Speciale COD XP - Parte Seconda

Kayne West in concerto, ed i risultati del torneo milionario

Speciale COD XP - Parte Seconda
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  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • Pc
  • La Call of Duty Experience è giunta al termine. Con il concerto di Kayne West ed un affollatissimo After-Party, si è chiuso uno degli eventi più avvolgenti dell'anno. Partecipazione alle stelle, attività memorabili, ospiti d'eccezione e persino una sfilata sul Red Carpet per i tanti divi accorsi all'appuntamento musicale con il re dell'Hip Hop.
    Delle nostre “prodezze” vi abbiamo già raccontato nel precedente resoconto, ma dal momento che anche l'ultimo giorno ha riservato qualche sorpresa, ecco un articolo a chiosa dell'esperienza losangelina, davvero indimenticabile e, grazie anche all'ottima compagnia dei colleghi, già marchiata a fuoco nella memoria.

    Juggernaut Sumo

    L'avevamo sottovalutato.
    Pareva un'attività del tutto marginale, un riempitivo pensato per sollazzare i partecipanti più giovani, e invece ha scatenato -letteralmente- Grasse Risate.
    Il Juggernaut Sumo si combatte imbrigliati in una tuta imbottita che impedisce qualsiasi movimento agile e fluido.
    Inglobando il malcapitato per trasformarlo in una caricatura bellica uscita dal più distorto del Metal Slug.
    Ci sarebbe tanto da dire, sulla tattica utilizzata da chi scrive per portare a casa un esuberante 3 a 0, stracciando la concorrenza in una sfida di dimensioni (sic!) epiche. Sulla sottile strategia dei Nage-Waza, sul brivido della lotta, sul sudore e la fatica.
    Ma lasceremo, per stavolta, che a commentare la nostra performance sia una semplice fotografia (qui a fianco), che siamo sicuri vi darà un'idea precisa di quanto solenne possa esser stato lo scontro.

    Tournament

    Nel pomeriggio della prima giornata del COD XP si erano svolti gli ottavi di finale del torneo milionario, che ha visto coinvolti i più talentosi team del mondo. Il montepremi per il primo classificato ammontava a quattrocentomila dollari, e la tensione nel corso delle partite era davvero alle stelle. L'italianissimo Team Flash, che si è qualificato per l'evento vincendo il torneo nazionale organizzato a Milano, aveva passato il primo turno, e sull'andamento dei match vi avevamo aggiornato in tempo reale. Il sogno dei player italiani, purtroppo, si è infranto agli ottavi, dove il team inglese ha trionfato. La battaglia è stata però piuttosto serrata, ed il nostro Team Flash ha tenuto alto l'onore.
    Una sfortuna che la seconda mappa estratta fosse proprio quel Search and Destroy che i ragazzi non avevano giocato nel primo turno, per aver eliminato anzitempo gli avversari tedeschi: il secondo match è stato evidentemente impari, e forse è bastato per demotivare i nostri, che tuttavia hanno tenuto duro fino in fondo. Dopo l'evento abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con Giorgio, Massimiliano, Andrea ed Alessio, e presto potrete leggere su Everyeye.it le loro impressioni su Modern Warfare 3 e sul lavoro svolto dal team di sviluppo.

    Il torneo è andato avanti fino a sera, mentre i sostenitori dei diversi team seguivano col fiato sospeso i match proiettati sul maxischermo. La finale si è giocata appena prima del concerto di chiusura, commentata in diretta. Inghilterra (Team Infinity) contro America (Team Optic), si sono date battaglia in uno scontro che ha fatto letteralmente vibrare il palco e la platea. Il torneo si è concluso con la (sudata) vittoria degli americani, che hanno trionfato nell'ultima modalità delle cinque previste, chiudendo la serie con un onesto 3 - 2.

    Ending Theme

    Ci dicono dalla regia che Kayne West è uno dei principali esponenti della “terza generazione” dell'Hip-Hop, che supera d'un colpo le derive “Gangsta” per farsi finalmente panamericano e abilmente popolare. Ci perdonerete se ci mancano le basi per allestire una critica puntuale: il consiglio è quello di tenere d'occhio le pagine di Rolling Stone, su cui ben presto potrete leggere un articolo del collega che ha presenziato assieme a noi all'evento.
    Fatto sta che le proporzioni dell'avvenimento non si mettono in discussione: il concerto di chiusura del COD XP era la prima performance Live di Kayne dopo l'uscita dell'ultimo disco. L'apertura è stata emozionante, tesa, fatta di urla e di strepiti, di attese sottili e note tenute. Cadendo di botto, l'enorme sipario ha rivelato un allestimento scenico imponente: un tributo all'arte greca lisippea, una sorta di esteso bassorilievo. Un intrico di volti classici e corpi contorti: l'insolito e originale punto di vista di una personalità eclettica come poche.
    Impossibile non essere rapiti poi dalle coreografie dei “pedoni” del corpo di ballo, che per qualche minuto hanno rubato la scena al “Re”, col loro ansimare scomposto e agitato. Un peccato che la coralità si sia pian piano affievolita, lasciando il palco in balia della smisurata statura di un'artista evidentemente incline all'autocompiacimento. Complice un'acustica non eccellente, la performance di Kayne ha oscillato fra momenti di sincera esaltazione e risultati meno eccellenti. Forse anche colpa di scelte non pienamente condivisibili, fra cui una scaletta estesa, strabordante di pezzettucoli mignon e ritmiche segate sul più bello: una sorta di buffet di assaggi musicali, pescati dal repertorio infinito di Kayne, quasi come se il rapper non volesse scontentare nessuno, o prendersi la briga di lasciar fuori qualcosa.
    Alla fine i Tre Atti del concerto hanno fatto il loro dovere, nel delirio dei molti fan, compiacendo tutti gli spettatori. Dovete comunque prendere con beneficio d'inventario questo nostro reportage conclusivo, dal momento che siamo incappati nelle insidie dell'open bar ed in quelle ancora più dolci dei sorrisi di troppe fanciulle. Quel che è accaduto dopo il concerto è ormai leggenda, e stavolta nessun resoconto (tantomeno fotografico).

    Call of Duty: Modern Warfare 3 Il successo mediatico del COD XP è fuori discussione. La qualità dell'allestimento globale e la presa sul pubblico sono altrettanto solidi. Il “crescendo” degli eventi e delle attività è culminato con la performance di un artista di fama mondiale, che ha attirato stampa specializzata e non, per un sicuro ritorno d'immagine. Insomma, con questa due giorni losangelina Activision sembra aver messo a segno un centro perfetto. E la forza della manifestazione è amplificata dal fatto che tutti i proventi siano stati destinati a supporto dell'iniziativa Call Of Duty Endowement, che da tre anni si impegna a reintegrare nella vita di tutti i giorni i soldati che tornano dal fronte. Alle molte lamentele di quegli utenti che la additano come troppo attenta ai risultati economici, l'azienda risponde con una kermesse pensata per soddisfare i giocatori, senza interessi commerciali e fatta crescere grazie a investimenti notevoli. La speranza è che presto sia confermata la seconda edizione.

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