Speciale NetMechXP

MechWarrior ritorna e... siamo tutti invitati!

Speciale NetMechXP
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  • C'era una volta in una galassia lontana lontana...

    Nel 1995 veniva rilasciato da Activision un gioco che per gli appassionati di "robottoni" (e non solo) sarebbe diventato una pietra miliare del genere.
    Si tratta di Mechwarrior 2, titolo che probabilmente i più giovani di voi hanno solo sentito nominare, anche perché è quasi impossibile trovarne una copia nei negozi italiani e l'unica soluzione è ricorrere all'acquisto online (su Amazon si trova ancora qualcosa), con spese di spedizione non indifferenti.
    Chi ancora ne possiede una copia la conserva ormai come una reliquia poiché non è mai uscita alcuna ristampa.

    Mechwarrior 2, come si intuisce dal titolo stesso, non è il capostipite della serie: costituisce infatti il seguito di innumerevoli giochi usciti in precedenza sulle piattaforme più disparate: dal PC al Super Nintendo, dal SEGA Genesis al SEGA Saturn.

    Le origini di un mito...

    Alle origini della fama, che nonostante il peso degli anni continua a perdurare, c'è la rivoluzione che il gioco seppe dare al mercato videoludico sia dal lato puramente tecnico che sul fronte del gameplay.

    Il gioco vantava infatti una grafica interamente poligonale, con modelli dei mech iperdettagliati, esplosioni spettacolari e texture per oggetti ed scenario semplici ma efficaci. Guardando oggi gli screenshot sarebbe forse difficile trattenere un sorriso, ma occorre pur collocare il gioco nel periodo di pubblicazione e tener conto che all'epoca il 90% dei videogiochi era equipaggiato con una grafica sprovvista di accelerazione 3D (anche quella del fenomeno Doom, per quanto realistica potesse apparire, era uno pseudo-3D). Erano inoltre gli anni in cui si stavano affermando i primi acceleratori grafici ed Activision, fiutate le potenzialità di tale innovativo hardware, rilasciò una versione ottimizzata del suo simulatore di mech per quasi ogni scheda disponibile sul mercato, tra cui la celeberrima 3DFX, chel'edizione più spettacolare del gioco forniva in bundle.

    Un'altra grande qualità di questo gioco è l'atmosfera che era in grado di evocare, soprattutto grazie all'eccellenza degli effetti sonori e delle tracce audio. I suoni delle armi, le esplosioni, il rimbombo cupo dei pesanti passi del mech e soprattutto i messaggi di allarme e le informazioni fornite dalla calda voce femminile del computer di bordo erano in grado di creare un'esperienza altamente immersiva e coinvolgente, dando la sensazione di essere realmente all'interno del cockpit di un ultratecnologico colosso metallico pesante fino a cento tonnellate!

    La colonna sonora, vincitrice tra l'altro di numerosi riconoscimenti, è invece caratterizzata da 21 tracce audio il cui stile mescola a meraviglia influenze techno, vocalizi di ispirazione mediorientale e slava, accordi Wagneriani, bassi e ritmi tipici delle marce militari, tale da essere estremamente godibile anche da ascoltare allo stereo, magari come sottofondo per una serata dedicata a qualche "rpg" cartaceo o semplicemente alla lettura.

    Fantascienza ma non troppo...

    Per quanto riguarda il gameplay, il gioco riusciva ad essere un'accurata simulazione (per quanto possa esserlo un gioco fantascientifico) pur senza richiedere lo studio di pesanti manuali. Un dettagliatissimo editor di mech permetteva di configurare a piacimento ognuno dei 15 chassis (telai di mech) messi a disposizione: badando ai limiti di peso imposti dalla scelta di ogni classe di mech occorreva disporre nei vari slot disponibili armi, munizioni, attuatori, motore, dissipatori di calore, piastre di armatura di diversa tipologia in modo da realizzare una combinazione equilibrata e funzionale al proprio stile di combattimento.

    E' opportuno sottolineare che tutti i mech a disposizione sono suddivisi sottosezioni quali Torso, Head, Arms, Legs (cioè torso, testa, braccia e gambe) e che il modo in cui le componenti vengono distribuite nelle varie parti influenza direttamente il gameplay durante le missioni. Infatti il danno è localizzato, quindi non basta aver imbottito il mech di corazzatura per renderlo meno vulnerabile, poichè gambe e braccia saranno pur sempre le parti più critiche ed è dunque meglio non allocarvi le componenti potenzialmente pericolose: un colpo ben assestato potrebbe, per esempio, causare l'esplosione delle munizioni allocate nel braccio causando la completa perdita dell' arto.

    Inutile ribadire come una gestione sì accurata del modello dei danni sia oggi appannaggio solo di alcuni dei più complessi simulatori.

    Anche in multiplayer...

    Sebbene inizialmente non fosse incluso nella versione MS-DOS del gioco, con l'uscita dell'edizione per Windows 95 Mechwarrior 2 introdusse anche Netmech, un server/client per il gioco online tramite il quale si poteva giocare fino ad 8 giocatori tramite connessioni IPX, null modem, modem.
    Le modalità di gioco erano le classiche Capture the flag, Defend/Destroy, Deathmatch, Team Deathmatch e le mappe a disposizione oltre 12.

    Presto si creò una folta schiera di appassionati che sopravvisse fino all'avvento di Windows 2000 e in seguito di WindowsXP.

    Gli anni bui...

    L'innovazione tecnologia non portò alcun beneficio a MechWarrior 2 poiché i nuovi sistemi operativi risultarono incompatibili con il gioco e con tutto ciò che era stato realizzato con il suo motore grafico (lo "spin off" Mechwarrior2: Mercenaries, l'indimenticabile Interstate 76 e ovviamente Netmech). Inoltre Activision cedette la licenza sui prodotti Mechwarrior alla Microprose che realizzò gli ottimi Mechwarrior 3 e MechCommander e che in seguito cedette a sua volta la licenza a Microsoft (Mechwarrior 4: Vengeance, Mechwarrior 4: Mercenaries MechCommander 2, Mechassault, Mechassault 2).

    Come se non bastasse, Activision non rilasciò mai il codice sorgente di MW2 e tale decisione precluse lo sviluppo di qualsiasi tipo di patch o mod che consentisse quantomeno di risolvere i problemi di compatibilità.

    Quindi, nonostante la saga di Mechwarrior sia rimasta viva e vegeta e abbia continuato a sfornare prodotti di qualità (nessun gioco della serie è mai risultato un gioco deludente finora...) non ha più raggiunto i livelli di apprezzamento di una volta, passando quasi in sordina, soprattutto perchè, titolo dopo titolo, perse buona parte della sua componente simulativa e della sua atmosfera. Ciò che resta, che mai passerà in secondo piano, è la passione, soprattutto dei più affezionanti che sono arrivati a comprarsi un secondo computer, con hardware e sistema operativo di vecchia generazione, pur di poter continuare a giocare a MW2.

    Una seconda opportunità...

    Fortunatamente di appassionati di Mechwarrior se ne trovano ancora molti, ed è proprio grazie a loro che ora è possibile tornare a giocare non solo a Mechwarrior 2 ma anche a NetMech!

    Ultimamente, infatti, dopo anni e anni di tentativi ed espedienti più o meno funzionanti è stata rilasciata una patch (opera appunto di ingegnosi fan) che permette di far funzionare la versione Win95 di Mechwarrior 2 su WindowsXP. Inoltre è stata anche realizzata una versione di Netmech interamente "patchata" che consente di far rivivere sui nostri moderni sistemi operativi l'emozione del multiplayer di Mechwarrior 2. E la notizia migliore è che per giocare come client non è neppure necessario possedere il CD del gioco.
    Gli autori di tale impresa sono i ragazzi del Netmech Revival Movement; il sito ufficiale, al quale vi rimandiamo caldamente, è essenziale, ben strutturato e pieno di informazioni utili, tra cui quelle che seguono.

    Adesso non resta che venire al puntp: cosa occorre fare/avere per giocare?

    Le operazioni necessarie sono semplici: se siete fortunati possessori di Mechwarrior 2 e volete semplicemente rispolverare il gioco e rigiocarvi la campagna in singolo, pur essendo "XP muniti", scaricate l'apposita patch all'indirizzo www.warp13.co.uk/mech2.py.

    Se invece volete lanciarvi subito nell'avventura multiplayer vi occorreranno:
    1) NetmechXP reperibile presso www.MechStorm.net
    2) KALI reperibile presso www.Kali.net.

    Si tratta di fatto di un "Internet Gaming Network" che permette di giocare online anche con giochi che supportano solo connessioni di tipo LAN/IPX, come MW2.

    Va detto che Kali non è gratuito: ottenere una registration key vitalizia costa attualmente 16$. Non si tratta però di un abbonamento, ma è tutto quanto serve per utilizzare Kali a vita, ricevendo gratuitamente anche gli aggiornamenti futuri. Kali, oltretutto, non è utile solo per giocare a Netmech, ma permette di ospitare server per quasi tutti i più celebri (e non) giochi. Tanto per citare alcuni esempi abbiamo Call Of Duty, IL2 Sturmovik, Quake 3 Arena, Warcraft III ma anche giochi meno recenti come Diablo, Diablo II, Duke Nukem 3D(!), C&C Red Alert a decine di altri.

    Chi non fosse convinto può comunque effettuare una "free trial registration" valevole per 30 giorni, durante i quali poter valutare senza impegno il servizio offerto.



    Ma non è tutto: i ragazzi del Netmech Revival Movement hanno infatti acquistato alcune full account registration keys per Kali, che cedono volentieri in prestito ai frequentatori più accaniti del loro server.

    A questo punto conoscete ogni dettaglio per accedere all'universo di gioco online di NetMech. Per qualsiasi ulteriore informazione vi rimandiamo, ancora una volta, al sito ufficiale di NetMech dove ad attendervi, troverete una nutrita FAQ con cui fugare ogni vostro dubbio. Per i nuovi cadetti e i veterani di MW l'appuntamento è sul server KALI (Mechs #150): vi aspettiamo!!!

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