Recensione Due giorni, una notte

I Dardenne tornano a Cannes con una toccante storia di crisi e solidarietà

Recensione Due giorni, una notte
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A distanza di tre anni da Il ragazzo con la bicicletta, storia che indagava le difficoltà di un adolescente a trovare un punto di riferimento adulto, i celebri fratelli Dardenne realizzano un film che ancora una volta si concentra sulle dinamiche sociali, sul rapporto tra individui e con il contesto societario. Come uno stile molto più realistico e autoconclusivo del film precedente, Due giorni, una notte racconta la storia - assai toccante - di un'impasse esistenziale che si muove attraverso la possibilità/drammaticità della perdita del lavoro, l'infrangersi di quella stabilità (almeno formale) che può spesso tradursi nella ancor più preoccupante perdita di fiducia in sé stessi.
Sandra (la sempre splendida Marion Cotillard) ha un marito (Manu) e due figli, e lavora per una ditta che si occupa di energia e pannelli solari. A causa di un periodo di forte depressione è stata assente dal lavoro ma, proprio quando è in procinto di tornare al lavoro, le giungerà la terribile notizia di un suo possibile licenziamento. Causa la crisi e conseguente necessità di ottimizzare le risorse, il dirigente dell'azienda ha infatti preventivato l'ipotesi di tagliare una risorsa (quella che al momento appare come la più debole) e reindirizzare parte dei soldi risparmiati ad un bonus stipendio di circa 1000 euro per gli altri lavoratori. Messa ai voti, prevedibilmente, la scelta degli altri dipendenti (tutta gente che fa comunque fatica ad arrivare a fine mese) sarà inevitabilmente indirizzata verso l'opzione bonus, pur nella consapevolezza di sacrificare così il posto di lavoro di Sandra. Nuovamente abbattuta dalla situazione critica, Sandra si lascerà però aiutare dal marito a cercare di convincere - prima - il capo dell'azienda a far ripeter la votazione in condizioni di anonimato e - poi - (nell'arco di un solo week end) i suoi colleghi a votare in suo favore rinunciando alla possibilità dell'aumento in busta paga.

Mors tua, vita mea?

Tornando nuovamente a parlare del sociale e, soprattutto, di realtà lavorative (lo avevano fatto già con La promesse e Rosetta), i fratelli Dardenne toccano un nervo scoperto dell'attualità, mettendo a fuoco quella precarietà che si trascina spesso dietro un più ampio senso di inadeguatezza. Sandra, mostrata in tutta la sua fragilità ma anche forza di sopravvivenza grazie alla splendida e verace interpretazione di Marion Cotillard (un'attrice che sembra affermarsi con sempre maggiore forza e costanza nel panorama cinematografico), rappresenta in Deux Jours, Une Nuit (titolo originale dell'opera) il nucleo centrale di un'ingiustizia collettiva rappresentata attraverso una lotta tra poveri e senza vincitori. Messi nella condizione di dover scegliere tra sé stessi e il loro prossimo, i colleghi di Sandra saranno infatti costretti a una scelta morale che vede nella solidarietà verso il prossimo un'alternativa alla propria sopravvivenza. Le reazioni alla situazione saranno molteplici e Sandra attraverserà, tra silenzi ingombranti e parole fin troppo accese, momenti di estrema sfiducia verso il prossimo e soprattutto verso sé stessa. Di contro, ci saranno anche però manifestazioni di solidarietà che andranno ben oltre la soglia del prevedibile. In ogni caso, lungo il percorso si farà sempre più chiaro che l'esito della battaglia è in fin dei conti superfluo, mentre rimane di primaria importanza la volontà di combattere per i propri diritti tenendo in particolar modo da conto la solidarietà che nasce tra le mura di casa, una fonte in grado non solo di supportare nel momento del bisogno ma anche in grado all'occorrenza di generare quell'energia capace di alimentare i combattimenti più impegnativi e dolorosi.

Due Giorni, Una Notte I fratelli Dardenne tornano a Cannes con Due Giorni, Una Notte, film che parla della precarietà contemporanea della realtà lavorative e soprattutto di quella solidarietà che (in momenti di crisi/difficoltà) possiamo cercare e a volte trovare nelle persone care o - talvolta anche - nel prossimo. Grazie soprattutto a un realismo narrativo che si affianca all’attualità della storia, e grazie all’intensa prova di Marion Cotillard nei panni di una donna fragile e fortissima, Due Giorni, Una Notte è un film che brilla emanando una naturalezza e un'intensità straordinarie. Forse uno dei film recenti più completi e toccanti dei due fratelli belgi.

8

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