10 giochi mai esistiti che vorremmo vedere per davvero

Da Ammazza che Mazza a Californication, passando per Stay Alive e Grand Theft Walrus: dieci giochi inesistenti che vorremmo giocare sul serio.

10 giochi mai esistiti che vorremmo vedere per davvero
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Vi è mai capitato di intercettare, in film, fumetti, videoclip o cartoni animati, prodotti videoludici di finzione tanto intriganti da farvi esclamare "diamine, questo dovrebbero farlo per davvero"? Be', se la risposta è questa domanda è "ma ovviamente sì", allora abbiamo per voi un ricco decalogo di capolavori che, purtroppo, non giocherete mai. Titoli folli, visionari e meravigliosi che, se il mondo fosse un posto migliore (e più strano), avrebbero senza dubbio trovato uno spazietto nelle collezioni dei videogiocatori di tutto il mondo.

Californication

Nel 2000, quando i canali di Mtv non era ancora monopolizzati da reality show su neandertaliani abbronzatissimi, sedicenni sforna-poppanti e #Riccanza (vi prego, fatelo per noi, non cercatelo su Google), uno degli appuntamenti fissi del palinsesto musicale dell'emittente era Californication, il terzo singolo tratto dall'omonimo album dei mitici Red Hot Chilli Peppers. Per promuovere il singolo, il gruppo pubblicò un fantastico videoclip a tema videoludico: una sorta di "melting pot" multigenere che traeva ispirazione da titoli come Grand Theft Auto, SSX e Crazy Taxi. La struttura del gioco è in effetti piuttosto confusa (leggasi "sotto acidi"), tra boscaioli infuriati, pornostar al galoppo e libellule giganti, ma - diamine - il gameplay sembra fuori di testa, anche per gli standard odierni. Importa poco che l'intento della canzone fosse quello di ispirare riflessioni profonde sul degrado morale della società statunitense, tutto ciò che vogliamo è "grindare" sul Golden Gate Bridge dopo aver preso a schiaffi uno squalo.

Stay Alive

Come film, l'unico reale merito del teen horror Stay Alive è quello di non rappresentare i videogiocatori come un gruppo poveri disadattati dediti all'onanismo compulsivo (fatta forse eccezione per Frankie Muniz), ma come videogioco... be', si tratta di un concept decisamente hardcore. Pensate a un survival horror a metà strada tra Silent Hill e Left 4 Dead (che è un po' come dire "a metà strada tra i Metallica e Franco Califano", ce ne rendiamo conto), con un concetto di "permadeath" così estremo da avere ripercussioni - decisamente consistenti - anche sulla vita reale del giocatore. Il personaggio sullo schermo è appena stato decapitato? Be', sembra proprio che la tua carriera di modello per cappelli finirà prima del previsto. Per veri amanti del brivido.

Domination

Se un supercattivo "d'infamia internazionale" ti invita a fare una partitella con un videogioco 3D inventato da lui, tu dovresti rispondere "Cavolo mi piacerebbe, ma ho un appuntamento con i testimoni di geova e devo ancora pettinare il tappeto". Ma poi ti ricordi che sei Sean Connery nei panni di James Bond, e che la partita conta come preliminari per una Kim Basinger in formissima e... vabbé, che ve lo diciamo a fare. Infilato abbastanza a caso nello 007 apocrifo "Mai Dire Mai", Domination è uno shooter con un "twist" piuttosto intrigante: più si perde e più intensamente si viene folgorati. Che dire, un perfetto regalo di compleanno per amici che non vi piacciono poi così tanto.

Society

Un altro potenziale capolavoro tratto da un film che, di contro, fa sanguinare i sensi. L'action flick del 2009 Gamer presenta al pubblico un mondo distopico nel quale l'eccentrico (nell'accezione di "completamente fuori di melone") genio informatico Ken Castle ha rivoluzionato l'intrattenimento digitale permettendo agli utenti di "giocare" con personaggi in carne e ossa. Ora, per quanto non nutriamo dubbi sul fatto che "Slayers", il clone cattivo di Call of Duty presente nel film, sia un vero e proprio spasso (specialmente se si è dotati della fibra morale di un wuberone), è il clone di Second Life "Society" a guadagnarsi un posto in questa lista. Se già l'idea di prendere il controllo del corpo di qualcun altro ha un suo indiscutibile - e perverso - fascino, il fatto che l'intero gioco sembri un pretesto per dare sfogo ai propri bassi istinti rende il tutto ancor più appetibile. Certo, il pensiero che una bionda mozzafiato possa essere l'avatar di un recluso sudato, rantolante e affamato di frittelle mette un po' a disagio ma, hey, "in fame e in carestia...".

Existenz

Malgrado lo scarso successo di critica e al botteghino, Existenz rimane uno dei film più brillanti del regista e sceneggiatore David Cronenberg. Il videogioco mostrato nella pellicola e intitolato, per appunto, eXistenZ è un'esperienza virtuale prodotta da una console "biologica" e proiettata direttamente nel cervello degli utenti grazie a un collegamento neurale. Un gioco totalmente immersivo, che cala l'utente in una realtà simulata indistinguibile da quella fattuale, se non per la bizzarria delle sue trame. Ok, il fatto che Donald Trump sia il capo del mondo libero fa effettivamente sorgere qualche dubbio anche sulla concretezza della nostra realtà, ma per il momento lasciamo da parte i dubbi esistenziali e passiamo oltre. Il film vuole essere una critica agli effetti potenzialmente stranianti dell'avanzamento tecnologico ma, in tutta onestà, quanti di voi si farebbero fare un buco nella colonna vertebrale per entrare "fisicamente" in un videogioco? Percepisco una selva di mani alzate.

Ammazza che mazza

Con quasi tre decenni di puntate all'attivo, l'epopea itterica della famiglia media americana, I Simpson, ha offerto al pubblico trasposizioni parodiche di praticamente ogni fenomeno di massa, videogiochi inclusi. Tra i numerosi titoli videoludici, più o meno fittizi, apparsi nelle avventure del quintetto di Springfield, il più iconico rimane senza dubbio "Ammazza che mazza" (Lee Carvallo's Putting Challenge in lingua originale), un simulatore golfistico che, stando alla testimonianza del povero Bart, vanterebbe il "fattore divertimento" di un clistere al cocco. Malgrado questo infelice paragone, "Ammazza che mazza" merita senza dubbio un posto in questa lista, se non altro per la memorabilità dell'episodio in questione. In onore di tutte le vittime della favola parentale "il negoziante mi ha detto che questo è il gioco preferito dai ragazzi". Non sarete mai dimenticati.

Ninja Ninja Revolution

Sebbene il film Scott Pilgrim vs. The World non sia esattamente ben visto dai cultori dell'omonimo fumetto di Bryan Lee O'Malley, la pellicola non è certo tra le peggiori citate in questo articolo. Tra i mille ammiccamenti alla gaming culture presenti nel film - così come nel fumetto - vale la pena di citare Ninja Ninja Revolution, una sorta di dance game sui generis ibridato con meccaniche da picchiaduro. Una buona fetta dell'utenza videoludica avrebbe difficoltà a giocarci per più di due minuti senza svenire in preda alle convulsioni, ma siamo certi che gli amanti del genere ci si farebbero sopra polpacci d'accaio.

Grand Theft Walrus

Torniamo ai Simpson, questa volta il film, con il titolo più giocato nei peggiori bar dell'Alaska: Grand Theft Walrus. Il protagonista di questa "sottilissima" parodia di GTA è un tricheco galeotto che divide equamente le sue giornate tra furti d'auto e fucilate in petto a poveri pinguini ballerini. Ora, con tutto il rispetto per i non-volatili danzanti, spero proprio che Rockstar Games abbia preso appunti per il prossimo capitolo della sua saga criminale. Provate solo a immaginare il comparto online di un titolo del genere... la follia.

The Mind Game

Un altro titolo decisamente interessante "incastrato" in un lungometraggio che, ahinoi, non lo è altrettanto. The Mind Game, il videogioco usato dai docenti della "Scuola di Guerra" del film Ender's Game per testare la psiche dei propri studenti, offre esperienza adattive che cambiano radicalmente, in genere e tono, a seconda delle azioni del giocatore. Oddio, in realtà viene da porsi qualche domanda sull'effettiva difficoltà del titolo, visto che l'enigma "impossibile" ordito dai creatori del gioco, ovvero scegliere saggiamente una tra due bevande (entrambe avvelenate), viene risolto dal protagonista uccidendo - malamente - il gigante a guardia dei boccali. Voglio dire, probabilmente un buon 80% dei giocatori non avrebbe neanche aspettato che il gigante finisse di enunciare l'indovinello.

Tutti i videogiochi del catalogo IKEA

Sebbene sia conosciuta principalmente per i mobili a basso costo e per l'alto tasso di mortalità tra i fidanzati trascinati nei negozi della catena durante i pomeriggi domenicali, IKEA include nel suo catalogo anche alcuni tra i videogiochi immaginari più belli di tutti i tempi. Non so esattamente cosa aspettarmi dal gameplay di Call of Mutti, ma immagino The Pimps come un gestionale dedicato all'affascinante mondo della prostituzione. Già che ci siamo, colgo l'occasione per ritirare ufficialmente la mia precedente proposta su Grand Theft Walrus: Grandma's Auto merita tutta l'attenzione dei signori di Rockstar. Con attività secondarie come l'osservazione dei cantieri, con annessi bofonchiamenti, ed epici tornei di briscola alcolica, il successo è assicurato. "Obiettivo principale: controlla i necrologi"... un sogno.

Conoscete altri titoli di finzione che meriterebbero un posto sugli scaffali reali? Come di consueto, non esitate a farcelo sapere nei commenti.