Le migliori canzoni della serie Kingdom Hearts

Una selezione dei migliori brani della colonna sonora di Kingdom Hearts, tratti dai principali episodi della saga Disney e Square-Enix.

Le migliori canzoni della serie Kingdom Hearts
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  • Pc
  • PS4
  • Switch
  • Chissà se in quel lontano 2002 Tetsuya Nomura si aspettasse davvero tutto il successo che oggi la longeva saga di Kingdom Hearts può vantare, un trionfo decretato da un buon riscontro della critica, da ottime vendite, ma soprattutto dalla passione di una fanbase immensa sparsa per il mondo. Il giovane Sora è tutt'oggi in viaggio, a distanza di 15 anni da quel tragico giorno in cui l'oscurità lo inghiottì, strappandolo agli amici di sempre Riku e Kairi e al calore delle Isole del Destino. Supportato dai valorosi cavalieri Pippo e Paperino Sora è ancora sulle tracce del malvagio Xehanort, impegnato a sventare il folle piano di un Maestro del Keyblade oramai consumato dalle tenebre, accecato dalla promessa di potere immenso racchiusa in Kingdom Hearts. La saga si distingue da sempre per una storia avvincente e decisamente articolata, supportata da un cast ottimamente caratterizzato, e per il suo gameplay dinamico e vivace, arricchitosi di capitolo in capitolo, capace di reinventare sé stesso senza mai tradire i pilastri fondamentali su cui è stato fondato, ovvero velocità, ritmo e azione. Ma viaggiare per mondi lontani non è un compito così semplice, soprattutto se si è in cammino da ben quindici anni, un cammino reso indimenticabile anche grazie all'enorme contributo di una delle colonne sonore videoludiche più belle e varie di sempre, curata dalla compositrice giapponese Yoko Shimomura, supportata dalla celebre Utada Hikaru, cantautrice di enorme successo nella terra del Sol Levante, che più volte ha regalato brani inediti ai tanti fan della saga. In occasione della pubblicazione della Kingdom Hearts 1.5 + 2.5 HD Collection per Ps4 abbiamo deciso di ripercorrere insieme a voi alcuni dei momenti più belli della serie targata Square Enix, lanciandoci tra le note di alcuni dei pezzi più evocativi ed emozionanti delle tante colonne sonore che compongono il panorama musicale di Kingdom Hearts, spaziando dal primo, indimenticabile capitolo, per poi lanciarci nei tanti spin off pubblicati nel corso degli anni. Un approfondimento che, per forza di cose, tratterà momenti cruciali della lunga battaglia contro gli Heartless e i Nessuno, rischiando di rivelare dettagli importanti sul plot: occhio agli spoiler quindi, sarebbe un peccato rovinarsi uno dei tanti colpi di scena partoriti dalla fervida mente di Nomura. Per tutti coloro che decideranno di seguirci tra le note dei Cuori invece, il mio più caloroso benvenuto: spero sia, ancora una volta, un viaggio appassionante ed emozionante per voi, in attesa di leggere le vostre riflessioni nella sezione "commenti" e i vostri brani preferiti tra i tanti che la saga ci ha regalato.

    Destiny Islands (Kingdom Hearts)

    Lì dove tutto ha avuto inizio. Le Isole del Destino, il mondo in cui Sora, Riku e Kairi sono cresciuti, le spiagge e le grotte dove la loro amicizia è sbocciata, consolidandosi giorno dopo giorno, tra una gara di corsa in spiaggia, un frutto Paopu da sgranocchiare mentre si osserva il tramonto, una spada di legno da brandire per sancire la leadership del gruppo. Un mondo idilliaco quello delle Isole del Destino, un paradiso tropicale dove la decadenza e la malvagità non hanno mai trovato terreno fertile: un'atmosfera perfettamente ricreata dall'omonimo brano, che ci accompagnerà durante il lungo tutorial che darà il via agli eventi di Kingdom Hearts.

    Una traccia solare, gioiosa, attraversata dalle suggestioni di quelle melodie da sempre associate a caraibici panorami marini: alcune semplici percussioni cadenzano il ritmo del brano, accompagnate da sinuose note di piano che, dolci, si muovono su e giù come le onde di quel mare turchese che lambisce le spiagge dell'ambientazione. Accordi di chitarra classica riempiono l'aria, con il palcoscenico musicale del brano dominato da un coloratissimo Xilofono: i profumi dell'isola ci inebriano, mentre spensieratezza e leggerezza accompagnano i nostri protagonisti intenti nella costruzione di una zattera, l'unico modo per abbandonare l'atollo e partire alla volta di mondi lontani, alla ricerca di sé stessi e del proprio destino.

    Simple and Clean (Kingdom Hearts)

    L'identità del malvagio Ansem rimane a lungo avvolta dal mistero durante gli eventi narrati nel primo Kingdom Hearts. Tutto quello che sappiamo è che gli Heartless sembrano obbedire all'uomo, il cui obiettivo è quello di diffondere l'oscurità nei mondi, facendoli sprofondare per sempre nell'oblio. Il folle antagonista quasi riesce nel suo intento, spalancando la porta che conduce al regno Oscuro: solo l'intervento congiunto di Sora, Riku e Re Topolino riesce a scongiurare la tragedia, costringendo però i protagonisti ad una separazione forzata. Mentre la realtà tutt'intorno si disgrega, i mondi si rimescolano e si allontanano nuovamente, separando Sora dalla dolce Kairi: mentre i due ragazzi vengono spinti via dalla corrente contro la loro volontà, trovano la forza per sfiorarsi un'ultima volta, mano nella mano, giurandosi che un giorno si sarebbero riabbracciati. E in quell'istante che Simple and Clean prorompe sulla scena, accompagnando la lunga sequenza finale del gioco, trasformando la drammaticità della separazione in una romantica epica di promesse e speranze.

    Il brano, composto da Utada Hikaru, è una ballata pop caratterizzata da un arrangiamento curato e orecchiabile, sul quale si staglia la calda voce dell'artista giapponese: il testo sembra riferirsi ad una coppia di innamorati, legati da un sentimento decisamente forte e sincero, eppure assediato da quelle insicurezze e quelle paure che spesso affiorano quando siamo chiamati a confrontarci con un'emozione che quasi ci travolge per quanto soverchiante, condannandoci alla confusione e al dubbio. E così, mentre Kairi si ritrova nuovamente sulle Isole del Destino, le immagini di Sora scorrono prepotenti nella mente e nel cuore della fanciulla, impresse a fuoco nell'anima da un legame indissolubile, emerso nel momento di maggiore disperazione e rassegnazione. Quel momento in cui ci si può solo affidare alla forza del proprio cuore per reagire e scoprire una speranza nascosta, creduta perduta, ritrovata in quell'affetto sincero che a volte si trasforma in amore, squarciando le tenebre e facendoci sentire di nuovo a casa, vivi, "semplici e candidi".

    Lazy Afternoons (Kingdom Hearts 2)

    Roxas si risveglia nella sua calda cameretta, i mobili e i libri tutt'intorno bagnati dalla luce del sole. Ancora una volta il giovane ha avuto un sonno inquieto, turbato da immagini sfocate che affollano la sua mente, frammenti di vita di un ragazzino che non ricorda di aver mai incontrato, un certo Sora. Seppur confuso da queste strane visioni, Roxas non si perde d'animo e raggiunge i suoi amici per trascorrere in compagnia le ultime giornate di vacanze estive che lo separano dall'inizio di un nuovo e noioso anno scolastico a Crepuscopoli. Mentre esploriamo la cittadina in compagnia di Hayner, Pence e Olette, la bellissima Lazy Afternoons ci tiene compagnia, trasformando in melodia le nostre lunghe passeggiate in un mondo che nasconde più di un segreto. Il brano si apre con gli arpeggi simultanei di due chitarre classiche, il cui ritmo viene cadenzato dall'incedere discreto e timido di uno xilofono.

    Ad arricchire la struttura della traccia intervengono dense tastiere, affiancate da un sassofono, già apprezzato in Traverse Town: lo strumento a fiato diviene protagonista assoluto del panorama musicale di Lazy Afternoons, tratteggiando dinanzi ai nostri occhi quei "pigri pomeriggi" citati nel titolo. Dinanzi a noi la calda luce di un sole di fine estate, una cittadina di mare con i suoi vicoli stretti e le case dai piccoli balconi pieni di piante colorate: mentre ci dirigiamo verso la spiaggia in compagnia dei nostri amici una strana malinconia ci colpisce, consapevoli che la stagione sta volgendo al termine e che ben presto saremo costretti a tornare alla monotona e grigia vita di tutti i giorni. Il vento leggero sparge nell'aria un dolce profumo di pino, mentre il caldo appiccicoso proprio non ci molla: osserviamo il calmo panorama che si staglia dinanzi agli occhi, persi nei nostri pensieri. Dalla cala sottostante l'esortazione degli amici ci riporta alla realtà: non c'è tempo per pensare, per sprecare quella preziosa sensazione di ricchezza che di colpo ci riempie l'anima. Un ultimo pigro pomeriggio prima di salutarsi quindi, nella speranza di rincontrarsi l'anno successivo e sciogliere ancora una volta il gelo che l'inverno a portato con sé, dentro ognuno di noi.

    Sanctuary - After the Battle (Kingdom Hearts 2)

    Simple and Clean sta a Kingdom Hearts come Sanctuary sta a Kingdom Hearts 2. Dopo aver letteralmente stregato la fanbase della serie contribuendo a trasformare l'ending del primo capitolo in un momento emozionante e indimenticabile, Utada Hikaru torna a rubare la scena (anche se per pochi minuti) alla Shimomura, scrivendo un nuovo pezzo inedito da regalare a Nomura e soci. Parliamo di Sanctuary per l'appunto; ma invece di soffermarci sulla sua versione "tradizionale", in questa sede ci abbandoneremo alle suggestioni trasmesse da un suo riarrangiamento, ovvero After the Battle - Sanctuary, brano che accompagna i momenti finali di Kingdom Hearts 2. Una versione più lenta e struggente della track originale, resa ancor più evocativa e ricca di pathos dalle intense note di piano che rimangono sospese a mezz'aria, mentre si uniscono alla dolce voce di Hikaru in una danza drammatica ed emozionante. Non manca un pizzico di elettronica ad arricchire la formula, con sintetizzatori che spazzano il panorama musicale del brano rendendo l'atmosfera tesa e malinconica, in un climax che culmina con le distorte note di una chitarra elettrica, pronte ad irrompere la minuto 3:40.

    Di colpo After the Battle rivela un'anima ritmata e incalzante, molto più aggressiva nelle sonorità tratteggiate da una batteria soffocante e dalle graffianti distorsioni elettriche. Ad un passo dalla sconfitta, feriti e quasi rassegnati, ci pariamo dinanzi al nostro potente avversario, impegnato a squadrarci con un ghigno malefico stampato sul volto. Tutt'intorno a noi si estende il desertico campo di battaglia, provato e consumato dall'imperare dello scontro: polvere e detriti si alzano nel vento, mentre disperati ci sentiamo per la prima volta nudi e vulnerabili, alla mercé del nemico. È in quell'istante che la forza dirompente di After the Battle - Sanctuary si mostra in tutta la sua magnificenza, risvegliando in noi una reazione rabbiosa, tratteggiando il profilo di un'anima martoriata, distrutta dallo sforzo, eppure serena nella consapevolezza di aver lottato sino all'ultimo, sino allo strenuo delle forze. La metafora di uno spirito combattivo, sensibile e puro, che lotta e non si piega dinanzi alle avversità, che non si cura del risultato finale preferendo piuttosto affidarsi ciecamente alla speranza e alla forza d'animo, non per poter reclamare una vittoria ma per poter vantare il coraggio di aver resistito e di averci creduto sino all'ultimo, nonostante tutto. Con tutto il cuore.

    The Other Promise (Kingdom Hearts 2: Final Mix)

    Quanta disperazione nell'esistenza di Roxas: il giovane si ritrova a vivere una vita non sua, priva di ricordi, perso in una realtà dai contorni indistinti, senza punti di riferimento a cui affidarsi. Xion e Axel si rivelano uno spiraglio di luce in tutta quella nebbia, gli unici in grado di placare quel senso di solitudine e inadeguatezza che martella il giovane giorno dopo giorno. Alle volte però non conta quanto duramente si lotti per cambiare la propria condizione esistenziale, soprattutto quando il tuo destino è già scritto, e da altri. La scomparsa di Xion turba profondamente Roxas, d'improvviso accecato da una rabbia inarrestabile, deciso a distruggere quell'Organizzazione che aveva sfruttato sia lui che la sua giovane amica, manipolandoli a proprio piacimento e condannandoli alla sofferenza. Il brano The Other Promise incarna perfettamente il carattere turbato e afflitto del Nessuno di Sora, irrompendo sulla scena durante l'epica Boss Battle presente nella versione Final Mix di Kingdom Hearts 2. Le fondamenta della traccia posano su di un'altra composizione firmata dalla Shimomura, ovvero Roxas, tema principale dedicato al relativo personaggio.

    Rapide note di piano si susseguono nei primi istanti, supportate da un organo che aggiunge pathos e malinconia all'incipit: il suono di un flauto ripropone la melodia del brano originale, anticipando però l'irruzione di un'intensissima sezione d'archi che farà letteralmente esplodere la composizione. D'improvviso il panorama musicale tratteggiato dal pianoforte risuona di una disperazione e di un'irruenza precedentemente assenti: l'ascoltatore si ritrova su di un vero e proprio ottovolante emozionale, con la dolcezza dell'intro ad anticipare un'imminente caduta in un vortice di rabbia, desolazione, confusione e impotenza. Sembra quasi di osservare Roxas materializzarsi dinanzi ai nostri occhi: in ginocchio, il ragazzo non riesce ad accettare la morte di Axel e Xion, sentendosi perduto per sempre. Prima di sprofondare nell'oscurità però il cuore ferito reagisce per un'ultima volta: nulla ha più senso, eppure il Keyblade può ancora reclamare la vita degli aguzzini incappucciati dell'Organizzazione XIII, un ultimo istinto viscerale da soddisfare prima di abbandonarsi al fato. Ma come dicevamo, se il nostro destino è già stato scritto, potremmo fare ben poco per poterne deviare il corso: Roxas lo scoprirà, pagando una volta ancora un prezzo molto salato.

    Musique pour la tristesse de Xion (Kingdom Hearts 358/2 days)

    Difficile trovare nell'arco dell'intera saga di Kingdom Hearts un personaggio dal destino più tragico e disperato di quello della dolce Xion. Creata dall'Organizzazione XIII per assorbire i poteri del keyblade di Sora e Roxas, Xion non dovrebbe essere altro che un guscio privo di reale identità. Ma qualcosa non va per il verso giusto: la giovane sviluppa una sensibilità propria inattesa, iniziando a porsi domande sulle sue origini e sulla sua esistenza, spaventata da un vuoto interiore contro il quale lotta invano. Una condizione quella di Xion perfettamente riprodotta nelle dolci note della traccia Musique pour la tristesse de Xion, che accompagna gli ultimi istanti di vita della fanciulla: costretta a combattere contro l'amico Roxas, consapevole oramai della propria reale identità, Xion scompare dalla realtà e dai ricordi dei suoi amici, non prima però di aver compiuto un ultimo grande atto di volontà e di amore, accettando la morte per ottenere un bene più grande: il risveglio di Sora. Dolcissime note di piano aprono l'incedere morbido e suadente della melodia, affiancate da uno squillante xilofono: il pathos aumenta, ed un violino irrompe sulla scena lasciando un solco indelebile nell'identità della traccia, quasi a scavare dentro l'anima dell'ascoltatore. Sullo sfondo, con discrezione, una sezione d'archi riempie l'atmosfera di drammaticità, supportando l'intero impianto musicale.

    Musique pour la tristesse rievoca i profumi di un'estate che volge al termine, con l'umidità ed il calore che pian piano scivolano via, allontanati dal vento che spazza la spiaggia: sembra quasi la sabbia sulla quale abbiamo vissuto alcune delle nostre vacanze da bambini, quando impiegavamo poche e semplici parole per far amicizia con coetanei sconosciuti che, d'improvviso, diventavano i compagni fidati di uno dei momenti più attesi e spensierati dell'anno. Ma l'estate è in procinto di concludersi, ed è tempo di tornare a casa, verso la vita di tutti i giorni: i nostri amici invece si trattengono ancora un po', si dispongono in fila sulla spiaggia e ci osservano salire in auto, salutandoci con un gesto della mano. Il vento soffia sempre più forte e alza tantissima sabbia dalle dune circostanti, mentre le sagome dei nostri compagni d'avventura pian piano perdono consistenza, svanendo alla vista e alla stretta dei nostri ricordi. Proprio come accaduto a Roxas con Xion.

    Keyblade Graveyard Horizon (Kingdom Hearts: Birth By Sleep)

    Tre storie. Tre destini tragici uniti da un'amicizia profonda. Tre cuori messi alla prova dinanzi ad un malefico piano più grande del loro coraggio: parliamo ovviamente di Ventus, Terra e Acqua, discepoli del grande Maestro del Keyblade Eraqus. Qualsiasi sia il percorso che decidiate di affrontare avviando per la prima volta Kingdom Hearts: Birth By Sleep, quel che è certo è che vi ritroverete a vivere un'avventura drammatica, emozionante come poche, che svelerà le origini del male incarnato nella figura del maestro Xehanort nella sua forma originale. Quando i destini di tre cuori così impavidi si legano indissolubilmente non importa quanto lungo e impervio sia il viaggio: luoghi diversi in tempi diversi da visitare, sentieri che condurranno il nostro gruppo di eroi lì dove tutto è cominciato e dove tutto è finito, ciclicamente, in un susseguirsi di battaglie sanguinose e violente, che hanno reclamato le anime di innumerevoli prescelti del Keyblade. Stiamo parlando del Cimitero dei Keyblade, un mondo arido e desolato, una brulla terra coperta di sabbia e cenere martoriata dalle cicatrici di conflitti indicibili, delle quali i profondi canyon che spaccano la roccia sembrano essere rappresentazione fisica. Non importa che siate giunti in questo triste luogo spinti dalla sete di vendetta di Terra, dalla disperata impotenza di Ventus o dal lucido senso di responsabilità di Acqua, quel che conta è che la fine è ormai vicina. La resa dei conti, l'alpha e l'omega dell'intera saga di Kingdom Hearts partono da qui, accompagnati ancora una volta da una traccia che non avrebbe potuto meglio rappresentare l'epicità di questo iconico momento.

    Parliamo di Keyblade Graveyard Horizon: il brano si apre tradendo sin da subito tutta la sua drammaticità, trascinando il giocatore in un vortice di insicurezza e tensione emotiva. Un tappeto di cori irrompe con il proprio canto, il ritmo cadenzato da pesanti e gravi note di piano: sullo sfondo risuonano i rintocchi di una campana, a scandire la nostra ora, l'incombere del nostro destino. D'improvviso, un malinconico violino tratteggia un'atmosfera destabilizzante, angosciante; in tutta quella disperazione il nostro orecchio potrebbe addirittura catturare delle note di piano piuttosto familiari, dal sapore conosciuto. Sembra infatti che una parte della melodia racchiusa nel brano Destiny Islands venga qui fugacemente recuperata, restituita però in una forma profondamente trasformata, malsana, ben lontana dalle allegre e rassicuranti tinte del brano originale. È il compiersi di un destino che accomuna questi due mondi della saga, entrambi principio di un viaggio che, ancora oggi, deve giungere alla sua conclusione: il compimento di un'epica tragica, disperata, che condanna i cuori dei nostri eroi al peso della malinconia e dell'assenza. Un disegno che solo Sora potrà in qualche modo modificare in Kingdom Hearts 3. Ma al prezzo di quali sacrificio?

    Il nostro viaggio sulle "note dei cuori" giunge al termine: ancora una volta, lungo il sentiero musicale che abbiamo percorso insieme, abbiamo lasciato indietro melodie importanti, che forse molti di voi avrebbero sostituito ad alcune di quelle menzionate in questo articolo. Magari alcune di queste sopracitate tracce sono già state trattate nel nostro speciale "Top 5 OST", pubblicato la scorsa settimana: una classifica molto soggettiva, nella quale abbiamo premiato la saga di Kingdom Hearts con la medaglia d'argento. Brani che quindi in questa sede abbiamo preferito trascurare. E voi che ne pensate? Quali sono le melodie orchestrate da Yoko Shimomura che più vi hanno colpito? Ci si legge tra i commenti, per celebrare ancora una volta una delle più belle e longeve saghe videoludiche di sempre.

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