Speciale Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots

Conto alla rovescia finale per il capolavoro di Hideo Kojima

Speciale Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots
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  • PS3
  • The Final Countdown

    Il 12 Giugno 2008 è una data segnata in rosso sul calendario di molti videogiocatori, di ogni età e paese. E' infatti il giorno stabilito da Konami per il lancio, in contemporanea mondiale, dell'attesissimo Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots, capitolo conclusivo della saga ideata da Hideo Kojima più di vent'anni fa. Si tratta quasi sicuramente del titolo più desiderato dai possessori di PlayStation 3 e al contempo quello che spingerà molti dei giocatori che ancora non sono passati alla next generation all'acquisto della console Sony (la quale manterrà, a tempo indeterminato, l'esclusiva sulle avventure conclusive di Solid Snake).
    Dopo tre anni di annunci, smentite, ritardi, comunicati stampa e trailer di ogni tipo, è giunta l'ora di tirare le somme su quello che ci aspetta tra appena due mesi.

    Storia di un mito

    Negli ultimi dieci anni, Solid Snake è passato da semidimenticato protagonista di giochi dei tempi degli otto bit a icona mondiale dei videogiochi: davvero difficile che non lo si conosca almeno di fama.
    Ma ripercorrere le tappe della sua carriera (e, di pari passo, quella del suo creatore) sarà utile sia per i fan di vecchia data, che per coloro i quali si apprestano a impersonarlo per la prima volta.
    Tutto ha inizio quando nel 1987 Konami pubblica su MSX2 il primo Metal Gear, un gioco di guerra decisamente atipico per un periodo in cui gli schermi erano pieni di spari ed esplosioni: era infatti premiato, ai fini del completamento della missione, l'utilizzo di tecniche di spionaggio piuttosto che il confronto diretto con il nemico. Hideo Kojima, allora giovane game designer e creatore del brand, nonostante il grande successo del primo MG (che portò alla sua successiva conversione su NES), decise di realizzare un seguito ufficiale del gioco solo dopo l'uscita di Snake's Revenge, sparatutto distribuito unicamente per il mercato americano e alla cui realizzazione era completamente estraneo. Inutile dire che MG2: Solid Snake bissò il successo del precedente. Kojima tuttavia sembra dimenticarsi delle avventure di Snake per diversi anni, dedicandosi ad altri progetti. Finchè, nel 1998, sforna Metal Gear Solid per Playstation. E' un fulmine a ciel sereno, che porterà Konami a piazzare più di 7 milioni di copie. In questo titolo viene ripresa la meccanica dell'infiltrazione (il sottotitolo del gioco è infatti "Tactical Espionage Action"), riproponendola però in un ambiente 3D, e viene particolarmente accentuata l'atmosfera e la cinematograficità delle situazioni, da allora marchio di fabbrica della serie. La storia, appassionante e ricca di colpi di scena, vede un supersoldato, Solid Snake, impegnato in una missione solitaria in una base dell'Alaska per salvare alcune personalità eminenti da un gruppo di terroristi. La missione, già di per sè ad alto rischio, diventa quasi impossibile quando il protagonista si ritrova invischiato in un complotto molto più complicato del previsto e che contempla, tra le altre cose, l'attivazione di una macchina da guerra conosciuta come Metal Gear Rex. Snake si ritroverà così costretto ad affrontare mercenari e terroristi senza scrupoli, dotati spesso di abilità sovrumane. A MGS seguirono poi MGS2: Sons of Liberty e MGS3: Snake Eater per PlayStation 2, che approfondiscono la storia e presentano nuovi personaggi e protagonisti, come il giovane Raiden e Naked Snake/Big Boss. Degni di nota inoltre gli spin off della serie creati per le console portatili: Ghost Babel per Game Boy Color, i due Metal Gear Ac!d e Portable Ops per PSP.
    Il quarto episodio è ufficialmente ambientato una quindicina di anni dopo le vicende di Sons of Liberty, e ritroveremo quindi giustamente invecchiati tutti i personaggi, soprattutto Snake, che dimostra molti più anni di quanti ne dovrebbe avere (il motivo non ci è dato sapere, la congettura più probabile è un'anomalia genetica accorsa nella clonazione da Big Boss).
    Il suo aspetto da ultrasessantenne non deve però trarre in inganno: il nostro eroe è arzillo e pronto all'azione più che mai!
    La sua ultima missione sarà quella di chiudere definitivamente i conti con il fratellastro Liquid, scoperto redivivo nel corpo del suo vecchio nemico Revolver Ocelot. A quanto pare infatti, la volontà di Liquid ha preso il sopravvento su quella del pistolero, trapiantatosi la mano del suo ex capo dopo la fine del primo MGS. Snake si ritroverà quindi a girare il mondo alla ricerca della sua nemesi, invischiato spesso in zone di guerra dove non esiste una distinzione manichea tra "buoni" e "cattivi". Ma queste non sono che le premesse, e non possiamo che aspettarci una trama articolata e piena di situazioni emozionanti, ma largamente anticipate: dei "Patrioti" del titolo, ad esempio, sappiamo solo che sono gli anziani depositari di un potere politico e governativo che trascende gli organi nazionali convenzionali, ma non conosciamo ancora l'apporto che daranno alla storia. Oltre a Otacon e al Colonnello Campbell, aspettate di rivedere molti dei personaggi più importanti della saga, come Raiden o Meryl. Quest'ultima sarà accompagnata dal proprio team, la Rat Patrol, di cui fanno parte i bizzarri Ed, Jonathan, e Johnny, detto Akiba.
    Fra le fila dei cattivi vedremo ritorni "eccellenti" così come new entry, quali ad esempio il FROG team, guardia personale di Liquid formata solo da componenti di sesso femminile, dotate di esoscheletri meccanici che permettono loro movimenti altrimenti impossibili.

    Tradizione e innovazione

    Nel realizzare MGS4 Kojima si è nuovamente imposto un compito assai difficile, a cui però ha sempre assolto nel migliore dei modi: quello di innovare la formula di gioco restando tuttavia fedele al concept di base, senza deludere la grande aspettativa che il titolo porta inevitabilmente con sè. Nel corso degli anni ha sempre apportato modifiche e miglioramenti di ogni tipo, sempre nell'ottica di rendere Metal Gear (per quanto possibile per un'ambentazione fantapolitica del genere) un'esperienza "realistica" e appagante. Spesso ha meravigliato, spesso ha spiazzato, ma bisogna dargli adito di aver sempre avuto il coraggio di sperimentare nuove soluzioni.
    Anche questa volta si è spinto il più in là possibile, sebbene, secondo quanto ha dichiarato, non ha potuto implementare tutto ciò che avrebbe voluto.
    Vediamo ora insieme le principali innovazioni che vedremo in Guns of the Patriots.
    Innanzitutto, lo stesso Kojima ha posto l'accento sull'ambientazione: non si tratta più di una sola location, per quanto vastissima, come in passato, ma Snake si recherà, nel corso della missione, ai quattro angoli del globo, passando attraverso Medio Oriente (unica scenografia finora mostrata nei trailer), Sud America e Europa dell'Est. Si tratta di un mondo assai diverso da quello odierno: i conflitti ai confini delle nazioni saranno infatti all'ordine del giorno e neppure i paesi più civilizzati saranno al sicuro dalle conseguenze di queste guerre. Gli eserciti saranno in gran parte formati da mercenari, e le corporazioni di soldati di ventura (come la stessa Outer Heaven di Liquid Ocelot) acquisiranno sempre più potere. Negli scenari devastati dalla guerra in cui si ritroverà a muoversi, Snake dovrà applicare le sue conoscenze di spionaggio tattico a un contesto ben più complesso e dinamico del solito: non si tratta più di eludere pattuglie di guardie di ronda come nei precedenti capitoli, ma di avanzare su un campo di battaglia in continuo movimento ed evoluzione, e fra diverse fazioni più o meno ostili.
    Come al solito, si potrà completare il gioco senza una singola uccisione, ma le possibilità offerte questa volta sono notevolmente più vaste. Trovandosi nel bel mezzo di un conflitto ad esempio, Snake potrà decidere se badare unicamente alla propria missione, rimanendo neutrale e facendo attenzione a non restare coinvolto negli scontri, o prendere le parti di una delle milizie, cosa che avrà le sue conseguenze, sia positive che negative. Nelle situazioni di guerriglia più concitate, MGS4 prende in prestito dai migliori FPS di guerra alcune soluzioni di gioco. Non aspettatevi più quindi di dovervi solo acquattare in un angolino a memorizzare il pattern di movimento di una guardia per poterla poi cogliere di sorpresa: spesso e volentieri dovrete adattarvi a situazioni dinamiche anche di fronte ad avversari "comuni". Non ci si potrà di certo annoiare, questo è sicuro, visto anche l'impegno profuso nell'evitare la monotonia, proponendo strade alternative per giungere agli stessi obiettivi, come anche diversi modi per effettuare una determinata mossa (ci sono più di cinque modi diversi per stordire un soldato avversario, ad esempio).
    E' straordinario come le meccaniche tipiche degli FPS siano state integrate nel gameplay classico di Metal Gear Solid in un modo così semplice e intuitivo, senza snaturarlo: eppure il gioco è fruibile interamente utilizzando unicamente la visuale in prima persona, volendo (e difatti Metal Gear Online sfrutterà il motore di MGS4 senza modifica alcuna). Particolare novità è infatti quella rappresentata dalle varie visuali utilizzabili. Tre quelle di base: la classica in terza persona, quella "al di sopra della spalla" utilizzata per sparare con le armi da fuoco in alcune situazioni, e infine quella in soggettiva. A queste si aggiungono quelle fornite dalla tecnologia a disposizione di Snake. Due gli accessori il cui utilizzo si rivela fondamentale: il "Solid Eye" e il "Metal Gear MKII". Trattasi, naturalmente, di invenzioni del fido Otacon. Il primo è un visore monoculare che funziona sia da visore notturno, che a ricerca di fonti di calore. Ha inoltre un piccolo radar incorporato e possiede la funzione di zoom. Indispensabile dunque per dare un'occhiata ai dintorni di un luogo senza doversi rischiosamente avventurarvisi. L' MKII invece è un piccolo e buffo robottino che Snake può comandare a distanza (tramite quello che sembra a tutti gli effetti un Dual Shock!) e ha svariate funzioni. La prima è quella di ricognizione. Essendo dotato di tecnologia mimetica, a meno di manovre brusche è difficile che venga notato, e può quindi avvicinarsi al nemico per sorprenderlo con una scarica elettrica. Può inoltre raccogliere oggetti, armi e munizioni senza che Snake debba esporsi in prima persona. Bisogna tuttavia fare attenzione alla durata delle batterie e al suo raggio d'azione non troppo vasto.
    Parlando di mimetismo, è doveroso spendere qualche parola sulla Octo Camo, la nuova tuta mimetica ad alta tecnologia indossata da Snake. Nel giro di un paio di secondi, egli può ora far assumere alla sua uniforme il pattern di un qualunque muro, pavimento o addirittura oggetto, per fondersi perfettamente con l'ambiente circostante.
    Sempre a proposito di accessori, segnaliamo il gradito ritorno del codec e... dello scatolone!
    Il primo fungerà come al solito da tramite fra il nostro e i suoi alleati, e ha tra le nuove funzioni la memoria dei messaggi, per poterli riascoltare in seguito. La mitica scatola di cartone invece ritorna sotto forma di uno sgangherato bidone di latta, che fornisce tuttavia migliore protezione in virtù del materiale con cui è costruita, e può diventare arma di offesa, ribaltandosi e rotolando verso ignari soldati.
    Attenti a non abusarne però, perchè a Snake potrebbe letteralmente venire la nausea!
    Le sue condizioni fisiche dovranno infatti essere costantemente monitorate: oltre alla barra della salute, sono presenti due ulteriori indicatori, relativi alla salute psichica e allo stress.
    Un incremento della barra "psycho" implica maggiori difficoltà per Snake a mirare con precisione ed eseguire azioni complesse. Se si perde la concentrazione e lo stress sale invece, si può entrare in uno stato di frenesia che aumenta temporaneamente i parametri, portando tuttavia ad una totale spossatezza successiva, pericolosissima in alcuni frangenti. Per riacquistare la sanità mentale è utile trovare un angolo tranquillo e riposarsi, magari sfogliando una bella rivista per soli uomini (che può inoltre essere usata anche come esca).
    Le reazioni dei personaggi infatti tendono ad essere più verosimili che in passato, e a seconda delle situazioni lo stesso soldato può provare paura, rabbia, sospetto, curiosità e via dicendo.
    Avremo poi più interazione fra Snake e i personaggi che incontra, i quali potranno fornire supporto effettivamente utile, o diventare improvvisamente ostili, a seconda dei casi.
    Dovrete poi abituarvi a fare affari con Drebin, un bizzarro mercante di morte sempre accompagnato dalla fida scimmietta. Barattando con lui le armi trovate perquisendo i soldati nemici (e che di base non possono essere utilizzate poichè protette da sicure personalizzate) potrete sbloccare nuove armi o acquisire diversi accessori per poter migliorare quelle già in vostro possesso, come mirini telescopici o puntatori laser.
    MGS4 conta più di settanta strumenti di offesa, e se contate che potete personalizzare ognuno di essi, ce n'è davvero per tutti i gusti.

    Un supersoldato ai vostri ordini

    Controllando Snake, avrete molte possibilità a vostra disposizione. Ma seppure molto completi, i comandi risultano comunque piuttosto intuitivi e ben dislocati.
    Le due leve analogiche vengono utilizzate, naturalmente, per muoversi e spostare la visuale, sia in prima che in terza persona.
    Col quadrato si può attivare la modalità di mira automatica, utile in situazioni concitate. Col cerchio si ricarica l'arma, mentre con R1 si spara o si realizzano le varie mosse del rinnovato arsenale di CQC (Combattimento Ravvicinato) di Snake.
    I tasti triangolo e X hanno diverse funzioni a seconda del contesto, e permettono tutte le varie azioni più o meno acrobatiche quali aggrapparsi, strisciare, addossarsi ad una parete etc.
    Con L1 si attiva la visuale sopra le spalle, e infine si accede all' inventario e all'armamentario rispettivamente coi tasti L2 e R2.
    La gran quantità di mosse a disposizione richiederà certamente un po' di pratica, ma per fortuna da quanto abbiamo visto i controlli sono fluidi e non dovrebbe essere difficile performare anche diverse azioni in sequenza.
    Kojima, inoltre, ha voluto sfruttare la tecnologia con sensore di movimento di cui è dotato il nuovo Dual Shock 3: avendone a disposizione un esemplare, nella visuale in prima persona potrete comodamente ruotare l'angolo di visuale inclinando il controller nella direzione voluta.
    Infine, il gioco dovrebbe risultare accessibile a tutti, data la presenza di quattro diversi livelli di difficoltà: liquid easy, naked normal, solid normal, big boss hard.

    Gioco...o cinema?

    Per un game designer con velleità registiche come Kojima, poter finalmente lavorare sulla console più potente attualmente presente sul mercato dev'essere stata una sorta di liberazione, avendo potuto implementare tutta una serie di soluzioni stilistiche atte a rendere MGS4 non solo un grande gioco, ma anche uno spettacolo appagante dal punto di vista sensoriale.
    La grafica, come si può notare dai vari trailer (ormai già un po' vecchiotti, visto che gli ultimi risalgono alla fine dell'estate scorsa) è di livello assolutamente notevole, e mai statica. Gli ambienti di gioco sono "vivi", e i personaggi non restano mai imbambolati a far niente. Vediamo in continuazione nuvole di polvere muoversi e a volte "posarsi" sulla telecamera, ad offuscare la nostra visuale come succederebbe nella realtà. Gli stessi ambienti di gioco sono mutevoli, e passivi di distruzione ad opera delle armi più potenti o dei "Gekko" (mech da guerra utilizzati da alcuni eserciti). Il tutto si muove con fluidità e naturalezza, e tanto realismo spinge ad esplorare ogni anfratto dei vari livelli, nei quali tra l'altro ogni palazzo è un ambiente a se stante (non troverete locazioni simili o ripetute, ogni singolo muro è diverso dall'altro). A contribuire a tanta immedesimazione c'è la colonna sonora: il doppiaggio, interamente in inglese nelle versioni occidentali (saranno presenti i sottotitoli in italiano nella versione nostrana, naturalmente) è realizzato magistralmente, e sentirete costantemente arrivare le urla e gli strepiti provenienti dal campo di battaglia in maniera assolutamente verosimile. Inoltre, il sonoro sarà certificato in Dolby Digital Sound, quindi se avrete un impianto stereo adatto potrete distinguere esattamente da quale direzione provengono i soldati nemici.
    Grande attenzione è stata naturalmente posta negli intermezzi cinematografici , realizzati in real time con la stessa grafica del gioco. Durante la loro visione potrete variare l'angolo della telecamera nonché, in alcuni casi, andarvene a spasso col robottino in cerca di ulteriori informazioni utili.
    Saranno oltretutto presenti numerosi flashback interattivi, che presenteranno scene riprese dai precedenti capitoli come anche scene inedite. Premendo i tasti X e L1 al momento opportuno mentre Snake sarà preda dei ricordi si sbloccheranno ulteriori filmati (e con essi punti bonus da utilizzare nel mercato di Drebin).

    Il cioccolato, il gioco...e la sorpresa!

    MGS4 sta scatenando una vera e propria febbre fra gli appassionati di tutto il mondo. Konami lo sa e per questo ha previsto l'uscita del gioco in tre diverse versioni, curando tra l'altro un servizio di prenotazione per il Giappone e gli Stati uniti. La prima versione disponibile sarà naturalmente quella base, che comprenderà inoltre la beta di Metal Gear Online.
    La seconda versione sarà la Limited Edition, che oltre a MGOnline vanterà la presenza di un Blue-Ray aggiuntivo con due making of e un'intervista a Kojima, oltre a quattro capitoli della graphic novel e alla colonna sonora.
    La terza, pregiatissima (e già esaurita solo con le prenotazioni) versione sarà quella bundle, comprendente il gioco in edizione special edition, una esclusiva PlayStation3 metallizzata e un controller Dual Shock 3 di ultima generazione.
    Non si hanno ancora notizie purtroppo su cosa potremo mettere le mani noi europei, ma speriamo quantomeno nella Limited Edition.

    Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots Su Metal Gear Solid 4 si è letto e scritto di tutto dal 2005 ad oggi, e sicuramente continuerà così fino alla fatidica "ora X". Kojima stesso, astutamente, ha contribuito ad aumentare a dovere l'hype per questo titolo con affermazioni decisamente controverse ("Per MGS4 un Blue-Ray da 50 giga non mi basta, sarò costretto a tagliare qualcosa") o astute trovate pubblicitarie come il "pesce d'aprile" realizzato in collaborazione con Ubisoft. Nel filmato rilasciato il primo Aprile si può infatti vedere Snake travestito da Altair, protagonista di Assassin's Creed, aggirarsi nel livello mediorientale di MGS4. Il trailer del misterioso "Assassin's Solid" si conclude con un sardonico Kojima che domanda se lo spettacolo è piaciuto, e invita a scoprire tutta la verità il 12 Giugno. E noi non possiamo fare altro che abboccare volontariamente all'amo, fosse anche solo per un costume sbloccabile. Per la prima, vera killer application per PlayStation 3 siamo disposti a questo ed altro, Kojima-san.

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