Speciale Tecnica Vs Emozione

Leggi il nostro articolo speciale su Tecnica Vs Emozione - 1075

Speciale Tecnica Vs Emozione
INFORMAZIONI GIOCO
Articolo a cura di
Disponibile per

Sezione Aurea

Un nome suggestivo che ha alimentato tra
il XIX e XX secolo una ricerca viscerale nello scibile umano. Riconosciuta come
una proporzione esteticamente piacevole, la sezione aurea è stata utilizzata
come base per la composizione di elementi pittorici o architettonici. Del resto,
vari esperimenti suggeriscono che la percezione umana mostra una naturale
preferenza per le proporzioni in accordo con la sezione aurea; gli artisti
tenderebbero dunque, quasi inconsciamente, a disporre gli elementi di una
composizione in base a tali rapporti. La sezione aurea, allora nota come "divina
proporzione", suscitò un profondo interesse tra gli artisti e i matematici del
Rinascimento -tra cui Leonardo da Vinci. Veniva considerata quasi la chiave
mistica dell'armonia nelle arti e nelle scienze. Ma cos'è una sezione Aurea?
E' un rapporto. In matematica e geometria un punto divide un segmento nella
sezione aurea quando il rapporto tra l'intero segmento e la sua parte maggiore
è identico al rapporto fra la parte maggiore e quella minore. Grazie al fascino
del nome attribuito a questo speciale rapporto esso si è scoperto praticamente
ovunque: specialmente nell'arte. Più un'opera risultava avvenente e magistrale
più al suo interno si ricercava e si trovava la sezione aurea. Il Partenone
dell'Acropoli di Atene, la Piramide di Cheope, il Duomo di Firenze e perfino la
Gioconda trovano intrinseche le loro manifestazioni della sezione aurea.

Cosa cerchi in un Videogioco?

La
domanda non è così scontata come potrebbe sembrarare. Assomiglia invece più ad
un amletico quesito dalle poliedriche risposte. Alcuni cercano una sfavillante
esteriorità per saturare il loro apparato sensoriale ottico, obnubilando tutto
il resto; altri sono affetti dalla sindrome del “Performance Analyzer” (come la
chiamava Xibal n.d.a.): ovvero sono alla ricerca spasmodica del prodotto
tecnicamente perfetto e tralasciano le altre componenti sacrificandole
sull'altare dell'innovazione tecnologica o comunque considerandole pretti
accessori, "in funzione di". Altri ancora, invece, prediligono l'arte
intrinseca che esala da un prodotto emotivamente coinvolgente. (Chi scrive
appartiene a questa categoria di Videogiocatore n.d.a.).

Chi ha
ragione?

Qual è il fattore
che determina un ricordo felice? Se siete Videogiocatori da almeno una decina
d'anni avrete sicuramente un ricordo legato ad una vostra particolare vicenda
correlata all'esperienza ludica che vi ha visto come protagonisti. Ora
chiedetevi: Cosa ricordo con atavico sorriso? La grafica? Il gameplay? La
struttura tecnica? La colonna sonora? Una replica sincera intellettualmente vi
guiderà alla risposta della domanda posta in sottotitolo. Qualunque cosa voi
ricordiate è legata indissolubilmente ad una "emozione". La negazione di questa
verità si riscontra nell'incapacità fisica di produrre un altrettanto ricordo
felice in un neofito dei Videogiochi. Molto probabilmente nessuno più giovane di
voi troverà entusiasmante o particolarmente attraente quel prodotto che, del
tutto inopinatamente, ha costruito in voi una reminiscenza emozionale felice.
Paradossalmente si trova in questo esempio la nemesi di questa teoria? Se è vero
che è il messaggio emotivo ad essere immortale, mentre la tecnica perisce,
perché il veicolo che ha prodotto in voi quel ricordo felice non colpisce il neo
fruitore? Ovviamente le cose non stanno così. Anzi, è grazie alla
stereotipazione di concetti massivi (ovvero che la grafica è essenziale, è
l'occhio il reparto sensoriale da saturare) che si è portati ad assumere una
visione ristretta e offuscata: il neofito è condotto non ad una valutazione,
bensì ad un pregiudizio: se la grafica non appaga allora anche il resto è da
cestinare. L'esteriorità come paradigma di giudizio complessivo. I detrattori
di questa teoria avanzeranno la tesi secondo la quale qualsiasi cosa passata di
moda ha avuto sostanzialmente il suo status nel contesto temporaneo in cui è
stata sviluppata. Ciò nonostante è anche vero che un'opera si contraddistingue
per il capolavoro che è al vaglio del tempo. E, se un costrutto grafico è
continuamente implementato e ampliato potenzialmente dalla nuova tecnologia, è
anche vero che ciò che rimane nel tempo è l'emotività che il prodotto emana, la
poesia con la quale sono commisti gl'ingredienti emozionali che lasciano
l'opera indeteriorabile anche nel lontano futuro. Rimane quindi da chiedersi: è
la tecnica accessoria o il messaggio che essa trasmette?

Tecnica VS Emozione

In realtà questa è
una dicotomia impropria: le due entità non si possono scindere. L'una è
complemento dell'altra. Entrambe possono isolarsi dando luogo ad estremismi
d'autore, tuttavia come risultato di questa solitudine forzata si otterrà
un'incomprensione artistica, una sensazione di non completezza, di non finito,
di non concluso. Tuttavia qualcun altro sostiene che l'una possa sussistere
senza l'altra considerando la minore un accessorio, un esoscheletro che fa eco
al quesito: il successo del Videogioco è il risultato di tecnica o emotività?
Entrambi, sostengono i detrattori dell' "Emotion Engine" (qui inteso come
Emotività non sinonimo di PS2, comunque neologismo Kutaragiano interessante ai
fini della digressione), ma con particolare accento alla cura della fredda
tecnica di fatturazione. Al contrario, per chi scrive, la Tecnica risulta essere
un accessorio veicolante un patrimonio emotivo, mentre l'emotività è l'anima
che permea l'esperienza ludica rendendo vivo il veicolo. Riassumendo e
condividendo esclusivamente in questo contesto un messaggio neoplatonico:
L'anima (l'Emotività) continua a vivere anche dopo la morte (della Tecnica).
Se non esiste epicità ed emotività il risultato sarà un costrutto tecnico privo
d'ogni interesse e vuoto, scarno, vacuo di ogni sostanza. Se un'opera vetusta
riesce a trasmettere qualcosa ad un neofito dei Videogiochi, che va oltre il
pregiudizio e che vive realtà tecniche ben differenti, potrà costui accostarsi
senza 'retaggio storico' e apprezzare ugualmente l'opera? In caso affermativo
allora significa che la tecnica non solo unicamente non basta, ma è quel
qualcosa in più, che fa vivere un veicolo ormai superato e obsoleto. Come
facciamo, però, a trasfondere questi concetti in tipologie di Videogioco che
almeno in apparenza non hanno nulla a che fare con la poesia o l'emotività? Che
dire di Tekken 4, IK+ o Mario Kart? Possono essere essi veicoli di messaggi
emotivi? Qualcuno sostiene che non esista nessun messaggio sott'inteso in
queste opere e che quindi qualsiasi riferimento ad esso si trova solamente
nell'immaginazione di chi lo vuole a tutti i costi vedere: L'epicità è una
presunzione di una chiave di lettura volutamente forzata. Ma è così? Che epicità
sussiste in un'opera artistica? Quale poesia intrinseca trovate nella sua
fatturazione? Può la tecnica suscitare emozioni? Di solito in un'opera
artistica il suo valore, oltre alla mera tecnica, è ricercato nel significato
emotivo ed intellettuale che l'autore ha voluto trasmettere. Ed è proprio qui
la chiave di volta. Quando la tecnica riesce a trasmettere emozioni vuol dire
che si è elevata, si è trasformata, ha subito quella metamorfosi che l'ha
portata a divenire Arte. Ovvero, il veicolo si è reso servo di un messaggio:
così nasce l'emotività, l'epicità e la poesia di un gesto tecnico. Quando la
sola tecnica smuove emozioni c'è qualcosa di più: l'emozione è calda mentre la
tecnica è fredda, quando la tecnica emana calore è perché c'è anima, sentimento
al suo interno, poesia creativa o semplicemente: Tecnica Aurea. Con questo
termine intendo identificare non solo l'ottima fattura che porta a creare un
qualcosa di tecnicamente irreprensibile, ma a riconoscere quel qualcosa in più
che rende viva e pulsante la creazione tecnica. E' per questo motivo che una
mera combo in Tekken 4 si trasforma in una danza leggiadra, in un susseguirsi di
evoluzioni pirotecniche, è sempre per lo stesso motivo che la postura degli
omini quadricromatici di IK+ per commodore 64 hanno qualcosa di più che una
semplice e perfetta postura da Karateka, ed è sempre per questo motivo che
l'infanzia enfatizzata da Mario Kart sviscera e tocca i vostri teneri
sentimenti di bambino, procurandovi lieti momenti di puro, innocente e allegro
divertimento.

Il Videogioco Aureo?

Esiste un rapporto ideale nella fatturazione di un Videogioco
per quanto riguarda Emozione e Tecnica? Che proporzione devono assumere queste
due componenti? Esiste la sezione Aurea del Videogioco? Ebbene, in armonia con
le digressioni appena sfornate direi che la cosa più importante sia focalizzare
il reparto emozionale su quello tecnico. Dare la precedenza a fattori che hanno
diretta relazione emotiva, anziché mera spettacolarizzazione, fa la differenza
tra un'idea sviluppata in modo geniale ed una che poteva avere un grande
potenziale, ma che non è stato espresso per intero. Molti prodotti si basano
sulla filosofia: "L'importante è apparire". Il risultato sono le più che
mediocri produzioni di mass market che saturano gli ormai stracolmi scaffali
degli esercizi pubblici. Sebbene l'apparire sia relativamente importante, ciò
che conta è la sostanza, ciò che c'è dietro il medium, il messaggio che esso
trasmette, l'epicità e la poesia che è intrisa nella fatturazione della
tecnica. Se poi troviamo massime espressioni di entrambe le cose il tutto si
tradurrà in un capolavoro, lo stato dell'arte: Il Videogioco Aureo! Sperando
d'aver offerto interessanti spunti di discussione, vi ricordiamo l'indirizzo
del Play2mail: Mail@Play2eye.it P.S.: A proposito lo sapevate che il vostro
ombelico si trova nella sezione aurea della vostra altezza? Provate a
misurare!!! ;)

[Autore] Cristian - CRS
- Puliti

CRS si propone, nel redigere i suoi articoli, di enfatizzare
l'elemento emozionale in modo prevalente su altre componenti tecniche che
definiscono le peculiarità del prodotto in esame. La sua visione del Videogioco
lo spinge a comunicare, all'eventuale fruitore, quello che crede sia
l'elemento più importante: "l'Anima" del Videogioco. Egli sostiene che il
fulcro delle considerazioni debba svolgersi attorno temi quali: l'atmosfera,
l'epicità, il coinvolgimento emotivo, le pennellate d'autore, lo spirito che
anima e dà vita alla serie di codice binario che sostiene e muove l'intero
esoscheletro tecnico, le sensazioni d'animo che permeano l'intera esperienza
ludica. Nei suoi componimenti assumerà quindi una coerenza descrittiva che per
filologica lo porterà a non soffermarsi troppo nella mera descrizione di fasi di
gioco, nella reiterazione di concetti stranoti all'utenza o alla menzione
amplificata dei pregi meramente tecnici. Egli sostiene che il fine del
Videogioco sia il divertimento e che ogni comparto, nella fatturazione dello
stesso, debba essere al servizio di questo fine, ivi compresa la struttura
tecnico-performante. Questa filosofia non collima necessariamente con la visione
di Videogioco assunta dal Network.

Quanto attendi: In & Out

Hype
Hype totali: 1
80%
nd

Altri contenuti per In & Out