SNES Mini: una macchina del tempo tascabile

Facciamo un salto indietro nel tempo fino ai primi anni '90 con SNES Mini: alla (ri)scoperta di gioie, emozioni e sensazioni che credevamo perdute...

SNES Mini: una macchina del tempo tascabile
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Finalmente, tornato dalla Milan Games Week ho avuto modo di aprire il Super Nintendo Mini e di tornare bambino. Al pari della memoria olfattiva, quella tattile sa colpire in modo violento e immediato, restituendo in un istante sensazioni da tempo sopite.
Mi è bastato impugnare quel joypad dalle curve sensuali e dal peso perfettamente calibrato per vestire di nuovo i panni del Filippo di quasi 30 anni fa. La mia storia con la console Nintendo è fatta di gioia, pazienza e grandissime aspettative.
Prima di acquistarla ero un felice possessore di un'Amiga 500 e di un SEGA Megadrive, con cui mi divertivo come un pazzo. Era il periodo in cui andavo regolarmente in sala giochi a spolpare Street Fighter II. Sul diario di scuola avevo incollato le immagini di tutti i personaggi. Come un aviatore della prima guerra mondiale segnava sulla fusoliera del suo aereo i bersagli abbattuti, con una semplice penna tenevo il conto delle volte in cui portavo a termine il gioco. L'obiettivo che mi ero posto era completarlo 10 volte con ogni membro del cast (in un'epoca in cui ogni partita richiedeva il sacrificio di monete/gettoni), il tutto senza mai trascurare le sfide in multiplayer.

Un giorno, su una delle tante riviste che affollavano le edicole, lessi la recensione di Street Fighter II per Super Nintendo e le mie giornate non furono più le stesse. Guardavo il Mega Drive e l'Amiga sulla scrivania, facevo le mie solite partite a Sonic o a Moonstone, ma pur divertendomi, una parte del mio cervello era sempre lì, a pensare a Street Fighter II e al fatto che con un Super Nintendo avrei potuto sfidare ininterrottamente i miei vicini di casa (i fratelli che non ho mai avuto, compagni di mille avventure virtuali e non) con una versione del gioco quasi "arcade perfect".
Iniziò allora un'opera di convincimento selvaggia fatta di compleanni, natali, promozioni e occasioni speciali con cui far leva sulle resistenze dei miei genitori. Arrivai a barattare i regali di Natale e del compleanno, pur di avere al più presto la console. Già allora ero un giocatore esigente. Non mi interessava la versione Pal del Super Nintendo, dove i giochi erano lenti e deformati.
Volevo il Super NES americano, la soluzione perfetta per giocare titoli in lingua comprensibile e, con una brutale modifica hardware fatta in casa, i costosissimi giochi giapponesi (venduti a peso d'oro dai leggendari negozi di quartiere). Quando finalmente ottenni il benestare dei miei, mosso da entusiasmo e impazienza mi spinsi là dove non ero mai giunto prima: con l'aiuto di mio padre ordinai il mio primo gioco per corrispondenza, chiamando un negozio di Milano per farmi spedire la versione americana di Street Fighter II.
All'epoca gli acquisti per corrispondenza erano una specie di salto della fede. L'operazione era rigida e impacciata e non aveva nulla a che fare con lo shopping online su Amazon, gestibile con un unico click ben piazzato. Quando il postino consegnò il pacco, non avevo ancora la console. Passai quindi le due settimane seguenti a leggere e rileggere le recensioni sulle riviste che avevo a casa e, soprattutto, a imparare a memoria il libretto di istruzioni, quel fantastico oggetto vintage che oggi è diventato una rarità. Poi, finalmente, andai a ritirare il Super Nes messo da parte dal mio negoziante di fiducia.
Il resto è storia.

Se oggi sono qui a parlare di videogiochi, a organizzare tornei internazionali di picchiaduro e a fare il nerd sui social network, una buona parte del merito va proprio al Super Nintendo, la console che più di ogni altra mi ha fatto respirare l'aria pixelosa e sognante di mondi indimenticabili. Per questo e per mille altri motivi, voglio condividere con voi tre parole cariche di amore: grazie, Super Nintendo.

Vi invitiamo, se anche voi siete stati in qualche modo colpiti da un momento di nostalgia, a condividere i vostri ricordi legati ad una delle più importanti console della storia Nintendo (e non solo); raccontarci così le emozioni che questa piccola riedizione ha risvegliato.