Pokemon GO: la seconda generazione e le prospettive per il futuro

Pokemon GO si aggiorna con i Pokemon di seconda generazione: una gradita novità che ha attirato nuovi e "vecchi" allenatori.

Pokemon GO: la seconda generazione e le prospettive per il futuro
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  • Non ho mai smesso di giocare a Pokémon Go. Nonostante l'entusiasmo degli inizi si fosse spento ormai da tempo ho continuato ad accendere -di tanto in tanto- l'App dei record di Niantic, Nintendo e The Pokémon Company.
    Per lunghe settimane, certo, anzi forse addirittura per mesi, sono non ho lanciato neppure una sfera, stanco di una routine che era ormai assimilabile alla noia. Eppure, in prossimità di ogni aggiornamento importante o durante gli eventi a tempo organizzati dal team di sviluppo non mi sono mai tirato indietro. Uno degli ultimi update, con cui Niantic aveva deciso di premiare la continuità dei suoi utenti, mi aveva addirittura convinto ad effettuare l'accesso almeno una volta al giorno, se non altro per catturare il primo mostriciattolo che mi capitava sotto tiro, e per fermarmi ad uno dei tanti Pokéstop della mia città.
    Ma sono stati soprattutto gli eventi tematici a riaccendere per un po' l'eccitazione della prima volta. Nel periodo di festività natalizie, ad esempio, sono andato a caccia dei Pikachu per l'occasione "addobbati" con un cappello rosso, mentre qualche settimana dopo sono riuscito a completare tutte le evoluzioni dei tre starter. Più di recente, quando le strade sono state invase di Pokémon rosa per "festeggiare" San Valentino, sono riuscito ad acchiappare persino un Chansey, uno dei pochi che mancavano nella mia "collezione".
    Come avrete capito, ciò che mi ha spinto a non mollare Pokémon Go è stato soprattutto lo spirito di completamento, la voglia di completare quel Pokédex che da poco è stato finalmente esteso grazie all'arrivo di 80 Pokémon di nuova generazione. Del resto, per quel che riguarda il sistema di conquista e potenziamento delle palestre, l'app di Niantic continua a mostrarsi poco interessante, tutt'altro che bilanciata e per nulla stimolante.
    Ed è anche per questo motivo che nel corso dei mesi ho visto tanti amici "mollare il colpo", disinstallare Pokémon Go e dedicarsi ad altre attività. È una scelta legittima e comprensibile, anche perché gli update sono arrivati troppo lentamente, e troppo in ritardo per cavalcare l'onda di quel successo planetario che ci aveva sorpresi lo scorso luglio.

    Ma del resto, credo che chi volesse davvero qualcosa di più consistente a livello ludico abbia abbandonato Pokémon Go già poche ore dopo il download. A livello ludico l'app di Niantic era (e resta) abbastanza povera, ed il suo valore, al di là dell'impatto sociale di cui abbiamo abbondantemente discusso, sta soprattutto nella sua capacità di accompagnare qualche passeggiata, una gita fuori porta, o ancora di spingervi a scoprire un angolo della città in cui non capitate quasi mai. È un modo leggero e stravagante di "giocare", anzi di passare il tempo, divertendosi a rincorrere fantastiche creature digitali.
    Adesso che è arrivata la seconda generazione, in ogni caso, alcuni vecchi giocatori sono tornati a pattugliare le strade. Non quanti ce n'erano qualche mese fa, che fuori fa pure freddo ed è ormai improbabile trovarsi la sera a mettere qualche esca sui Pokéstop, ma un numero cospicuo, che ha determinato pure qualche ribaltamento di fronte e contrastato lo strapotere (ahimè!) dei Blu.
    Chi ha ricominciato a giocare con metodo, per altro, sarà sicuramente compiaciuto: ottanta nuovi mostri da catturare sono un numero più abbordabile dei (circa) centocinquanta della prima mandata, e finalmente c'è qualche trucchetto per velocizzare la raccolta di caramelle. Le nuove Baccananas permettono ad esempio di raddoppiare il numero di "Candy" guadagnare da una cattura, e adesso acchiappare le forme evolute dei Pokémon garantisce un numero maggiore di "risorse".
    Alcune evoluzioni, poi, richiedono dei nuovi oggetti particolarmente rari, che di tanto in tanto si recuperano nei Pokéstop. Ma quello che più conta è che catturare i Pokémon comuni ha di nuovo un senso, e per qualche mese sarà finalmente scacciata quella temibile sensazione di imbattersi esclusivamente in creature ormai inutili. Il fatto che alcuni Pokémon di prima generazione abbiano nuove evoluzioni, per altro, potrebbe aver dato una bella lezione a chi, come il sottoscritto, non ha catturato abbastanza Horsea, Porygon e Slowpoke.
    Nonostante scandagliare le vie del centro sia tornato sommariamente divertente, è bene in ogni caso mettere in chiaro un punto fondamentale. L'arrivo di nuove creature può riaccendere l'interesse degli utenti per un tempo sostanzialmente limitato, e non è certo con l'iniezione di contenuti che Pokémon Go può "sanare" le evidenti falle strutturali che ha dimostrato fin dalle sue origini.
    Come si diceva poco sopra, il sistema di conquista delle palestre è ancora poco convincente, e soprattutto è stravagante che il team di sviluppo non abbia ancora pensato a nessun tipo di interazione fra giocatori. Al di là dei richiestissimi scambi, sarebbe opportuno fare in modo che gli utenti possano sfidarsi direttamente, e magari introdurre qualche classifica locale o regionale.

    Gli eventi a tempo, poi, non possono limitarsi ad aumentare al probabilità di catturare questa o quella creatura, perché l'unico effetto che hanno, in questa maniera, è quello di velocizzare il completamento del Pokédex, portando più in fretta gli utenti verso il "punto di non ritorno" (quello, cioè, in cui verranno meno gli stimoli per continuare a giocare).
    Ad oggi non c'è un vero motivo per potenziare i propri Pokémon e migliorare le loro statistiche. Servirebbe davvero poco per cambiare la situazione: magari pensare ad una timida componente "PvE", con avversari da affrontare oppure delle "World Quest" da superare grazie agli sforzi collettivi di tutta la community. Gli eventi a tempo dovrebbero concentrarsi anche sulla lotta, non solo sulla "collezione" dei Pokémon più rari.
    Adottare alcune di queste soluzioni, e rendere più interessante l'operazione di controllo del territorio (al pari di quanto succede in Ingress), è di fatto l'unico modo per garantire alla produzione un futuro solido. Diversamente Niantic potrà contare sull'arrivo delle altre generazioni, ma si tratterà solamente di un sistema per rimandare l'inevitabile.

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