Intervista Come ti spaccio la famiglia

I protagonisti e il regista della divertente commedia on the road parlano del film e delle loro interpretazioni

Intervista Come ti spaccio la famiglia
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E' da qualche giorno in tutti i cinema la divertente commedia d'azione Come ti spaccio la famiglia, con protagonisti Jennifer Aniston e Jason Sudeikis. La regia è di Rawson Marshall Thurber, conosciuto per Palle al balzo - Dodgeball: nel film Sudeikis interpreta un maldestro spacciatore che si caccia in un brutto guaio, e per uscirne fuori deve metter su una finta famiglia per attraversare il confine. Inutile dire che, di lì a poco, gliene capiteranno di tutti i colori!
Cogliamo l'occasione per sentire cosa ha da dirci il cast, composto anche da Will Poulter e Kathryn Hahn.

Jennifer, Jason, avete improvvisato molto?

JENNIFER ANISTON: No, non abbiamo improvvisato molto. Siamo rimasti molto fedeli alla sceneggiatura.

JASON SUDEIKIS: Si, assolutamente, gran parte del materiale era già nella sceneggiatura. Se poi le parole sono cambiate, non me lo ricordo.

JENNIFER ANISTON: Può essere che abbiamo cambiato qualche parola. Perché lo facevamo spesso.

JASON SUDEIKIS: E’ vero. Ci sono molti scambi di battute.

JENNIFER ANISTON: Il che è sempre divertente. Lui è davvero bravo... è stupefacente.

JASON SUDEIKIS: Sono passato da buono a stupefacente nella stessa frase. [Ride]

Come attori, per creare l’illusione, vi capita spesso d’intrecciare dei legami con degli sconosciuti o con delle persone che non conoscete bene, quindi mi chiedevo se vi identificate con questa storia in cui ci sono degli individui che devono stare assieme per uno scopo e sono obbligati a fingere di stare bene.

JENNIFER ANISTON: Sì. La cosa divertente è l’atteggiamento che abbiamo l’uno nei confronti dell’altro, soprattutto all’inizio. Come il mio personaggio, che detesta quello interpretato da Sudeikis.

JASON SUDEIKIS: All’inizio del film non mi rivolge neanche la parola.

JENNIFER ANISTON: E lei non conosce i ragazzi.

Sarà capitato anche a voi, quando arrivavate sul set e tutto d’un tratto dovevate diventare una famiglia?

JENNIFER ANISTON: Credo che diventiamo davvero una famiglia. Trascorri assieme tre o quattro mesi della tua vita ogni giorno, per tutto il giorno, troppo a lungo [ride], e ci sei solo tu e loro.

JASON SUDEIKIS: E’ il modello reality show. Si mettono delle persone nella stessa città nel bel mezzo del North Carolina per quattro mesi, gli si offre un lavoro—anche se noi non lavoriamo in una fabbrica di T-shirt, ma facciamo un film—e alla fine tutti amano tutti, o odiano tutti, e ci si stanca l’uno dell’altro, come accade nel film. Quindi la questione non è tanto fare un film e fingere. Come attore posso dire che la questione, probabilmente, è essere abituati a fare i film e dover affrontare l’aspetto famigliare o quello che accade quando si frequentano delle persone per così tanto tempo.

Per tutti voi, qual è stata la scena più impegnativa da girare senza scoppiare a ridere, e chi rideva di più sul set?

KATHRYN HAHN: Ero io. [ride]

JASON SUDEIKIS: Oh, mio dio, era Will.

RAWSON MARSHALL THURBER: Will.

WILL POULTER: Si, non riuscivo a trattenermi.

JASON SUDEIKIS: Will, senza alcun dubbio.

JENNIFER ANISTON: Non è stato facile nel camper con Kathryn. Iniziava la scena raccontando delle storie straordinarie che poi si riallacciavano ai veri dialoghi della sceneggiatura e, ogni volta, erano completamente diversi.

JASON SUDEIKIS: E tutte portavano al racconto di come si erano incontrati lei e il personaggio di Nick, e poi noi iniziavamo a raccontare ciascuno la sua storia. Abbiamo riso molto. Avremmo potuto fare un film intero con le risate di Will. [Ride]

Rawson, com’è stato dirigere questo gruppo di attori comici?

RAWSON MARSHALL THURBER: E’ stato molto facile lavorare assieme a tutti questi attori di talento. Credo che la parte divertente sia stata dover raggruppare assieme tutti questi talenti e guardarli all’opera--Nick, Kathryn, Jen, Jason, Emma, Will. Nel film ci sono anche Tom Lennon e Ken Marino. Per me è stato divertente poter lavorare assieme a delle persone che ammiro da tanto tempo. Ha reso il mio lavoro più semplice.

Per prepararvi al film, avete trascorso molto tempo assieme a spogliarelliste e spacciatori di droga, fuggitivi e vergini? Come vi siete preparati per i ruoli?

JENNIFER ANISTON: Dovevano letteralmente trascinarmi fuori da quello strip club ogni notte. [Ride]

JASON SUDEIKIS: Cerco di trascorrere venti minuti con uno spacciatore almeno ogni due mesi. [Ride] Solo per vedere cosa fanno e immedesimarmi.

WILL POULTER: Sono stato a numerose convention di vergini. Ho frequentato altre vergini per immedesimarmi nel loro dolore.

Rawson, com’è stata la fase di montaggio del film?

RAWSON MARSHALL THURBER: Oh, questa è una bella domanda. Il montaggio di ogni film, soprattutto di una commedia, è la fase dove tutti i nodi vengono al pettine, quindi si cerca di dare il meglio durante le riprese, poi si mette il tutto di fronte agli spettatori e a quel punto devi accettare il loro giudizio, mentre tenti di capire cosa funzioni e cosa no. Certe volte capita di togliere delle battute che non funzionano e di tenerne altre che invece funzionano. Quando togli le cose che non funzionano quelle che funzionano si avvicinano, e tutto funziona meglio. Avevamo tonnellate di scene divertenti nel film e credo che sia merito non solo del cast, ma anche della sceneggiatura—la sceneggiatura originale scritta da Bob Fisher e Steven Faber, e anche da Sean Anders e John Morris. Tutto materiale davvero divertente. Alcune delle trovate più divertenti del film le hanno scritte loro. Il montaggio non è mai semplice ma in questo caso lo è stato più del solito.

Qual è stata la scena più difficile da tagliare?

RAWSON MARSHALL THURBER: Bella domanda. Non è mai doloroso tagliare le scene perché se vengono tagliate una ragione c’è.

JENNIFER ANISTON: Qualche volta si evita di tagliare una scena. A volte ti chiedi, 'Cosa posso fare per farla funzionare? Adoro questa scena. Ma rallenta il ritmo del film'.

Jennifer, nel film sei bellissima. Puoi darci qualche consiglio su come ottenere una forma come la tua? Hai qualche segreto?

JENNIFER ANISTON: Nessun segreto. Volete qualche consiglio? Non c’è abbastanza tempo per rispondere a questa domanda. [Ride] In questo film avevamo un coreografo eccezionale, un magnifico trainer e un fantastico direttore della fotografia. E poi mi sono anche allenata molto. Niente cibo. Tante insalate, tanti gambi di sedano e molti cetrioli.

JASON SUDEIKIS: Anche il ghiaccio: ti permettono di mangiare tanto ghiaccio.

JENNIFER ANISTON: Pezzetti di ghiaccio. Mi facevano mangiare pezzetti di ghiaccio. No, scherzo. [ride] Si può mangiare in maniera normale, solo i carboidrati sono vietati.

Come hai fatto a entrare nella testa e nel corpo di una spogliarellista? Una spogliarellista piuttosto cattivella, per giunta. Dove hai preso l’ispirazione?

JENNIFER ANISTON: [Ride] Credo sia una spogliarellista triste che si spaccia per una dura perché è rimasta delusa molte volte nella sua vita e ha fatto molte scelte sbagliate riguardo agli uomini. Ho pensato a lei come a una ballerina con una preparazione classica, che poi non ha avuto fortuna.Ma per quanto riguarda la sua rabbia, non saprei, credo che la rabbia derivi dalla tristezza, non siete d’accordo?

JASON SUDEIKIS: Si, ha senso.

JENNIFER ANISTON: Si, una cosa del genere. Come mi sono immedesimata? Ho finto e ho recitato, l’ho interpretata come una persona dura più che arrabbiata.

E per quanto riguarda la preparazione fisica?

JENNIFER ANISTON: Ho lavorato assieme ad un grande coreografo e ho imparato delle mosse favolose. E’ stato molto divertente. Adesso ho un palo per la pole dancing a casa mia. [Ride]

Rawson, vuoi dire qualcosa per concludere?

RAWSON MARSHALL THURBER: Credo che siamo riusciti a fare un film davvero molto divertente, ma con una dose di sentimenti che spero faranno affezionare il pubblico. Ne sono molto orgoglioso e mi reputo molto fortunato per aver avuto la possibilità di lavorare con tutti questi bravi attori.

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