Recensione When evening falls on Bucharest or metabolism

Corneliu Porumboiu pone al centro del racconto un regista ipocondriaco che ha una relazione con una sua attrice e...

Recensione When evening falls on Bucharest or metabolism
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Il cinema rumeno degli ultimi anni è come 'miracolato' e gode di una certa felicità creativa: lo dimostrano, tra l’altro, importanti vittorie come la Palma d’Oro a Quattro mesi, tre settimane, due giorni per Cristian Mungiu, che a Cannes 65 ha ottenuto riconoscimenti e consensi anche per Oltre le colline, mentre ci ha pensato Il caso Kerenes di Calin Peter Netzer a vincere l’Orso d’Oro di Berlino 2013.
Si era quindi assommata una discreta curiosità intorno al titolo rumeno in concorso a Locarno 66. Una curiosità, purtroppo, delusa.

When evening falls on Bucharest or metabolism è l’accattivante titolo di un interessante plot: Paul (Bogdan Dumitrache) è un regista che si trova a intrecciare una relazione con Alina, interprete di un personaggio secondario del suo film in lavorazione. Manca solo un giorno al termine del contratto di Alina e Paul sembra convinto a farle girare una scena di nudo... almeno finché non si sveglia il mattino stesso e sembra incerto, assillato di pressanti dubbi. Una vera e propria crisi artistica ed esistenziale lo affossano in uno stato confuso e turbato; non è il Guido Anselmi del felliniano , assolutamente, ma Paul se la svigna dalle riprese giustificandosi di soffrire di gastrite. Comincia un periodo difficile, di cambiamento e di riflessione, in cui la sua vita sembra intrecciarsi sempre più al suo film.

Metabolismo

Le buone idee non mancano: tutto il motivo del metabolismo e della gastrite è, a suo modo, geniale. Così come il soggetto in sé conteneva spunti di un certo potenziale. Il problema è che il regista e sceneggiatore Corneliu Porumboiu si lascia scivolare il film fra le mani, lasciando affogare la sceneggiatura in una fondamentale inconcretezza che sembra trarre i suoi unici veri punti di forza da grandi lezioni del cinema (impossibile non pensare al già citato film felliniano, ma anche più semplicemente ai cosiddetti “film di dialogo” come quelli di Linklater, su tutti Before sunset e il recentissimo Before midnight). E se le gastroscopie si intervallano a lunghe inquadrature di cene al ristorante, dove la compagna-attrice sembra confondersi col personaggio e il piano delle riprese del film mescolarsi alla vita reale, il lungometraggio non gode di quell’incisività e di quel profondo messaggio che hanno fatto grandi alcuni dei film rumeni più noti degli ultimi anni. La sera, o meglio l’oscurità, cala: su Bucharest, sul metabolismo, sul film.

When evening falls on Bucharest or metabolism Poco interessante, la visione non attrae e le lancette scorrono lente. Si poteva fare di meglio con l’idea di partenza e certamente si poteva scegliere un registro più congeniale.

5.5

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