il tutto trascurabile. Si prosegue dunque di area in area, eliminando chiunque ci si pari davanti e infine si recuperano i medikit e la preziosissima esperienza. C'è anche qualche oggetto collezionabile da recuperare, ma come avrete già capito, piuttosto che il level design è il combat system che rappresenta il vero fulcro dell'offerta ludica di Zheros, e su questo c'è ben più di cui discutere.

    Explosive, Brutal e Monster Combo!

    Partiamo dunque dall'inizio, ovvero dalla selezione del personaggio. A parte il moveset, Mike e Dorian non hanno particolari differenze in termini di statistiche, sennonché il primo si avvale di una piccola percentuale di danno melee in più, mentre la seconda può contare su di una maggiore velocità di movimento. Grazie all'esperienza, inoltre, ogni eroe potrà sbloccare nuove abilità da una lista di potenziamenti, raggruppati in tre semplici categorie, riassumibili in combattimento, scudo e pistola. I comandi sono anche in questo caso semplicissimi: al tasto X si legano tutti gli attacchi di tipo leggero, mentre al tasto Y quelli pesanti. Con il grilletto LT si possono parare gli attacchi melee e gran parte di quelli a distanza, mentre con il grilletto RT si restituisce il favore con l'arma da fuoco, sempre utilissima, ma dalla breve durata. C'è poi la possibilità di schivare e rotolare via dalle zone affollate. Tutti questi comandi possono ovviamente essere concatenati in combo, con tanto di hit-counter su schermo. La varietà e la complessità delle singole sequenze di colpi è davvero buona (trenta per personaggio) ed è quasi più simile ad un vero picchiaduro che ad un brawler: ciò conferisce a Zheros una profondità non indifferente. Peccato che sia comprensibile appieno solo dopo aver sbloccato almeno il terzo step della progressione del personaggio.

    Oltre che essere divertenti da vedere (ed appaganti da eseguire) queste combinazioni vanno integrate poi con la meccanica riflesso/parata. Accendere e orientare lo scudo con il giusto tempismo significa deflettere il colpo direttamente contro l'avversario e ciò è importante non solo per infliggere danni aggiuntivi, ma perché è spesso l'unico modo per interrompere con precisione una sequenza di attacco. Man mano che si progredisce nella campagna sarà vitale padroneggiare questa tecnica (combo+riflesso+combo), poiché spesso si finirà invischiati in corridoi strettissimi, letteralmente sovrastati da una folla di nemici, che non esiteranno certo ad interrompere le animazioni dei nostri attacchi.
    Questo ci porta dunque al secondo punto: gli avversari.

    I modelli unici che incontreremo sono almeno una dozzina, e a questi si aggiungono anche un paio di reskin, per fortuna non troppo abusati, che contribuiscono a garantire una varietà quantomeno sufficiente. A rendere davvero impegnativa la sfida, però, non è tanto la diversità dei moveset, quanto l'IA che li regola. Come già visto altrove, non ci sono pattern veri e propri, bensì un sistema di animazioni al quale bisogna adattarsi repentinamente. Per reagire efficacemente ai nemici più avanzati sarà necessario osservare e metabolizzare anche i loro più piccoli movimenti, altrimenti si rischia di rimanere bloccati entro la prima metà del gioco, e ciò vale anche per la difficoltà più facile.
    A proposito del fattore difficoltà, è proprio da quest'ultimo che spesso emergono i difetti della produzione, e dopo aver completato per ben due volte la campagna possiamo affermare che qualche problema di bilanciamento è infine saltato fuori. Essendo i checkpoint quasi inesistenti, le meccaniche che vi abbiamo elencato sanno essere piuttosto punitive se prese alla leggera, se poi i beat'em up non sono il vostro forte, a maggior ragione vi consigliamo di partire dalla modalità facile, onde evitare inutili frustrazioni. In più c'è da dire che la quantità di esperienza, e con essa anche i proiettili e l'energia, non abbondano di certo, e non pensate che giocando in modalità co-op le cose diventino più facili, anzi: sia i medikit che l'intero bagaglio di XP sono infatti condivisi, e questo significa che oltre a razionare i punti vita dovrete potenziare il vostro personaggio in maniera ponderata, incastrando bene le vostre abilità con quelle del vostro amico, evitando gli sprechi. Come se non bastasse, un altro dettaglio non di poco conto sta nel fatto che non esistono i frame di invulnerabilità. In poche parole, quando finirete a terra, i nemici potranno infierire su di voi, talvolta in gruppo, facendovi pagare cara anche una piccola disattenzione (e vi assicuriamo che queste situazioni non mancano affatto). Per quanto ci riguarda, il livello di difficoltà non si è rivelato un problema insormontabile ed abbiamo barattato volentieri qualche ora di allenamento per un po' di sana sfida, ma è anche vero che una modalità -realmente- facile si sarebbe adattata meglio alle richieste delle varie utenze.

    ... e Unity sia!

    Realizzato con la quarta incarnazione del buon Unity, e in seguito aggiornato all'ultima versione, il comparto grafico di Zheros si rivela uno dei maggiori pregi di questa produzione, e lo dimostra sin dai primi minuti di gioco. Nonostante l'impostazione simil-2D, la modellazione e la quantità dei poligoni sono davvero notevoli, così come anche le superfici e i materiali, ed anche se nelle cut-scenes compare qualche texture slavata o fuori posto, il risultato è ampiamente promosso. Luci, particellari e in generale tutto l'utilizzo delle sfocature cinematografiche arricchiscono ancor di più un'immagine di per sé già accattivante, donandogli una profondità di campo estremamente gradevole e moderna. Oltre a questo, inoltre, va sicuramente menzionato il character design e rispettivi set delle animazioni, sempre curate e piacevolmente assimilabili ai moderni cartoni in CG.

    Va però segnalato che, al cospetto di una buona realizzazione tecnica, la versione giocabile sulla console Microsoft è in parte afflitta da qualche vistoso problema ottimizzazione. L'aliasing dovuto ad una risoluzione limitata ai 720p non sarebbe neanche così problematico, è purtroppo presente anche qualche sporadico calo del framerate, nonché un persistente effetto tearing che, soprattutto nei combattimenti più concitati, si fa davvero fastidioso. A questo, aggiungiamo poi una gestione della telecamera non proprio perfetta, con oggetti sfocati che, per quanto esteticamente piacevoli, a volte impallano in maniera troppo invadente la visuale. Essendo il doppiaggio praticamente assente, resta solo da citare la colonna sonora, caratterizzata da un paio di tracce audio soft dub-step che sicuramente non guasta, peccato solo che siano davvero un paio. In ultima analisi ci reputiamo comunque soddisfatti: il comparto tecnico è, nonostante le imperfezioni, valido e godibile e siamo convinti che, dopo un esordio del genere, ci si possa aspettare molto dai ragazzi di Rimlight Studios.

    ZHEROS ZHEROSVersione Analizzata Xbox OneZheros è quello che in fondo ci aspettavamo: un beat'em up classico, confezionato però con uno stile moderno e ispirato, divertente e impegnativo. Restando in tema longevità poi, anche con una difficoltà non troppo elevata, siamo sicuri che vi terrà occupati per almeno 8-10 ore, che aumentano ancora qualora vogliate provare una livello di difficoltà più elevato o raccogliere tutti i segreti. È sicuramente un peccato che non sia stato integrato un multiplayer online, né tantomeno un sistema di punteggi e classifiche, eppure, a detta degli stessi sviluppatori, la possibilità di nuove feature non è così remota in un prossimo futuro. Agli attuali possessori di Xbox One, e specialmente a quelli muniti di abbonamento Gold, consigliamo vivamente di farci un giro, poiché fino al prossimo 15 Febbraio il titolo sarà scaricabile gratuitamente, mentre per tutti gli utenti di PS4 e Steam PC, l'appuntamento è solo rimandato di poco. Nonostante qualche imperfezione, insomma, il primogenito dei Rimlight Studios ci ha convinto, ripagandoci appieno delle nostre fatiche e riportandoci indietro nel tempo in cui i pomeriggi si scandivano al grido di "una vita per uno".

    7

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