Gioco del Mese - Giugno 2016

Giugno non è stato un mese particolarmente ricco per quanto riguarda le nuove uscite, anche se non sono mancati i titoli interessanti.

Gioco del Mese - Giugno 2016
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Giugno non è mai un mese troppo denso di uscite. Con l'E3 a catalizzare l'attenzione del popolo videoludico, e tutti gli annunci che la fiera losangelina si porta dietro, i publisher preferiscono non rischiare, spostando verso l'estate inoltrata i propri prodotti. Tuttavia qualche titolo di spessore è arrivato sugli scaffali, digitali e non, e tutto sommato possiamo dirci contenti. Soprattutto per l'uscita di un piccolo-grande capolavoro, che proprio sul finire del mese è arrivato a conquistarci e reclamare il titolo di Game of the Month. Vediamo insieme quali sono i runner-up ed eleggiamo il vincitore. Se volete esprimere la vostra opinione in merito vi rimandiamo al nostro sondaggio.

Hearts of Iron 4

Si comincia con uno strategico: dopo averci conquistato con Stellaris, Paradox torna sui campi di battaglia della Seconda Guerra Mondiale. Dopo tre anni di sviluppo, un anno di incubazione in Closed Beta, Hearts of Iron 4 è la simulazione storicamente più accurata del conflitto, ma non solo. Gli sviluppatori hanno lasciata piena libertà al giocatore, che può sbizzarrirsi a creare la sua "allostoria", anche se deve comunque tenere in considerazione l'ineluttabile flusso degli eventi. Il ritmo di gioco è energico e indiavolato, ben lontano dai tempi dilatati del secolare progresso richiesto in Europa Universalis, il titolo è complesso ma non inaccessibile. Un ottimo risultato.

Tokyo Mirage Sessions #FE

Fra i nostri runner up troviamo anche una nuova esclusiva WiiU, atteso cross over fra le due saghe di Shin Megami Tensei e Fire Emblem. Tokyo Mirage Sessions #FE si è rivelato un titolo sorprendente: sebbene sia fortemente influenzato da aspetti della cultura giapponese non particolarmente appetibili per il pubblico occidentale, il titolo propone una storia piacevole e coinvolgente. L'elemento più interessante è senz'altro il gameplay, frenetico e incredibilmente divertente. Senza dubbio si tratta di un titolo di cui Wii U aveva decisamente bisogno, peccato solo che la versione occidentale sia affetta da fastidiose censure e dalla mancata localizzazione in italiano.

Mirror's Edge Catalyst

Se non fosse arrivato PlayDead a rompergli le uova nel paniere, sarebbe stato il nuovo Mirror's Edge a conquistare il titolo di gioco del mese. Nonostante qualche inciampo sul fronte narrativo, il reboot sviluppato da DICE resta sempre interessante, elogio della velocità, del ritmo, della prontezza. Quello che ancora esalta, insomma, è il profilo del gameplay, che punta tutto sulla rapidità di esecuzione, su una corsa sfrenata e trascinante. Oltre al racconto non proprio galvanizzante, anche il comparto tecnico vive di alti e bassi. Per fortuna invece le varie missioni, principali e secondarie, sono davvero piacevoli da giocare e mostrano un bel level design. Il punto di forza del titolo è la sua capacità di utilizzare l'ambiente aperto in maniera più intelligente di tanti altri prodotti, trasformandolo non solo in un'area di connessione fra le missioni, ma anche in un luogo fortemente interattivo, da sfruttare per le proprie spericolate acrobazie.

Un remake o qualcosa di più? Odin Sphere Leifthrasir

Se ci seguite da tempo saprete che al titolo di Game of the Month non concorrono mai le riedizioni in HD. In qualche caso, però, l'operazione di recupero dei giochi usciti qualche anno fa va oltre il semplice lifting grafico. Un esempio lampante è Odin Sphere Leifthrasir, titolo che è stato riscritto non solo dal punto di vista grafico, ma anche per quel che riguarda le meccaniche ludiche. Il gameplay è stato aggiornato, e Leifthrasir corregge quasi tutti i suoi difetti del predecessore, risultando molto più divertente e dinamico. Forte di una superba direzione artistica, una trama avvincente e caratterizzata da temi piuttosto seri, la più recente fatica di Vanillaware rappresenta un must per gli amanti del genere.

Gioco del Mese: Inside

Proprio sul finire di giugno, arriva un grande capolavoro che spazza via tutta la "concorrenza". Si tratta di Inside, nuovo titolo dai creatori di Limbo. Playdead supera se stessa e realizza un gioco perfetto, impeccabile nella sua fusione coerente di narrazione, gameplay e direzione artistica. Equilibrato e fluido nella sua progressione per enigmi, Inside riesce a evocare un contesto e un universo narrativo senza utilizzare una parola, affidandosi interamente allo spazio e alla relazione tra giocatore e scenario. Non racconta una storia, dipinge un mondo. Potreste cercare di interpretarlo, ma sarebbe vano, o meglio, non necessario. Il fascino di Inside sta in quel che suggerisce, nelle modalità con cui lo suggerisce. Il concetto di trama diventa in un attimo obsoleto. Playdead non ha solo fatto centro, ha realizzato un titolo maturo e complesso, probabilmente destinato a fare scuola. Un'opera che è contemporaneamente tappa evolutiva e di rottura. Inside ci ricorda, una volta di più, perché amiamo i videogiochi.