Speciale Ubisoft - Conferenza E3 2015

La lineup E3 di Ubisoft: Tom Clancy's The Division, Rainbow Six Siege, South Park The Fractured But Whole, Ghost Recon Wildlands e For Honor.

Speciale Ubisoft - Conferenza E3 2015
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La conferenza Ubisoft all'E3 2015 è durata un'ora e dieci, minuto più, minuto meno. La durata ideale, anzi: si potrebbe imporre a tutte le conferenze di non durare più di un'ora. Anche perché il tempo della conferenza devi pur riempirlo in qualche modo, e per farlo rischi di cadere nei tipici errori da principiante: fasi di autocelebrazione dove ti proclami imperatore del mondo; oppure focus su servizi streaming o partnership televisive, quei tipici momenti in cui gli spettatori ne approfittano per alzarsi dalla sedia e andare a bere qualcosa nell'attesa che si torni a parlare di giochi. I videogiocatori vogliono sentir parlare di giochi, recita il primo comandamento. Vogliono annunci a manetta. Tutto il resto è fuffa. Persino sessioni di gameplay troppo prolungate possono essere pericolose. Ubisoft deve aver letto il manuale, perché si è mantenuta entro tempi decorosi e ha parlato quasi esclusivamente di giochi, a ritmo abbastanza serrato. Quasi, perché a un certo punto è salito sul palco Jason Derulo, che passava da quelle parti e guarda caso c'era giusto Just Dance 2016 da promuovere. (nuovi brani e la possibilità di scaricarne continuamente di nuovi con Just Dance Unlimited). Derulo si è messo a cantare e a ballare. È uno show, ci sta.

LE COSE BUONE

Dicevamo. Ubisoft è riuscita a intrattenere il pubblico con una conferenza discreta, funzionale. Qua e là ha pure sganciato qualche bombetta, com'è giusto che sia. Vedi South Park: The Fractured But Whole, seguito di The Stick of Truth affidato ad Ubisoft San Francisco. Un bell'inizio (pare che quest'anno all'E3 vada di moda iniziare con una sorpresa, fateci caso). Dal contesto fantasy si è passati ai supereroi. In tema di nuove IP si segnalano For Honor e Ghost Recon Wildlands, ma di questi parleremo nel paragrafo dedicato alle cose cattive, giusto per lanciare un paio di provocazioni. Anche l'arrivo di Trackmania su console non dovrebbe passare inosservato: la serie ha dimostrato nel corso del tempo una buona versatilità, tant'è che su PC esiste una nutrita community. È cosa buona e giusta che anche ai giocatori console venga data l'opportunità di toccare con mano il brand.

In generale, comunque, Ubisoft si è concentrata sui giochi, ma soprattutto sulla varietà dell'offerta. Tra gli undici titoli presentati ci sono giochi di ruolo, strategici/gestionali, rhythm game, action, giochi di guida e sparatutto, tradizionali e open world. È un aspetto da non sottovalutare, soprattutto quando altre conferenze si soffermano quasi interamente su singoli generi (vedi lo sparatutto). Insomma, sparare non l'unica soluzione, nei videogiochi si può fare molto altro. Sulla scia di Ellen Paige, Willem Dafoe e Kevin Spacey, un'altra attrice ha prestato il suo volto a un gioco Ubisoft (Rainbow Six: Siege): si tratta di Angela Bassett, già vista in Strange Days, Contact, Supernova e American Horror Story. L'attrice statunitense è salita sul palco per parlare della sua inedita esperienza videoludica. A conferma che cinema e videogioco continuano a relazionarsi, non solo sul versante del linguaggio. In alcuni casi i risultati sono interessanti, soprattutto per chi studia o analizza i due media.

LE COSE CATTIVE

Sottotono, invece, la presentazione di Assassin's Creed Syndicate. Niente gameplay, solo un semplice filmato in CG: data l'importanza del brand, e dato che sul versante gameplay non è che si sia visto ancora molto, ci saremmo aspettati una maggior attenzione da parte di Ubisoft. Stiamo pur sempre parlando della sua serie di punta. Anche la toccata e fuga riservata a The Crew non è stata esattamente piacevole, ma dimostra quantomeno che Ubisoft ci crede ancora, nonostante i risultati mediocri: ecco spiegata l'espansione Wild Run. Terminiamo il paragrafo delle cose cattive con due annunci che in teoria dovrebbero essere accolti con gioia, visto che sono titoli nuovi di zecca.

Premesso che quella che segue è una provocazione, come si diceva poco più su, For Honor e Ghost Recon Wildlands ci hanno lasciati freddini. Come mai? For Honor sa di già visto sin dal primo frame. Bella la dimensione corale, forse interessante il sistema di combattimento e il coop, ma sembrava di assistere a Ryse 2.0. La fase di gameplay non ha mostrato elementi particolarmente originali. Ghost Recon Wildlands ha chiuso la conferenza. Affascinante l'open world, ma sembrava di assistere a una variazione sul tema del Rainbow Six Siege di venti minuti prima. L'ennesimo Ghost Recon, le solite sparatorie. Poi esci dalla conferenza Ubisoft e vai a quella Sony, dove per metà del tempo non si è praticamente sparato. Allora capisci che esiste un altro modo di intendere i videogiochi, basta volerlo. Ubisoft comunque è stata brava, ha mantenuto l'offerta variegata e questa, lo ripetiamo, vuole essere solo una provocazione. Che nasce dalla conferenza Microsoft: uno sparatutto (quasi) continuo.

Ubisoft Ubisoft ha fatto il suo dovere, (quasi) senza tempi morti e concentrandosi su quel che agli appassionati davvero interessa: i giochi. In poco più di un'ora sono stati undici i titoli presentati sul palco, alcuni dei quali inediti. Ottima la partenza, col nuovo South Park; più canonico e prevedibile il momento Just Dance, appuntamento fisso dell'anno. Si segnala comunque una buona varietà dell'offerta, dettaglio non da poco in un panorama ormai saturo di sparatutto. Scialbo il momento dedicato ad Assassin's Creed Syndicate, a cui è stato riservato un semplice un filmato in CG: da Ubisoft ci saremmo aspettati un po' di gameplay, visto che fino a ora si è visto ancora poco. Ben vengano titoli nuovi di zecca come For Honor e Ghost Recon Wildlands, ma forse ci vorrebbe qualcosa di più innovativo. La provocazione è lanciata (ed è assolutamente gratuita, in attesa di provare i giochi).