Dalla creazione del mondo all'occhio che non riposa: Sauron e La Terra di Mezzo

Continua il nostro viaggio nella Terra di Mezzo: esploriamo insieme gli eventi del canone tolkeniano che hanno preceduto la Terza Era.

Dalla creazione del mondo all'occhio che non riposa: Sauron e La Terra di Mezzo
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  • Quando si legge per la prima volta il Signore degli Anelli lo stato d'animo che si ha quando si gira l'ultima pagina è assai variabile: c'è chi ha ancora addosso il sacro fuoco dell'epica tolkeniana, c'è chi ha già ordinato tutti gli altri libri e ha già iniziato Racconti Incompiuti, c'è chi è un po' triste perché è corso a leggere l'Appendice B e ha un senso di mestizia da "lo spettacolo è finito, gli artisti se ne vanno" addosso. Tutti però, inevitabilmente, rimangono ammirati dal mondo creato dall'autore inglese, di cui la Guerra dell'Anello è solo un piccolo frammento.
    La Terza Era infatti, quella che si chiude con la partenza dei portatori degli anelli e degli ultimi elfi dalla Terra di Mezzo, è solo l'ultimo tassello di un mosaico infinitamente più grande, iniziato da Eru-Ilùvatar quando ancora non esisteva altro che lui e il nulla. Sauron stesso, che nel Signore degli Anelli rappresenta la malizia e l'odio del mondo, arriva a ricoprire quel ruolo dopo millenni di lavoro subordinato presso Melkor, che nel pantheon tolkeniano è l'equivalente di Lucifero. Sauron insomma non è un cattivo improvvisato, ma uno che nel corso delle ere ha avuto un ruolo centrale in tutto quello che di sbagliato è successo ad Arda, e ai tempi della guerra dell'anello è solo un pallido ricordo di quello che è stato in passato. Intanto non si è sempre chiamato Sauron, ma avuto diversi nomi: già abbiamo visto nel precedente speciale che gli elfi del Beleriand lo hanno conosciuto come Annatar, il Signore dei Doni, ma prima ancora fu Gorthaur il Crudele (nella Prima Era) e Mairon, Ammirabile, al tempo del suo sevizio presso Aüle.

    Capire la scala degli eventi nel canone tolkeniano non è esattamente semplicissimo e bisogna inevitabilmente fare un deciso passo indietro, diciamo fino a prima della creazione del mondo. Nel vuoto assoluto e nello spazio senza tempo, Ilùvatar (che è chiamato anche Eru), partorì dalla sua mente i suoi primi figli, gli Ainur. Questi avevano una comprensione limitata del padre e di loro stessi, che riuscivano però ad aumentare attraverso il canto. La musica nella poetica di Tolkien ha sempre avuto un ruolo fondamentale: Lo Hobbit è pieno di canti e poesie, il Signore degli Anelli pure, il Silmarillion manco a parlarne: per l'autore le canzoni non erano solo intermezzo leggero o drammatico dalla narrazione, ma un modo per portarla avanti ed espanderla, arricchendola di poesia.
    Mentre nel vuoto assoluto tutti gli Ainur cantavano per armonizzare i loro pensieri e aumentare la loro conoscenza, Melkor, che tra i figli di Ilùvatar era il più potente, iniziò a sviluppare melodie tutte sue, impegnato com'era nella ricerca del Fuoco Segreto (la fiamma della vita che solo lui possiede) e nel desiderio di poter creare e dominare creature tutte sue. Questa sua personale variazione del tema si palesò con forza al momento dell'Ainulindalë, la grande musica della creazione generata da tutti gli Ainur e guidata da un tema che lo stesso Ilùvatar aveva loro mostrato. All'interno di questa sinfonia Melkor inserì con forza i temi a lui cari, creando dissonanze che spaventarono qualcuno e irretirono altri. La trasfigurazione fisica della cacofonia creata da lui e da chi lo ha seguito ha generato tutti i mali del mondo:
    "Per mezzo suo, nello scontro fra le musiche soverchianti sono sorti dolore e sofferenza; la confusione dei suoni ha visto nascere la crudeltà, il saccheggio, le tenebre, il fango disgustoso e ogni marciume nei pensieri e nelle cose, foschie putride e fiamme violente, il freddo senza pietà e la morte priva di speranza".
    L'Ainulindalë infatti era il modo in cui Eru e i suoi figli crearono l'intero universo: quello che loro immaginarono nella grande musica fu poi trasformato in visione e successivamente in realtà.

    Eä, "il mondo che è", è ora realtà.
    Ora che l'universo ha un suo spazio fisico, gli Ainur lo riempiono con i corpi celesti e iniziano a modellare Arda, che avevano visto nella visione creata dalla loro musica. Non tutti però vi partecipano: qualcuno infatti decise di rimanere nelle Aule Atemporali con Ilùvatar ma quelli che scesero sulla terra, iniziando a modellarla, si divisero in Valar e Maiar, di fatto le divinità di Arda. Melkor era uno dei primi, che erano anche i più potenti, mentre Sauron (ma anche Gandalf, che al tempo si chiamava Olorin, Saruman o lo stesso Balrog di Moria) faceva parte dei secondi. Il praticantato di Sauron insomma inizia prestissimo, anche se nei primissimi scontri tra il bene e il male il suo ruolo non è mai esplicitato del tutto. Le volte in cui Melkor si è scontrato con gli altri Valar sono innumerevoli, e iniziano prima ancora che il mondo sia del tutto terminato: La Prima Guerra infatti, quella che che ha visto l'Oscure Sire sconfitto da Tulkas in combattimento, si è compiuta prima ancora che le Lampade si accendessero e la primavera di Arda iniziasse.
    È proprio in questo lasso di tempo che Sauron contribuisce per la prima volta a rendere il mondo un posto peggiore: mentre infatti Melkor scappava nel vuoto, Sauron era di fatto il suo maggiore servitore e luogotenente, ed è proprio lui che gli dice di ritornare per sfruttare la stanchezza degli altri Valar dovuta alla creazione del mondo. Così lui torna, costruisce Utumno, la sua prima fortezza segreta, e distrugge Illuin e Ormal, le due lampade che illuminavano il mondo. Finisce così la Primavera di Arda perché non solo il Male aveva spento le luci sulla terra, ma perché in segreto catturava gli esseri viventi per tramutarli in mostri.

    Autore: Andrew Bosley

    Come già accennavamo nel precedente approfondimento, le ere nella mitologia tolkeniana sono divise dal tipo di luce che illumina il mondo e dalla nascita dei suoi figli, che sono gli elfi e gli uomini. Gli Ainur, pur frutto del suo pensiero, non sono esattamente la sua prole, ma piuttosto "rampolli del suo pensiero". E i nani allora? Gli Ent? Gli Orchi? Le Grandi Aquile?
    Il tema della creazione e del dominio è centrale nella storia antica di Arda: se anche Ilùvatar sembra una figura distante e evanescente nel Signore Degli Anelli, nel Silmarillion è assai più presente, e ricopre il ruolo di padre permissivo ma presente, a differenza delle ere successive nel quale lascia sempre più margine ai suoi figli (ma ci arriviamo). Melkor crea il suo tema nella musica della creazione solo perché desidera avere la facoltà di infondere la vita (e dominare) su una sua personale genia, motivazione che lo porterà successivamente a rapire i primi elfi apparsi sulla Terra di Mezzo e a torturarli e sfigurarli fino a farli diventare Orchi (stessa cosa successe ai Troll, nati dagli Ent). Ilùvatar sulla questione è un Dio intransigente, e punisce anche i suoi stessi favoriti, come ad esempio Aüle (il signore della Terra nonché primo maestro di Sauron). Il fabbro infatti (Aüle è il creatore di tutte le materie di cui è costituita Arda, nonché sommo maestro delle arti e dei mestieri) creò i nani perché impaziente di avere qualcuno a cui insegnare la sua conoscenza, ma la cosa indispettì non poco Ilùvatar, che decise di "adottare" i nani e non distruggerli solo a patto che arrivassero sulla Terra di Mezzo dopo gli elfi, i suoi veri primogeniti.

    Autore: Brandon Moore

    E per questo che i nani sono cocciuti, imperscrutabili e legati alle loro amate montagne: da lì provengono e lì sono stati nascosti in attesa che i loro fratelloni si svegliassero e vedessero le stelle per primi. Gli Ent e le Aquile invece sono state create più o meno nello stesso periodo da Manwe e Varda (i regnanti degli Dei). A questo punto della storia I Valar si sono ritirati ad Aman e hanno fondato Valinor, Melkor sta radunando i Balrog e Sauron viene messo a capo di Angband, la sua nuova fortezza.
    Sono passati tremila e cinquecento anni da quando i Valar sono scesi su Arda e sono già andati in guerra due volte, ma questo non è ancora nulla rispetto a quello che deve ancora succedere. Questi sono i primi vagiti degli Anni degli Alberi, iniziati nel 3501 con la creazione dei Nani e proseguiti con relativa calma per un altro migliaio di anni, quando Varda accende le stelle e gli elfi si risvegliano nella Terra di Mezzo, a Cuiviénen. il primo a trovarli è proprio Melkor, che inizia a catturarne alcuni e a creare da loro gli orchi. Preoccupati da questo nuovo passatempo, i Valar scendono ancora una volta in guerra contro Melkor, distruggendo la sua fortezza Utumno, catturandolo e incatenandolo per tre ere. In tutto questo, Sauron sfugge ancora una volta alla furia degli dei e si rintana ad Angband. Nei cinquecento anni successivi (attenzione però: questi sono Anni dei Valar, quindi ogni anno dura circa dieci anni solari) gli elfi si dividono prima in Eldar e Avari (i primi seguirono Oröme a Valinor, i secondi rimasero sempre nella Terra di Mezzo) e successivamente danno vita alle loro stirpi più importanti: Vanyar, Noldor e Teleri. Questi sono gli anni in cui nascono Cirdain (da cui Gandalf riceverà un anello del potere), Feanor, Luthien e Galadriel, ma anche quelli in cui Melkor viene liberato, corrompe i Noldor e distrugge gli alberi. Sono gli anni in cui inizia la più tumultuosa era di Arda, quella dei Silmaril, dei draghi e delle battaglie senza vincitori: iniziano gli Anni del Sole.

    Da questo momento in avanti (è il 1500 degli anni dei Valar che diventa il primo anno della Prima Era degli anni del Sole), la durata degli anni diventa normale e si svegliano i secondi figli di Ilùvatar, gli uomini. Il motore di tutta la prima era solo i Silmaril e la guerra a Melkor (che ora spesso è chiamato Morgoth, Nero nemico del mondo) di cui però parleremo in un altro speciale. Long story short: Morgoth viene sconfitto, il Beleriand distrutto e la geografia del mondo ancora una volta cambiata: nascono la Terra di Mezzo che conosciamo nel Signore degli Anelli e con essa Mordor e l'isola di Númenor, patria della stirpe di Aragorn.
    Inizia così la Seconda Era, nella quale gli uomini hanno un ruolo sempre più centrale visto che moltissimi elfi sono tornati a Valinor: Elros, il fratello di Elrond, è incoronato primo Re di Númenor nell'anno 32 della Seconda Era, titolo che manterrà fino alla sua morte nel 442 (sì, i Númenoreani vivevano un botto). E Sauron in tutto questo? Dopo aver ucciso Finrod e cercato di fermare Beren nella sua ricerca dei Silmaril, ha subito una grossa sconfitta e se ne è stato bello fermo in attesa di trovare un momento buono per tornare nella Terra di Mezzo, cosa che ha fatto intorno al 500 della Seconda Era. Con Morgoth definitivamente sconfitto è ormai lui l'Oscuro Signore, anche se i suoi metodi sono più subdoli di quelli del suo mentore.
    Mentre i númenoreani prosperano e iniziano a stabilire colonie sulla Terra di Mezzo, il futuro Signore degli Anelli inizia a costruire Barad-dûr a Mordor (siamo intorno all'anno mille della Seconda Era) e con il nome di Annatar avvicina gli artigiani Noldor dell'Eregion iniziando a forgiare i primi Anelli del Potere. Questo tra l'altro è anche il periodo nel quale Celeborn e Galadriel si stabiliscono nel reame di Lorien. Nel 1600 S.E., dieci anni dopo che Celebrimbor ha creato i tre anelli degli elfi (ricordate? Narya a Cirdain, Nenya a Galadriel e Vilya a Gil-Galad), Sauron termina la costruzione di Barad-dûr e sopratutto forgia l'Unico Anello, svelando così il suo piano a tutti, Celebrimbor in testa. Parte quindi la prima grande guerra tra Elfi e Sauron, che porta ancora una volta a grandissimi mutamenti nella geografia continentale, che non sono però nulla rispetto a ciò che sta per succedere. La sconfitta di Sauron infatti avviene non per mano degli elfi, ma dei Númenoreani guidati da Ar-Pharazôn, venticinquesimo (e ultimo) re di Númenor. Questi infatti si fa irretire dal Signore degli Anelli (una cosa in stile Grima e Theoden) e sposta le sue mire nientemeno che sui Valar e Valinor: il fine ultimo di Sauron è quello di generare uno scontro tra Valar e Númenoreani in modo che i primi distruggano i secondi e lui abbia campo libero nella Terra di Mezzo.

    Ar-Pharazôn salpa quindi verso Aman con il più grande esercito che si sia mai visto ma la sua arroganza e corruzione vengono puniti da Ilùvatar stesso, che non solo spazza via lui e il suo esercito, ma affonda anche Númenor uccidendone gli abitanti, e di fatto prendendosi indietro i doni che gli aveva concesso (i Numenoreani infatti erano gli uomini che aiutarono gli elfi contro Morgoth, e per questo Iluvatar gli concesse una vita molto più lunga della media). Non è peró questa l'unica conseguenza alla hubris dei Númenoreani: il mondo viene infatti reso una sfera, e Aman spostato in un altro piano temporale. Gli unici sopravvissuti alla distruzione furono quelli che seguirono Elendil sulla Terra di Mezzo, e che fondarono poi i regni di Arnor e Gondor. Circa cento anni dopo la caduta di Númenor, i Nazgul conquistano Minas Ithil (che diventerà la Minas Morgul vista da Frodo e Sam) e sopratutto Sauron distrugge l'albero Bianco: questi eventi porteranno Elendil e Gil-Galad, a stringere l'ultima alleanza tra Elfi e uomini che porterà alla sconfitta di Sauron e alla morte di Isildur nel grande fiume, lo stesso nel quale, 2461 anni dopo (siamo intanto entrati nella Terza Era), Smeagol trova l'Unico Anello.
    Da qua in avanti, come si suol dire, è storia.

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