Rise of the Tomb Raider: come migliora la grafica su PS4 Pro

Rise of the Tomb Raider sfrutta le potenzialità di PlayStation 4 Pro, con tre diverse modalità di rendering: Framerate Elevato, Grafica Arricchita e 4K.

Rise of the Tomb Raider: come migliora la grafica su PS4 Pro
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  • Fra tutti i titoli che hanno sbloccato il supporto a PlayStation 4 PRO, Rise of the Tomb Raider è quello che più ha fatto parlare di sé. Rispetto ad altri prodotti, che si limitano a sfruttare una sorta di supersampling per migliorare la nitidezza della scena e ridurre l'aliasing, l'adventure game firmato Crystal Dynamics si distingue grazie alla presenza di un selettore grafico, che compare nelle opzioni dopo aver scaricato la patch (di appena 446MB).
    Questa nuova voce permette di scegliere fra tre modalità di rendering, chiamate rispettivamente Framerate Elevato, Grafica Arricchita e Risoluzione 4K. In pratica, l'utente può scegliere come sfruttare la potenza extra della console, adattando quindi l'esperienza di gioco alle proprie esigenze.
    Va da sé che chi possiede un pannello in 4K dovrebbe propendere per l'ultima opzione: sebbene non si tratti di un segnale nativo, la qualità del flusso video è ottima, grazie alle moderne tecniche di rendering sfruttate da PlayStation 4 PRO. Per altro, scegliere una delle due opzioni a 1080p nonostante la risoluzione della TV sia maggiore, significherebbe lasciare che ad "allargare" l'immagine sia l'upscaler interno del pannello, per un risultato accettabile solo nel caso di televisori di fascia alta. Meglio non rischiare.
    Diverso è il caso per chi invece ha ancora un televisore Full HD. In questo caso la scelta non è affatto scontata, dal momento che i benefici visivi delle tre modalità sono molto eterogenei.

    Uno su tre

    Partiamo dalla modalità Grafica Arricchita, che sblocca una serie di migliorie visive e proprio per questo ha incuriosito parecchio i giocatori. Tra i "ritocchi" più evidenti citiamo quello legato al Filtro Anisotropico, un sistema che in pratica rende più definite le texture degli oggetti e del terreno posizionate a media e lunga distanza dalla protagonista. Questa differenza si percepisce soprattutto negli ambienti aperti, le aree sandbox come la Base Sovietica o la Valle Geotermica. Quando le prospettive si allargano, il colpo d'occhio complessivo ne guadagna, sostenuto anche dal miglioramento della sfocatura di campo e soprattutto dall'aumento di elementi poligonali che compongono la vegetazione in movimento.
    Il passaggio fra le varie modalità di rendering avviene in maniera praticamente immediata, ed è facile quindi apprezzare la comparsa di sterpi, fili d'erba e arbusti sferzati dal vento, che rendono la scena un po' più ricca. In lontananza le cime innevate degli alberi appaiono meno impastate, e con qualche fronda in più.

    Il miglioramento della simulazione fisica dei capelli è un dettaglio francamente marginale, mentre l'aggiunta di uno strato di Soft Shadows si nota subito: i contorni delle ombre sono più sfumati, meno netti e quindi meno soggetti ad aliasing. Quest'ultimo è forse uno dei miglioramenti più tangibili dell'opzione Grafica Arricchita, che complessivamente resta oggi la meno interessante del tris. Entrambe le altre due possibilità si rivelano infatti molto più piacevoli alla vista: da una parte abbiamo Framerate Elevato, che lascia in effetti percepire uno stacco netto in termini di qualità e definizione delle texture e quantità dei dettagli poligonali. Se mettendosi ad osservare la scena a gioco fermo è chiaramente preferibile la versione più "rigogliosa", basta toccare la levetta analogica per venire investiti da un brivido di piacere ludico.

    Anche se per il genere i 60fps non sono proprio indispensabili, provare l'avventura di Lara alla massima fluidità è un'esperienza galvanizzante. Giocare qualche minuto a 60fps e poi provare a tornare indietro significa trovarsi immediatamente a rimpiangere l'immediatezza della risposta ai controlli e la meraviglia del flusso video.
    C'è poco da fare: in molti casi i 30 fps sono davvero un freno alla qualità dell'esperienza di gioco, e speriamo che in futuro un numero maggiore di software house voglia sfruttare la potenza extra di PlayStation 4 PRO per spingere su questo fronte. Anche se in Rise of the Tomb Raider i cali ci sono, diluiti costantemente per buona parte dell'esperienza di gioco e soprattutto nelle aree più aperte, l'opzione con il framerate "sbloccato" è vistosamente preferibile, almeno per chi vi scrive. Anche se non la pensate alla stessa maniera, i motivi per scegliere Grafica Arricchita invece della risoluzione 4K sono davvero pochi.
    Il fatto è che, come abbiamo già spiegato più volte, anche su un televisore a 1080p avere un flusso video che nativamente è renderizzato ad una risoluzione superiore porta diversi benefici. Si tratta di una sorta di supersampling: quando l'immagine viene "ristretta", si riduce l'aliasing e si conservano molti dettagli aggiuntivi.

    Anche se le ombre sono meno sfumate e il manto erboso meno folto, tutta la scena risulta più nitida, pulita. Gli inglesi dicono "sharp": affilato, netto, deciso. Così come più netti e pronunciati sono i dettagli delle texture, che risaltano in maniera molto naturale e non fanno rimpiangere in alcun modo la (timidissima) Tessellation dell'opzione Enriched Visuals. Al di là dei risultati dei tre setup, in ogni caso, è un bene che Crystal Dynamics abbia optato per lasciare ai giocatori una certa libertà di scelta. L'aggiunta di nuove voci nei menù relativi alle opzioni grafiche è una novità che gli utenti console accoglierebbero molto volentieri, e se Ps4 PRO porterà passi in avanti su questo fronte, si tratterà certamente di una bella conquista.

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