Da troppi, tanti anni se ne parla veramente ovunque. Bistrattati, sempre relegati all'ombra della grandi produzioni d'oltreoceano o nostrane, i cosiddetti B-movie, a partire da quella seconda lettera dell'alfabeto usata per classificarli, altro non includono che la fetta (piuttosto grossa, tra l'altro) di celluloide che viene soltanto dopo quella tanto decantata (spesso ingiustamente) rappresentata dalla A, costituita dai film ad alto budget. Quindi, produzioni low budget, tempestate di artigianali effetti speciali e popolate da cast privi di star o da attori che un tempo lo erano; ma anche produzioni che hanno finito per rivelarsi tra le preferite di tanti rappresentativi nomi della Settima arte, da Martin Scorsese a Quentin Tarantino, passando per Robert Rodriguez. Testimonianza del fatto che quello una volta ritenuto "cinema minore" d'emulazione hollywoodiana è, con ogni probabilità, il prezioso scrigno dalle cui bizzarre idee attingono spesso coloro che vengono definiti maestri della celluloide. Allora, tenendo in considerazione la vasta diffusione che inediti e titoli del passato riscoperti hanno cominciato ad avere anche in Italia con la diffusione dei supporti digitali, perché non dedicare una rubrica proprio a questa più o meno oscura fetta dell'home video?
100 million BC
Non potevamo cominciare altro che da David Michael Latt, scapestrato e a suo modo geniale produttore che - spesso in tempo record - confeziona lungometraggi che fanno il verso a più o meno contemporanei successi statunitensi. Infatti, fanno parte della sua factory sia The terminators (2009) di Xavier S. Puslowski - uscito nello stesso periodo di Terminator salvation (2009) - che l'action-movie ad alta quota Airline disaster (2010) di John Willis III, entrambi distribuiti in dvd, dalle nostre parti, da Minerva Pictures. Come pure altri quattro lungometraggi, tra i quali questo 100 million BC (2008), diretto dall'attore Griff Furst sotto pseudonimo Louis Myman e il cui titolo, in maniera evidente, cerca di richiamare alla memoria 10000 A.C. (2008) di Roland Emmerich. Ma, con il Christopher Atkins di Laguna blu (1980) a fare da nome di punta, la trama non ha nulla a che vedere con quella della pellicola firmata dall'autore di Stargate (1994); film oltretutto ricordato per alcune trovate. Vi aspetta tanto divertimento trash a base di piante velenose e un tirannosauro in digitale che se ne va a spasso per Los Angeles; oltre a un gruppo di Navy seals inviati indietro nel tempo alla ricerca di alcuni esploratori che, nel 1949, tentarono il primo salto temporale, rimanendo intrappolati nella preistoria.
Sherlock Holmes-La corona d’Inghilterra
E, incredibile ma vero, David Michael Latt - la cui filmografia di produttore dimostra che ha una certa predilezione per i mostri - riesce a sfruttare esseri preistorici digitalmente ricreati perfino in Sherlock Holmes-La corona d'Inghilterra (2010) di Rachel Goldenberg, di sicuro nato per cavalcare l'onda del successo della pellicola di Guy Ritchie in cui Robert Downey Jr. veste i panni del noto personaggio creato da Sir Arthur Conan Doyle. In questo caso, è lo sconosciuto Ben Syder ad interpretare il più famoso detective della storia, all'interno di circa 89 minuti di visione che prendono il via da un anziano Watson alias Gareth David-Lloyd impegnato a raccontare la vicenda in questione. Vicenda ambientata nel 1882, con i due alle prese con un genio del male e della meccanica intento non solo a terrorizzare Londra tramite le sue mostruose creature, ma anche e soprattutto ad uccidere la regina d'Inghilterra per proclamarsi nuovo sovrano. Per un delirio totale che, oltre a concedersi perfino citazioni cinefile (c'è una Signora Hitchcock!), tira in ballo un drago meccanico volante e una gigantesca piovra che attacca un'imbarcazione.
Mega shark versus giant octopus
Ma, se parliamo di gigantesche piovre, non possiamo fare a meno di tirare in ballo Mega shark versus giant octopus (2009) di Ace Hannah, con ogni probabilità uno dei titoli più celebri sfornati dal team di Latt. Ed è inutile chiedersi il perché: come non sfoggiare il proprio sorriso dinanzi alle incredibili imprese di una piovra e uno squalo di gigantesche dimensioni che, rimasti congelati per secoli, vengono liberati nel terzo millennio? Con la cantante Deborah Gibson e il Renegade televisivo Lorenzo Lamas nel cast, il momento più atteso è, ovviamente, lo scontro finale già annunciato del titolo, ma vi si arriva soltanto dopo aver assistito a situazioni tanto impossibili quanto trash. Infatti, gli 85 minuti totali di visione, fortunatamente, in mezzo ai molti momenti di dialogo includono, tra l'altro, un aereo annientato dal pesciolone che balza dalle acque fino ad addentarlo in volo (!!!) e il Golden Gate attaccato dallo stesso. Del resto, per quale motivo spopolò tanto il trailer circolato in rete ai tempi dell'uscita del film in patria?
Mega python vs gatoroid
Ancora cross-over mostruosi con l'ultima novità lattiana sfornata per l'Italia sempre da Minerva: Mega python vs gatoroid (2011), prodotto, tra gli altri, dalla già citata Gibson e da Tiffany, altra stellina del panorama musicale anni Ottanta, entrambi protagoniste del film insieme al veterano A Martinez. Questa volta siamo nelle zone paludose della Florida del sud, dove un gruppo di ranger, al fine di arginare il proliferarsi di giganteschi e pericolosi pitoni, decidono di scagliargli contro dei coccodrilli nutriti con un anabolizzante sperimentale volto ad aumentarli di dimensioni. Ovviamente, anziché scontrarsi tra loro, le creature decidono di spartirsi il "banchetto umano", dirette dalla Mary Lambert che, dopo il dittico Cimitero vivente, sembra essersi persa nel marasma degli stright to video e delle produzioni tv. Ed il tutto non manca di movimento e splatterosi assalti da parte dei rettiloni, protagonisti perfino di una bizzarra sequenza in cui si riproducono sulle note di un'orecchiabile canzoncina in netto contrasto con le immagini. Non a caso, aspetto curioso di questa operazione è il fatto che l'ironia non sembra questa volta essere involontaria, come testimoniano sia la presenza di Micky Dolenz - batterista dei Monkees - nel ruolo di se stesso che momenti di autocitazionismo; dal pitone che addenta un dirigibile riportante la scritta "The asylum", nome della casa di produzione di Latt, a quello che ingoia per intero un treno come in Snakes on a train (2006), altra pellicola finanziata dallo stesso. Insomma, se non fosse chiaro, non mancano occasioni per divertirsi... basta non prendersi sul serio e saper stare al gioco.
Speciale The B Movieye: I mostri targati Minerva
Le mostruose creature dei dvd Minerva
Da troppi, tanti anni se ne parla veramente ovunque. Bistrattati, sempre relegati all'ombra della grandi produzioni d'oltreoceano o nostrane, i cosiddetti B-movie, a partire da quella seconda lettera dell'alfabeto usata per classificarli, altro non includono che la fetta (piuttosto grossa, tra l'altro) di celluloide che viene soltanto dopo quella tanto decantata (spesso ingiustamente) rappresentata dalla A, costituita dai film ad alto budget.
Quindi, produzioni low budget, tempestate di artigianali effetti speciali e popolate da cast privi di star o da attori che un tempo lo erano; ma anche produzioni che hanno finito per rivelarsi tra le preferite di tanti rappresentativi nomi della Settima arte, da Martin Scorsese a Quentin Tarantino, passando per Robert Rodriguez. Testimonianza del fatto che quello una volta ritenuto "cinema minore" d'emulazione hollywoodiana è, con ogni probabilità, il prezioso scrigno dalle cui bizzarre idee attingono spesso coloro che vengono definiti maestri della celluloide.
Allora, tenendo in considerazione la vasta diffusione che inediti e titoli del passato riscoperti hanno cominciato ad avere anche in Italia con la diffusione dei supporti digitali, perché non dedicare una rubrica proprio a questa più o meno oscura fetta dell'home video?
100 million BC
Non potevamo cominciare altro che da David Michael Latt, scapestrato e a suo modo geniale produttore che - spesso in tempo record - confeziona lungometraggi che fanno il verso a più o meno contemporanei successi statunitensi.
Infatti, fanno parte della sua factory sia The terminators (2009) di Xavier S. Puslowski - uscito nello stesso periodo di Terminator salvation (2009) - che l'action-movie ad alta quota Airline disaster (2010) di John Willis III, entrambi distribuiti in dvd, dalle nostre parti, da Minerva Pictures.
Come pure altri quattro lungometraggi, tra i quali questo 100 million BC (2008), diretto dall'attore Griff Furst sotto pseudonimo Louis Myman e il cui titolo, in maniera evidente, cerca di richiamare alla memoria 10000 A.C. (2008) di Roland Emmerich.
Ma, con il Christopher Atkins di Laguna blu (1980) a fare da nome di punta, la trama non ha nulla a che vedere con quella della pellicola firmata dall'autore di Stargate (1994); film oltretutto ricordato per alcune trovate.
Vi aspetta tanto divertimento trash a base di piante velenose e un tirannosauro in digitale che se ne va a spasso per Los Angeles; oltre a un gruppo di Navy seals inviati indietro nel tempo alla ricerca di alcuni esploratori che, nel 1949, tentarono il primo salto temporale, rimanendo intrappolati nella preistoria.
Sherlock Holmes-La corona d’Inghilterra
E, incredibile ma vero, David Michael Latt - la cui filmografia di produttore dimostra che ha una certa predilezione per i mostri - riesce a sfruttare esseri preistorici digitalmente ricreati perfino in Sherlock Holmes-La corona d'Inghilterra (2010) di Rachel Goldenberg, di sicuro nato per cavalcare l'onda del successo della pellicola di Guy Ritchie in cui Robert Downey Jr. veste i panni del noto personaggio creato da Sir Arthur Conan Doyle.
In questo caso, è lo sconosciuto Ben Syder ad interpretare il più famoso detective della storia, all'interno di circa 89 minuti di visione che prendono il via da un anziano Watson alias Gareth David-Lloyd impegnato a raccontare la vicenda in questione. Vicenda ambientata nel 1882, con i due alle prese con un genio del male e della meccanica intento non solo a terrorizzare Londra tramite le sue mostruose creature, ma anche e soprattutto ad uccidere la regina d'Inghilterra per proclamarsi nuovo sovrano.
Per un delirio totale che, oltre a concedersi perfino citazioni cinefile (c'è una Signora Hitchcock!), tira in ballo un drago meccanico volante e una gigantesca piovra che attacca un'imbarcazione.
Mega shark versus giant octopus
Ma, se parliamo di gigantesche piovre, non possiamo fare a meno di tirare in ballo Mega shark versus giant octopus (2009) di Ace Hannah, con ogni probabilità uno dei titoli più celebri sfornati dal team di Latt. Ed è inutile chiedersi il perché: come non sfoggiare il proprio sorriso dinanzi alle incredibili imprese di una piovra e uno squalo di gigantesche dimensioni che, rimasti congelati per secoli, vengono liberati nel terzo millennio?
Con la cantante Deborah Gibson e il Renegade televisivo Lorenzo Lamas nel cast, il momento più atteso è, ovviamente, lo scontro finale già annunciato del titolo, ma vi si arriva soltanto dopo aver assistito a situazioni tanto impossibili quanto trash. Infatti, gli 85 minuti totali di visione, fortunatamente, in mezzo ai molti momenti di dialogo includono, tra l'altro, un aereo annientato dal pesciolone che balza dalle acque fino ad addentarlo in volo (!!!) e il Golden Gate attaccato dallo stesso. Del resto, per quale motivo spopolò tanto il trailer circolato in rete ai tempi dell'uscita del film in patria?
Mega python vs gatoroid
Ancora cross-over mostruosi con l'ultima novità lattiana sfornata per l'Italia sempre da Minerva: Mega python vs gatoroid (2011), prodotto, tra gli altri, dalla già citata Gibson e da Tiffany, altra stellina del panorama musicale anni Ottanta, entrambi protagoniste del film insieme al veterano A Martinez.
Questa volta siamo nelle zone paludose della Florida del sud, dove un gruppo di ranger, al fine di arginare il proliferarsi di giganteschi e pericolosi pitoni, decidono di scagliargli contro dei coccodrilli nutriti con un anabolizzante sperimentale volto ad aumentarli di dimensioni.
Ovviamente, anziché scontrarsi tra loro, le creature decidono di spartirsi il "banchetto umano", dirette dalla Mary Lambert che, dopo il dittico Cimitero vivente, sembra essersi persa nel marasma degli stright to video e delle produzioni tv.
Ed il tutto non manca di movimento e splatterosi assalti da parte dei rettiloni, protagonisti perfino di una bizzarra sequenza in cui si riproducono sulle note di un'orecchiabile canzoncina in netto contrasto con le immagini.
Non a caso, aspetto curioso di questa operazione è il fatto che l'ironia non sembra questa volta essere involontaria, come testimoniano sia la presenza di Micky Dolenz - batterista dei Monkees - nel ruolo di se stesso che momenti di autocitazionismo; dal pitone che addenta un dirigibile riportante la scritta "The asylum", nome della casa di produzione di Latt, a quello che ingoia per intero un treno come in Snakes on a train (2006), altra pellicola finanziata dallo stesso.
Insomma, se non fosse chiaro, non mancano occasioni per divertirsi... basta non prendersi sul serio e saper stare al gioco.
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