Overwatch L'Antro degli Eroi: alla scoperta di Doomfist, nuovo eroe del roster

Doomfist è il nuovo eroe del roster di Overwatch: andiamo alla scoperta delle principali abilità di questo combattente.

Overwatch L'Antro degli Eroi: alla scoperta di Doomfist, nuovo eroe del roster
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Dopo il consueto periodo di rodaggio trascorso nel limbo del PTR per consentire agli sviluppatori di aggiustarne e bilanciarne le abilità, uno degli eroi più attesi di Overwatch è finalmente andato ad arricchire il nutrito roster di personaggi dell'hero shooter targato Blizzard. Disponibile da qualche giorno, Doomfist può essere scelto dai giocatori ansiosi di provare qualcosa di nuovo e testare la potenza di uno dei principali antagonisti della squadra Overwatch. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che il letale marzialista nigeriano avrebbe dovuto far parte del roster iniziale. Qualche settimana fa abbiamo avuto modo di tracciare una panoramica preliminare del background che caratterizza questo nuovo combattente: profondo quanto basta da ampliare in maniera sensibile l'universo narrativo, nonché rappresentarne un pilastro portante dell'intera "storia" che si sta lentamente formando all'orizzonte, grazie anche a continui innesti crossmediali.
    Come dimostrano gli eventi visti sino ad ora, il titolo Blizzard è in continua evoluzione e il fermento creativo, con tutta probabilità, ha mostrato solo una minima percentuale dei piani che il team ha in serbo per il futuro. Come di consueto Blizzard ha pensato a tutto, accompagnando l'arrivo del nuovo, carismatico anti eroe con un fumetto - Masquerade - e un corto animato che ci mostra la sua evasione dalla prigionia dell'Helix Security, condita da flashback dell'epico scontro avvenuto a Numbani. In questo modo l'azienda di Irvine ha dato la possibilità ai giocatori di avvicinarsi al nuovo eroe e scoprirlo gradualmente; un'operazione che con Orisa non fu gestita nel migliore dei modi, rendendo di conseguenza quest'ultima poco "affascinante". Di certo, comunque, non avrebbero corso lo stesso rischio con uno dei personaggi più attesi dai fan. In attesa che lo spietato lottatore vada definitivamente a scombussolare il meta competitivo fossilizzato sul dive comp, noi lo abbiamo sottoposto a numerosi stress test trovandolo - senza grandi sorprese, per la verità - una delle più interessanti aggiunte all'hero shooter Blizzard.

    La nascita di una leggenda

    Come abbiamo visto, la parabola ascendente dello statuario combattente nelle fila dell'organizzazione Talon inizia con una perdita. L'impossibilità di proseguire nella sua fulgida carriera di lottatore, lo fa precipitare nel baratro della depressione e della vacuità. Diviene manipolabile e facilmente influenzabile. Tanto, non ha più nulla da perdere. Questo, almeno, è il tarlo che ha scavato in profondità nella sua mente. L'improvviso vuoto nella sua esistenza viene abilmente colmato allorquando il secondo Doomfist, mercenario senza scrupoli, nota le sue immense potenzialità.

    L'incontro si rivelerà fondamentale non solo per il futuro del mondo, ma anche per la stessa vita di Akinjide Adeyemi, a.k.a. il Flagello. Come il rapporto che lega un allievo al proprio maestro Sith, infatti, anche il terzo Doomfist è destinato a porre fine alla vita del proprio mentore, divenendo lo sterminatore che abbiamo potuto ammirare in azione nel corso delle innumerevoli mischie in cui ci siamo gettati in questi ultimi giorni.

    Nessun One Man Army

    Doomfist è, anzitutto, un eroe estremamente mobile grazie alla capacità di sfruttare l'ambiente di gioco in tutta la sua estensione e alle sue abilità che lo rendono davvero versatile sul campo di battaglia, pur a dispetto della grossa stazza. Collocato, giustamente, nel roster degli eroi d'attacco, il personaggio riesce, con pochi colpi mirati e impressionante facilità, a scompaginare le fila nemiche grazie anche a un'Ultra che ribadiamo esser assai distruttiva e di cui parleremo a breve. Doomfist, insomma, all'atto pratico (e nonostante sia già passato sotto la scure del nerf quando si trovava ancora in PTR) si presenta come un ottimo flanker e un attaccante molto efficace sulla corta e media distanza.

    La sua apparente fragilità (se ci pensate, solo 250 hp) viene in parte controbilanciata dalla capacità di aumentare per un breve periodo di tempo, attraverso i danni inferti dalle abilità, lo scudo personale che lo protegge. Quest'ultimo scompare con l'andare del tempo (con una media di 3 punti al secondo), ma risulta molto utile - se calcolato con intelligenza - per assorbire quel tanto che basta per levarsi rapidamente dai guai. Sarebbe un grave errore pensare di paragonarlo a un tank puro (abbiamo visto sin troppi sprovveduti utilizzarlo così) dato che, non avendo molta "prestanza" fisica, soffre terribilmente il danno diretto e, soprattutto, dalla lunga distanza. Gettarlo da solo in prima linea e senza alcun supporto, quindi, significa sempre e solo morte immediata. Sotto il profilo offensivo, però, Doomfist gode di una certa libertà d'azione e riesce a far davvero male.

    First Person Beat'em Up

    Anzitutto, col suo Pugno a Reazione (suona meglio in inglese: Rocket Punch): con questa abilità (la cui gittata è già stata ridotta passando da 30 a 20 metri), che ha un cooldown rapidissimo di soli quattro secondi, è possibile colpire in modo brutale l'avversario infliggendogli una quantità di danni proporzionata alla carica del colpo.

    L'abilità diviene devastante allorquando il bersaglio ha la sfortuna di incontrare sulla propria strada un qualsiasi ostacolo fisso; in questo modo la percentuale di danno viene incrementata ulteriormente. In molti casi - soprattutto con avversari un po' più fragili - abbiamo potuto sperimentare anche una discreta serie di "instant kill", senza contare la sempre soddisfacente possibilità di gettare facilmente i bersagli fuori dall'arena. Con Montante, invece, è possibile scagliarli in alto. Tale abilità ci consente di raggiungere contemporaneamente due risultati: sparigliare lo schieramento avversario e, allo stesso tempo, ottenere un vantaggio tattico attraverso una importante modifica della nostra posizione allontanandoci dalla ressa, magari con il provvidenziale utilizzo di Schianto Sismico. Questa skill, in realtà, fa ben poco danno (siamo sui 50 hp), ma risulta comunque utile anche per attrarre i nemici verso di noi, in modo da rendere efficace l'artiglieria integrata presente nelle nocche della mano sinistra. Sulla corta distanza, infatti, i quattro proiettili a dispersione si rivelano molto efficaci. Insomma, guardando questo combattente ci viene subito in mente un paragone con un beat'em up. Se notate, Doomfist riesce a dare il meglio di sé proprio quando le sue abilità vengono utilizzate in rapida sequenza: Montante e Pugno a Reazione a mezz'aria (visto che la velocità di caduta è pari a quella dell'avversario); oppure Schianto Sismico, Montante e artiglieria integrata.
    Come dicevamo è la sua Ultra, Impatto Devastante, a creare la maggior distruzione sul campo di battaglia. Si tratta di un attacco ad area estremamente potente: una volta lanciato, Doomfist scompare dal terreno di scontro per pochi secondi; al suo posto, un reticolo circolare ci permette di scegliere la zona su cui calare il colpo infliggendo un'enorme quantità di danni (sino a 300 hp, a seconda della distanza dei bersagli dall'epicentro). L'abilità è stata in grado di modificare in modo sensibile l'andamento di numerosi match (soprattutto legati alla conquista di un obiettivo), se utilizzato in sinergia con le abilità di alcuni eroi come, ad esempio, quelle "attrattive" di Zarya od Orisa. Ad ogni buon conto, risulta evidente che se le skill vengono utilizzate con leggerezza, questo pericoloso combattente si trova totalmente inerme. L'arma primaria coi suoi quattro soli colpi (e un reload troppo lento) non può fare granché in situazioni disperate. Un attento studio dei cooldown può contribuire a rendervi la vita un po' più facile. Abbiamo potuto notare, infatti, che alcuni eroi rivestono il ruolo di counter perfetto contro il lottatore nigeriano. Eccezion fatta per quelli che sono in grado di garantire un ingente quantitativo di danni, Sombra, prima di ogni altro eroe, sembra adatta allo scopo. Quest'ultima lo rende praticamente inoffensivo quando l'hacking riesce. Come potete intuire, una vera disgrazia per un combattente che poggia tutta la sua potenza sulle abilità e non ha possibilità di difendersi con un'arma "normale".

    In secondo luogo, troviamo Tracer: grazie alla sua velocità, infatti, non le riesce difficile evitare i colpi di Doomfist per coglierlo facilmente alle spalle. Ancora non sappiamo se Doomfist riuscirà a farsi largo nel panorama competitivo attuale, che vede il predominio del dive comp, ma ha ottime possibilità per emergere e prendere il posto di altri eroi d'attacco. In potenza, con Montante (o Schianto Sismico) un giocatore abile potrebbe avere la meglio sulla difesa avversaria, rompendo la formazione nemica e favorendo l'inserimento di attaccanti veloci. Ora ci manca un vero eroe deputato alla difesa, l'unico reparto rimasto "scoperto" da quando il titolo è uscito. Cosa ti inventerai questa volta, Blizzard?

    Overwatch Il nuovo combattente dell'hero shooter targato Blizzard atteso, sognato, desiderato ardentemente è finalmente tra noi. Da qualche giorno, infatti, i giocatori di tutte le piattaforme possono selezionare il marzialista nigeriano e testare la sua distruttività nell'arena. Blizzard, per dare l'opportunità a tutti di provare il nuovo eroe, ha inaugurato un'inedita Eliminazione 6vs6 a tema Doomfist. Ad ogni buon conto, l'ultimo innesto nel roster non sarà quel "one man army" su cui abbiamo sempre fantasticato, ma si è rivelato essere un ottimo flanker: rapido e doloroso sulla corta e media distanza, ovviamente se usato con accortezza. Doomfist è un eroe d'attacco difficile da padroneggiare appieno, ma può rivelarsi una vera spina nel fianco capace di scompaginare anche i ranghi avversati più serrati, grazie alle sue efficaci melee skill. Il nuovo combattente, però, è anche molto fragile (appena 250 hp) e può esser facilmente reso innocuo da un counter efficace o, semplicemente, da un errata valutazione dei cooldown delle abilità (a cui è pesantemente legato) da parte dello stesso giocatore che lo controlla. È ancora troppo presto per dire se Doomfist potrà contribuire a modificare la scena competitiva attuale, ma ha ottime possibilità per emergere e, magari, sostituire altri eroi d'attacco ormai abusati.

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