Speciale Watch Dogs - Hacker e antieroe

A Parigi abbiamo incontrato Kevin Shortt, lead writer del gioco, per scoprire qualcosa di più sulla sceneggiatura e su Aiden

Speciale Watch Dogs - Hacker e antieroe
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  • Xbox 360
  • PS3
  • Wii U
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Uno degli aspetti che più ci ha colpito delle prime ore di Watch Dogs, che abbiamo recentemente avuto modo di provare durante un evento Ubisoft a Parigi, è la narrazione. Se è vero infatti che il gioco non presenta di per sé una sceneggiatura rivoluzionaria in ambito videogame, ponendosi semmai ai vertici della categoria, la Chicago del prossimo futuro immaginata dagli studi di sviluppo di Montreal è ricchissima di dettagli, e la narrazione, nonostante i lavori di scrittura risalgano a un paio d'anni fa, va a toccare temi oggi all'ordine del giorno. Se questo non bastasse, il protagonista Aiden Pearce sfoggia un fascino discreto, capace di non suscitare antipatie o simpatie particolarmente accese, eppure caratterizzato con tratti piuttosto interessanti. Durante la nostra permanenza a Parigi abbiamo avuto modo di parlare con Kevin Shortt, lead writer del team, nel tentativo di scoprire come sia nata l'idea dietro al gioco, e come si sia evoluta nel tempo.

    Antieroe

    Prima di cominciare con le domande su Watch Dogs, abbiamo indagato sulla carriera di Kevin, scoprendo come i videogiochi non abbiano rappresentato per lui il punto di partenza. Dopo gli studi ha infatti cominciato il suo percorso in ambito televisivo, sia come sceneggiatore sia in contesti produttivi, per poi passare in Ubisoft. Da quando vi ha fatto ingresso, non ha più lasciato la software house francese, lavorando prima su Avatar e successivamente su Far Cry 2.
    "Scrivere la storia di Watch Dogs è stata un'esperienza unica, e molto diversa da tutte quelle che avevo fatto in precedenza. Già agli inizi del progetto avevamo intenzione di raccontare qualcosa di profondamente radicato nella quotidianità, nel reale. Non una storia di denuncia, ma perlomeno qualcosa che facesse riflettere su quanto fragile sia la privacy di ognuno. Ovviamente non avevamo la minima idea di quanto quel tema sarebbe diventato importante di lì a qualche anno. Lavoravamo alla cieca, e ci ispiravamo alle storie di hacker anni '90, cercando di trasportarle nell'epoca moderna. Questo mito dell'uomo con tutte le chiavi in tasca ci piaceva molto, e dovevamo solo decidere cosa farne".
    In pratica, la scelta era tra un eroe standardizzato, che usasse la propria abilità per fare del bene, e un personaggio invece più in scala di grigi, né buono, né cattivo. Ispirandosi al trend (soprattutto televisivo) recente, che vede serie come Breaking Bad e House of Cards raccogliere incredibili successi grazie a questo genere di personaggi, il team di sceneggiatori ha cominciato a dare vita ad Aiden Pearce. Dato che, all'inizio del gioco, troviamo il protagonista in un momento molto particolare della sua vita, in cui i demoni del passato sembrano essere tornati a tormentarlo, ci siamo chiesti se la storia di Watch Dogs potrebbe essere definita secondo il classico cliché della "vicenda di redenzione".
    "Aiden è una persona dal passato oscuro, e sicuramente ci sarà un'elaborazione di questo concetto all'interno della trama. Senza svelare troppi dettagli, è sufficiente affermare che le nefandezze compiute in passato hanno avuto conseguenze molto gravi per diverse persone a lui molto vicine. Questa è senza dubbio una parte della storia per noi molto importante, e Aiden maturerà affrontando queste circostanze, dunque in questo senso si può parlare di un tentativo di redenzione per le azioni compiute in precedenza. Ma questo non è l'unico aspetto della storia, dato che ci sarà anche da mettere in conto il confronto diretto con il suo ex datore di 'lavoro sporco', che è destinato a diventare un grosso problema per Aiden. Ci sarebbero anche altri comprimari da citare, ma rischieremmo di rivelare troppo. Limitiamoci quindi a dire che, per quanto l'aspetto della redenzione sia in parte contemplato, la storia di Watch Dogs presenta anche molte altre sfaccettuature. Per quanto sia un personaggio in scala di grigi, abbiamo sempre pensato ad Aiden come una persona di buon cuore, ma anche un po' egoista. Ha questo straordinario potere tra le mani, e non riesce a non usarlo, a volte anche per puro divertimento."

    Una storia come quella di Watch Dogs si sarebbe potuta certamente prestare a una struttura a bivi, con allineamento e scelte morali che potessero influenzare l'andamento della trama. Tuttavia, il gioco non offrirà nulla di simile, proponendo una storia che sarà uguale per tutti.
    "Non sono un grande fan delle storie con bivi, che possono finire bene o male. Quando si cerca di creare una storia di quel tipo, si finisce per perdere di vista il messaggio, e non si riesce mai a caratterizzare il protagonista fino in fondo. Se un protagonista può finire per essere buono, o cattivo, nella stessa vicenda, la caratterizzazione non potrà mai essere forte, e i collegamenti saranno sempre troppo deboli. Noi volevamo raccontare una storia fino in fondo, con personaggi caratterizzati fino in fondo: i bivi non potevano trovarvi posto."
    Dev'essere stata una bella sorpresa per i ragazzi di Ubisoft quando, l'anno scorso, il caso Snowden ha portato in primo piano sui notiziari di tutto il mondo una storia per molti versi simile a quella narrata in Watch Dogs. Fortunatamente, persone come Aiden in giro ancora non ce ne sono, ma il fatto che la privacy dei privati cittadini venga calpestata di continuo, e perdipiù entro i margini della legalità, è un dato di fatto.
    "Quando abbiamo letto i giornali, e visto i notiziari, quasi non potevamo crederci. Intendiamoci, non erano belle notizie, proprio per nulla. Ma dimostravano che la nostra storia, seppure magari non originalissima, era qualcosa di più della somma dei suoi cliché. C'era qualcosa di vero, qualcosa che stava succedendo, e questo per noi è stato davvero importante."
    Il grande lavoro di sceneggiatura fatto su Watch Dogs traspare sin dai primi minuti di gioco, e parlare con Kevin ci ha convinto della mole del lavoro svolto. A partire dal 27 maggio, speriamo di scoprire una storia che valga davvero la pena di essere raccontata.

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