Recensione Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo

Percy Jackson. Per metà umano. Per metà divino. Nell’insieme, un eroe!

Recensione Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo
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Qual è la prima grande saga fantasy mai scritta? Gli esperti si interrogano ancora ed ogni volta adducono ipotesi diverse che portano ad altrettanto diversificate risposte, più o meno blasfeme. E sicuramente tra loro troviamo citata la mitologia greca, con tutte le sue teorie sull'origine del mondo, i suoi personaggi dai mille vizi e poteri e mostri di ogni genere. Questo pantheon non è stato un corpus immobile ed immutabile, ma nel corso degli anni si è modificato per adattarsi all'evoluzione della propria cultura. Tutto è cominciato con un popolo di agricoltori che attribuiva ad uno spirito, dio o dea, il dominio su ogni aspetto della natura. Poi la guerra, l'invasione da parte di altre tribù, portò le vecchie divinità a fondersi con quelle di una nuova cultura e nacque la tendenza a creare frequenti relazioni tra le divinità e gli eroi. La storia del mondo secondo la mitologia può essere divisa in tre ampi periodi: l'età degli dei, che racchiude i miti sulle origini del mondo; l'epoca degli dei, con le prime interazioni tra dei, semidei e mortali; l'epoca degli eroi, che termina con gli eventi della guerra di Troia. E se tutti questi racconti, passati dalla tradizione orale agli studi scolastici, si fossero evoluti tanto da adattarsi al mondo contemporaneo?

Vita da semi-dio

Percy Jackson (Logan Lerman) è un ragazzo incline a cacciarsi nei guai, sia a scuola che in famiglia. Ha un disturbo da deficit dell'attenzione (ADHD), soffre di dislessia e, come se non bastasse, deve imparare a convivere con il compagno di sua madre, un uomo rozzo e violento, senza sapere nulla del suo vero padre. Durante una visita scolastica in un museo viene attaccato da uno strano essere, e da quel momento la sua vita cambia radicalmente. Percy è un semidio, figlio di Poseidone (Kevin McKidd), e per questo viene condotto a Camp Half Blood, un campo di addestramento per i figli degli dei, destinati a diventare eroi o guerrieri. Guide di questo viaggio nella moderna mitologia sono Grover (Brandon T. Jackson) ed il professor Brunner (Pierce Brosnan), rispettivamente un satiro e Chrione il centauro mescolatisi con la gente normale per proteggere Percy. Tutto l'Olimpo sembra accusare il ragazzo di essere il ladro del fulmine di Zeus (Sean Bean), un'arma così potente da causare la distruzione del mondo ed attribuire, a chi la possiede, il dominio su tutti gli dei. Prima sconvolto dalla mole delle notizie da digerire, poi spinto dal rapimento di sua madre da parte dei dio degli inferi, Percy intraprenderà un viaggio lungo gli Stati Uniti alla ricerca di una soluzione per salvare la sua famiglia e dimostrare a Zeus che non è stato lui a rubare il suo fulmine.

Tra Hogwarts e Camp Half Blood

Basta dire le parole saga fantasy letteraria e citare Chris Columbus per far partire in automatico i paragoni tra Percy Jackson ed il suo celebre predecessore Harry Potter. Fermandosi ad osservare la superficie, sicuramente si trovano parecchie somiglianze: entrambe le storie hanno come protagonisti dei ragazzini (nel libro Percy ha solo 12 anni) apparentemente normali, anzi con dei passati traumatici, che sono però degli eletti per nascita; per affrontare le proprie avventure i due ragazzi si circondano di qualcuno di complementare, instaurando un forte rapporto di amicizia e fiducia reciproca che diviene il punto di forza dello stesso eroe. Se la vita è piena di insidie e minacce, nel magico mondo a cui appartengono realmente, questi personaggi possono sempre contare su un posto sicuro da poter chiamare casa, che sia un fiabesco castello o un agitato campo di addestramento... e potremmo andare avanti all'infinito, esaminando i mille punti in comune tra due racconti che, in ogni caso, presentano tutti gli stilemi classici del genere fantasy. Ma, scavando più in profondità, scopriamo che Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il ladro di fulmini è molto di più della nuova saga cinematografica lanciata dal regista di Harry Potter: divertente, semplice, a tratti irriverente, piena della magia che solo i miti e le leggende sanno conferire alle storie, l'epopea del figlio di Poseidone ha già conquistato milioni di fan negli Stati Uniti ed è pronta a conquistare anche il nostro Paese.

Un moderno mondo magico

La prima cosa che viene subito messa in dubbio nella struttura narrativa di questo film sono i riferimenti alla mitologia. Quanti errori sono stati fatti? Sicuramente un bel po' (ma non staremo di certo qui ad elencarli), eppure, preso per un racconto distaccato dal suo illustre passato, il filo del discorso non si tradisce mai. Gli dei dell'Olimpo sembra si spostino di continuo, dalla Grecia agli Stati Uniti passando per l'Italia, seguendo l'evolversi dei tempi, alla ricerca del posto più congeniale al loro stile di vita. E durante i loro viaggi entrano continuamente in contatto con i mortali, instaurando rapporti con loro e lasciandosi dietro una sfilza di piccoli semidei che, in seguito ad un particolare avvenimento, sono destinati a non incontrare mai i propri possenti creatori. Una progenie con caratteristiche simili a quelle degli dei, eppure essere figlio di uno dei "tre pezzi grossi" (Zeus, Poseidone e Ade) è un evento eccezionale, ed è per questo che Percy nasce già segnato dal peso del proprio destino. Una delle cose più originali è sicuramente il ricollocamento delle aree tipiche della mitologia nell'America dei giorni nostri, ed appare decisamente appropriata l'idea di porre gli inferi esattamente sotto la tanto sognata scritta "Hollywood", o nascondere il monte Olimpo sull'edificio più alto di Manhattan. Ma non sono solo i luoghi ad essere influenzati dalla modernità dei tempi: Ade (Steve Coogan) veste e vive come una rock star in uno splendido palazzo gotico lambito dalle fiamme; Medusa (Uma Thurman) indossa occhiali da sole di marca e completino attillato in pelle (e viene sconfitta grazie ad uno status symbol dei giorni nostri come l'I-Phone); Persefone (Rosario Dawson) ancheggia divertita e minacciosa accompagnata dai suoi cani infernali. Un'ambientazione affascinante ed interessante quella in cui si trovano a muoversi i tre giovani protagonisti, interpretati da giovani attori che, se il film riscuoterà il dovuto successo, potrebbero trasformarsi nei nuovi Daniel Radcliffe & Co, anche perché l'alchimina tra Logan Lerman, la bellissima Alexandra Daddario, nei panni di Annabeth la figlia d'Atena, e Brandon T. Jackson rende il rapporto dei loro personaggi sullo schermo estremamente ilare e piacevole. Un cast eterogeneo che, dalla star più affermata all'esordiente più inesperto, si dimostra perfettamente immerso nel mondo cinematografico diretto da Chris Columbus. Tornato alle storie fantasy dopo anni, in cui si è dedicato a film come Una notte con Beth Cooper, il regista si diverte con il suo nuovo lavoro, esplorando con la camera i luoghi più affascinanti, soffermandosi su set maestosi e personaggi inverosimili. Ovunque si vede la presenza della computer grafica che, se in esseri come i centauri ci sembra in discesa rispetto alla riproduzione di Fiorenzo di Harry Potter e la pietra filosofale, è davvero ben utilizzata per portare in vita l'Idra, il famoso mostro a cinque teste, o gli amorevoli serpenti di cui si compone la capigliatura della gorgone. Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo - Il ladro dei fulmini ha quindi tutte le carte in tavola per affascinare gli spettatori, soprattutto quelli che nel genere fantasy ricercano la possibilità di appassionarsi a nuovi mondi e personaggi, ammaliando i più piccoli con la sua fotografia illuminata costantemente da luci e fiamme e facendo sorridere anche i loro accompagnatori, che potranno godere di quelle battute che il regista ha nascosto nel corso della narrazione proprio per loro.

Percy Jackson & The Olimpians: The Lighting Thief Tratto da una saga letteraria di cinque libri già evento negli USA, Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo - Il ladro di fulmini potrebbe divenire il film consacratore del fenomeno in Italia. Trasformato Percy da un dodicenne ad un adolescente, il suo rapporto con Annabeth acquista una nuova velanza sentimentale e le nuove creature aggiunte da Columbus al racconto ne ampliano l'azione. Magari lo si può trovare piuttosto semplicistico ed "infantile", ma ricordiamo che si tratta della stessa prima impressione di Harry Potter e la pietra filosofale, cresciuto poi insieme ai suoi spettatori. Se aggiungiamo che di bei film fantasy negli ultimi anni non se ne sono visti molti, la speranza che questo progetto abbia un futuro (magari plasmato dallo stesso regista) aumenta.

7.5

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