Mass Effect Andromeda a confronto su PlayStation 4, PS4 Pro e Xbox One

Abbiamo messo a confronto le versioni per PlayStation 4, PlayStation 4 Pro e Xbox One di Mass Effect Andromeda.

Mass Effect Andromeda a confronto su PlayStation 4, PS4 Pro e Xbox One
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Il passaggio dall'Unreal Engine, utilizzato per i capitoli della prima trilogia di Mass Effect, al più che solido Frostbite, che Bioware ha deciso di utilizzare per Mass Effect Andromeda, non è stato del tutto indolore. Lavorare su una nuova tecnologia, fino ad oggi utilizzata per ben altre tipologie di prodotti, non è mai facile per un team di sviluppo, soprattutto se le proporzioni del gioco sono titaniche come quelle dell'avventura Sci-Fi del Pathfinder. È normale, insomma, dover rinunciare a qualcosa, e il team di sviluppo ha optato per mettere da parte il Motion Capture, con esiti molto discussi sul web. L'adozione del nuovo motore di gioco, tuttavia, ha permesso a Bioware di lavorare in maniera davvero convincente sulle atmosfere fantascientifiche e sul fascino dei mondi alieni esplorati dai membri dell'Andromeda Initiative. I pianeti esplorabili sono vasti, ben caratterizzati, capaci di regalare scorci in qualche modo seducenti, intrisi di una trascinante potenza immaginifica.

    Il prezzo che si paga per godersi le sconfinate proporzioni di questo nuovo settore di universo, almeno su console, è comunque evidente, se non altro in termini di risoluzione.
    Su PS4 e Xbox One il titolo sfrutta la tecnica della risoluzione dinamica, già applicata con (estremo) successo ad altri prodotti mossi dallo stesso engine (Battlefield 1 su tutti). In pratica il motore accorda la sua priorità al mantenimento della fluidità (fissata comunque attorno ai 30 fps), e riduce automaticamente la risoluzione quando sente che il calcolo della scena poligonale si fa troppo oneroso. Ovviamente l'output viene poi "allargato" da uno scaler, con tutto quello che ne consegue (se volete capire meglio il funzionamento di uno scaler, vi suggeriamo di leggere i nostri approfondimenti relativi alle tecniche di rendering su PS4 PRO).
    Su PlayStation 4 la risoluzione nativa è quasi sempre di 1080p, ma in certi casi l'engine decide di ridurla a 900p, con una perdita solo marginale della qualità. Su Xbox One ci sono sequenze renderizzate a 1080p, ma il valore di riferimento è generalmente di 900p, ed anche in questo caso il calo qualitativo è poco avvertibile, a meno di non giocare su un televisore dall'ampia diagonale. In certi casi, tuttavia, l'edizione per la console Microsoft è "costretta" a diminuire ancora il numero di pixel, avvicinandosi ad una risoluzione comunque maggiore dei 720p ma in certi frangenti problematica (la scena si sporca, compare un aliasing più avvertibile). Fa storia a sé la versione PC che, a patto di avere un hardware abbastanza performante, è in grado di girare in 4K nativi, vantando anche un notevole miglioramento della qualità delle texture. Di questa edizione, tuttavia, parleremo più approfonditamente in uno speciale dedicato: ad oggi ci interessa che l'ottimizzazione delle versioni console sia buona ma non impeccabile, e sicuramente più claudicante rispetto a quanto visto con il già citato Battlefield 1. Si vede, insomma, che il Frostbite è nato nelle stanze dello studio svedese, e che gli altri team di sviluppo decisi a sfruttarlo avranno bisogno di un po' di tempo per familiarizzare la meglio con tutte le sue funzionalità. Discorso a parte lo merita la versione PlayStation 4 PRO. I benefici dell'hardware "potenziato" di Sony sono, in linea di massima, molto canonici, ma tutto sommato percepibili.

    Non ci sono, purtroppo, schermate dedicate alle opzioni di rendering (dobbiamo rassegnarci all'idea di non vederle mai?), ma il gioco calcola la scena a 1800p, utilizzando poi la tecnica del checkerboard per portarla a 4K (upscalati). La differenza con la versione PC è lampante, ma non tanto per i difetti dell'upscaling (che, lo ripetiamo una volta di più, è di ottima qualità), quanto per la qualità di effetti speciali, texture e shader. Su questo fronte, la differenza fra PlayStation 4 e PS4 PRO è davvero risicata, e solo un'analisi minuziosa dei "fermo immagine" può portare alla luce i contenuti miglioramenti.
    Quando si gioca a Mass Effect: Andromeda su PS4 PRO, utilizzando però un televisore Full HD, si nota in ogni caso una qualità dell'immagine più nitida, una minore incidenza dell'aliasing (entrambi meriti del supersampling), e un lievissimo (il superlativo assoluto è, in questo caso, molto importante) aumento della Draw Distance: alcuni elementi presenti in lontananza, verso l'orizzonte, sono leggermente più in risalto, ma si tratta di una questione per "tecnomaniaci". Ben gradito, invece, il supporto all'HDR, esteso non solo alla console Sony ma anche alle altre piattforme (Xbox One S e PC), e capace letteralmente di "accendere" gli stravaganti panorami galattici dei pianeti solcati da Nomad.
    Capitolo fluidità: sia la versione PS4 che quella PRO sono bloccate a 30fps, con la prima che inciampa di tanto in tanto, e la seconda che invece riesce a tenere botta nella maggior parte delle situazioni. PlayStation 4 PRO, allo stato attuale, non riesce comunque ad annullare tutti i problemi di frame-pacing, legati più che altro alla tecnica di rendering utilizzata da Bioware. Di tanto in tanto, insomma, si nota qualche scatto, mentre sparisce sostanzialmente il tearing, ridottissimo anche su PlayStation4 "liscia" (su Xbox One, di contro, i problemi di tearing sono più avvertibili, soprattutto durante i rapidi movimenti di telecamera).

    Da citare, prima di chiudere, che anche su PS4 PRO si riscontra qualche ritardo nel caricamento degli elementi poligonali, che tendono in certi casi a comparire all'improvviso. Non si notano invece troppi ritardi nel loading delle texture, che invece sono attestabili sia su PS4 che su Xbox One.
    Nel complesso, insomma, Mass Effect Andromeda sfrutta la potenza aggiuntiva della PRO in maniera tradizionale, puntando sulla risoluzione e quindi sulla pulizia generale, aggiungendo pochi dettagli capaci di fare la differenza in termini di qualità visiva, e garantendo una fluidità maggiore.
    Le differenze rispetto a PS4 non sono insomma stratosferiche. La versione Xbox One, tuttavia, soffre in qualche frangente in più, soprattutto per quel che riguarda il tearing e gli affanni della risoluzione dinamica.

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