Assassin's Creed Origins Rumor: ambientazione, personaggi e combat system

Emergono nuovi rumor su Assassin's Creed Origins, presunto titolo del nuovo episodio della serie Ubisoft: analizziamoli insieme.

Assassin's Creed Origins: rumor e novità
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  • Origins. Questo è il nome che da un po' di giorni circola nell'etere in riferimento all'ultimo capitolo della decennale serie Assassin's Creed. In realtà, il titolo (orfano della "s" finale) era già apparso in internet un paio di anni fa, prima che i forti rumor su Assassin's Creed: Empire cominciassero a circolare. Il logo era stampato su alcuni artwork pubblicati dal talentuoso Evan Liu, un artista profondamente appassionato alla saga degli assassini che aveva deciso di creare un nuovo personaggio, protagonista di un immaginario capitolo della serie: Assassin's Creed: Origin, appunto. Stiamo parlando di agosto 2015, quando tutti gli occhi erano puntati sui comignoli vittoriani di Syndicate e ancora Ubisoft non aveva rivelato che la serie si sarebbe presa un anno sabbatico. All'epoca Liu chiedeva pareri ad altri appassionati come lui, ma qualche tempo dopo alcune di quelle immagini sparirono e Evan fu assunto da Ubisoft Chengdu, era aprile 2016. Gli artwork ritraevano paesaggi dell'antico Egitto e un assassino armato con dei Sai (le armi di Elektra, originarie dell'estremo oriente), una lancia e con un'aquila appollaiata sulla spalla.
    Questo assassino aveva un nome, Abraham, e nell'Egitto del tredicesimo secolo avanti Cristo avrebbe dovuto aiutare Mosé a sfuggire alle grinfie di Ramses II. Dettagli non ufficiali, chiaramente, ma che ci possono fornire degli indizi sul periodo storico in cui sarà ambientato il prossimo gioco della serie.

    I rumor su Origins, con la "s" finale, sono apparsi in rete piuttosto di recente e, in qualche modo, si ricollegano ai lavori del talentuoso Evan Liu. L'antico Egitto dovrebbe essere l'ambientazione, il protagonista, uno schiavo di origini ignote poco abile con la favella, avrebbe la possibilità di muoversi utilizzando i cavalli, navigare con una barca (probabilmente non ci saranno vere e proprie battaglie navali) e sfruttare un'aquila, che potrebbe essere legata ad un nuovo modo di intendere la classica Eagle Vision o di rivelare porzioni di mappa oscurate.
    Ancora, sarebbe stato rivisto il sistema di progressione, ora simile a quello di Skyrim e, per estensione, dell'intera saga The Elder Scrolls: ciò significa che compiere determinate azioni, come scalare edifici o combattere, permetterà di sbloccare nuove abilità e combo varie. A proposito del combattimento, gli anonimi su Reddit asseriscono che il combat system sia simile a quello presente in The Witcher 3, e non vi diciamo quanto questo non ci faccia un granché piacere, sempre se dovesse rivelarsi vero. Non sono mancati anche rumor in merito alle dimensioni: la mappa sembra essere addirittura tre volte quella di Assassin'ìs Creed 4: Black Flag, laddove quelle di Syndicate e di Unity si limitavano a coprire esclusivamente le dimensioni delle zone marine del quarto capitolo. Gli sviluppatori sarebbero, in gran parte, proprio quelli che hanno lavorato a Black Flag, in particolare Ashraf Ismail sarebbe il game director e Darby McDevitt starebbe lavorando alla storia

    Ma oltre a tutti questi dettagli con cui farsi un'idea ancora piuttosto abbozzata, quello che a molti preme sapere è: quando sarà ambientato il gioco? Su Reddit è stato stimato un periodo storico, tra il 2494 al 2345 a.C, nel corso della Quinta Dinastia dell'Antico Regno. Dopo attente riflessioni, però, riteniamo questa ipotesi decisamente improbabile. Innanzitutto vi diciamo cosa ha portato molti a considerare l'Antico Regno come probabile setting: su una delle ultime immagini (quella con il protagonista in una barca) si vede un obiettivo di missione che invita a "seguire Shadya alla villa di Khenut", quest'ultima è stata la moglie di Re Unas della Quinta Dinastia. Tuttavia il fatto che la missione si riferisca alla villa di sua proprietà, e non alla regina stessa, potrebbe far pensare anche ad un luogo abbandonato da tempo, un rudere millenario.
    Riteniamo, infatti, che il periodo storico sarà più recente, in particolare ci fionderemmo sul tredicesimo secolo avanti Cristo, nel Nuovo Regno, proprio il periodo "suggerito" dal buon Liu. Tutte speculazioni, ovviamente, ma che hanno una base. Parliamo dei cavalli: se le voci sulle cavalcature fossero vere, allora il setting storico non potrebbe essere affatto l'Antico Regno, in quanto gli equini furono introdotti in Egitto dagli hyksos (popolazioni che arrivarono dal Medio Oriente) solo nel 1600 a.C. Un altro dettaglio che ci ha incuriosito riguarda l'armamentario dell'assassino: oltre ad una lancia ed un arco, egli ha anche uno scudo bilobato, tipico dei lancieri greci e utilizzato anche nell'assedio di Troia (che, secondo molti storici, avvenne proprio nel XIII secolo a.C).

    Sempre in quell'epoca si svolgono le vicende bibliche di Mosè, che conduce alla salvezza il popolo ebraico attraverso il Mar Rosso. Sappiamo bene come la saga di Assassin's Creed abbia fatto spesso riferimento alla mitologia biblica, non è quindi da escludere un incontro ravvicinato con una personalità dell'Antico Testamento. Non è da escludere neanche la presenza della battaglia di Qadesh, in cui le truppe egizie guidate da Ramses II si sono scontrate con i "Signori dei Cavalli", gli Ittiti. In effetti, pensiamo che la figura di Ramses II sia davvero carismatica, e la sua comparsa come antagonista o personaggio significativo sarebbe oltremodo interessante.

    Non ci sentiamo di screditare le voci che vedrebbero più plausibile un'ambientazione situata nell'epoca Tolemaica, con possibilità di riferimenti ad Alessandro Magno, o nell'età romana, ricca di figure storiche di rilievo, quali Cleopatra, Giulio Cesare, Marco Antonio e Ottaviano, e di eventi altrettanto importanti, come la guerra civile romana e la grande battaglia navale di Azio.
    Oltre alla sezione storica, da sempre il fiore all'occhiello della serie di Ubisoft, non dobbiamo dimenticarci della parte ambientata nel presente, a cui gli Assassin's Creed del filone principale non hanno mai rinunciato. Purtroppo dopo la morte di Desmond Miles nel terzo capitolo, la saga ha un po' perso la bussola e la narrativa si è trasformata in un pastrocchio confuso difficile da districare. Specialmente negli ultimi episodi, inoltre, il "reale" protagonista, colui che guida il suo antenato attraverso l'Animus, non è mai stato approfondito più di tanto (leggasi: proprio per niente), e questa scelta è stata criticata da moltissimi. È quindi possibile che Origins faccia dei passi in avanti in questa direzione? Secondo noi sì. Se ricordate, uno dei rumor trapelati in questi giorni suggerirebbe la presenza di due personaggi, uno maschile ed uno femminile. Nessuno, però, ha mai fatto riferimento ad una situazione similare a quella di Jacob ed Evie Frye, i due fratelli di Assassin's Creed: Syndicate. Come suggerito anche da alcuni utenti su Reddit, è probabile che il protagonista storico sarà uno solo, quello visto nelle immagini, mentre la figura femminile potrà essere controllata esclusivamente nel presente.

    Di conseguenza possiamo ipotizzare che Ubisoft voglia puntare anche sul filone narrativo nei giorni nostri, magari facendoci tornare alla visuale in terza persona, di certo molto più efficace per caratterizzare un eventuale sostituto di Desmond.
    Si era parlato anche di diversi setting, come un paese asiatico e la Francia della seconda guerra mondiale, forse (e sottolineiamo forse) ciò potrebbe far riferimento al ritorno di missioni nel panni dell'utente dell'Animus, sulla falsariga di quelle che vedemmo in Assassin's Creed III.
    Speculazioni e voci di corridoio a parte, bisogna ricordare che Origins arriva dopo un anno di pausa della serie, con la promessa di risollevarne le sorti. È giusto, quindi, pretendere che il lavoro aggiuntivo sia servito per rifinire il prodotto e limare tutte le criticità classiche, piuttosto che fare qualcosa di più grosso, ma con gli stessi problemi storici. Speriamo in una trama interessante, con personaggi caratterizzati dignitosamente e senza mettere da parte le vicende nel presente.
    Tuttavia, Assassin's Creed ha bisogno soprattutto di sfruttare con più scaltrezza l'open world: serve un'operazione di sfoltimento dei collezionabili, degli scrigni e delle insulse quest di contorno, in favore di una mappa con pochissimi indicatori, non iperconnessa e che sia piacevole da esplorare perché ricca di segreti, dettagli, sottotrame da scoprire. Per questo quando abbiamo letto che l'area di gioco potrebbe essere grande tre volte quella (gigantesca) di Black Flag, non ci siamo esaltati più di tanto, anzi, abbiamo fatto una smorfia di disappunto.

    Non è necessario, non è la strada che porta al miglioramento, che dovrebbe essere ricercato più nella cura per i particolari piuttosto che in sterili esibizionismi. Un'altra croce che il brand si porta appresso fin dalle prime iterazioni riguarda il combat system, da sempre monocorde, noioso e sbilanciato. Solo con Syndicate e Unity si è cercato di fare qualche passo in avanti, ma non è bastato. Origins dovrà essere, sotto questo aspetto, un punto di rottura col passato. Profondità da RPG, statistiche che crescono eseguendo un'azione specifica, sono tutti elementi potenzialmente intriganti, che però dovranno fare solo da contorno ad un sistema di combattimento rivisto totalmente, con un'intelligenza artificiale finalmente furba, reattiva e dai pattern più vari. Quindi no, non fatelo, per favore: non prendete spunto da The Witcher 3.

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