Speciale Canzoni al cinema: Top Ten 2014

Riscopriamo le migliori dieci scene musicali del cinema del 2014

Speciale Canzoni al cinema: Top Ten 2014
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Il connubio fra il cinema e la musica rappresenta per tradizione uno degli assi portanti della narrazione sul grande schermo; e non soltanto nel musical, genere in cui per convenzione le canzoni costituiscono il veicolo privilegiato del racconto. Ripensando all’annata di cinema appena trascorsa, infatti, nella memoria di ciascuno di noi riaffioreranno di sicuro moltissime sequenze che non avrebbero avuto lo stesso, fragoroso impatto senza l’ausilio di un brano musicale in grado di scandire alla perfezione le emozioni di quella singola scena: che si tratti di una vera e propria performance da musical, di un sottofondo extradiegetico (ma non per questo meno coinvolgente) o, nei casi spesso più interessanti, di una musica interna al film ma che fornisce ai personaggi l’occasione per una liberatoria esplosione di energia. E per celebrare la fine del 2014 e augurarci un 2015 altrettanto (se non più) ricco di buone colonne sonore, dunque, abbiamo pensato di proporvi una personalissima classifica dei nostri “momenti cine-musicali” prediletti dell’anno, con una Top 10 delle scene rese indimenticabili proprio grazie ad una canzone ben scelta: con molte difficili esclusioni, vista l’enorme quantità di possibili opzioni, ma con una classifica che speriamo possa contribuire a farvi rivivere alcuni fra i più bei momenti di cinema del 2014...

10. A Step You Can’t Take Back di Keira Knightley, da Tutto può cambiare

In una classifica cine-musicale non poteva non trovare spazio questa originale fiaba contemporanea narrata con toni da musical d’altri tempi: Tutto può cambiare, diretto da John Carney e incentrato sul sottobosco discografico di una New York di rado tanto poetica e suggestiva. Benché la canzone più apprezzata nella ricca soundtrack del film rimanga la dolcissima Lost Stars, la nostra scelta è ricaduta su un altro brano, che funziona in maniera ancora più efficace all’interno della pellicola: si tratta della ballata romantica A Step You Can’t Take Back, sulle cui note si esibisce la giovane cantautrice Gretta James (Keira Knightley) in un locale newyorkese. È la scena del primo incontro fra Gretta e il discografico Dan Mulligan (Mark Ruffalo): la Knightley canta con voce fragile e sembra spaventata dal brusio del suo auditorio, ma Dan rimane talmente catturato dall’esibizione della ragazza da avvertire la magia nelle sue note, al punto da immaginarsi che ad accompagnarla sia un’intera orchestra.


9. The Hanging Tree di Jennifer Lawrence, da Hunger Games - Il canto della rivolta, parte I

Raramente, nei film visti nel 2014, una canzone ha avuto un’importanza narrativa paragonabile a quella ricoperta da The Hanging Tree all’interno di Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I di Francis Lawrence, il terzo capitolo della fortunatissima saga tratta dal ciclo di romanzi di Suzanne Collins. Il brano viene intonato a cappella, senza accompagnamento strumentale, dall’eroina del film, Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence), nel momento in cui lei e i suoi compagni sono assorti nel lutto per la distruzione del Distretto 12 da parte del Governo. La performance di Katniss, trasmessa anche negli altri distretti, diventerà un autentico canto di battaglia per smuovere gli animi del popolo e spingerlo alla ribellione contro la dittatura che li opprime.

8. December, 1963 (Oh, What a Night) dei Four Seasons, da Jersey Boys

Uno dei pochissimi musical del 2014 è Jersey Boys, trasposizione firmata dal veterano Clint Eastwood dell’omonimo spettacolo teatrale ispirato alla carriera dei mitici Four Seasons e alla parabola biografica del loro leader e principale vocalist, Frankie Valli. In questo nostalgico viaggio all’interno della musica pop degli Anni ’50, ’60 e ’70, uno dei momenti cinematograficamente più efficaci è senz’altro la sequenza dei titoli di coda, che scivolano sulle note di una delle storiche hit della band americana: December, 1963 (Oh, What a Night). Sul ritmo trascinante di questo brano, inciso dai Four Seasons nel 1975, l’intero cast del film si esibisce in una deliziosa e simpaticissima coreografia, mentre lo spettatore non può fare a meno di tenere il ritmo con il piede canticchiando sottovoce insieme agli attori di Jersey Boys.


7. Come and Get Your Love dei Redbone, da Guardiani della Galassia

Se per Jersey Boys abbiamo scelto i bellissimi titoli di coda, una delle migliori sequenze musicali del 2014 è costituita senza dubbio dai titoli di testa di uno dei campioni d’incassi dell’annata, il blockbuster Marvel Guardiani della Galassia di James Gunn. In un film che offre uno scanzonato intrattenimento anche in virtù di una stupenda colonna sonora dal chiaro gusto Seventies, a sorprendere e divertire è innanzitutto la gustosa scena degli opening credits, che vede il protagonista, il giovane Peter Quill (Chris Pratt), esplorare un pianeta sconosciuto e potenzialmente ostile sulle note irresistibili di uno strepitoso classico R&B dei Redbone del 1974, Come and Get Your Love: l’esempio emblematico di una soundtrack usata in maniera formidabile perfino per un genere cinematografico agli antipodi dal musical!


6. La nuit n’en finit plus di Petula Clark, da Due giorni, una notte

«Je voudrais dormir et ne plus penser / J’allume une cigarette / J’ai des idées noires en tête / Et la nuit me parait si longue, si longue, si longue», recita la splendida voce di Petula Clark, mentre il volto di una meravigliosa Marion Cotillard si illumina di un rinnovato sentimento di speranza e di gioia, quasi antitetico rispetto alla tristezza espressa dai versi. Il brano in questione, La nuit n’en finit plus, è stato inciso dalla grande Petula Clark nel 1963, scalando le classifiche francesi nello stesso anno in cui Jackie DeShannon registrava la versione originale in inglese, Needles and Pins, firmata da Sonny Bono. La nuit n’en finit plus risuona alla radio in una sequenza di Due giorni, una notte, il nuovo, eccezionale film dei fratelli Dardenne, mentre l’operaia Sandra è in macchina insieme al marito Manu (Fabrizio Rongione); dopo le prime note lui spegne l’autoradio, ma Sandra la riaccende subito e lascia che la voce di Petula Clark riporti una scintilla di entusiasmo in grado di farle dimenticare l’angoscia per la propria situazione.


5. Live and Let Die di Paul McCartney & Wings, da American Hustle

Forse nessun altro film uscito in Italia nel 2014 ha potuto contare su una soundtrack ricchissima e variegata quanto quella di American Hustle, per la quale il regista David O. Russell ha selezionato un’incredibile quantità di grandi hit degli Anni ’70 e dintorni: da A Horse With No Name degli America a I Feel Love di Donna Summer, da Goodbye Yellow Brick Road di Elton John ad How Can You Mend a Broken Heart dei Bee Gees. Difficile operare una singola scelta in un ventaglio tanto ricco, ma la sequenza più clamorosa, delirante e sopra le righe del film di Russell rimane probabilmente quella di Live and Let Die, brano inciso in origine da Paul McCartney e i Wings nel 1973 come tema musicale di un altro film: 007 - Vivi e lascia morire. Lo storico successo dei Wings, prestato alle avventure di James Bond, viene ripreso da Russell per una scena gustosissima in cui è l’incontrollabile Rosalyn Rosenfeld, impersonata da una scatenata Jennifer Lawrence, a sovrapporre la propria voce a quella di Paul McCartney: ma all’effetto comico della sequenza contribuisce il fatto che Rosalyn canti e balli mentre indossa i guanti gialli da cucina ed è intenta a spolverare i mobili del salotto, dimenandosi furiosamente di fronte allo sguardo stupito del figlioletto Danny.


4. Gloria di Umberto Tozzi, da The Wolf of Wall Street

...E se all’improvviso, nella scena clou di Titanic, al posto della melodia di My Heart Will Go On risuonasse al massimo volume Gloria di Umberto Tozzi? È all’incirca quello che accade, con effetto straniante e assolutamente esilarante, in una delle sequenze più memorabili di The Wolf of Wall Street, il nuovo capolavoro di Martin Scorsese: lo yatch a bordo del quale viaggia il giovane milionario Jordan Belfort (Leonardo DiCaprio) viene travolto dalla furia di un maremoto in prossimità delle coste dell’Italia, e di colpo ecco partire la famosissima canzone di Umberto Tozzi del 1979, portata al successo tre anni più tardi sulla scena internazionale, in inglese, da Laura Branigan. Ma è la versione originale italiana di Tozzi ad accompagnare la scena del naufragio dello yatch e il salvataggio dei passeggeri: una scelta inusuale, spiazzante ma, a conti fatti, azzeccatissima, nello stesso anno in cui il brano di Umberto Tozzi è stato utilizzato anche nel finale di Gloria, l’acclamato film cileno di Sebastián Lelio, che ne ha ripreso addirittura il titolo.

3. Wonderwall degli Oasis, da Mommy

Fra gli irrinunciabili capolavori del 2014, il nuovo film dell’enfant prodige canadese Xavier Dolan, Mommy, trae gran parte della propria forza proprio da una colonna sonora adoperata con impeccabile intelligenza. E all’interno di un’opera in cui le emozioni dirompenti dei personaggi sono veicolate spesso e volentieri dalla musica classica o da brani pop, una delle sequenze più significative e stupefacenti rimane quella sviluppata sulle note di Wonderwall, cavallo di battaglia della rockband britannica degli Oasis, datato 1995. Accompagnato dalla voce di Liam Gallagher, il giovane protagonista del film, il problematico sedicenne Steve Després (Antoine-Olivier Pinon), lascia scoppiare la sua incontenibile vitalità, compiendo un gesto sorprendente: allarga letteralmente le dimensioni dello schermo, frantumando quell’atipico formato 1:1 che, fino a quel momento, aveva simboleggiato il senso di oppressione e di claustrofobia nella sua esistenza.


2. Modern Love di David Bowie, da Frances Ha

Il catalogo del leggendario David Bowie rappresenta da decenni una fonte d’ispirazione inesauribile per decine e decine di colonne sonore che hanno preso in prestito le canzoni dell’icona britannica del rock. Uno dei più recenti e più riusciti esempi in tal senso è il magnifico Frances Ha, tenera commedia diretta da Noah Baumbach e interpretata da una Greta Gerwig a dir poco adorabile nel ruolo del titolo, la scombinata ma simpaticissima Frances Halladay. In una delle sequenze più suggestive del film la nostra Frances, con zaino in spalla e scarpe da ginnastica, corre e volteggia con i capelli al vento fra le strade di New York, mentre il Duca Bianco la accompagna - e ci accompagna - al ritmo di uno dei suoi intramontabili successi dance del 1983, la bellissima Modern Love. Un perfetto compendio musicale all’esplosione di vitalità, di energia e di ottimismo di Frances, e al tempo stesso un affettuoso omaggio alla sequenza analoga contenuta nel film di Leos Carax del 1986 Rosso sangue, in cui era Denis Lavant a sperimentare una corsa selvaggia nelle strade di Parigi sulle note dalla medesima canzone.


1. On ne change pas di Céline Dion, da Mommy

In un film traboccante di sequenze incredibilmente coinvolgenti e di musiche che ne accrescono ulteriormente l’impatto emotivo, una delle scene più intense, profonde commoventi, a giudizio di chi scrive, si consuma all’interno della cucina di Diane (Anne Dorval), la madre di Steve (Antoine-Olivier Pinon): ad un tratto suo figlio inserisce nello stereo la compilation registrata da suo padre, e nella stanza risuona la voce calda e avvolgente di Céline Dion, che scorre lungo l’incantevole melodia di uno dei suoi più celebri successi in francese, On ne change pas, del 1998. Steve entra in cucina muovendosi sinuoso e ripetendo i versi di Céline Dion, e coinvolge nel proprio canto anche la madre Diane e la loro vicina di casa, la timida Kyla (Suzanne Clément): la donna, bloccata da una balbuzie di origine psicologica, dopo qualche istante di esitazione supera i propri timori e libera la sua voce all’unisono con quella di Céline. Nell’apparente semplicità di un karaoke casalingo improvvisato in una cucina, il film di Xavier Dolan sprigiona una carica di emozioni indescrivibile, da conservare nella mente e nel cuore come uno dei momenti più alti e preziosi di tutto il cinema del 2014.