Speciale Il Futuro di Playstation Vita

Dopo l’ultima conferenza all’E3 sorge qualche dubbio sul destino del portatile Sony

Speciale Il Futuro di Playstation Vita
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Quindici ore sono un tempo lunghissimo. Lo sono tanto più in un volo in cui non passano film decenti, ti sei dimenticato di ricaricare l'I-Pod e tutti i tuoi colleghi sembrano essere affetti da una provvidenziale forma di narcolessia.
Costretto in un posto chiaramente troppo piccolo per l'uomo medio, durante la tratta Los Angeles-Madrid (poi Madrid-Roma), viaggio che ha scritto la parola fine alla spedizione di Everyeye all'E3 2013, invece di contare le classiche pecore per incitare un antipaticissimo Morfeo a prelevarmi di forza, mi sono posto una semplicissima domanda: ma c'è ancora speranza per la PS Vita?
Da felice possessore della console sin dal day-one, il quesito ha un valore ben più che professionale: testimonia tutta l'irrequietezza di un videogiocatore sinceramente affezionato al proprio portatile, ma che lo vede abbandonato, forse ingiustificatamente, un po' da tutti. Dalla sua stessa genitrice in primis.
La cosa più preoccupante è proprio questa: l'incostante presenza di Sony, che ogni anno fa promesse che non vengono mantenute. Già alla GamesCom del 2012 la casa madre aveva annunciato una rinascita di PS Vita, che i pessimi Spin-Off natalizi (Black Ops II Declassified e Assassin's Creed 3 Liberation) e l'ottimo Souls Sacrifice non hanno certo attuato. Ed ora, dopo che sul palco dell'E3 si è parlato più di Ps3 che di PsVita, Sony insiste: tranquilli, la GamesCom 2013 sarà davvero -davverissimo!- la volta buona.
Spero che possiate capire il nostro scetticismo.

Strategie sbilenche

Non è passato molto tempo dal nostro ultimo speciale dedicato al portatile Sony. Pubblicato per onorarne il primo anno di vita, analizzava la tenuta dell'hardware, la validità delle App pubblicate e la qualità generale della softeca. Scoprivamo così una macchina tutt'altro capace di regalare molte soddisfazioni e con tutte le carte in regola per giocarsela ad armi pari con il 3DS.
Qual è allora il problema? Cosa è cambiato nel giro di pochi mesi?
Alla seconda domanda è facilissimo rispondere: praticamente niente.
Oggi come allora l'apporto delle terze parti è incostante, mal calibrato e assolutamente insufficiente se si guarda ai publisher più affermati. Significativo, in questo senso, il caso di Call of Duty: Black Ops Declassified (Activision): la buona idea di proporre missioni brevi è stata completamente spazzata via da una realizzazione indecorosa da qualsiasi punto di vista. All'altro estremo prodotti come Ninja Gaiden Sigma Plus 2 (Tecmo Koei): titolo ben più che decoroso, ma totalmente inadeguato al contesto portatile e poco più che un semplice porting.
Volgendo lo sguardo a first e second party le cose sono diverse, ma la patologia è un'altra. Gravity Rush è la prova empirica che produzioni tripla A sono possibili e possono dare buoni frutti. Sound Shapes dà l'idea che Sony conosca benissimo le potenzialità della console e che sappia perfettamente cosa serve ad un gioco per sfondare nel campo degli handheld.
Allora perché tanta reticenza? Perché all'orizzonte si vede ben poco oltre a Killzone Mercenary e al sognante Tearaway? Possibile che non si possa dirottare qualche sviluppatore (qualcuno ha detto Naughty Dog?) per tentare di realizzare una killer application che unisca qualità a richiamo mediatico?
Sul fronte delle App la situazione pare ancora più paradossale. Dopo un'ottima partenza, con l'approdo di software molto "social" come Facebook, Foursquare, You Tube e Music Unlimited, la situazione sembra in stallo. Sul PSN non si trovano nuove proposte da tempo immemore e anche gli aggiornamenti utili a risolvere bug e migliorare le prestazioni delle App già esistenti vengono rilasciati con cadenza sempre meno regolare.
Guardando da lontano la situazione sembrerebbe proprio quella di una console ormai a fine ciclo: giochi all'orizzonte ce ne sono, ma pochi. Il supporto tramite software di vario genere non manca, ma si tratta di manutenzione straordinaria piuttosto che di normale amministrazione.

PSP One

La GamesCom dell'anno scorso ha riservato la piacevolissima sorpresa di Tearaway, incasellata dagli annunci agrodolci del già (tristemente) citato Call of Duty: Black Ops Declassified e del non troppo esaltante Assassin's Creed 3 Liberation. Per una fiera che doveva rappresentare il rilancio della PS Vita oggi come allora ci pare troppo poco.
Sorda alle proteste della sua utenza, e di un mercato che solo a sprazzi è stato accondiscendente con la sua creatura, Sony si è ripetuta nell'E3 da poco andato in onda.
Era prevedibile che l'attenzione sarebbe stata catalizzata sulla PS4, ma perché limitarsi a proporre (ancora) porting, come quello di The Walking Dead e God Of War, senza rischiare qualcosa in più? Eppure questa conferenza pre-E3 avrebbe rappresentato l'occasione perfetta per spiegare e mostrare le possibili interazioni tra la nuova console casalinga e il portatile. Insomma: se proprio non volete fare decollare questa console, almeno spacciatela come un irrinunciabile add-on.
Zero assoluto invece: un breve video per mostrare rapidamente qualche gioco e sotto di nuovo con PS4 come se nulla fosse.
Dovremo aspettare l'ormai prossima GamesCom per illuderci nuovamente? O magari sarà davvero la volta buona?
Intanto che ai piani alti decidano il da farsi, la soluzione per uscire dal pantano Sony potrebbe trovarla guardando a un passato neanche troppo remoto o alla diretta concorrenza. Sì, perché la filosofia originale alla base di Xbox One si potrebbe sposare alla perfezione con un handheld dalle indiscutibili potenzialità come lo è PS Vita.
Tralasciando la comunque discutibile necessità di collegare almeno una volta ogni 24 ore la console alla rete, l'idea di avere una softeca esclusivamente digitale da condividere con altri utenti del PSN rappresenterebbe un plus non da poco. Del resto anche la controversa (ma pioneristica) PSP Go aveva già eliminato i supporti fisici e forse proprio per questo si era attirata le antipatie di tanti rivenditori al dettaglio, che hanno fatto di tutto per avvelenare mortalmente un prodotto nato già con qualche malanno congenito.
La vera novità consisterebbe nella possibilità di condividere con un ristretto gruppo di amici alcuni titoli. Ciò potrebbe eliminare in un colpo solo due problemi. Se già il Playstation Plus ha convinto innumerevoli videogiocatori a cedere all'online a pagamento, strategia che verrà per altro perseguita con l'arrivo di PS4, il poter usufruire di giochi comprati da qualcun altro spingerebbe moltissimi a dare una chance a PS Vita, a tutto vantaggio di dati vendita e, quindi, della possibilità di vedere avviati nuovi progetti. Secondariamente ne trarrebbe immenso beneficio il multiplayer online: quante volte ci siamo dannati per l'impossibilità di sfidare nostri conoscenti perché privi di una copia del gioco?
La totale eliminazione di qualsiasi copia fisica potrebbe portare ad un altro indiscutibile beneficio: un progressivo e notevole abbassamento dei prezzi. Il caso Steam è sotto gli occhi di tutti. Non solo i giochi appena usciti vantano prezzi estremamente competitivi, ma a cadenza regolare si viene investiti da tempeste di sconti che costringono l'appassionato a dilapidare interi stipendi nel giro di pochi minuti.
Abbracciare una strategia del genere presupporrebbe molto coraggio e tanta faccia tosta, ma è possibile e apporterebbe indiscutibili vantaggi. In più potrebbe rappresentare l'unico business model per contrastare la sempre più ingombrante presenza di smartphone e tablet: device già avvantaggiati dall'assenza di cartucce e dischi vari, e galvanizzati da store digitali strabordanti di proposte.
Un timido segnale positivo Sony lo sta comunque dando. Qualche giorno fa è stata annunciata la creazione della sezione Indie all'interno del PSN. In questa sezione finiranno tutti quei giochi, come Guacamelee!, nati dagli sforzi e dal talento di piccoli team di sviluppo con risorse economiche risicate ma con tanto coraggio e creatività. Puntare con decisione su prodotti del genere potrebbe essere una strategia vincente e doppiamente utile. Da una parte concentrerebbe tutta una serie di piccole chicche (magari in esclusiva) difficili da reperire su altre piattaforme. Dall'altra caratterizzerebbe una macchina ancora priva di una vera e propria identità e che sembra vivere alla giornata, non certo sostenuta da un progetto a lungo termine.

Scheda Playstation Vita C’è ancora speranza per PS Vita? Un'analisi distaccate sembrerebbe suggerire una risposta negativa, ma il cuore vede una flebile luce infondo al tunnel. Dati vendita e future release ci parlano di una console già in affanno, senza grosse chance di riprendersi, abbandonata persino da Sony stessa. La qualità generale della line-up, qualche intrigante uscita prevista a breve e la nuova sezione Indie rappresentano invece incoraggianti segni di vita. Inutile però girarci intorno: stiamo parlando di una console in pericolo, a un passo dalla morte commerciale. Che l’ormai prossima GamesCom possa, come un defibrillatore, dare sul serio una scarica di energia? Che con l’uscita di PS4 le cose possano rimettersi in moto sulla spinta di un’interazione fra i due hardware, magari in grado di creare nuovi sbocchi creativi? Il caso di Cross-Controller, sostanzioso DLC per Little Big Planet 2, parla da solo, ma l'iniziativa non ha avuto seguiti. Il mare è in tempesta, e per salvarsi PsVita dovrà contare sui ripari offerti dalle strategie di Sony e dagli accordi con le terze parti. Novità in arrivo? Dopo la GamesCom ne sapremo sicuramente di più.