Cuphead: i cinque boss più interessanti del gioco

Dalla Baroness Von Bon Bon a Cala Maria, passando per il perfido Captain Brineybeard: uno sguardo ai cinque boss più interessanti di Cuphead.

Cuphead: i cinque boss più interessanti del gioco
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Inutile negarlo: come indicato nella recensione, gran parte del fascino di Cuphead, il clamoroso titolo di debutto di Studio MDHR finalmente sbarcato dopo anni di attesa su Xbox One e PC, dipende dalle mirabolanti boss fight. Il team canadese capitanato dai fratelli Moldenhauer è infatti riuscito ad inventarsi una serie di testa a testa di quelli che lasciano il segno, con soluzioni creative squisitamente sopra le righe (nel pieno rispetto della follia dei cartoni animati dei Fleischer Studios) abbinate a pattern d'attacco infernali. Per arrivare a vedervela contro il Diavolo in persona dovrete sudare le proverbiali sette camicie, facendovi strada tra una schiera di avversari a dir poco memorabili.
    Non è stato semplice ridurre la lista dei miei preferiti ad una manciata di qualche elemento, ma eccovi i cinque avversari che mi hanno colpito di più - vuoi per il character design in sé e per sé, vuoi per l'ambientazione, vuoi per l'evoluzione della battaglia.
    Voi che ne pensate? Fateci sapere nei commenti qui sotto quali sono i boss di Cuphead che non dimenticherete facilmente, e attenzione a non scendere a patti con l'Oscuro Signore.

    Ribby & Croaks - Prima Isola

    Lo scontro con questa stramba coppia di pugili-rospo rappresenta forse il primo importante picco di difficoltà di Cuphead, con uno dei duelli più avvincenti fra quelli combattuti nell'isola iniziale. I due agguerriti ranocchioni, coi loro corpi gonfi e tondeggianti e le ridicole pose da boxeur, faranno di tutto per mettervi i bastoni tra le ruote. Ostacolandovi ad esempio con moscerini in fiamme sputacchiati dalla bocca, o piuttosto guantoni lanciati modello Hadouken mulinando a vortice le braccia.

    La Baronessa non ha certo paura di sporcarsi le mani: prego notare lo scettro di zucchero utilizzato come un fucile.

    In perfetto accordo col surrealismo allucinato tipico dell'animazione anni '30, la battaglia vedrà comunque un'evoluzione imprevedibile: nella seconda fase uno degli avversari si trasformerà in un ventilatore (!?!), nel tentativo di spingervi contro le bombe sparate dal compagno posto sull'altro lato dello schermo. E, per chiudere con un gran finale, gli Ornstein e Smough di Cuphead si fonderanno in un'unica entità, ovvero una slot machine capace di sparare monetine impazzite e ostacoli in serie.
    Al di là dell'apprezzabile grado di delirio e dell'intensità di una boss battle davvero senza pause, ho deciso di menzionare questo scontro anche per l'evocativa scena che fa da sfondo al livello: un assurdo cabaret popolato da una piccola folla di insetti che mangiano, ballano e in generale si godono lo spettacolo fumandosi una sigaretta. Che classe, signori!

    Baroness Von Bon Bon - Seconda Isola

    Da Hansel & Gretel alle Silly Simphonies (senza contare un'indimenticabile incursione del mitico Homer in una puntata da antologia de i Simpson...), l'idea di un mondo completamente fatto di dolciumi è da sempre un tema piuttosto ricorrente, che anche in Cuphead dimostra di funzionare a meraviglia.

    La Baronessa non ha certo paura di sporcarsi le mani: prego notare lo scettro di zucchero utilizzato come un fucile.

    In una cornice idilliaca fatta di alberi lecca-lecca, montagnette glassate e caramelle, con un'atmosfera sognante data dai soffici nuvoloni sui toni del rosa e dell'azzurro che galleggiano in cielo, si erge una torta-castello con guglie di panna ed espressione minacciosa: una vera e propria roccaforte vivente, la dimora della terribile Baronessa Von Bon Bon.
    La nobildonna, contrariamente alle delicate apparenze - gonnellona tutta da mangiare, cono gelato a mo' di corona in testa e bastoncino di zucchero come scettro - dimostrerà di avere comunque un temperamento ben poco dolciastro nei vostri confronti: dall'alto della sua fortezza vi scatenerà contro una serie di improbabili avversari (da un Pac-Man spaccamascella ad una candy corn mannara), da affrontare in uno contro uno quasi in stile picchiaduro.
    Il culmine assoluto della contesa arriverà ad ogni modo sul finale, quando il castello stesso inizierà a inseguirvi, mentre la padrona di casa cercherà di colpirvi utilizzando la sua stessa testa lanciata come un proiettile a ricerca (una citazione colta di Maria Antonietta?). Follia, creatività ed animazioni meravigliose: c'è da scommettere che la Baronessa Von Bon Bon lascerà il segno nei cuori di tantissimi fan di Cuphead.

    Grim Matchstick - Seconda Isola

    Poteva forse mancare un bel drago in stile Cenerentola all'interno di un gioco come quello di Studio MDHR? E poteva forse, quello stesso drago, non finire dritto-dritto all'interno di questa lista? La risposta ad entrambe le domande è la stessa, ed è piuttosto semplice: ovviamente no.

    Serve un bello sforzo di diaframma per soffiare palle di fuoco come si deve. Guardate quanta aria sta inspirando il buon Grim!

    Per prima cosa, un cenno di natura storica: Grim Matchstick è un gioco di parole palesemente riferito a Grim Natwick, vale a dire l'artista che ha inventato Betty Boop. La battaglia contro il mostruoso nemico alato si combatte nell'alto dei cieli, con la torre di chissà quale castello sullo sfondo: è una contesa non da poco, resa ancora più intensa dalle nuvole che fungono da piattaforme continuamente in movimento - una citazione alla boss battle col drago di Mega Man 2. Basta in effetti una minima distrazione per compiere un passo falso e precipitare nel vuoto, e così Grim Matchstick farà di tutto per disorientarvi, tra ipnotiche onde di energia sparate dagli occhi e poderose palle di fuoco con traiettoria a zig zag.
    Le espressioni del drago sono semplicemente irresistibili, ed anche in questo caso l'apoteosi scatta nella terza fase del duello, quando l'orizzonte si addensa con nuvoloni carichi di pioggia, la tempesta imperversa e al nostro bestione verde spuntano addirittura due teste extra (con quella centrale che di tanto in tanto muta in un vero e proprio lanciafiamme). La schermata di KO poi, col drago conciato per le feste con tanto di occhi a croce e lingue a penzoloni non può non strappare un sorriso.

    Captain Brineybeard - Terza Isola

    Impossibile non notare in questo scontro il riferimento diretto a Bluto (o Bruto, a seconda degli adattamenti), storica nemesi di Braccio di Ferro: Brineybeard assomiglia davvero moltissimo al burbero attaccabrighe ideato nel 1932 da Elzie Segar, un po' per il physique du rôle e un po' per la professione - anche se in questo caso, tra benda sull'occhio e toni cromatici, l'aria è più simile a quella di un pirata piuttosto che a quella di un marinaio.

    La forma ultima della nave è nientemeno che un narvalo furioso (da colpire direttamente sull'ugola). Tutto nella norma, certo.

    Forse anche in virtù dell'evidente rimando ad uno dei capisaldi dell'animazione d'epoca, spezzoni del combattimento con Brineybeard sono stati mostrati a più riprese nel corso dello sviluppo di Cuphead, facendone così per certi versi uno dei cardini del gioco.
    Per quanto decisamente più statica di tante altre, la battaglia contro il barbuto omaccione è comunque assolutamente uno spasso: dalla prua della sua nave - con immancabili bocca e occhioni, ovvio! - il Capitano vi attaccherà sparandovi con un polpo usato come fucile e soprattutto fischiando per richiamare una serie di pericolosi aiutanti provenienti dal mare.
    Aspettatevi allora di vedervela di volta in volta con un gigantesco squalo bianco, con una piovra (con tanto di calamaio per l'inchiostro in grado di oscurare parzialmente la visibilità a schermo) e con un branco di pescecani. Il tutto mentre sopra di voi penderà sempre un barile in movimento pronto a crollarvi in testa.
    Serviranno riflessi d'acciaio e un utilizzo impeccabile della schivata per poter avere la meglio sull'avversario, specialmente quando la nave di Brineybeard inizierà a sputacchiarvi addosso una palla di cannone dopo l'altra: io mi sono divertito moltissimo a destreggiarmi sul molo, saltando come un funambolo qua e là e inglobando le pallottole rosa a ripetizione.

    Cala Maria - Terza Isola

    Non poteva mancare, all'interno della lista dei miei boss preferiti, almeno un combattimento a bordo degli aeroplanini giocattolo con cui occasionalmente si muovono Cuphead e Mugman: un sottogruppo di scontri "a scorrimento" che cambiano gustosamente le meccaniche di base, strizzando l'occhio a classici del genere shoot'em up tipo Gradius o R-Type.

    Che dite, con quell'aria da Betty Boop sarà o non sarà Cala Maria la prima a cadere nella mitica Rule 34 di Internet? Sono aperte le scommesse.

    Il duello con Cala Maria ha luogo in mare aperto: l'avversaria è un'affascinante sirena con un polpo viola al posto dei capelli, che emerge dalle onde con pose da pin-up stagliandosi su un suggestivo tramonto arancione.
    Non fatevi ad ogni modo ingannare dagli sguardi languidi lanciati dalla femme fatale: dovrete dare il meglio di voi stessi per schivare i proiettili che schizzeranno ovunque in pieno stile bullet hell, fra tartaruge lancia-mine, piogge di pesci palla e fantasmi di anime naufragate nel grande blu.
    E il bello è che, col progredire della lotta, Cala Maria rivelerà la sua vera natura: assistita da un branco di anguille elettriche, la sirena si trasformerà infatti in una mostruosa versione anni '30 di Medusa, riuscendo a pietrificarvi con un semplice sguardo.
    L'epilogo non potrà che essere all'altezza di una battaglia tanto spettacolare: uno slalom a ostacoli in una grotta stracolma di coralli, a caccia della testa volante della gorgone incantatrice.

    Se avte bisogno di aiuto vi ricordiamo che su Everyeye.it trovate la guida di Cuphead con consigli utili per imparare a padroneggiare le mccaniche di gioco.

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