Crash-N. Sane Trilogy: Provato il livello Stormy Ascent

Vicarious Visions ha messo a disposizione gratuitamente Stormy Ascent, il difficilissimo livello extra della Crash Bandicoot N.Sane Trilogy.

Crash-N. Sane Trilogy: Provato il livello Stormy Ascent
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • È stata addirittura paragonata a Dark Souls: la N.Sane Trilogy, ossia il ritorno in versione remastered plus del celebre marsupiale di casa Sony, ha mietuto quasi più vittime di Lothric, costringendo i giocatori a prodigarsi in imprecazioni considerate sacrileghe persino nei recessi più profondi dell'Inferno. Senza voler usurpare alla fantasia del buon Miyazaki la corona della crudeltà, non possiamo comunque negare che il primo capitolo di Crash Bandicoot, anche più dei suoi sequel, sia un gioco estremamente complesso. Alcune sequenze, complici delle meccaniche platform un tantino desuete e non proprio "modernissime", sono davvero in grado di mettere a dura prova la "sanità" mentale dei giocatori - specialmente di quelli più giovani - poco inclini ad un ritmo ed un dinamismo così tanto "old school", in cui ogni salto ed ogni millimetrico movimento devono essere calcolati con largo anticipo per evitare di precipitare tra le braccia di un burrone senza fondo o nelle grinfie di una maledetta pianta carnivora. Insomma, a quasi un mese dalla release della N.Sane Trilogy, dopo aver assunto psicofarmaci e palliativi e subito qualche inevitabile pratica esorcistica, molti, impavidi peramele hanno portato a compimento l'ardua ed eroica impresa di conquistare tutte le gemme e le reliquie del capostipite. Ma il sospiro di sollievo è stato solo momentaneo.

    Il team Vicarious Visions ha infatti reso disponibile in queste ore un DLC (gratuito fino al 19 agosto) che aggiunge un nuovo, mefistofelico stage: si tratta di Stormy Ascent, il leggendario livello che Naughty Dog decise di non inserire, al tempo, all'interno della versione completa perché ritenuto troppo frustrante e "malvagio". E se persino i cagnacci non hanno avuto il coraggio di sottoporre il pubblico ad uno stress così disumano, potete solo immaginare quale brutale grado di sfida vi attende nell'area inedita che i perfidi sviluppatori di Vicarious Visions hanno rimasterizzato per l'occasione. Il game director dello studio, Dan Tanguay (nel cui cognome il termine "guay" sembra alquanto profetico), ha osato definire Stormy Ascent come il "livello fratello" di Slippery Climb, del quale, in tanti, hanno già sperimentato le terribili atrocità. Ebbene, permettetemi questo paragone preso di peso da Il Trono di Spade: il rapporto di sangue che lega i due stage equivale a quello tra il Mastino e la Montagna. Se il primo vi sembra già una creatura abnorme e mortale, pensate alla sorpresa che vi attende nello scoprire che in famiglia c'è qualcuno di ancora più feroce. Slippery Climb, in confronto al suo "parente rinnegato", assomiglia ad un adorabile giardino per la meditazione. Chi vi scrive, quando era poco più di un ingenuo pargoletto, non ha mai avuto il "piacere" di confrontarsi con Stormy Ascent - i cui dati erano comunque inseriti nel disco originale e raggiungibili tramite quell'indimenticabile passe-partout del GameShark. Ecco perché, pochi minuto dopo l'annuncio ufficiale, mi sono subito fiondato sul PlayStation Store per scaricare il livello in questione, convinto che l'età, gli anni di allenamento e la fiducia in me stesso mi avrebbero dato la forza per superare questo nuovo ostacolo senza troppi problemi. Prima di iniziare il livello, in ogni caso, il suggerimento del team di sviluppo recita: "Buona fortuna! (ne avrai bisogno)". Il che non mi ha certo rincuorato. Come risultato per la mia sciocca spavalderia ho ottenuto solo una notte insonne, in preda a febbri deliranti, durante la quale le pareti della mia stanza si sono trasformate nelle mura diroccate del castello di Cortex, dal soffitto ha iniziato a penetrare lo scroscio di una pioggia ininterrotta ed il crocifisso appeso al muro ha finito col capovolgersi lentamente, emettendo strani suoni che - ad orecchio - mi ricordavano quelli del Verbis Diablo di Penny Dreadful.

    Stormy Ascent è platforming puro: molto più di quanto non lo siano Road to Nowhere, Sunset Vista ed annessi derivati. Il suo design è calcolato con il preciso intento di stimolare i riflessi del giocatore senza alcuna pietà: superare le sue piattaforme semoventi, i suoi spuntoni assassini, gli strapiombi sormontati da orridi volatili e le zone presidiate da scienziati squilibrati (intenti a gettarci addosso intrugli mortiferi), infatti, diventa una mera questione di tempismo, di abilità e finanche di fortuna. Lo stage possiede una conformazione tale per cui la naturalezza dell'incedere viene azzoppata costantemente: le superfici, d'altronde, si muovono in modo assai disomogeneo, chiedendo all'utente di osservare con grande attenzione ogni singolo spostamento per cogliere l'istante preciso in cui saltare: un millisecondo di ritardo sarà dunque causa di morte certa. Allo stesso modo una lettura erronea dei pattern di movimento dei supporti potrebbe mandarvi presto in confusione, a causa di un movimento quasi ipnotico e vorticoso delle piattaforme, che vi impedirà a tratti di calcolare accuratamente le distanze ed i tempi d'azione. Stormy Ascent sembra - e forse lo è davvero - la summa di tutti quegli elementi che hanno resto il primo Crash Bandicoot parecchio complicato da portare a termine: (de)merito probabilmente anche di un sistema di balzi non sempre preciso come dovrebbe, che finisce per inculcarci una malsana e rabbiosa frustrazione. Il consiglio spassionato è quello di dedicarvi a Stormy Ascent solo dopo aver ottenuto il trofeo delle 99 vite, così da avere una scorta di cuscinetti su cui atterrare senza troppo dolore: viene in nostro soccorso anche la "difficoltà dinamica" - estesa da Vicarious Visions anche al primo episodio - che fortunatamente ci garantirà qualche checkpoint extra dopo una grossa quantità di fallimenti. Armati di un buon numero di vite a disposizione e di tanta (ma tanta!) pazienza, giungere alla conclusione di Stormy Ascent non è un'impresa impossibile, sebbene la sua leggenda lasci supporre il contrario. Molto più problematico sarà invece ottenere la gemma e - soprattutto - la reliquia di platino. Benché le casse di frutti Wumpa siano in bella vista, recuperare quelle contenute nel livello bonus di Nitrus Brio si rivelerà tutt'altro che una scampagnata di salute, dovendo fare i conti con un level design davvero beffardo. La corsa a tempo, d'altro canto, richiede una conoscenza praticamente mnemonica della struttura dello stage, dei suoi tempi, delle sue trappole, delle sue piccole scorciatoie quasi invisibili. Tutti coloro che riusciranno ad avere la meglio sul temibile Stormy Ascent e ad agguantare la tanto agognata reliquia di platino, tuttavia, farebbero meglio a non tirare completamente i remi in barca: resta difatti ancora un secondo DLC - e dunque un altro livello aggiuntivo - che Vicarious Visions ha in serbo per noi. Il giardino di meditazione zen può aspettare: ora è il momento di tornare a fare una grossa scorta di frutti Wumpa prima che una nuova "tempesta" ci travolga.

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