Speciale Tutto il meglio del cinema indie 2013

Da Before Midnight a Blue Jasmine: tutto il meglio del cinema indie 2013

Speciale Tutto il meglio del cinema indie 2013
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Non solo blockbuster. L’estate 2013, forse più del solito, in campo cinematografico ha assistito a una vera e propria invasione di cinecomic, film di supereroi e kolossal catastrofici: titoli che nella maggior parte dei casi hanno ottenuto un vasto successo (Iron Man 3, Fast & Furious 6, L’uomo d’acciaio, World War Z, Star Trek - Into Darkness, fino al recentissimo Wolverine - L’immortale), in altri hanno riportato risultati al di sotto delle aspettative (After Earth, Pacific Rim) e talvolta, a dispetto delle previsioni, si sono rivelati dei cocenti flop (The Lone Ranger, White House Down). Eppure, oltre alle mega-produzioni con costi che veleggiano fra i 100 e i 250 milioni di dollari, l’attuale stagione estiva ha segnato, almeno negli USA, una bella rivalsa per il cinema indipendente, che seppure a fatica è riuscito ugualmente a ritagliarsi un discreto spazio nelle classifiche del box-office, ma soprattutto a conquistarsi gli applausi degli spettatori più marcatamente ‘cinefili’. Molte di queste pellicole, che in limited release hanno registrato medie altissime, arriveranno presto anche nelle nostre sale, ed è assai probabile che torneremo a sentirne parlare durante il periodo degli Oscar e degli altri premi dedicati alla settima arte. Ecco dunque una piccola panoramica del “fior fiore” del cinema indipendente americano del 2013...

Terza prova da regista di Jeff Nichols (l’autore di Take Shelter), presentato in concorso al Festival di Cannes 2012 e arrivato sugli schermi con un anno di ritardo, Mud si è rivelato uno dei “campioni d’incassi” del cinema indipendente del 2013, con un totale di 21 milioni di dollari negli USA. Il film racconta l’incontro fra due adolescenti dell’Arkansas, Ellis e Neckbone, e Mud (Matthew McConaughey), un fuggitivo che ha trovato riparo lungo le rive del Mississippi, dove si nasconde dopo aver commesso un omicidio, e che ora vuole ricongiungersi con la fidanzata Juniper (Reese Witherspoon); i due ragazzi decideranno incautamente di aiutarlo, facendosi promettere in cambio la calibro 45 dell’uomo...
Fra atmosfere alla Woody Allen (c’è chi lo ha paragonato al leggendario Manhattan), inclusa la raffinata fotografia in bianco e nero, e una colonna sonora che amalgama musica classica e pezzi rock di David Bowie e Rolling Stones, Frances Ha si è imposto come una delle più deliziose ed originali commedie di questa prima parte dell’anno. Frutto della collaborazione fra il regista Noah Baumbach (Il calamaro e la balena) e la sua protagonista e co-autrice, la bravissima Greta Gerwig, Frances Ha, storia di una giovane ballerina impegnata ad affrontare una fase cruciale della propria vita, ha riportato recensioni eccellenti e un discreto responso al box-office: senza dubbio un film da tenere d’occhio!

Un’altra perla del cinema indie che ha incantato il pubblico è, strano a dirsi, un sequel, e ancor più strano a dirsi il terzo capitolo di una trilogia (non solo i blockbuster, insomma, sanno sfruttare la narrazione seriale): stiamo parlando di Before Midnight, terzo episodio della storia d’amore fra l’americano Jesse e la francese Céline, iniziata nel 1995 con Prima dell’alba e proseguita nel 2004 con Prima del tramonto. Ora, a distanza di ben diciotto anni dal loro primo incontro, il regista e sceneggiatore Richard Linklater e i suoi due protagonisti nonché co-autori, ovvero Ethan Hawke e Julie Delpy, sono tornati a farci vivere le emozioni, i piccoli palpiti e i grandi dilemmi amorosi dei loro personaggi, questa volta sul suggestivo sfondo vacanziero della Grecia. La trilogia di Linklater si è conquistata, con il passare degli anni, un’inossidabile schiera di appassionati, e Before Midnight non ha deluso le aspettative, ottenendo recensioni entusiastiche da parte della critica. In Italia, l’uscita del film è programmata per questo autunno.
Un responso largamente positivo ha accolto anche Much Ado About Nothing, libera rivisitazione del classico di William Shakespeare Molto rumore per nulla, sceneggiato, prodotto e diretto da Joss Whedon (che è passato dallo stratosferico successo di The Avengers a questo film sperimentale dal minuscolo budget). Interpretato anche da attori giovanissimi e sconosciuti e girato coraggiosamente in bianco e nero (proprio come Frances Ha) per richiamare le atmosfere delle screwball-comedy degli Anni ’30 e ’40, Much Ado About Nothing ripropone il celeberrimo intreccio shakespeariano, a base di passioni, rivalità, equivoci e colpi di fulmine, in un’ambientazione contemporanea, come a voler sottolineare la straordinaria modernità delle commedie di Shakespeare.

Teenager confusi e ventenni sregolati sono invece i protagonisti di altri due film molto apprezzati, entrambi usciti da poche settimane negli USA. Bling Ring, presentato nella sezione Un Certain Regard all’ultimo Festival di Cannes, è la ricostruzione delle imprese criminali di un gruppo di giovanissimi ladri che, fra il 2008 e il 2009, saccheggiarono le ville di varie star di Hollywood, servendosi dei social media per scegliere dove e quando mettere in atto indisturbati i propri colpi. Diretto dalla talentuosa regista Sofia Coppola e connotato da toni satirici e pungenti, Bling Ring vede nel cast anche la lanciatissima Emma Watson; in Italia la pellicola debutterà il 26 settembre.
La difficile estate di un quattordicenne complessato, Duncan, è invece il tema di The Way, Way Back, commedia adolescenziale dalle sfumature romantiche e agrodolci che si è rivelata una fra le grandi sorprese della stagione in termini di consensi. Scritta e diretta da Nat Faxon e Jim Rash, gli sceneggiatori premio Oscar di Paradiso amaro, The Way, Way Back è un bizzarro, tenero ed ironico racconto di formazione che vede fra gli interpreti, oltre al giovanissimo Liam James, anche Steve Carell, Toni Collette, Allison Janney e Sam Rockwell.

Un registro ben più drammatico è invece quello di Fruitvale Station, presentato anch’esso a Cannes nella sezione Un Certain Regard e diventato un autentico fenomeno in questi giorni in America, proprio in coincidenza con l’esplosione del dibattito sul razzismo e sulla violenza delle forze dell’ordine. Basato su una storia vera e diretto a soli 26 anni dall’esordiente Ryan Coogler, Fruitvale Station ripercorre l’ultimo giorno di vita di Oscar Grant (Michael B. Jordan), un ragazzo afroamericano di 22 anni ucciso dal colpo di pistola di un ufficiale di polizia nelle prime ore del giorno di Capodanno del 2009. Caratterizzato da un crudo realismo e da una grande intensità drammatica, Fruitvale Station - che vede nel cast anche Octavia Spencer, l’attrice premio Oscar per The Help, nel ruolo della madre del protagonista - si preannuncia addirittura come uno dei potenziali concorrenti per gli Oscar del 2013.
L’ultimo successo indie, in ordine di tempo, è l’opera di un veterano che, a 77 anni, continua ad entusiasmare il proprio pubblico. Accolto al suo esordio da una media da capogiro di oltre 100.000 dollari a sala, Blue Jasmine ha riportato sulla cresta dell’onda il mitico Woody Allen (dopo la delusione di To Rome with Love), guadagnandosi ottime recensioni in patria, ed ha lanciato la sua protagonista, una strepitosa Cate Blanchett, in cima ai pronostici per l’Oscar come miglior attrice, grazie ad una performance in magistrale equilibrio fra dramma e commedia. La “triste Jasmine” del titolo è una ricca donna borghese di New York che, dopo il fallimento e l’arresto del marito Ben (Alec Baldwin), è costretta a trasferirsi dalla sorellastra Ginger (Sally Hawkins) e a cercare il coraggio per ricostruirsi una nuova esistenza sulle macerie di quella che le è appena crollata addosso. L’attesa, pure per il pubblico italiano (da sempre molto affezionato a Woody), è ovviamente altissima...

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