Recensione Comic Movie

Una commedia demenziale esuberante e dal cast incredibile

Recensione Comic Movie
Articolo a cura di

Testi a cura di Mirko Lomuscio
L’impensabile è stato compiuto: vedere un assortito gruppo di star hollywoodiane raggruppate in un film pecoreccio, degno del miglior Nando Cicero.
Comic movie (titolo italico infame in sostituzione dell’originale Movie 43) arriva a tanto: un lungometraggio che del buon gusto fa a meno, riuscendo sorprendentemente (o, meglio ancora, inspiegabilmente) a coinvolgere, in ordine sparso, Kate Winslet, Hugh Jackman, Halle Berry, Dennis Quaid, Greg Kinnear, Emma Stone, Johnny Knoxville, Naomi Watts, Liev Schreiber, Justin Long, Uma Thurman, Jason Sudeikis, Kieran Culkin, Elizabeth Banks, Josh Duhamel, Anna Faris, Common, Grace Chloë Moretz, Christopher Mintz-Plasse, Gerard Butler, Terrence Howard e Richard Gere.
Sì, avete letto bene, un cast che anche un disaster movie degli anni Settanta si sarebbe sognato di avere e che non fa altro che da calamita per chiunque abbia voglia di divertirsi tramite un lungometraggio di qualità con la “q” maiuscola.
Fautore del progetto il Peter Farrelly conosciuto dai più per aver diretto Scemo e più scemo e, insieme al fratello Bobby, Tutti pazzi per Mary e il resto dei film della sua carriera.
Tra i registi coinvolti, oltre a Farrelly stesso, abbiamo Brett Ratner (X-Men: Conflitto finale), la succitata Banks (attrice nella trilogia Spider-man di Sam Raimi), Griffin Dunne (Innamorati cronici), Steven Brill (Mr. Deeds), Steve Carr (L’asilo dei papà) e James Gunn (Super).

Scemi e più scemi

Collante tra le varie storie che compongono l’oltre ora e mezza di visione è uno sventurato sceneggiatore alla canna del gas (Quaid) che cerca di convincere un produttore hollywoodiano (Kinnear), suo amico, a produrgli un qualsiasi progetto da lui scritto.
Quindi, si comincia con un appuntamento al buio tra una avvenente zitella (Winslet) e uno scapolo d’oro (Jackman) che si rivela affetto da un grande ed imbarazzante problema genetico, il discutibile sistema educativo di due improbabili genitori (Watts e Schreiber) e la vergognosa e sconcia proposta d’amore di una dolce ragazza (Faris).
E si prosegue con lo sfogo sentimentale tra un cassiere di supermercato (Culkin) e la sua compagna (Stone) udito agli altoparlanti del negozio dove lui lavora, una folle riunione di lavoro tra presidente (Gere) e dipendenti e uno speed dating con supereroi dei fumetti, da Batman (Sudeikis) a Robin (Long), passando per Lois Lane (Thurman).

Ma non mancano neppure l’imbarazzante scoperta delle mestruazioni da parte di una ragazzina (Moretz) a casa del fidanzato e davanti agli occhi del fracassone fratello di quest’ultimo (Mintz-Plasse), la lotta all’ultimo sangue tra un leprecano (Butler) e due amici per la pelle (Knoxville e Scott) e il folle gioco di obbligo e verità voluto da una bella ragazza (Berry).
Per concludere con un assurdo discorso di incoraggiamento di un coach di colore (Howard) alla sua “nera” squadra di basket nella razzista America degli anni Cinquanta e il morboso rapporto tra un ragazzo (Duhamel) e il suo gatto animato, con tanto di gelosia da parte della fidanzata di lui (Banks).

Ridere per ridere

Tutte storie esilaranti che della risata fanno un vanto e che, occasionalmente, vengono interrotte da spot pubblicitari altrettanto divertenti.
Attenzione, però, perché Comic movie è demenza senile allo stato puro.
Operazione epocale (per i nomi coinvolti, ovvio, non per la qualità in se), è un lungometraggio che, magari, potrebbe far pensare al meglio per il genere demenziale, ma manca di quella genialità e di quell’irriverenza che gioca molto coi luoghi comuni, degna proprio del più riuscito cinema dei Farrelly.
Ciò che, forse, gli si rimprovera maggiormente è la discontinuità di ritmo tra un episodio e l’altro, oltre al modo tronco in cui alcuni di essi terminano.
Il coinvolgimento di diversi autori paga un po’ lo scotto di questa scelta, mostrando in più di un momento parentesi di stucchevole ironia che, magari, alla lunga stancano (si pensi all’episodio che vede coinvolta la Thurman o quello con la Watts e Schreiber), alternate a guizzi di genio comico.

Insomma, Comic movie è cinema demente, fine a se stesso e autoironico, che azzarda anche accenni di metacinema grazie a battute geniali (degna di nota quella del personaggio di Kinnear, che afferma, sicuro, che un’ attrice come la Winslet non accetterebbe mai di apparire in un film così ridicolo!); ma l’aspetto migliore è individuabile nel fatto che tutto è consapevole e nulla di ciò che viene mostrato ha voglia di entrare negli annali del genere comico, puntando, anzi, alla risata liberatoria, anche perché alza il tiro con la volgarità e bilancia l’insieme tramite la presenza di attori di qualità che mai avreste pensato di vedere in un’opera del genere.
Di difetti ne troverete quanti volete, ma se vi cimentate nella visione con occhio televisivo, le cose, probabilmente, funzionano meglio.
Poi, certo, un conto è fare zapping in tv, un altro assistere alla sequela di dementi battute stilate da Comic movie, che, pur non raggiungendo la piena sufficienza, può accontentare determinati spettatori.
Curiosità di chiusura: del film esiste anche una versione in cui il collante tra gli episodi è una storia con protagonisti un trio di adolescenti alla ricerca di un presunto film proibito (il Movie 43, appunto).

Comic Movie Siete in cerca di risate facili, liberatorie e prive di impegno? Siete nostalgici di quel pecoreccio ad hoc che, apparentemente gratuito, è in fondo più ragionato di quanto sembri? Comic movie è il film che fa per voi, soprattutto se amanti della risata televisiva graffiante alla I Simpson e I Griffin (non a caso, tra le apparizioni speciali c’è Seth MacFarlane nei panni di se stesso). Prima della visione, però, recuperate Il film più pazzo del mondo, Donne amazzoni sulla luna e News movie, ai quali, probabilmente, si ispira.

5.5

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