Super Nintendo: La miglior console della storia?

SNES Mini arriverà tra pochi mesi nei negozi, fornendoci un'occasione per ricordare il Super Nintendo, per molti la migliore console della storia.

Super Nintendo: La miglior console della storia?
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Bip sul telefono, mi sporgo dal divano per guardare lo schermo e leggo: "che ne pensi di un articolo sul Super Nintendo, per presentare la console sulla scia dello SNES Mini?".
Mi rimetto in posizione per tornare a giocare ad ARMS e per riflettere sul possibile attacco del pezzo e un attimo dopo bam, una cascata di ricordi mi colpisce come un pugno di Master Mummy. Super Nintendo, eh? Mi ricordo tutto, come dimenticare d'altronde? Il giro di telefonate per annunciare ai migliori amici l'arrivo della console e il successivo invito, il primo di centinaia, a passare un pomeriggio davanti a chissà quali meraviglie, ciascuno con il suo joypad. E poi il miglior capodanno della mia vita da fanciullo, in quattro a dividerci tra una campagna su Il Richiamo di Cthulhu (con carta, matita e dadi) e infiniti torneoni a F-Zero.
Il Super Nintendo, per me e per molti altri, è il segmento della felicità a prescindere: il continuo più hi-tech e cosciente dell'ambientazione scelta dallo Stranger Things di Netflix, quel periodo d'innocenza tutto board game, cartoni animati, videogiochi, America, Ritorno al Futuro e biciclette, con le quali esplorare ruderi e cantieri, prati e boschetti cittadini, oggi resi più innocui e meno selvaggi da nuovi quartieri, stritolati da tangenziali o spariti del tutto. L'effetto cartolina dal passato che si ha pensando alle vecchie console si fa più potente man mano che si torna indietro nel tempo, e con il Super Nintendo, o SNES, siamo in piena zona critica. I nostri ricordi possono affondare ancora più in là, fino al Vectrex o al Commodore 64, puoi anche essere uno tra quelli che ha sempre avuto un debole più per Sega che per Nintendo (proprio come me), ma se non vuoi giocare sporco devi ammettere l'importanza del Super Nintendo nella storia dei videogiochi. Se il NES ha avuto il merito di aver ricostruito da zero l'industria dei videogiochi dopo il suo rumoroso crollo, il Super Nintendo ha il merito, insieme al Sega Megadrive ma ancor più del Sega Megadrive, di aver guidato il nostro hobby verso il futuro.
Per molti, arriviamo al dunque, si tratta niente di meno che della migliore console della storia, l'unica console davvero perfetta, dal punto di vista hardware (ma la sua CPU era lenta come un pachiderma) come da quello posto in cima alla sua sconfinata libreria software. Il Super Nintendo del resto è l'ultima console della storia dove è stato possibile veder coesistere lo stile Nintendo, oltretutto al massimo della forma, affiancato da una valanga di giochi terze parti, sviluppati dalle stesse software house che decisero di guardare altrove quando il controverso Nintendo 64 arrivò sugli scaffali.

16-Bit

Il miglior gioco Konami era su Super Nintendo, il miglior gioco Square anche, e così via, software house dopo software house: tranne qualche rara eccezione il meglio su console si poteva trovare proprio su Super Nintendo, e sebbene Sega combatté una battaglia comunque onorevole, conquistando con il suo Sega Megadrive parte dell'Europa, il successo della super console a 16-bit della "Grande N" fu globale, inarrestabile.

Bethesda, Lucasfilm, Origin, prolificavano ancora soltanto su Pc, ma le console potevano vantare una potenza di fuoco considerevole anche in loro assenza: del resto solo nella madre patria poteva contare oltre che sui soliti noti anche su un incredibile numero di sviluppatori oggi poco conosciuti come Banpresto, Intelligent Systems, Taito, Data East, Humans Entertainment, Sunsoft, Natsmue, Falcom, Jaleco, Irem e molti altri ancora. Tutti nomi che oggi spesso è possibile ritrovare, totalmente svuotati della loro personalità, "nella pancia" di qualche colosso obbligatoriamente quotato in borsa, ma che all'epoca avevano un certo peso, una certa rilevanza. Ma torniamo un attimo agli sviluppatori PC: è vero che non erano ancora interessati come oggi al mondo delle console, ma è proprio su Super Nintendo che molti dei loro giochi debuttarono su questi lidi, grazie anche a piccole quanto coraggiose software house che ne curavano i spesso difficilissimi porting. Su Super Nintendo arrivarono Ultima VI, Wing Commander, alcuni giochi Maxis come SimAnt e persino Sim City, in una indimenticabile versione "nintendificata" che non ha mai avuto né seguiti e né rivali.
Nonostante le potenzialità della console Nintendo, c'era anche chi riuscì a resistere a Super Mario World, ad F-Zero e persino a Pilotwings, ma che perse definitivamente qualsiasi freno inibitorio quando scoprì che l'unica versione all'altezza del cabinato da sala di Street Fighter II sarebbe arrivata proprio su Super Nintendo (e su Pc Engine, console meravigliosa ma che non ha mai avuto mercato fuori dal Giappone).
La console Nintendo aveva anche i muscoli per stupire graficamente, e se non erano le conversioni "arcade perfect" Capcom, era la stessa Nintendo a rimpinzare i suoi giochi con effetti avveniristici, come lo spettacolare Mode 7: una "magia" che il chip grafico del Super Nintendo faceva sui bitmap per dargli uno stupefacente effetto di tridimensionalità, che tra le altre cose ha il merito di aver dato a Nintendo l'occasione di dire la sua nel mondo dei racing game con il già citato F-Zero, e successivamente con quello che si sarebbe trasformato in uno dei suoi titoli più famosi: Super Mario Kart.

Ma le meraviglie del Mode 7 si potevano trovare un po' ovunque, nei bellissimi stage speciali di quel capolavoro chiamato Super Contra, come anche nei migliori giochi di ruolo giapponesi come Secret of Mana, Final Fantasy VI e Chrono Trigger. Tre anni dopo la sua uscita, il Super Nintendo stupì di nuovo il mondo dei videogiochi con il chip Super FX, uno dei primi acceleratori grafici 3D per il mercato consumer. Sviluppato insieme agli inglesi della Argonaut Games, il Super FX venne nascosto all'interno della cartuccia di Star Fox, permettendogli di fare sfoggio di una spettacolare grafica tridimensionale, specialmente in ambito casalingo (era il 1993, su Pc il primo acceleratore 3D arrivò nel 1996 grazie al chipset Voodoo). Se questa storia, qui soltanto accennata, non basta per farvi vedere nel Super Nintendo una console speciale, allora è il caso di tirare fuori la oramai accertata esistenza della Nintendo PlayStation, un tempo leggendaria console costruita come esperimento di una "next gen" basata su tecnologia CD-ROM utilizzando proprio i chip dello SNES, in un'inedita partnership tra Sony e Nintendo che come tutti sanno non andò a buon fine, generando di conseguenza il più grande "What If..." della storia dei videogiochi: cosa sarebbe successo se quella collaborazione fosse proseguita fino alla fine?