Speciale Playstation 3 al GCD 2006

GDC 2006: Sony Uber Alles

Speciale Playstation 3 al GCD 2006
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Sony c'è. Ferma, immobile, statuaria. Monumentale ormai, sicura della buona riuscita, all'ombra squisita delle sue conquiste. E dopo l'ultima settimana, spiazzante, improvvisa, non convenzionale, sperata ma non prevista, pare non esserci altro. Perchè le malelingue del popolo ludico adesso tacciono di fronte a comunicati e real time demo, e non più avanzano ipotesi su quanto Sony abbia o non abbia in mano. Perchè, è chiaro, in mano Sony ha potenzialmente il mercato tutto, il suo predominio nella generazione entrante come in quella passata.
Eppure, il dubbio che "mamma S" avesse sbagliato, è balenato, e non per poco. Quando l'Hardware Microsoft ha iniziato a mostrare le sue meraviglie, pugilistiche (Fight Night), belliche e tattiche (Ghost Recon), adrenaliniche (Burnout) e ruolistiche (Oblivion), ad ogni vero giocatore è venuta voglia di investire nella "Next Generation X Box". L'impulso, diciamolo una volta per tutte, è ben giustificato e probabilmente verrebbe ripagato dal poter apprezzare, adesso ed in futuro, ottime produzioni ludiche. Ma questo stesso impulso è adesso frenato dalla certezza di cui sopra: Sony c'è. E sembra esserci con una forza, una competenza, una personalità mai prima d'ora intuita.

[A ben guardare, esaminando i trascorsi dell'avvento di Ps2, l'occhio attento e la buona memoria potranno ricordare il confronto Sony/Sega per il controllo dell'Home Entratainment. Proprio nel momento di maggior rigoglio di una macchina ad oggi ricordata solo dai nostalgici, lo tsunami mediatico di SCEJ dilaniò le coste del successo probabile del Dreamcast. Al tempo, laddove la piattaforma Sega aveva dalla sua un ottimo parco titoli, l'offerta ludica del multiplayer online (la storia è fatta dai vincitori, ma Dreamcast era una macchina incredibile, per l'epoca), una casa produttrice storica, famosa, con una situazione economica non deprecabile, Sony aveva solo comunicati stampa. Ma erano comunicati terribilmente convincenti, riguardo alle potenzialità della macchina (non sfruttate al massimo almeno per 3 anni dopo l'uscita) e la possibilità della stessa di leggere DVD. Bastarono. ]


E' sufficiente ad intendere quanto un'attenta pianificazione di apparizioni e dichiarazioni ufficiali possa giovare all'immagine dell'azienda, il fatto che, per la prima volta nella storia del brand Playstation, Sony Computer Entertainment adesso ha un volto. Un volto sorridente: quello di Phil Harrison, che si è guadagnato il riflettore più brillante di tutto lo show in mesi e mesi di frecciate verso la concorrenza (le sue posizioni, indifendibili, riguardo a Nintendo DS in rapporto a PSP, restino come monito), e adesso in poche ore di rivelazioni eclatanti.
Affermazioni che colpiscono l'immaginazione della collettività, e proiettano direttamente il giocatore in quello che appare un futuro generalmente roseo per il videgioco ed il modo di giocare.
Certo, senza pretese di Rivoluzionare mercato, struttura portante e concetto di gioco, Sony promette, più materialmente diranno alcuni, solo scintille particellari ad altissima definizione. Al di là di considerazioni etiche e filosofiche, fatto sussiste che tali scintille sono il risultato di una strategia di Marketing ben ponderata, attenta alle esigenze del pubblico e agli andamenti dell'economia.
Poco importa se, all'annuncio del "tremendo" ritardo del lancio - da primavera a Novembre inoltrato - le quotazioni in borsa del colosso nipponico sono calate: risaliranno. Probabilmente quanto la borsa capirà che i mesi d'attesa servono sostanzialmente ad abbassare un prezzo altrimenti troppo alto per la maggior parte dei videogiocatori. Alla base di questo comportamento la stessa filosofia per cui, con incredibile calma e solennità, alle incalzanti domande post-E3 sul lancio di Ps3, addetti alle pubbliche relazioni risposero agli emissari di Everyeye: "Non vediamo il motivo di lanciare in tempi brevi una console di nuova generazione: Playstation 2 ha una base installa che fa invidia a tutti e, considerata la recessione economica, il prezzo più competitivo del mercato".
Per altro è bene notare che l'attesa non comporta svantaggio alcuno: non certo il popolo perde fiducia, non il logo perde splendore, e tantomeno la concorrenza sembra poter proporre, nei mesi d'attesa, vere e proprie Killer Applications, quelle in grado di restare negli anni e "uccidere" fette di mercato. Quelle arriveranno, è vero, ma per adesso Halo 3 resta una fantasia e Gears of Wars con una data incerta e non prossima. Microsoft ha fatto un grosso errore: ha lanciato in fretta, una console non definitiva, non del tutto stabile, e poi ha mal sfruttato i mesi di vantaggio, concedendo a Sony il lusso dell'attesa. Che poi Sony lo abbia saputo sfruttare nel migliore dei modi, è altro merito.

E badate bene che "migliore" è usato con coscienza. L'attacco di Sony è mirato e diretto alla base del traliccio che regge fidelizza la fetta d'utenza Microsoft: il gioco in rete. Quello che alla fine risulterà il PlayStation Network Program, ad oggi non conta: è più importante sapere che l'utenza da piena fiducia all'azienda, e da tale fiducia fuoriesce la convinzione che il servizio Online di Ps3 sarà ampiamente migliore del Live! Microsoft. Più ampio, più disponibile, studiato per esaltare il singolo prodotto, pieno di novità e, sopratutto, in larga parte gratuito.
L'ultimo colpo inferto all'opposizione ludica, minoritario ma decisivo, viene dalle specifiche tecniche. Immutate, esse sono le stesse annunciate alla Kermesse Losangelina, e possono bastare per innalzare Playstation 3 ad un livello grafico leggermente superiore a quello della concorrenza. Non tanto influente, potrete obbiettare, ma di certo influente quanto può esser stato, al tempo, il divario fra Ps2 e X Box: sufficiente almeno perchè i sostenitori della fede Microsoft potessero agrapparsi ad esso nella strenua difesa del proprio baluardo.
Adesso, tali sostenitori hanno ben poco a cui aggrapparsi: il supporto di Square-Enix (che, neutralmente, passa dalla parte del vincitore e così dimostra, se non attraverso i suoi prodotti, il suo spiccato interesse commerciale), ed il tempo che resta prima dell'Apocalisse ludica, giorno in cui verranno giudicate tutte le piattaforme da gioco sulla base di fatti concreti e sullo stesso piano.
E se fin da adesso appare piuttosto chiaro che la Rivoluzione Nintendo rimarrà al di fuori dello scontro diretto, latente in essa un concetto di gioco e intrattenimento profondamente diversificato, Jolly ludico da affiancare a questa o quella macchina piuttosto che unica risorsa per il giocatore, ancor più chiare si manifestano le colpe di una politica, quella di Microsoft, che di "User Friendly" ha avuto veramente poco. Peccato mortale sarà poi indicato quello della mancata retrocompatibilità, che invece sembra essere garantita da Ps3. E, forse, quello del supporto Hard Disk non del tutto sfruttato, in quando componente accessorio e non di serie.

A parziale conferma della teoria sulla ciclicità della storia, si trova poi il supporto ottico di lettura per uno standard emergente: come fu in passato per il DVD, adesso il Blue Ray si presenta al mondo come nuova soluzione versatile per la gestione dei dati. Costi quel che costi, portare a casa una macchina in grado di usufruire di tutta la gamma delle future tecnologie, sfruttando persino l’Output Video HD più performante, è un plusvalore di cui l’utenza terrà conto (non certo come le caratteristiche accessorie di PSP che, col senno di poi, ben poco hanno giovato alla diffusione dell’Hardware portatile).

C’è poi l’ultimo fattore. Quello, probabilmente, decisivo. Non legato alle capacità imprenditoriali, ne alle potenzialità tecniche. Piuttosto da associarsi all’evoluzione del mercato, allo sviluppo di una nuova collocazione per il videogioco nella cultura e nella società odierna. Squisitamente profano e, per molti, deprecabile.
Sony è fulcro della storia moderna del videogioco. Grazie all’avvento di un mercato massista e composto principalmente da Casual Gamers, la grande S è nell’immaginario collettivo l’unica via da intraprendere per godere di un divertimento a 360 gradi, in barba ai nomi della concorrenza. Ad oggi, la nascita dell’Home Entertainment importa a pochi: gli anticipatori, i visionari che trent’anni fa tentarono di portare alla ribalta un prodotto nuovo ed incompreso, vengono considerati al pari di illustri sconosciuti. Ciò che più viene apprezzato, per causa di un’informazione superficiale e mediata solamente dai mezzi di comunicazione meno preziosi (flash pubblicitari e rumori), è la diffusione. E non troviamo ragionevole dubbio per smentire la verità dei fatti: che l’apporto di Sony nell’ampliare il mercato generale sia stato fondamentale e lodevole. Di certo più importante e a prima vista più riconoscibile dell’impegno recente di Nintendo per ampliare le categorie di tale mercato.

[In effetti il lavoro di Nintendo è sorretto da quello della concorrenza, e non potrebbe esistere se il Videogioco non avesse assunto, grazie soprattutto a Playstation 2, una dimensione nuova e universale, e non si fosse guadagnato una forza magnetica di richiamo, entrando, poco ci manca, nelle case di ogni famiglia.]

Scheda PlayStation 3 Dopo la Game Developers Conference i piani di Sony si fanno più chiari. E la luce delle rivelazioni, piaccia o meno, fa scintillare la piena consapevolezza dell'azienda di poter, nuovamente, guadagnare il primo posto in un mercato tricefalo ma unidirezionale. Le vie non convenzionali con cui Sony ha svelato il futuro di Playstation 3 sono solo l'inizio: un modo decisamente azzeccato per aprire le danze. Dopo gli ultimi sette giorni, Playstation 3 sarà sulla bocca di tutti, e non si parlerà d'altro (Microsoft e Nintendo hanno ricoperto ben poco spazio al GDC, e le loro rivelazioni sono state di spessore inferiore, non si può negarlo). La prosecuzione della lotta preventiva sarà sotto gli occhi di tutti, al prossimo E3. Everyeye, per l'occasione, vi proporrà come sempre un Reportage completo.