Recensione Zombie Island of Dr. Ned

Il primo DLC di Borderlands ci porta sull'isola degli Zombie

Recensione Zombie Island of Dr. Ned
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Switch
  • Rivelatosi una delle sorprese più piacevoli di quest'anno (tanto da vincere il premio Editor's Choice dalla redazione di Everyeye), Borderlands ha saputo conquistare gli amanti dei First Person Shooter più spensierati e diretti, sollazzando quartetti di videoplayer grazie ad una splendida modalità cooperativa online. Finemente mescolato con dinamiche ruolistiche di prim'ordine, l'impianto di gioco del prodotto 2K ha mostrato fin da subito una certa “modularità”, dimostrandosi più che adatto al rilascio di DLC e pacchetti d'espansione. Puntualissimo sulla tabella di marcia ormai standard (che vede il rilascio dei primi contenuti aggiuntivi entro un mese dal rilascio del gioco), arriva quindi Zombie Island of Dr. Ned, leggerissimo Add-On “horrorifico”, già disponibile su Psn e Marketplace.

    The House of the Ned

    Zombie Island of Dr. Ned è un DLC esemplare. Ci ha ricordato, per ovvi motivi, uno dei più bei Downloadable Content rilasciati quest'anno, ovvero quel Point lookout che ha saputo reinventare le atmosfere del bellissimo Fallout 3. Anche “Zombie Island” segna una cesura netta con lo stile di gioco dell'avventura principale, dichiarandosi fin da subito un'espansione eclettica, spiritosa e anticonvenzionale. Per raggiungere l'isola degli zombie è sufficiente utilizzare una qualsiasi stazione di teletrasporto su Pandora (anche se, opportunamente, è richiesto un livello minimo di 10). Una volta giunti a Jackob's Cove, una squallida città fantasma popolata dai non morti, si viene accolti da una prepotente voce narrante, che comincia a raccontare ad un povero orfanello una storia di terrore. Insomma, è chiaro fin da subito, quella di Dr. Ned è una favola isterica, partorita da una mente instabile. Una fantasia. Popolata di creature contorte almeno quanto le trovate narrative grazie a cui la storia avanza. Sebbene la sceneggiatura sia, soprattutto sul finale, abbastanza sbrigativa (tanto che i produttori hanno chiesto pubblicamente scusa per l'ending un poco spicciolo), il Leit Motive che percorre Zombie Island è una massiccia vena parodica, che non si fa scrupolo di mettere alla berlina tutti i clichè Zombeschi. A partire dai titoli delle missioni (“Braaaaaains”; “The House of the Ned”) fino ad arrivare ai nemici che si incontrano, questo DLC non risparmia guizzi dissacranti capaci di strappare risatine sincere e malevole. Oltre all'iconografia classica dei racconti Horror e delle feste a tema (uno dei boss da affrontare è “la grande zucca”), Zombie Island dimostra di saper giocare anche con il materiale coreografico di Borderlands, ad esempio quando mette in scena un branco di WereSkag (Skag Mannari), o quando popola i cieli di sinistri Bloodwings. O ancora quando trascina il giocatore dentro “Dead Heaven”, una rivisitazione non-morta della vecchia Old Heaven (con tanto di Lance-Zombie). Sono chicche, queste, ovviamente rivolte a chi ha amato fino in fondo il titolo principale, che potrà godersi una mini avventura davvero eccellente.

    Horror

    Anche dal punto di vista dei contenuti, Zombie Island si difende in maniera eccellente. La durata della main quest non supera le due ore di gioco, ma ci sono un sacco di missioni secondarie interessanti e ben costruite, piacevoli da giocare. Le ambientazioni di gioco, poi, sono complesse ed intricate, interessanti da esplorare e ricchissime di Easter Egg e zone segrete da scovare. In generale, la permanenza su Zombie Island potrebbe superare anche le sei ore, per chi fosse interessato a scovare ogni cassa nascosta ed affrontare qualche missione insieme agli amici (la caccia al “Branco” è davvero memorabile). Ottimo anche il sistema di livellamento automatico dei nemici, che fa in modo di offrire una difficoltà commisurata all'esperienza del proprio personaggio. Bisogna ammettere però che chi ha raggiunto l'end game (l'agognato livello 50), non troverà certo pane per i suoi denti, neppure nelle fasi finali della mini-avventura.

    Un ultimo plauso va ai game designer per aver architettato scorci davvero belli da vedere, con il loro fascino oscuro e perverso, perfettamente adeguati a ricreare un contesto “horrorifico”. Indimenticabili alcuni settori di Zombi Island, come le lande devastate nei pressi della segheria o, ancora di più, la collina dell'ospedale, attorniata da una spiaggia costantemente illuminata dalla luna piena. Meno incisiva la palude marcescente in cui si può trovare lo Zombie di T.K., ma egualmente interessante da esplorare, straboccate di bivi e nemici piuttosto insoliti.

    Borderlands BorderlandsVersione Analizzata PlayStation 3In definitiva, Zombie Island of Dr. Ned è un Dlc che ci sentiamo seriamente di consigliare a tutti i possessori di Borderlands, anche a chi abbia già concluso un paio di volte l'avventura principale. Preso con il giusto atteggiamento, l'add-on si lascia attraversare piacevolmente, regalando momenti memorabili, nuovi nemici e locazioni “da urlo”. Certo, come dicevamo in apertura, è la struttura stessa del gioco che si presta bene alle divagazioni, ma 2K dimostrato perizia e metodo nella creazione di un pacchetto aggiuntivo leggero, divertente ed efficace. Speriamo che Borderlands continui ad aggiornarsi, perchè no, con altre mini-avventure, classi aggiuntive ed un aumento del Level Cap.

    8

    Che voto dai a: Borderlands

    Media Voto Utenti
    Voti: 1000
    8
    nd