Recensione Fast & Furious - Solo parti originali

Dom Toretto e l'agente Brian O'Conner di nuovo insieme.

Recensione Fast & Furious - Solo parti originali
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A tutto Diesel

“Hollywood non mi comprerà mai” - Così ha esordito Vin Diesel a Roma durante la conferenza stampa del film. Lui, uomo e artista tutto d'un pezzo, non è mai sceso a compromessi nonostante la sua filmografia faccia intendere il contrario. Ha si sfruttato il suo fisico per interpretare ruoli da duro e sfacciato, ma all'occasione non ha rifiutato parti in commedie d'azione per tutta la famiglia (Missione Tata) o ruoli ben più maturi (Prova a incastrarmi di Sidney Lumet).
In Fast & Furious - Solo parti originali ritroviamo Dom Toretto e il vecchio cast anche grazie alla sua integrità come attore e produttore, poiché avrebbe accettato solo a patto di avere piene controllo sul progetto. Abbandonato quell'eccesso di glamour del secondo capitolo e le corse giovanilistiche del terzo, Diesel riprende in mano il volante e sterza in direzione del primo capitolo, diretto nel 2001 da Rob Cohen. Lo sceneggiatore, Chris Morgan, riunisce qui nuove e vecchie conoscenze rimanendo fedele al genere poliziesco da cui è esploso il fenomeno del tuning in tutto il mondo.

Solo parti riciclate

"Un corridore vero sa sempre cosa c’è nella sua macchina."

Gli eventi raccontati in questo quarto capitolo della serie si collocano tra 2 Fast 2 Furious e Tokyo Drift: Dominic Toretto (Vin Diesel) dopo essere fuggito senza che l'agente Brian O'Conner (Paul Walker) battesse ciglio, si è creato una nuova vita nella Repubblica Domenicana dove gestisce i suoi loschi affari con un gruppo di fidati collaboratori. La scomparsa di un'amica di entrambi tuttavia li costringerà a tornare in quel di Los Angeles dove tutto ebbe inizio. Infiltrati ognuno per conto proprio, saranno costretti ad unire le loro forze per combattere un nemico comune: la sfida questa volta non si consuma solo su bolidi da sogno ma soprattutto sul piano emotivo.

Velocità

Justin Lin, già regista del terzo capitolo, amplifica l'esperienza già maturata nel 2006 per celebrare degnamente il ritorno di Vin Diesel e compagni. La storia, mero pretesto per ritornare a gareggiare su bolidi da sogno, mischia elementi polizieschi - con la ricerca del cattivo di turno in base agli indizi raccolti - e spettacolari sequenze in auto, talmente esagerate da lasciare a bocca aperta. La regia di Lin è scattante, non bada a lassismi descrittivi fiondandosi quando possibile nell'esaltazione scenografica più inverosimile e irrequieta. Le sequenze più adrenaliniche, figlie legittime della generazione Mtv, concatenano enormi esplosioni, derapate incredibili e rallenty da cardioplama. L'inizio, dopotutto, non lascia alcun dubbio: un tir in fiamme rotola ad una folle velocità contro l'auto di Toretto. Fa suo il gioco acceleratore/frizione... aspetta il momento giusto per partire a tutto gas. Il mezzo rimbalza da terra, uno sguardo veloce alla strada per prendere le dovute distanze; piede sull'acceleratore e veloce come un fulmine passa esattamente sotto quell'ammasso di metallo caldo.
Pensate alla combinazione (mortale per la credibilità) di Speed Racer e Death Race: il risultato mischia esaltanti scontri su automobili truccate, spalmati su una sceneggiatura che funge, per profondità, da stuzzicante contorno alle corse con tanto di colpo di scena finale. Le interpretazioni degli attori si mantengono in linea col primo capitolo sebbene il regista si sforzi di dare spessore alle loro interpretazioni dedicando un minutaggio sicuramente maggiore di quanto ci saremmo aspettati. Dopotutto con Tokyo Drift la serie era infinitamente caduta nel tunnel dell'inconsistenza concettuale... ma grazie a Diesel e al ritorno del suo amico/nemico di viaggio Paul Walker, Solo parti originali si solleva dalla mediocrità proponendo uno spettacolo esaltante, di poche pretese ma ugualmente divertente per un pubblico di giovani e appassionati del genere.
Come direbbe qualcuno: questo è un film maschio!

Fast & Furious - Solo parti originali Eccessivo, testosteronico e spettacolare. Un cinema che diverte pur non lasciando nessuna sensazione dentro. Nessuna maturazione artistica per la serie se non una leggera rielaborazione del primo capitolo con il triplo dell'azione, il doppio delle assurdità e tante belle donne da osservare e non toccare. I riflettori naturalmente sono puntati sui bolidi: meravigliosamente tirati a lucido, aggressivi e quasi autonomi tanto danzano sull'asfalto contro qualsiasi legge fisica. Fast & Furious - Solo parti originali grida alle generazioni appassionate delle quattro ruote tutta la potenza e l'adrenalina scaturita dalle corse clandestine, pur non dimenticando di affrontare temi quali l'amore, l'amicizia e la vendetta. I déjà vu non mancano, ma a pagarne lo scotto non è di certo il divertimento.

6

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