Speciale HomeBrew: Videogame fai-da-te

Un viaggio nel mondo dei videogiochi “homebrew”, perché in cantina mica si fanno solo birra e whiskey.

Speciale HomeBrew: Videogame fai-da-te
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Eric Chahi stava girando per gli stand di una fiera di retrogaming nella sua Parigi. Come uno dei game designer più autorevoli degli anni '90, creatore dello splendido Another World, Eric faceva faticava a fare due passi senza che qualche appassionato lo riconoscesse, lo fermasse per una domanda, una foto da mettere su Facebook oppure un autografo. Sebastien Briais però non era alla ricerca di un souvenir: aveva un'idea molto precisa. Si avvicina a Chahi e, senza tentennare, pronuncia le parole che si era preparato da due anni: “Ciao Eric, sono venuto qui solo per farti una domanda: posso finire il tuo lavoro e convertire Another World su Atari Jaguar?”.
Una richiesta che sarebbe stata normale nel 1991, quando il gioco fece il suo debutto su Amiga e Atari ST. Peccato che siamo nel 2012. Eric alza lo sguardo, inarca il sopracciglio, non sa che dire. “Guarda, siamo già a buon punto”, dice Sebastien mentre fa partire una demo del gioco sul suo smartphone. “Perché no?”, incalza Eric Chahi. Un anno dopo, nel 2013, Another World arriva su Atari Jaguar, una console morta e sepolta da anni, ma che qualcuno evidentemente non ha ancora dimenticato.

Duri a morire

Another World doveva uscira su Jaguar ma le sfortune della console convinsero Chahi e soci a lasciar perdere. C'è voluta la passione di un gruppo di appassionati, i francesi di Retro Gaming Conexion, per riprendere il progetto e portarlo alla luce (nello specifico, circa 200 copie in tiratura limitatissima, già esaurite da tempo). Ma come Another World, ci sono mille e mille altre situazioni simili: piccoli gruppi di appassionati o vere e proprie software house che si specializzano su vecchie console, fuori produzione da anni. Sono progetti che spesso nascono sulla rete, magari tra le pagine di un forum, che poi prendono vita a furor di chat via skype, mail, condivisione di file e cartelle di lavoro. Un approccio “open source”, libero da diritti: l'obiettivo spesso è semplicemente far uscire quel gioco, non guadagnare. Gli americani lo chiamano “homebrew”, ovvero l'arte di farsi le cose in casa, di svilupparsi da solo il gioco dei propri sogni. Come la birra, come il whiskey, c'è chi nella cantina di casa sua crea il gioco che ha sempre desiderato.

Il caso HuCast

Se è vero che per la maggior parte si tratta di gruppi di appassionati, professionisti che magari dedicano un po' di tempo libero a quel progetto, c'è anche chi ne ha fatto un lavoro. Ci sono tante software house specializzate in console defunte, che hanno un seguito davvero ragguardevole soprattutto in Asia. È il caso di HuCast, compagnia di sviluppo specializzata nel Dreamcast, una delle console più ricche dal punto di vista degli homebrew. Presto arriverà il nuovo DUX 1.5, altro shoot'em up, come quelli che si facevano un tempo, che presto recensiremo su Everyeye. “Era il 2008 e venivo da un'esperienza in NG Dev Team, dove avevamo sviluppato lo sparatutto Last Hope per Neo Geo. Avevo voglia di cambiare, volevo creare giochi per Dreamcast, così è nata l'idea di HuCast”. A parlare è Renè Hellwig, art director di HuCast. “La voglia di realizzare videogame per console in teoria morte nasce dalla passione, dall'amore che ci lega a certi sistemi”, racconta a Everyeye.it. “E' difficile, perché manca completamente il supporto della casa madre, sia dal punto di vista economico che da quello tecnico. Però ci sono tanti partner che ci aiutano e che ci permettono di raggiungere i nostri fan”. E' un mercato, quello homebrew, piccolo, di solito composto da poche migliaia di appassionati disposti a tutto pur di non mandare in pensione la loro console preferita.
Sì, sono appassionati, ma non pensate che acquistano qualsiasi cosa. Vogliono qualità, ed è quello che noi cerchiamo di fare coi nostri titoli. Li produciamo in poche migliaia di pezzi, ma per fortuna, fino a oggi, siamo sempre riusciti a far quadrare i conti e ad andare avanti”, continua Hellwig. “La possibilità di confrontarsi direttamente con la nostra community è un vantaggio, perché ci permette di sapere esattamente cosa vogliono”, conclude. Ma l'homebrew è anche l'ultima trincea per difendere generi che il mondo dei videogame sembra voler abbandonare, come gli shoot'em up. Anche se ci sono pregevoli eccezioni, come Geometry Wars o Resogun, in generale gli sparatutto sono al canto del cigno. “Sì, è vero, probabilmente oggi i giocatori sono abituati a esperienze più complesse, con una storia, dei personaggi, tante ore di gioco. Esperienze alla Final Fantasy per intenderci. Ma gli shoot'em up avranno sempre il loro seguito e poi, quando si vuole fare una partita veloce e mettere alla prova la nostra abilità, sono imbattibili”, conclude Hellwig.

Da dove cominciare?

E' davvero difficile stare dietro alla community homebrew, perché è un settore fondamentalmente sconfinato. Personalmente vi consiglio di seguire i forum dedicate alle vostre console preferite. Una veloce ricerca su Google potrebbe rendervi le cose più semplici. Da Atariage.com a Redit o Neogaf, sul web si trova davvero di tutto. Noi abbiamo deciso di iniziare segnalandovi dieci titoli, dieci esperimenti già completi o in dirittura d'arrivo, per darvi un'idea di quello che accade nel posto più bello del mondo, il web. Se però l'argomento vi interessa, fatecelo sapere nei commenti: magari potremo decidere di dedicare più spazio agli homebrew qui su Everyeye.it.

Halo 2600

Ve lo ricordate Ed Fries? Ma sì dai, il nome dovrebbe accendere qualcosa nella vostra testolina di appassionati, perché il buon Ed è stato vice president di Xbox per diversi anni: una delle figure chiave del lancio della prima Xbox, dove è rimasto fino al 2004.

Siccome Ed è un vero nerd che mica si scherza qui, nel 2010 ha realizzato una conversione di Halo per Atari 2600. Fatta tutta da lui medesimo nei ritagli di tempo. Bravo Ed. Halo 2600 si trova facilmente su ebay a prezzi che si aggirano intorno ai 100 euro.

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Last Hope

Forse il titolo più famoso di NG: Dev Team, uno sparatutto per Neo Geo realizzato in tiratura super limitata (se non ricordo male, solo 60 esemplari), poi convertito su Neo Geo CD e Dreamcast. Le quotazioni su Neo Geo sono altissime: l'ultimo esemplare che ho visto è stato venduto a oltre 2000 euro. Attenzione ai fake: ci sono alcune “Conversion” di Last Hope per Neo Geo che sono delle riproduzioni dell'originale.

La versione per Dreamcast è più accessibile, anche se la limited edition, prodotta in sole 500 unità, è piuttosto costosa. Il gioco? Un classico sparatutto con un ritmo incessante, mille power up e una colonna sonora techno che da sola vale l'acquisto.

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Sega Master System Brawl

Frutto dell'inventiva di un appassionato Sega del forum Sega8Bit, Sega Master System Brawl è un picchiaduro stile Super Smash Bros dedicato a tutti i personaggi storici dell'epoca Master System. A dispetto del nome il gioco è per Megadrive e, anche se non è ancora finito, si può già scaricare la Rom e fare un giro per vedere come procedono i lavori.

L'autore assicura che presto verranno aggiunti altri personaggi, comprese alcune guest star come Sonic o Alex Kidd. Non aspettatevi chissà cosa: Sega Master System Brawl è un progetto piccolo, di un singolo appassionato, senza fini di lucro. Qui potete vedere un video di una primissima demo.

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Gunlord

Altra compagnia specializzata nel Dreamcast è NG Dev Team, di cui vi proponiamo non uno sparatutto, genere per cui questa piccola software house è famosa, ma un action platform stile Turrican: Gunlord.

Nove livelli, tantissimi nemici, armi e abilità varie e un ritmo sempre serrato fanno di Gunlord un titolo da tenere in considerazione se volete dare una spolverata al “vecchio” Dreamcast. Costa 69,99 euro.

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Leisure Suit Larry in the land of the lounge lizards

Homebrew non significa soltanto progetti nuovi di zecca, ma anche conversioni impossibili per realizzare il sogno mai esaudito di qualche appassionato. Come, ad esempio, vedere Leisure Suit Larry su NES. La console della Nintendo ospitò alcune avventure grafiche: famosa, ad esempio, è la conversione “censurata” di Maniac Mansion della Lucasarts.

Ma le politiche piuttosto restrittive della Nintendo non permisero a un'altra avventura grafica molto famosa negli anni '80, Leisure Suit Larry, di arrivare sul NES. Ora qualcuno sta realizzando questa conversione. Il team, Khan Games, non ha un sito ufficiale ma lo potete trovare su Facebook. La conversione è a buon punto e pare verrà realizzata anche una limited edition.

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Sonic 2 HD

Un progetto che ha avuto mille difficoltà e che sembrava essere stato accantonato per sempre. Invece, nelle ultime settimane Sonic 2 HD, ovvero il remake con grafica in alta definizione del classico Sonic 2, è tornato alla ribalta, è vivo e vegeto e, stando al sito ufficiale, è alla ricerca di talento per potare a termine l'opera.

Staremo a vedere, sicuramente le prime immagini lasciano molto ben sperare.

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Super Mario Kart 8

Mentre giocate a quel capolavoro di Mario Kart 8 per Wii U, vi siete mai chiesti come sarebbe l'ottavo capitolo sulla console dove tutto ha avuto inizio, il Super Nintendo? Bene, ora i vostri atroci dubbi avranno una risposta, perché un gruppo di fan ha creato un “demake” di Mario Kart 8 per Super NES.

Ci sono diversi tracciati rifatti e liberamente ispirati a quelli di Mario Kart 8. Se volete provarlo potete scaricare la Rom da internet e giocarla con uno dei tanti emulatori per SNES. Il perché vorrete fare una cosa del genere invece che continuare a giocare a Mario Kart 8 originale, sarà motivo di studio per il vostro psicanalista.

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Flappy Bird

Volete davvero essere più hipster dei capelli del nostro Andrea Porta durante gli Everyeye Live? Bene, allora prendete il vostro Gameboy e procuratevi la rom gratuita di Flappy Bird convertito per il piccolo portatile Nintendo.

Insomma, il gioco più famoso degli ultimi anni, simbolo della rivoluzione mobile di smartphone e tablet, sulla prima vera console portatile della storia, direttamente dagli anni '80. Più hipster di questo ci sarebbe solo Flappy Bird fatto stile Game & Watch. E non è detto che qualcuno non lo faccia sul serio...

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Hypertension: Harmony of Darkness

Uno sparatutto per Dreamcast, sparatutto inteso come quelli moderni, con visuale in soggettiva e grafica tridimensionale bellissima. Un genere che sulla console Sega non ebbe un'enorme successo: una tendenza che i ragazzi di Goat Store Publishing vogliono invertire: Harmony of Darkness sarà uno sparatutto teso, scuro, malato, a forti tinte horror.

Basato sul Doom Engine, Harmony of Darkness vuole essere uno sparatutto come quelli che andavano di moda negli anni '90: velocissimo, frenetico, pieno di sangue e bestie strane, dove la trama è utile quanto in un film porno e tutto quello che vorrete fare è massacrare a colpi di fucile a canne mozze qualunque cosa si muove su schermo.

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G-Lynx, il Gamecube portatile

Farsi le cose in casa non significa soltanto modificare i videogame dei propri sogni, ma anche le console vere e proprie. Ci sono mille progetti davvero incredibili e fuori di testa, con una community attiva ormai da tantissimi anni. Vi segnaliamo quindi un progetto che recentemente ha attirato la nostra attenzione, uno dei tanti. Si chiama G-Lynx e, tramite l'unione di un Gamecube e di un Atari Lynx, è di fatto il primo Gamecube portatile o, per lo meno, sicuramente il più riuscito. Le forme sono curate, compatte: c'è anche una ventola per tenere a bada i componenti principali.

Davvero incredibile, peccato che sia un progetto senza scopo di lucro: in altre parole, non si può acquistare da nessuna parte. Ma quello delle console “retro” sta diventando un nuovo mercato: col decadere di brevetti ed esclusive, tanti costruttori si sono lanciati nella realizzazione di macchine capaci di leggere vecchie cartucce. Dal Super Nintendo portatile (il Supaboy) all'attesissimo Retron 5, che può funzionare con giochi NES, SNES, Famicom, Megadrive, Gameboy, Gameboy Color e GBA. Ne parleremo presto, intanto qui però potete vedere un video del G-Lynx in azione.

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