Intervista Alan Rickman al Giffoni 2014

Il magistrale interprete di Severus Piton si racconta in occasione del Giffoni 2014

Intervista Alan Rickman al Giffoni 2014
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Avete presente il ghigno di Piton quando Harry Potter gli disubbidisce? Ecco: Alan Rickman lo riproduce in forma più blanda quando qualche domanda destabilizza il suo contegno british. Ecco cos’ha detto al pubblico del Giffoni Film Festival sulla saga...
After all this time?” “... Always”: nella versione originale suona così il dialogo tra il preside Albus Silente e Severus Piton. Nella saga di Harry Potter il passaggio è cruciale perché racconta di come l’ex docente di Pozioni abbia da sempre amato la mamma del maghetto, in silenzio, da lontano e con spirito di sacrificio inimmaginabile per colui che fu Il principe mezzosangue. Ecco perché il pubblico del Giffoni Film Festival ha chiesto ripetutamente ad Alan Rickman di ripetere quella breve parola che racchiude tutto l’universo interiore del personaggio. L’attore ha schivato la richiesta in vari modi. Prima dicendo che al “per sempre” preferisce il “mai” (“never”), poi ha concesso un “spesso” (“often”) e alla fine ha confessato che invece non è quella la battuta preferita del suo alter ego magico. Preferisce decisamente quella smorfia ormai familiare a milioni di fan nel momento in cui pronuncia il suo tipico “Ovviamente” (“Obviously”). Non lasciatevi ingannare dall’umorismo e dal contegno british perché tutto il calore, le emozioni e l’energia della manifestazione campana dedicata ai più piccoli hanno colpito nel segno. Il giorno dopo la partenza da Giffoni l’interprete ha inviato un’e-mail all’organizzazione, promettendo di contattare Tim Burton e invitarlo caldamente a partecipare all’evento. Promosso a pieni voti, quindi, il pubblico del Belpaese.

"Ovviamente"

Harry Potter ha alcuni tratti quasi shakespeariani... ha letto gli altri libri di J.K. Rowling?
Sono d’accordo: Harry è un misto di Amleto, Tito Andronico e Riccardo III, quanto ai romanzi invece ancora non ho avuto l’occasione di farlo, ma mia moglie sì. Ha terminato il primo e sta leggendo il secondo e ne è entusiasta.

Piton ha sconvolto tutti i fan con il suo segreto. Quale lezione ha lasciato al pubblico?
Credo seriamente che l’amore sia l’unica cosa importante nella vita.

Quant’è difficile andare avanti dopo un ruolo così iconico?
Non mi sono accorto del passare del tempo perché ho fatto altri lavori prima, durante e dopo la saga. Una cosa è certa: mi sarebbe stato d’aiuto in quel frangente avere davvero i capelli neri!

Avrebbe apportato qualche cambiamento alla storia se avesse potuto?
Non avrei mai potuto perché ho troppo rispetto per J.K. Rowling, che comunque ha scandagliato ogni parola della sceneggiatura prima che arrivasse su grande schermo. Penso che l’adattamento sia stato straordinario. Sono sicuro che abbiate letto i libri, perché sapete quanto sia stato complesso ridurli in uno script.

Be different

È stato difficile fare il mago?
Assolutamente no e per due motivi. Il primo: è facile perdersi nel mondo di Harry Potter. Secondo: quando leggi un libro, le storie raccontate diventano reali per te. Quindi fa parte del mio lavoro crederci e se non lo facessi allora non convincerei nemmeno te che sono vere. Devo dire che i designer dei set hanno fatto anche un lavoro eccelso, poi riprodotto nei parchi di divertimento a tema negli Universal Studios.

Non ha avuto problemi neppure quando si credeva che Piton fosse cattivo?
La gente ti dà etichette, ma per me era un personaggio... certo, all’inizio non proprio piacevole, ma poi si è visto il cambiamento.

Perché non asseconda i fan quando ti chiedono di recitare delle battute di Piton?
Perché odio le citazioni...

Che ricordo ha di Tim Burton?
A parte invidiarlo per i capelli? Penso che gli calzerebbe alla perfezione la maglietta di Giffoni “Be Different” perché ha un grandissimo senso dell’umorismo eppure sul set è serio e spietato. Amo lavorare con lui...

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