Recensione Kahlil Gibran's The Prophet

Un viaggio onirico nella poesia di Kahlil Gibran

Recensione Kahlil Gibran's The Prophet
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Spesso di pensa che i film d'animazione siano, quasi per un tacito contratto, destinati a un pubblico molto giovane. Certo, spesso sono talmente trasversali e visivamente così affascinanti da conquistare anche tutti gli altri! Stranamente ci viene difficile pensare all'animazione come un metodo di rappresentazione visiva come tanti altri, scelto dai registi per le sue peculiarità narrative esterne al target di riferimento. Esempio lampante di questa scelta stilistica è Kahlil Gibran's The Prophet, il film che si impone l'arduo compito di trasportare sullo schermo l'opera poetica di Gibran, autore libanese i cui scritti, pubblicati nel 1923, non sono mai andati fuori catalogo. Se conoscete lo stile delle suo lavoro, vi starete già chiedendo come è possibile trasformarlo in un compatto narravo unico che risulti funzionale al cinema. E infatti, originariamente, il film era stato concepito come un'antologia di cortometraggi di animazione. Ma quando l'attrice Salma Hayek-Pinault è salita a bordo del progetto, le cose si sono sviluppate in maniera diversa. "Volevo che il film fosse più importante e speciale. Ho proposto l'idea di una storia principale che facesse da contenitore delle poesie, in modo da rendere più accessibile il film e più adatto al pubblico delle famiglie. Poi abbiamo iniziato a cercare qualcuno che riuscisse a trovare il modo di incollare questi elementi assieme". E la scelta è ricaduta su Roger Allers, regista, tra le altre cose, de La Bella e la Bestia Disney. Il problema principale è che di fatto Il Profeta non ha una vera e proprio storia di base, non esiste un filo conduttore che unisca le varie poesie tra loro. Al massimo ci sono tre elementi su cui si può lavorare: un uomo che attende una nave da anni, un uomo che va a parlare con la gente, un uomo che sale su una nave. La storia è tutta qui.

Anime affini

Almitra è una ragazzina vivace, in grado di mettersi costantemente nei guai, ma che, dopo la morte del padre, ha smesso di parlare. Fa fatica a integrarsi con gli altri e una mattina decide di saltare la scuola e seguire sua madre al lavoro: qui incontra Mustafa, un poeta e prigioniero politico agli arresti domiciliari. Le loro anime si scoprono subito affini, ma quello stesso giorno Mustafa riceve la notizia che finalmente, dopo ben sette anni, otterrà la libertà e che è pronta una barca che lo porterà a casa. Il viaggio che porterà Mustafa dalla prigionia alla libertà, sarà fondamentale anche per la vita di Almitra, di sua madre e di tutti gli abitanti di Orphalese. Perché il poeta ha la capacità di ammaliare, con le sue parole, gli animi di chiunque... motivo per il quale il governo lo ritiene un rivoluzionario sovversivo!

Libertà

Mustafa sogna di essere libero, Almitra vorrebbe poter fare tutto quello che vuole: quando il desiderio, così simile, di questi due personaggi si incontra, scatta la magia di Kahlil Gibran's The Prophet. E quando il poeta inizia a raccontare una delle sue storie (sull'amore, il lavoro, i bambini, la libertà, il cibo, il matrimonio), la mente della ragazza costruisce bellissime immagini che, ognuna a modo proprio, ne rende visibili i significati. E sono proprio queste storie, animate ognuna da un grande nome dell'animazione e affidate musicalmente a grandi artisti, a creare il look del film. Un'animazione vecchio stile, nella quale i tratti del carboncino sono volutamente ancora ben visibili, viene costantemente intervallata dalle più diverse scelte visive, dalla pennellata a olio alla iconografia dell'antica Grecia, rimanendo sempre ancorati a una narrazione per immagini dal gusto antico, senza mai sforare nel CGI più marcato.
"Kahlil Gibran's The Prophet", spiega il regista, "non è come altri progetti di animazione, che sono una forma di intrattenimento puro. Il libro di Gibran ha a che fare con i grandi temi della vita. Parla dell'amore e della morte, dell'avere figli e del lavorare. Se volevamo rendere giustizia alla sua opera, non potevamo fare un film sciocco". E proprio per questo il film non è certo adatto a tutti: una volta entrati nella sala, lo spettatore viene introdotto in una sorta di limbo nel quale tutto può succedere. È animazione, certo, ma è anche una lettura di poesia illustrata, dove la mente spesso si interrogherà su quello che sta vedendo e sul perché di quelle immagini, cullato dalla profondità delle parole del profeta, affidate in originale alla voce di Liam Neeson. Sotto alcuni punti di vista, una esperienza quasi mistica, pronta a fare breccia in quelli che amano il lavoro di Gibran e a lasciare interdetti e un po' confusi tutti gli altri.

Kahlil Gibran's The Prophet Kahlil Gibran’s the Prophet si propone al pubblico con alle spalle un lavoro di cast e crew eccezionale. Grandissimi nomi hanno partecipato a questo omaggio allo scrittore libanese: Liam Neeson, Salma Hayek-Pinault, John Krasinski, Frank Langella e Alfred Molina tra i doppiatori; Damien Rice e Yo-Yo Ma tra i musicisti. Tantissimi talenti molto diversi tra loro, che fanno di questa opera un particolarissimo esperimento visivo tutto da vedere, con gli occhi e con l’anima. Certo, non è un progetto facile da digerire e sicuramente, nonostante gli sforzi del regista, solo i più grandi e propensi a questo tipo di messaggi riusciranno a goderne a pieno, lasciando tutti gli altri pesantemente spaesati.

6.5

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