2012: Recensione del disaster movie di Sony Pictures

La nuova fine del mondo immaginata da Roland Emmerich in 2012, nuovo film drammatico firmato Sony Pictures.

2012: Recensione del disaster movie di Sony Pictures
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Con lo scintillante Independence day (1996) ci aveva mostrato un mondo attaccato dagli alieni, rifacendosi chiaramente a vecchi classici della fantascienza quali La guerra dei mondi (1953) di Byron Haskin e La Terra contro i dischi volanti (1956) di Fred F. Sears.Con il poco riuscito Godzilla (1998) aveva provveduto a trasferire in suolo americano il lucertolone radioattivo più famoso dei kaiju-eiga giapponesi.Con l'apprezzato The day after Tomorrow-L'alba del giorno dopo (2004), invece, ci aveva portati a conoscenza delle tragiche conseguenze dell'eccessivo riscaldamento del globo terrestre, tra tornado e supertempeste.Tedesco classe 1955, Roland Emmerich, dopo l'insipida trasferta preistorica di 10000 A.C. (2008), torna al filone catastrofico, ovvero quello in cui sa muoversi meglio, prendendo le mosse dall'anno che, secondo quanto inciso dai Maya sul loro calendario, corrisponderebbe con la precisa data della fine del mondo. A quanto pare però, l'idea di 2012 è venuta al produttore, compositore e sceneggiatore del film (insieme allo stesso Emmerich) Harald Kloser, il quale ha dichiarato: "Ogni civiltà sul pianeta ha un mito legato al diluvio; le cose vanno male, la società non funziona più e il pianeta ricomincia da zero. Alcune persone hanno una seconda opportunità di iniziare una nuova cultura, una nuova società, una nuova civiltà. Si possono trovare milioni di persone, assolutamente diverse tra loro, che credono che nel 2012 ci sarà un cambiamento nella società o nello spirito umano".

Parola di John Cusack"Roland ha preso un'intera strada cittadina, con delle palme, il cemento, le facciate degli edifici e ha messo tutto su queste sospensioni giganti, dicendo che dovevamo correrci sopra, arrivare alla macchina e partire. Alla fine, mi sono ritrovato in mezzo all'acqua, il fuoco, la terra, nuvole di ceneri e terremoti, praticamente tutto quello che si può immaginare. Ho guidato qualsiasi veicolo immaginabile in mezzo a ogni disastro immaginabile. E' stato decisamente intenso", a proposito dei giganteschi set esterni con pavimento tremolante che, poggiati su delle sospensioni, il regista ha potuto azionare mentre gli attori ci correvano sopra.

Eppure fummo avvisati. Tutti

"Più parlavo con Harald della storia, più capivo che era qualcosa con cui la gente poteva trovare un legame. Ci sono molti elementi filosofici e politici, che ritengo contribuiscano ad arricchire quello catastrofico" racconta Emmerich di 2012, che vede protagonista lo scrittore Jackson Curtis (John Cusack), la cui devozione verso il suo fallimentare, ma potenzialmente brillante romanzo lo ha portato a rovinare il matrimonio e la sua famiglia, fino a quando, iniziate a spostarsi le placche terrestri distruggendo anche Los Angeles, si trova a dover fare di tutto per portare in salvo l'ex moglie Kate (Amanda Peet) e i figli Noah (Liam James) e Lilly (Morgan Lily).Mentre il presidente degli Stati Uniti Thomas Wilson (Danny Glover) capisce rapidamente la crisi che il mondo sta per fronteggiare e, allo stesso modo, previene un'isteria di massa mantenendo il segreto, la figlia Laura (Thandie Newton) è scioccata per la scoperta di quello che il governo del padre sta nascondendo al mondo, e il responsabile dei suoi consiglieri scientifici Adrian Helmsley (Chiwetel Ejiofor), che è riuscito a decodificare i messaggi della Terra, è determinato ad aiutare il maggior numero di persone possibile. A differenza di Carl Anheuser (Oliver Platt), responsabile dello staff presidenziale, che sembra intento a far sopravvivere solo quella parte della società che può permetterselo, nella quale rientra anche il miliardario russo Yuri Karpov (Zlatko Buric).

Fino alla fine del mondo

Ma, nei panni del profetico e barbuto conduttore radiofonico Charlie Frost, che trasmette a tutti quelli che vogliono ascoltarlo le sue previsioni sulla catastrofe imminente, abbiamo anche il mai disprezzabile Woody"Natural born killers"Harrelson in quello che, partendo dal 2009, il regista costruisce, come di consueto, privilegiando una lunga prima parte d'attesa disturbata solo da qualche segnale premonitore e destinata principalmente alla presentazione dei diversi, interessanti personaggi.Ed è in questo contesto che, oltre a sbeffeggiare ironicamente il governatore Arnold Schwarzenegger, lascia emergere tramite la buona performance di Glover una malinconica figura di presidente proto-Barack Obama invecchiato, il quale non esita ad osservare: "Il mondo così come lo conosciamo, presto scomparirà".Infatti, mentre c'è chi vuole assicurarsi la continuità della specie umana e l'ottimo Cusack, insieme ai familiari, scappa continuamente in automobile e in aereo evitando imponenti edifici che cadono al suolo, metropolitane che volano per aria e strade che sprofondano, è chiaro che gli elaborati effetti speciali, una volta tanto, finiscano soltanto per fare da efficace sfondo a un racconto per immagini in cui non poca importanza assumono i rapporti umani e l'interazione tra coloro che lottano per la sopravvivenza.In questo caso, quindi, il classico fantafilm emmerichiano sadico e masochista al tempo stesso, che annovera anche la distruzione del Vaticano e l'affondamento di una nave a bordo di cui troviamo, tra gli altri, il veterano George"Un tocco di classe"Segal, sacrifica forse parte di quella eccessivamente facile emozione che aveva finito per conquistare nei suoi precedenti lavori la fetta di pubblico (grossa) interessata più alla spettacolarità che allo sviluppo della storia.Ma solo parte, attenzione, perché 2012, immerso in una fotografia a firma di Dean Semler (Apocalypto) che conferisce alle immagini un certo look anni Settanta, dei film diretti dall'autore di Stargate (1994) è quello che maggiormente possiamo annoverare nel sottogenere denominato disaster movie, al pari livello di titoli quali Terremoto (1974) di Mark Robson e Twister (1996) di Jan de Bont.Con evidente sottotesto riguardante l'importanza dell'unione (in particolare quella familiare) e immaginabili risvolti politically correct. D'altra parte, come si può essere politicamente scorretti dinanzi all'epilogo dell'umanità?

2012 Tra imponenti edifici che cadono al suolo, metropolitane che volano per aria, strade che sprofondano, navi travolte dalle acque e perfino la distruzione del Vaticano, il tedesco Roland Emmerich torna ad occuparsi del filone catastrofico, forte di un ottimo cast, rivelandosi ancora una volta potenzialmente portato per il sottogenere in questione. Anche se gli elaborati effetti speciali, questa volta, sembrano soltanto fare da efficace sfondo a un racconto per immagini in cui non poca importanza assumono i rapporti umani, l’interazione tra coloro che lottano per la sopravvivenza e, soprattutto, l’immancabile tematica dell’unione.

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